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Journal articles on the topic 'Struttura narrativa'

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Lombardi, Andrea. "Il diavolo in corpo: una lettura del Decameron di Giovanni Boccaccio." Alea : Estudos Neolatinos 14, no. 2 (December 2012): 180–200. http://dx.doi.org/10.1590/s1517-106x2012000200003.

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Abstract:
Considerare il Decameron esclusivamente un "classico" non rende giustiza alla sua struttura narrativa geometrica e complessa. Poiché ognuno dei suoi aspetti rivela il potenziale sovversivo della sua macchina narrativa. Le cento novelle con la loro cornice, che descrive l'epidemia della peste nera del 1348, ne fanno il primo libro organico della narrativa occidentale: un testo con una architettura peculiare. Una lettura attenta, però, può individuare una nuova novella, quella di numero 101 (nell'Introduzione alla quarta giornata): ciò che rivela la crisi finale della struttura chiusa, dell'architettura pianificata. Ciappelletto, protagonista della prima novella, diviene Santo da "peggiore uomo del mondo" che era; mentre Griselda, eroina dell'ultima delle cento novelle, mostra che la sua iperbolica virtù si trasforma in cinismo crudele. Così il Decameron crea il proprio futuro, rappresentando una mimesi ampia della sua epoca e, allo stesso tempo, avviando una rottura radicale ironica, o meglio elusiva: modello della commedia rinascimentale e dell'ermeneutica, nell'uso radicale dell'ironia. Possiamo forse considerare il Decameron una risposta istigante alla domanda attuale sulla natura di ciò che è contemporaneo.
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Graziani, Lorenzo. "Passare il limite: funzioni espressive e implicazioni filosofiche della metalessi." ENTHYMEMA, no. 31 (February 1, 2023): 302–18. http://dx.doi.org/10.54103/2037-2426/18434.

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Abstract:
Dal punto di vista narratologico, la metalessi si definisce come una trasgressione della gerarchia narrativa in cui un elemento appartenente a un livello superiore si trova ad agire a uno inferiore e viceversa. Il presente saggio offre un’analisi delle funzioni espressive e delle implicazioni filosofiche della metalessi. Viene principalmente sottolineata la sua capacità di illustrare – attraverso i mezzi propri della letteratura – problematiche del pensiero di interesse capitale. Il paradossale attraversamento di livelli che la caratterizza compare infatti in attività intellettuali situate in territori abbastanza distanti da quello della creazione artistico-letteraria – come logica, metafisica, filosofia del linguaggio e psicoanalisi. Nostro obiettivo è dimostrare che le potenzialità espressive della metalessi vanno ben oltre la rappresentazione del problematico rapporto tra fatto e finzione in quanto la struttura metalettica riproduce narrativamente una serie di operazioni mentali compiute dal pensiero umano ogni volta che va alla ricerca dei propri limiti.
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Capone, Vincenza, Daniela Caso, Anna Rosa Donizzetti, and Giovanna Petrillo. "La promozione del benessere in ospedale: il punto di vista delle partorienti in interviste narrative sul "momento nascita"." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (July 2012): 133–40. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-002008.

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Abstract:
L'obiettivo di questo lavoro č stato quello di indagare il punto di vista delle partorienti su aspetti centrali per il proprio benessere e per la qualitŕ della vita in ospedale, in una prospettiva di ricerca-intervento. Hanno partecipato alla ricerca 21 neo-mamme, ricoverate in un ospedale campano, sollecitate a rispondere alle domande di una intervista narrativa. La trascrizione delle interviste č stata sottoposta a una procedura di analisi testuale, con l'ausilio del software T-LAB. I risultati hanno evidenziato differenti posizionamenti tra le donne al primo parto vs le altre, nonché tra le donne al secondo parto vs quelle al terzo/ quarto parto. Questi risultati contribuiscono sul piano concettuale ad arricchire di nuovi nuclei problematici la ricerca sul tema e hanno favorito la realizzazione di un intervento formativo mirato al personale ospedaliero della struttura coinvolta, finalizzato ad incrementare i livelli di benessere delle partorienti tramite una revisione critica delle pratiche professionali.
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Reis, Adriana Aparecida De Jesus, and Mirian Salvestrin Bonetto. "As Molduras do Decamerone e do Pentamerone." Revista Italiano UERJ 12, no. 2 (July 13, 2022): 19. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2021.67595.

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Abstract:
RESUMO: Giovanni Boccaccio, ao escrever sua obra-prima Decamerone no Trecento italiano (século XIV), emprega a narrativa-moldura para unir, em um encadeamento sucessivo, suas cem novelle. Procedente da retórica medieval e das narrativas orientais, a narrativa-moldura recebe de Boccaccio uma nova função: passa a integrar efetivamente a obra, tornando-se indispensável para a compreensão do todo. Giambattista Basile, escritor napolitano do Seicento (século XVII), retoma essa estrutura narrativa em sua coletânea de cinquenta contos maravilhosos intitulada Lo cunto de li cunti ovvero lo trattenemiento de peccerille, publicada postumamente entre 1634-36 em língua napolitana pela irmã do escritor. A obra-prima de Basile é também conhecida como Pentamerone ossia la fiaba delle fiabe, título atribuído pelo estudioso e crítico italiano Benedetto Croce em 1925, ao traduzi-la da língua napolitana para o italiano standard, em alusão à organização inaugurada por Boccaccio na Literatura Italiana a fim de tornar o livro napolitano mais conhecido na literatura nacional. Desse modo, em nosso estudo, temos o objetivo de investigar em que medida Giambattista Basile retoma o seu ilustre antecessor florentino, isto é, quais são os diálogos que a moldura do Pentamerone estabelece com a moldura do Decamerone, tendo em vista a diferença de contextos de produção entre ambos os livros.Palavras-chave: Boccaccio. Decamerone. Basile. Pentamerone. Narrativa-moldura. ABSTRACT: Quando scrive il suo capolavoro Decamerone nel Trecento, Giovanni Boccaccio usa il racconto-cornice per unire, in concatenamento, le sue cento novelle. Procedente dalla retorica medioevale e dalle narrazioni orientali, il racconto-cornice ottiene da Boccaccio una nuova funzione: comincia a integrare efficacemente l’opera, diventando indispensabile per la comprensione del tutto. Giambattista Basile, lo scritore napoletano del Seicento, riprende questa struttura narrativa nella raccolta sua costituita da cinquanta racconti fiabeschi ed intitolata Lo cunto de li cunti ovvero lo trattenemiento de peccerille. Quest’opera fu pubblicata dopo la morte di Basile, tra 1634-1636, in lingua napoletana da sorella dello scritore. Il capolavoro di Basile è anche conosciuto come Pentamerone ossia la fiaba delle fiabe, titolo assegnato dallo studioso e critico italiano Benedetto Croce nel 1925, quando lui ha fatto la traduzione dalla lingua napoletana all’italiano, facendo riferimento all'organizzazione inaugurata da Boccaccio nella Letteratura Italiana, affinché potesse diventare il libro napoletano più famoso nella letteratura nazionale. In questo modo, nel nostro studio, abbiamo l’obbiettivo di analisare a che punto Giambattista Basile riprende il suo illustre predecessore fiorentino, cioè, quali sono i dialoghi che la cornice del Pentamerone stabilisce con la cornice del Decamerone, in vista alla diferenza dei contesti di produzione tra entrambi i libri.Parole-chiave: Boccaccio. Decamerone. Basile. Pentamerone. Racconto-cornice. ABSTRACT: When Giovanni Boccaccio wrote his masterpiece Decamerone during the Italian Trecento (14th century), he used the frame story to unite, in a successive chain, his one hundred short stories. A precedent of medieval rhetorics and eastern tales, the frame story received a new role from Boccaccio: it started to effectively integrate the book and became indispensable for the understanding of the whole. Giambattista Basile, Neapolitan writer from the Seicento (17th century), reintroduces this narrative structure in his collection of fifty fairy tales named Lo cunto de li cunti ovvero lo trattenemiento de peccerille, posthumously published in Neapolitan language by his sister between 1634-1936. Basile’s masterpiece is also known as Pentamerone, title given to the book by the Italian scholar and critic Benedetto Croce in 1925, when he translated it to the standard Italian, as a reference to the narrative organization inaugurated by Boccaccio in Italian Literature in order to expand the Neapolitan book’s reach at a national level. Thus, we intend to investigate to what extent Giambattista Basile refers to his illustrious predecessor or, in other words, what kind of dialogue the Pentamerone’s frame story keeps with Decamerone’s, considering the different contexts of production of both pieces.Keywords: Boccaccio. Decamerone. Basile. Pentamerone. Frame story.
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Giannelli, Annapaola. "Enea: un mito contemporaneo. La capacità di essere se stessi nella continuità del trauma." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 2 (November 2021): 164–74. http://dx.doi.org/10.3280/psp2021-002011.

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Abstract:
L'autrice in questo articolo utilizza il Mito di Enea per descrivere la continuità dell'Essere nella discontinuità dell'Esistenza. Ella utilizza il Mito come suggerisce Bion quale struttura psicologica narrativa che consente di accedere all'Inconscio similmente al sogno. I traumi che Enea vive interrompono la linearità del tempo vissuto ma egli ha la ca-pacità di resistere e di rialzarsi. Tale capacità si fonda sull'interiorizzazione di un oggetto materno che abbia svolto la funzio-ne di segnalare i vissuti di odio e di aver dato indicazioni per la tra-sformazione dei sentimenti d'ira e di rabbia, non nell'agito ma nella capacità di superare l'odio stesso. Enea rappresenta colui che è in gra-do di ‘soffrire' il dolore e di trasformarlo in quanto la sua vita è im-prontata nella dimensione della fiducia e del lutto, elementi intrinseci che l'autrice ritiene si possano rintracciare nello studio psicoanalitico che i Miti suggeriscono come espresso nella teoresi bioniana. L'autrice utilizza la funzione del ‘tempo' per descrivere questi passaggi e la per-cezione di sé come unitario nei tempi del passato, presente e futuro senza che i suoi pensieri sfocino nella follia.
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Martellozzo, Federico, and Filippo Randelli. "Sicurezza alimentare globale e cambiamento climatico. Guardare oltre il prodotto interno lordo." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 2 (May 2022): 30–54. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa2-2022oa13799.

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Abstract:
Recenti ricerche suggeriscono che il numero di persone denutrite nel mondo, dopo essere costantemente diminuito dal 2005, è tornato ad aumentare dal 2014, e nel 2020 si sia attestato intorno a quota 811 milioni. Sebbene l'insicurezza alimentare ( food insecurity - FI) sia una questione di drammatica rilevanza, ed un problema panterrestre, è tuttavia innegabile come alcuni paesi siano più vulnerabili, e conseguentemente più suscettibili rispetto a shock esogeni (e.g. cambiamento climatico, pandemie, ecc.). Questo studio intende offrire osservazioni analitiche come strumento di supporto per l'elaborazione di politiche, finalizzate alla comprensione degli elementi di vulnerabilità del sistema alimentare in un dato paese. Nonostante in letteratura vi siano diversi indici per lo studio della FI, è sovente adottato (a volte per necessità di sintesi) un rationale interpretativo - riduttivo- che riproduce la FI mediante una narrativa di vulnerabilità economica. L'analisi, tramite la rielaborazione propria di indicatori esistenti e la formulazione di simulazioni predittive, vuole problematizzare in che modo i fattori critici individuati (e.g. la struttura produttiva di un paese, i suoi rapporti commerciali, il suolo irrigato, ecc.) possono incidere significativamente sulla FI di un paese, disgiuntamente da una congiuntura economica interna favorevole.
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Duyck, Mathijs. "Appunti in margine a Il castello di Udine: tra presunta prosa d’arte e la narratività della forma raccolta." Quaderni d'italianistica 34, no. 1 (July 22, 2013): 133–51. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v34i1.19876.

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Abstract:
L’articolo prende spunto dalla definizione di prosatore attribuita a Gadda dai primi recensori negli anni ’30 e recuperata di recente da una parte della critica gaddiana. Tale definizione fa riferimento alla categoria della prosa d’arte, la quale però, per quanto solesse fungere da contenitore indistinto per scritti prosastici non-narrativi, in realtà includeva anche testi caratterizzati da strutture narrative diverse da quelle tradizionali e che venivano definiti in altra sede come “nuova narrativa”. L’etichetta di prosatore risulta dunque essere generica e sembra prescindere da una effettiva comprensione della singolare narratività gaddiana, che merita di essere analizzata in quanto tale. Nel presente articolo, attraverso la rivalutazione di alcuni aspetti e interpretazioni della prosa d’arte degli anni ’30, si intende indagare la narratività della scrittura gaddiana al suo esordio, in particolare nella raccolta Il castello di Udine (Solaria, 1934), nella quale il passaggio dalla pubblicazione dei testi brevi su riviste all’integrazione dei testi nella raccolta comporta una notevole fortificazione delle strutture narrative non delle singole componenti testuali, ma della raccolta nel suo insieme, attraverso l’ordinamento dei testi in una sequenza e l’allestimento di un paratesto peculiare.
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Soares, Ana Márcia, and Simone Lopes de Almeida Nunes. "Estudo comparativo semiótico entre o romance Pinocchio, de Carlo Collodi, e o cordel As Aventuras de Pinóquio, de Antônio Queiroz de França." Revista Italiano UERJ 13, no. 1 (October 17, 2022): 18. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2022.70742.

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Abstract:
RESUMO: Este trabalho busca estabelecer um breve estudo comparativo semiótico entre as obras Pinóquio, na versão romance, de Carlo Collodi (1883), e sua adaptação para a literatura de cordel, de Antônio Queiroz de França (2016). Segundo os pressupostos de Barros (2005) e Fiorin (2016), identificaremos possíveis semelhanças e diferenças estabelecidas entre as obras através da análise do percurso gerativo de sentido (PGS), ademais ao detalhamento do percurso narrativo canônico. Sobre o processo de adaptação, verificaremos se os temas se aproximam no tocante ao desenvolvimento do enredo nas obras, especificamente nas estruturas do nível narrativo. De acordo com as considerações semióticas referentes à elasticidade discursiva de Greimas e Courtés (1979), explicaremos como algumas considerações acerca da versão de partida se mantêm presentes e reiterativas em sua adaptação em literatura de cordel, que é uma obra aberta e, portanto, passível de modificações estruturais em sua essência narrativa. Finalmente, estabeleceremos um breve estudo detalhado sobre a adaptação de algumas ausências episódicas essenciais ao romance original.Palavras-chave: Pinocchio. Adaptação. Literatura de Cordel. Percurso gerativo de sentido. Análise semiótica. ABSTRACT: Questo lavoro cerca di stabilire un breve studio comparativo semiotico tra il romanzo Pinocchio, di Carlo Collodi (1883) e l'adattamento in letteratura di cordel, di Antônio Queiroz de França (2016). Secondo i presupposti di Barros (2005) e Fiorin (2016) individueremo possibili analogie e differenze stabilite tra le due opere attraverso l'analisi del percorso generativo del senso (PGS), oltre l’analisi del percorso narrativo canonico. Circa il processo di adattamento, verificheremo se i temi si avvicinano per quanto riguarda lo sviluppo della trama nelle opere, in particolare nelle strutture del livello narrativo. Secondo le considerazioni semiotiche sull'elasticità discorsiva, di Greimas e Courtés (1979), spiegheremo come alcune considerazioni sulla versione iniziale rimangono presenti e reiterate nell’adattamento in letteratura di cordel, che è un'opera aperta e, quindi suscettibile di modifiche strutturali nella sua essenza narrativa. Inoltre, stabiliremo un breve studio dettagliato sull'adattamento di alcune assenze episodiche essenziali al romanzo originale.Parole-chiave: Pinocchio. Adattamento. Letteratura di Cordel. Percorso generativo del senso. Analisi semiotica. ABSTRACT: This work seeks to set a brief semiotic comparative study of the works Pinocchio, in the novel versions, by Carlo Collodi (1883) and adaptation in literature of cordel, by Antônio Queiroz de França (2016). According to the suppositions of Barros (2005) and Fiorin (2016) we will identify possible similarities and differences established between the works through the analysis of the generative path of meaning (GPM), in addition to the detailing of the canonical narrative path. Regarding the adaptation process, we will verify whether the themes approach the development of the plot in the works, specifically in the structures of the narrative level. According to the semiotic considerations related to discursive elasticity, by Greimas and Courtés (1979), we will explain how some arguments about the starting version remain present and reiterative in its adaptation in Cordel Literature, which is an open work and, therefore, susceptible of structural modifications in its narrative essence. Moreover, we will establish a brief detailed study on the adaptation of some episodic absences essential to the original novel.Keywords: Pinocchio. Adaptation. Brazilian Cordel Literature. Geractive path of meaning. Semiotic Analysis.
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Piccoli, Giorgina Barbara, Martina Ferraresi, Federica Neve Vigotti, and Gerardo Di Giorgio. "Esiste oggi un ruolo per l'emodialisi domiciliare e che cos'è oggi l'emodialisi domiciliare?" Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 2 (February 7, 2014): 102–11. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.875.

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Abstract:
La crisi economica globale, l'indicazione alla massima deospedalizzazione dei pazienti cronici e le innovazioni nel trattamento dell'uremia cronica sono alla base del rinnovato interesse per trattamenti dialitici “non convenzionali o intensivi”, spesso od obbligatoriamente domiciliari. Un primo punto evidenziato da questa revisione narrativa della letteratura è il superamento dell'antagonismo storico tra emodialisi domiciliare (HHD) e dialisi peritoneale (PD), all'insegna del motto “home dialysis first”: ascrivere il successo di una metodica domiciliare alla competizione con l'altra è riduttivo quanto il considerare che i pazienti ideali per l'HHD siano principalmente i soggetti che hanno dovuto interrompere la dialisi peritoneale. Ciò detto, è possibile scomporre il problema della dialisi domiciliare non solo secondo criteri clinici, ma anche secondo i quattro principi etici di beneficio, non maleficio, giustizia e autonomia. Se il beneficio non è facile da dimostrare, anche per la peculiare selezione dei pazienti, il non maleficio è evidente: in tutti gli studi analizzati, l'emodialisi domiciliare, sia essa standard o quotidiana o intensiva, non risulta mai significativamente inferiore ai trattamenti convenzionali. Il principio della giustizia, inteso in maniera un po' riduttiva come giustizia distributiva, può essere analizzato valutando i costi del trattamento, divisi tra costi diretti (disposable e macchine) e costo del personale medico e infermieristico; il vantaggio economico della riduzione del personale è ovvio, ma va anche ricordato che un sistema domiciliare necessita di una massa critica per essere favorevole dal punto di vista economico e che i costi “indiretti” (struttura ospedaliera in particolare) sono difficili da quantificare. Il quarto principio è l'autonomia dei pazienti: per questo sarebbe necessario offrire l'emodialisi domiciliare a tutti coloro che ne hanno le indicazioni, creando dei Centri di riferimento accessibili, dove i pazienti possano ascoltare il parere di medici, infermieri e pazienti con esperienza specifica.
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Bazzoni , Alberica. "Temporalità della perdita e strutture degli affetti nella narrativa di Donatella di Pietrantonio." Narrativa, no. 44 (November 30, 2022): 125–37. http://dx.doi.org/10.4000/narrativa.2409.

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Scrivano (book author), Riccardo, and Antonio Franceschetti (review author). "Strutture narrative da Manzoni a Verga." Quaderni d'italianistica 16, no. 2 (October 1, 1995): 332–33. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v16i2.10373.

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Samir, Aseel, and Rabie Salama. "Struttura e narratore ne I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni." Romanica Silesiana 17 (June 29, 2020): 138–50. http://dx.doi.org/10.31261/rs.2020.17.11.

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Abstract:
In the early 19th century, the Italian literature did not have a mature novel, as is known today. The Italian novelist, Manzoni, and his masterpiece The Betrothed, set a solid basis for the contemporary Italian novel; thanks to its’ narrative characteristics that helped the novelist in achieving different reformative goals, woven stupendously with fictional, historical and realistic threads. The main purpose of this study is to apply an analytical and thematic approach on the structure and narrator of the novel. Furthermore, the research aims to distinguish the main artistic characteristics adopted from the European historical novel. The study then focuses on analyzing the function of the anonymous author’s fictional frame and how it created a diversity in the narrative levels. The research also highlights the importance of the omniscient narrator, the strong relations between the narrator and the narratee, the different narrative perspectives, and finally the polyphony: techniques that enhanced the realistic dimension of the novel.
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Zagarrio, Vito. "La sceneggiatura circolare: Strutture narrative in tre film di Ettore Scola." Italianist 29, no. 2 (June 2009): 265–80. http://dx.doi.org/10.1179/026143409x12488561926504.

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Andreetta, Sara, and Andrea Marini. "Narrative assessment in patients with communicative disorders." Travaux neuchâtelois de linguistique, no. 60 (January 1, 2014): 69–84. http://dx.doi.org/10.26034/tranel.2014.3033.

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Abstract:
Di recente numerosi studi hanno dimostrato che i tradizionali test per la valutazione dei disturbi linguistici in pazienti con afasia non sono completamente sufficienti a determinarne le reali competenze comunicative e linguistiche. Di conseguenza, tanto nella ricerca quanto nella pratica clinica si stanno affermando nuovi approcci per valutare queste abilità. Tra questi, l'analisi del loro eloquio spontaneo riveste un'importanza cruciale per il suo alto valore ecologico e la possibilità di esaminare contemporaneamente aspetti strutturali e funzionali del linguaggio. Il presente articolo descrive nel dettaglio una delle tecniche di analisi dell'eloquio narrativo che negli ultimi anni si sta affermando sia nella ricerca che nella pratica clinica. Si tratta di una metodologia per la Valutazione Multilivello dell'Eloquio Narrativo prodotto da pazienti con disturbi del linguaggio (cfr. Marini e coll., 2011). Questa metodologia si basa sull'analisi dei livelli di produttività linguistica, di elaborazione lessicale e grammaticale, di organizzazione narrativa e dei livelli di informatività raggiunti dal paziente. Questa metodologia è stata applicata con successo a numerosi tipi di disturbi, tanto in età adulta (ad es. afasie fluenti e non fluenti, traumi cranici, schizofrenia, demenza di Alzheimer) quanto in età evolutiva (ad es. Disturbi Specifici del Linguaggio, Sindromi di Down e di Williams, Disturbi dello Spettro Autistico).
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Pezzini, Isabella. "Wikileaks: costruire la trasparenza - analisi del video "Collateral Murder"." Galáxia (São Paulo) 14, no. 28 (December 2014): 20–31. http://dx.doi.org/10.1590/1982-25542014220895.

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Abstract:
L'articolo esamina la strategia comunicativa adottata da Wikileaks in occasione della diffusione del video "Collateral murder" (3 aprile 2010), in cui denunciava il comportamento dell'aviazione americana nella guerra in Iraq e si proponeva come un nuovo soggetto della controcomunicazione globale. Analizzando i modi in cui il video fu costruito a partire dalle registrazioni delle azioni militari sottratte agli stessi USA, emerge il rovesciamento narrativo che Wikileaks riuscì a ottenere, presentando la propria struttura come il vero Destinante custode dei valori condivisi dall'opinione pubblica mondiale, smascherando viceversa gli USA come Antidestinante.
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Farina, Michele. "Un’eterna fase istruttoria. Il purgatorio burocratico di Augusto Frassineti." Quaderni d'italianistica 41, no. 2 (June 11, 2021): 195–214. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v41i2.36778.

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Abstract:
Il contributo esplora la dimensione purgatoriale in Misteri dei Ministeri (Einaudi 1973), l’opera più significativa dello scrittore e traduttore Augusto Frassineti. Il primo paragrafo ripercorre in breve la storia del libro e ne illustra la struttura; l’analisi si concentra successivamente sui motivi purgatoriali presenti nelle pagine trattatistiche del libro, riconducibili alla tradizione kafkiana di medî regni novecenteschi. Echi purgatoriali vengono quindi rintracciati e verificati anche in alcuni degli inserti narrativi dell’opera. Dall’analisi Misteri dei Ministeri emerge come un esempio di umorismo etico e civile, in grado di saldare fra loro satira, invenzione e peculiari strategie di realismo.
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Lazzaretti, Letizia. "Efficacia di un progetto di educazione linguistica inclusivo su auto-percezioni e struttura di testi narrativi." DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 2 (November 16, 2022): 11–41. http://dx.doi.org/10.33683/didit.22.02.01.

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Abstract:
Lo studio ha confrontato gli alunni con DSA di 4 classi sperimentali (tot. 8) e 3 di controllo (tot. 7) su abilità di scrittura e auto-percezioni su atteggiamenti di scrittura e benessere di classe. Le classi sperimentali hanno seguito un progetto di educazione linguistica che, tra i suoi obiettivi, annovera la promozione di atteggiamenti motivati e strategici verso la scrittura e la costruzione di un clima di classe sereno e inclusivo; le classi di controllo hanno seguito la normale programmazione prevista per l’anno scolastico in corso. Gli alunni hanno scritto un testo narrativo, valutato con procedure olistiche e analitiche, e completato tre questionari di auto-percezione inerenti a autoefficacia, strategie di scrittura e benessere di classe. I risultati evidenziano che le abilità di scrittura e le percezioni sono migliori per il gruppo sperimentale, soprattutto per gli alunni con DSA. Da qui emerge l’efficacia del Progetto nel garantire una didattica inclusiva e un miglioramento di abilità e percezioni di scrittura per tutti gli studenti con difficoltà, anche quelli con DSA.
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Rodríguez Mesa, Francisco José. "Introducción Due pittrici greche nel De mulieribus claris (II): Irene." Futhark. Revista de Investigación y Cultura, no. 14 (2019): 181–92. http://dx.doi.org/10.12795/futhark.2019.i14.12.

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Abstract:
Fra le centosei biografie muliebri che compongono il De mulieribus claris di Giovanni Boccaccio si annoverano quelle di un certo gruppo di donne che spiccarono per la loro saggezza o per il loro virtuosismo in diverse arti. All’interno di questa categoria, il certaldese narra brevemente il talento di due pittrici che vissero nella Grecia dell’Antichità: Tamari, figlia di Micone (capitolo LVI), e Irene, figlia di Cratino (LIX). Il presente articolo – secondo di due studi che prendono in analisi le due vite suddette – studia le particolarità del capitolo dedicato a Irene (LIX) analizzando le fonti utilizzate dall’autore e la struttura della vita alla luce degli schemi narrativi usati dal certaldese.
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Morchio, Bruno. "Note sull'evoluzione del genere crime: ieri oggi.. e domani?" EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 37 (September 2022): 207–21. http://dx.doi.org/10.3280/eds2022-037018.

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Abstract:
I libri assomigliano alle persone e la loro lettura richiede un setting che contestualizzi la relazione con il testo. L'autore si interroga sui possibili sviluppi del noir italiano, genere di grande successo. La serialità ha privilegiato i personaggi con i loro tic a scapito delle storie. Propugna un ritorno ai classici, compie una disamina dello sviluppo della letteratura crime e conclude che è arrivato il momento di liberare i romanzi crime dalla gabbia del genere, lavorando sulle strutture narrative, sulla lingua e sullo stile.
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Artico, Tancredi. "Per una grammatica del sogno nel «Decameron». Forme e strutture delle novelle a tema onirico." Italianistica Debreceniensis 24 (December 1, 2018): 96–109. http://dx.doi.org/10.34102/italdeb/2018/4664.

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Abstract:
This paper takes into account the oneiric issue in Giovanni Boccaccio Decameron, with the aim of defining Boccaccio’s overall “grammar of dreaming”: besides an accurate investigation on Decameron’s sources, which range from classic to Medieval literature, it retraces the narrative constructions of the short-novels with oneiric subjects, hypothesizing the existence of two main schemes. In the short-tales on a vision (which are the most known), it is almost always replied the scheme of the “tale in the tale”, due to the creation of a imaginary world with its own rules. Meanwhile, in the short tales of deceiving, the dream is useful to trick the naive antagonist, making him believe something unbelievable. In both cases, it has a deep influence on the so-called “statute of reality” (Amedeo Quondam): in the first, there is the invention of a new reality; in the second it is deconstructed instead.
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Colucci, Dalila. "“ … donne erano: e donne sarebbero”: Il corpo femminile come catalizzatore delle strutture narrative e delle scelte linguistiche nel Pasticciaccio." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 48, no. 3 (September 11, 2014): 428–51. http://dx.doi.org/10.1177/0014585814542238.

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Abstract:
In Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Carlo Emilio Gadda, il corpo femminile – smembrato ed esaminato per dettagli; ridotto alla dimensione brutalmente sessuale o emanante invece una bellezza ineffabile; costruito per contrasti e inesprimibile se non attraverso la citazione – funziona come una grande metafora del mondo e, di conseguenza, della lingua che di esso dà conto perseguendone non la spiegazione, bensì solo l’apparire. Il saggio sviluppa pertanto l’ipotesi che la sperimentazione linguistica del Pasticciaccio, così come la sua costruzione rizomatica e digressiva, venga catalizzata attraverso la rappresentazione dei profili femminili, a sua volta legata a tematiche psicologiche e sociali. Correlativo oggettivo della confusione, della molteplicità e dell’indicibilità del reale, la donna diviene cioè, per transfert letterario, microcosmo riflettente delle strutture del romanzo e delle sue caleidoscopiche scelte verbali.
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Garosi, Linda. "Raccontare l’altra Italia tra storia e finzione." Revista de Italianística, no. 41 (December 31, 2020): 3–13. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2238-8281.i41p3-13.

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Abstract:
L’incipiente formazione in Italia di una società multietnica, alle soglie del nuovo millenio, ha contribuito a ravvivare l’interesse di studiosi e di artisti per la diaspora italiana del secolo scorso. Il presente lavoro prende in esame il romanzo Vita (2003) di Melania Mazzucco e il film Nuovomondo (2006) di Emanuele Crialese con il proposito di svelare alcune significative convergenze nel recupero della memoria collettiva dell’emigrazione italiana negli Stati Uniti tra l’Otto e il Novecento. Si metteranno in evidenza gli elementi tematici e le strutture narrative specifiche con cui vengono intessute narrazioni che, sia nel romanzo sia nel film, mescolano Storia e finzione, concretizzando una visione ravvicinata e ‘dal basso’ di un passato cancellato, la quale suscita nel fruitore una risposta etica.
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Ciurlo, Alessandra. "L’arte nella costruzione della memoria collettiva colombiana: l’apporto della diaspora in Europa." REMHU: Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 29, no. 62 (August 2021): 63–78. http://dx.doi.org/10.1590/1980-85852503880006205.

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Abstract:
Riassunto Questo articolo pretende mostrare come nell’ambito del conflitto armato in Colombia, la diaspora colombiana in Europa mediante alcune espressioni artistiche di cui è protagonista, dia un contributo importante alla costruzione della memoria collettiva del paese. Mediante analisi di contenuto si studiano comparativamente quattro opere artistiche che hanno una forte valenza performativa: una pièce teatrale e tre performance con linguaggi che utilizzano la danza, la musica, la fotografia e il video. Le opere incentrate sulle vittime del conflitto armato e quindi con una carica emotiva molto grande, aspirano a informare e denunciare eventi traumatici resi invisibili dalla narrativa ufficiale, essenziali per la ricostruzione di una memoria collettiva plurale e inclusiva. Le proposte artistiche dimostrano come l’arte con la sua comunicazione riflessiva sia capace di innescare tra il pubblico partecipante processi di trasformazione delle strutture di pensiero individuali e collettivi, evidenziando le sue potenzialità come atto critico e politico.
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Pierotti, Federico. "Film didattico e pedagogia del cinema in Italia nel secondo dopoguerra." Quaderni d'italianistica 34, no. 2 (March 25, 2014): 65–84. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v34i2.21035.

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Abstract:
Il saggio presenta i principali temi che caratterizzano il dibattito sulla pedagogia del cinema in Italia tra la fine degli anni quaranta e l’inizio degli anni cinquanta. La prima parte ripercorre le diverse posizioni in relazione alla dimensione emotiva delle immagini cinematografiche, considerata da taluni come un ostacolo all’attività didattica, da altri come una base da sfruttare per una nuova forma di azione educativa. La seconda parte è dedicata al problema della comprensione delle strutture narrative e linguistiche del film in relazione al grado di sviluppo intellettivo dei giovani spettatori. Il dibattito nazionale evidenzia un terreno fortemente ricettivo nei confronti delle teorie metodologiche che negli stessi anni vanno maturando nell’ambito della filmologia. In questo senso, esso offre un’occasione di aggiornamento e di modernizzazione delle pratiche discorsive sul mezzo cinematografico.
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Ravasini, Inés. "La Llegenda del llibreter assassí de Barcelona. Tradizione e traduzione. Note al margine dell’edizione italiana." SCRIPTA. Revista Internacional de Literatura i Cultura Medieval i Moderna 2, no. 2 (December 16, 2013): 170. http://dx.doi.org/10.7203/scripta.2.3106.

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Abstract:
Riassunto: La recente pubblicazione in Italia della traduzione de La llegenda del llibreter assassí di Ramon Miquel i Planas offre lo spunto per un confronto con alcune precedenti traduzioni in castigliano e per una breve riflessione di metodo sulla traduzione. Le due versioni spagnole (1991 e 2011) si configurano infatti, a differenza di quella italiana, come libere rielaborazioni dell’originale dal momento che ne alterano la struttura, trasformando il testo e piegandolo a nuove finalità. L’elemento di interesse di questa «manipolazione» risiede nel fatto che essa è in qualche modo autorizzata dalla stessa natura miscellanea dell’opera di Miquel i Planas, al contempo libro erudito e antologia di materiali narrativi diversi, e dalle variegate forme di trasmissione dei materiali leggendari raccolti dallo studioso catalano. Le versioni della Llegenda consentono così d’iscrivere la riflessione sul tradurre nell’ambito della ricezione e dell’influsso esercitato dalla tradizione di un testo sulle sue modalità di traduzione. Parole chiave: Miquel i Planas; traduzione; rifacimento; tradizione Abstract: The recent publication of the Italian translation of La llegenda del llibreter assassí by Ramon Miquel i Planas provides an opportunity to make a comparison with some previous Spanish translations and to reflect briefly on translation methods. The two Spanish versions (1991 and 2011), unlike the Italian one, are free reworkings of the original, in the sense that they alter the structure, transform the text and shape it to new ends. What is interesting about this «manipulation» is that it is in some way legitimised by the heterogeneous nature of Miquel i Planas’s work, which is both an erudite volume and an anthology of different narrative materials, as well as by the varied ways in which the Catalan scholar handles materials relating to legends. The versions of Llegenda thus permit the inclusion of this reflection on translation in the sphere of the reception of a text and of the influence exerted by the tradition surrounding a text on the ways it is translated. Keywords: Miquel i Planas; translation; rewriting; tradition
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Miklič, Tjaša. "Il discorso indiretto libero nel romanzo di Giorgio Bassani Il Giardino dei Finzi-Contini: funzioni testuali e caratteristiche linguistiche." Linguistica 43, no. 1 (December 1, 2003): 93–108. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.43.1.93-108.

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Abstract:
Quando la sezione letteraria della commissione statale per l'italiano aveva scelto il romanzo II giardino dei Finzi Contini (GFC) come testo su cui preparare le cono­ scenze letterarie per l'esame di maturita in italiano lingua straniera nei licei sloveni non si aspettava particolari difficolta di comprensione da parte degli studenti. La fruizione pero si e rivelata meno soddisfacente del previsto. L'attenta analisi lin­guistica delle sue caratteristiche strutturali svolta in seguito allo scopo di offrire poi agli insegnanti suggerimenti concreti per la presentazione dei punti problematici in classe ha portato alla scoperta di una insospettata complessita, soprattutto di natu­ ra narrativa e sintattica. Questo compito apparentemente pratico ha spronato una ricerca di respiro piu ampio, che ha implicato analisi sistematiche della prima e del­ l'ultima versione del romanzo, 1 nonche di una serie di traduzioni in varie lingue.2
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Barsotti, Nicola. "Biomeccanica umana, stress e immunità." PNEI REVIEW, no. 2 (November 2021): 63–76. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2021-002006.

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Abstract:
La ricerca scientifica, negli ultimi anni, sta sempre più mettendo in risalto la complessità delle relazioni Pnei esistenti tra l'essere umano ed il suo ambiente, sia interno che esterno. Conoscerne i meccanismi è fondamentale per comprendere la salute e la malattia, ma anche per pianificare strategie terapeutiche sempre più efficaci. La seguente revisione narrativa ha lo scopo di mettere in evidenza, in senso bidirezionale, la relazione strutturale e funzionale tra la biomeccanica umana, l'attivazione dell'asse dello stress e la conseguente stimolazione in senso infiammatorio dei leucociti. Nello specifico, considerando che molte cellule immunitarie hanno come terreno di azione la fascia, viene posta attenzione alla reciproca influenza tra i vari costituenti di quest'ultima e le cellule immunitarie. Scopo ultimo dell'articolo, infatti, è contribuire alla promozione di una clinica integrata nell'assistenza sanitaria dei pazienti affetti da patologie muscolo-scheletriche e/o infiammatorie croniche.
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Guida, Patrizia. "A bordo dell’Iris lungo le coste dalmate con Giuseppe Modrich." SPONDE 1, no. 1 (July 27, 2022): 137–54. http://dx.doi.org/10.15291/sponde.3896.

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Abstract:
Nel presente saggio il volume La Dalmazia romana-veneta-moderna. Note e ricordi di viaggio (1892) dello scrittore di origine zaratina Giuseppe Modrich è analizzato nel suo rapporto con la letteratura pregressa, cogliendo gli eventuali nessi con gli scritti di Fortis relativi agli aspetti antropologici e storico-culturali. La Dalmazia è descritta da Modrich con dovizia di particolari relativi alle abitudini di vita degli abitanti delle varie province ma anche al patrimonio artistico-architettonico, proposto dall’autore quale testimonianza delle diverse dominazioni che nei secoli si sono succedute. Un capitolo è dedicato ai Morlacchi e alla loro cultura e, più in generale, all’entroterra dalmata, poco frequentato dai viaggiatori e, dunque, poco noto ai più. Un secondo ambito di analisi riguarda le strutture e le strategie narrative utilizzate dall’autore, che vanno dall’uso spinto del dialogismo, che si alterna a lunghe e dettagliatissime descrizioni, che rendono quasi tangibile al lettore gli scenari, siano essi paesaggi, monumenti o abitudini di vita, con cui lo scrittore intende promuovere la sua patria.
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Nappi, Marella. "Chiara Aceti, Daniela Leuzzi, Lara Pagani: Eroi nell’Iliade. Personaggi e strutture narrative. A cura di Lara Pagani. Prefazione di Franco Montanari." Gnomon 82, no. 6 (2010): 481–85. http://dx.doi.org/10.17104/0017-1417_2010_6_481.

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Ascoli, Albert Russell. "Giuseppe Dalla Palma. Le strutture narrative dell’ Orlando furioso. (Biblioteca dell’ “Archivium Romanicum,” 1:173.) Florence: Leo S. Olschki Editore, 1984. 228 pp." Renaissance Quarterly 38, no. 4 (1985): 751–54. http://dx.doi.org/10.2307/2861977.

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Cornacchia, Matteo, Gina Chianese, and Elisabetta Madriz. "Il piano di sviluppo personale: strumento-processo di orientamento e prefigurazione professionale." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (April 2021): 37–48. http://dx.doi.org/10.3280/erpoa1-2021oa11491.

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Abstract:
Nell'ambito del progetto SUPER, l'Unità di Trieste, in linea con l'obiettivo generale di "strutturare un sistema di orientamento al lavoro e tutorato", ha sviluppato e realizzato un Personal Development Plan – Piano di Sviluppo Individuale (PDP), uno strumento-processo di accompagnamento rivolto agli studenti del corso di studio in Scienze dell'educazione (L-19) per la progettazione, il monitoraggio e la valutazione dei propri percorsi di sviluppo professionale attraverso l'utilizzo in contesto di pratiche narrativo-riflessive. Il PDP si configura quale misura di accompagnamento e orientamento narrativo per gli studenti in un momento di definizione della propria identità personale e professionale secondo il paradigma dell'Emerging Adulthood; risponde altresì alla necessità di promuovere il loro successo universitario e professionale e di sostenerli nel processo di prefigurazione e costruzione di una professionalità "riflessiva".Dal punto di vista tecnico, il PDP è sostenuto dal software Mahara per consentire la realizzazione di uno strumento-processo paperless, condivisibile (con tutor di tirocinio, tutor aziendali e altri studenti), capace di supportare diverse forme di prove autentiche (filmati, foto, progetti, …) relative alla traduzione in contesto dello sviluppo di abilità e competenze chiave che caratterizzano il profilo professionale dell'educatore socio-pedagogico e che funga – altresì – anche da repository delle proprie buone pratiche professionali.
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CORREIA, Jonilson Costa. "Os egressos do curso de hotelaria: formação e mercado de trabalho." INTERRITÓRIOS 5, no. 9 (December 9, 2019): 359. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v5i9.243604.

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Abstract:
RESUMOEste estudo apresenta resultados da tese de doutorado em educação e teve como objetivo analisar as percepções dos egressos do Curso de Hotelaria da Universidade Federal do Maranhão sobre sua formação e o mercado de trabalho. O instrumento de coleta foi a entrevista semiestruturada. A análise dos dados foi feita a partir das narrativas dos pesquisados. Para a seleção dos sujeitos investigados utilizou-se os seguintes critérios: os egressos que atuam em diversos setores da hotelaria: meios de hospedagem, hotelaria hospitalar, restaurantes, no ensino de hotelaria e turismo, em enologia e gestão de empreendimento hoteleiro. Ao longo da análise das narrativas percebemos fragilidades, contradições e principalmente lacunas que precisam ser preenchidas, espaços que necessitam ser revisitados pelos professores, pelos alunos de hotelaria da UFMA, pois somente assim, pode haver um diálogo permanente entre academia e mercado de trabalho.Educação. Mercado de Trabalho. Hotelaria. Maranhão. UFMA. The graduates of the Hotel Course: formation and labor market ABSTRACT This study presents the results of the doctoral thesis in education and aimed to analyze the perceptions of graduates of the Hospitality Course of the Federal University of Maranhão about their education and the labor market. The collection instrument was the semi-structured interview. Data analysis was made from the narratives of the respondents. For the selection of the investigated subjects, the following criteria were used: the graduates who work in various hotel sectors: lodging facilities, hospital hotels, restaurants, in the teaching of hotels and tourism, in oenology and hotel management. Throughout the analysis of the narratives we noticed weaknesses, contradictions and especially gaps that need to be filled, spaces that need to be revisited by teachers, by hotel students at UFMA, because only then can there be a permanent dialogue between academia and the job market.Education. Labor market. Hospitality. Maranhão. UFMA. Direzione Alberghiera: formazione e mercato del lavoro in Brasile RIASSUNTO Questo studio mostra i risultati del test di istruzione e l'obiettivo di analizzare due percezioni del corso di Direzione Alberghiera de la Universitá Federale di Maranhao, Brasile, sul mercato della formazione e del lavoro. O strumento de investigazione fu interviste semi-strutturata. Per una selezione de soggetti, sono stati utilizzati i seguenti criteri: il numero di settori dell'ospitalità: ospitalità, ospitalità, ristoranti, turismo, enologia e gestione dell'imprenditoria alberghiera. Sonno state percepitte fragilità, contraddizioni e soprattutto lacune che devono essere risolte, spazi che devono essere rivisti da insegnanti professionisti per permetere un dialogo permanente tra mondo il accademico e mercato del lavoro. Istruzione. Mercato del Lavoro Ospitalità. Universita Federale do Maranhao. Los egresados del Curso Hotelero: formación y mercado laboral RESUMEN Este estudio presenta los resultados de la tesis doctoral en educación y tiene como objetivo analizar las percepciones de los graduados del Curso de Hospitalidad de la Universidad Federal de Maranhão sobre su educación y el mercado laboral. El instrumento de recolección fue la entrevista semiestructurada. El análisis de los datos se realizó a partir de las narraciones de los encuestados. Para la selección de los sujetos investigados, se utilizaron los siguientes criterios: los graduados que trabajan en diversos sectores hoteleros: instalaciones de alojamiento, hoteles hospitalarios, restaurantes, en la enseñanza de hoteles y turismo, enología y gestión hotelera. A lo largo del análisis de las narrativas, notamos debilidades, contradicciones y especialmente brechas que deben llenarse, espacios que deben ser revisados por los maestros, por los estudiantes del hotel en la UFMA, porque solo entonces puede haber un diálogo permanente entre la academia y el mercado laboral. Educación. Mercado de trabajo. Hospitalidad. Maranhão. UFMA.
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Iaconis, Valeria. "“Una sola donna, una sola voce”: Un'indagine “investigativa” su una novella d'autrice di fine Ottocento." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, no. 2 (March 9, 2019): 408–24. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819831967.

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Abstract:
La scrittura di mano femminile, fenomeno vistoso dell’Italia del secondo Ottocento, porta all’attenzione del pubblico le problematiche legali e sociali legate alla condizione della donna. Questo articolo analizza la novella Dopo la sentenza (1894) di Bruno Sperani, pseudonimo di Beatrice Speraz, quale esempio di tematizzazione dell’omicidio d’onore e di critica femminile ai codici postunitari. L’indagine si soffermerà sulle strutture narrative del testo, che privilegia il punto di vista situato del reo e l’uso sistematico delle figure dell’ellissi e della reticenza. Più che sulle informazioni esplicite nella novella, questa lettura si concentrerà sulla ricostruzione di quelle censurate. A tal fine verranno formulate ipotesi e deduzioni, instaurando un dialogo tra il testo e il contesto culturale e legale ad esso sottostante. Verranno così individuate le coordinate della percezione sociale del delitto d’onore, se ne osserverà il significato simbolico, e si evidenzierà la contestazione della nozione di rilevanza legale, attuata attraverso la valorizzazione del punto di vista femminile. Questo approccio, che prende le mosse dal movimento Law and Literature e dagli assunti del giusfemminismo, permetterà in ultima battuta di comprendere le dinamiche della violenza di genere ritratte da Sperani, violenza perpetrata materialmente dal protagonista, ma permessa e legittimata dall’orizzonte giuridico e sociale coevo.
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Savarese, Eduardo. "La sentenza come narrazione: Strumenti e risultati dell’empatia." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, no. 2 (March 19, 2019): 264–80. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819831960.

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Abstract:
Lo studio del diritto in relazione alla letteratura, e viceversa, conduce a un’analisi specifica della sentenza come narrazione sotto una pluralità di aspetti. In sistemi di democrazia costituzionale e pluralista, dove è necessario comporre principi e valori spesso in tensione o addirittura in contrasto, il giudice può adoperare la sentenza come un vero e proprio mezzo narrativo. Questo accade quando la vicenda giudiziaria viene descritta in modo da dimostrare al “lettore” il grado di identificazione e immedesimazione tra il giudice e la vicenda umana decisa, per poi condurre il “lettore” stesso a rivivere la stessa esperienza, riproducendo un ulteriore meccanismo di empatia con i protagonisti del caso giudiziario, le loro aspirazioni, la loro dignità. La sentenza si fa narrazione vicina alla finzione letteraria in quei casi che chiamano in gioco alti e contrastanti valori umani, etici e giuridici della società civile (suicidio assistito, matrimonio omosessuale). Il mezzo adoperato dal giudice, a volte in modo esplicito, a volte implicitamente, è l’empatia. Con essa, si strutturano il tipo di descrizione del fatto e l’andamento dell’argomentazione giuridica. A partire dall’empatia prende avvio quel processo di rafforzamento del grado di accettabilità giuridica e sociale della sentenza, necessario a creare spazio per un bilanciamento complesso e non prevedibile di valori e principi.
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Borghi, Lidia, Elisa Andrighi, Claudio Cassardo, Tiziana Valentini, and Elena Vegni. "La cura del paziente COVID-19 ospedalizzato: dai nuovi bisogni agli interventi psicologico-clinici." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (September 2022): 1–21. http://dx.doi.org/10.3280/rip2022oa14386.

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Abstract:
La pandemia della malattia da Coronavirus-19 (COVID-19) ha un impatto enorme sulla salute globale e sulle strutture ospedaliere, che hanno dovuto riorganizzare i loro servizi per affrontare un'emergenza sanitaria senza precedenti. Il presente contributo descrive l'esperienza dell'Unità Operativa Complessa di Psicologia Clinica di una grande Azienda sanitaria di Milano (Italia), focalizzandosi sugli interventi svolti per i pazienti COVID-19 ospedalizzati, con l'obiettivo di mettere in luce i loro vissuti e i relativi bisogni psicologici, e proporre delle riflessioni sulle funzioni che lo psicologo può avere rispetto a questi bisogni. Le riflessioni proposte derivano da un'estesa esperienza clinica condotta in presenza per oltre un anno con pazienti COVID-19 ricoverati che hanno ricevuto un trattamento con C-PAP, casco, od ossigeno a bassi flussi. Questa ha portato all'individuazione bottom-up di tre macro-aree di criticità che tali pazienti si trovano ad affrontare: isolamento, paura della morte, lutto. Sono stati individuati due ulteriori temi trasversali - colpa e percezione del tempo - che paiono modulare l'articolazione delle tre macro-aree. A partire da tali vissuti e bisogni, sono identificate due linee di azioni dello psicologo con il paziente COVID-19 ricoverato che corrispondono alle due fasi dell'ospedalizzazione: 1) un'azione nel qui e ora quando il paziente si trova ancora in una fase critica; 2) un'azione di recupero narrativo dell'esperienza vissuta quando il paziente è in remissione. L'esperienza clinica maturata e le riflessioni effettuate sottolineano l'importanza dell'effettuare consultazioni psicologiche in presenza per i pazienti COVID-19 ospedalizzati, la cui efficacia nel prevenire successivi disadattamenti andrà tuttavia valutata in ulteriori studi.
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Silvano, Tagliagambe. "Il sacrificio e la relazione tra Sé/Io." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 17 (December 2011): 17–39. http://dx.doi.org/10.3280/eds2012-017003.

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Abstract:
L'Asse Io-Sé č struttura fondamentale dell'articolazione interna del mondo interiore. Lungo l'insegnamento di Jung l'autore pone la relazione Io-Sé come quella tra oggetto e soggetto sostenendo che come l'inconscio "il Sé č l'esistente a priori dal quale promana l'Io". Per approfondire l'individualitŕ nel senso piů alto, che si manifesta nel Sé e che corrisponde a condizioni psichiche aprioristiche non empiricamente acquisite, in relazione al complesso delle sue potenzialitŕ, l'autore introduce la questione del sacrificio, testimoniata nella tradizione della cultura vedica. Il sacrificio secondo tale cultura č un rito durante il quale avviene la distruzione di qualcosa in rapporto a una controparte invisibile. Il significato profondo del sacrificio č la convinzione non dimostrabile - ma presupposta in ogni suo atto - che il visibile agisca sull'invisibile e, ricorsivamente, che l'invisibile agisca sul visibile. Il sacrificio č un viaggio da un luogo visibile a un luogo invisibile, con ritorno. L'autore rilegge il significato del sacrificio alla luce dell'"Asse Io-Sé", per portare la sua riflessione a una esplorazione del "mondo intermedio", sostenendo che la funzione del confine tra coscienza e inconscio deve dunque essere quella di "unire distanziando" e di "distanziare unificando", territorio questo che realizza il dialogo intrapsichico, assicurando il pieno sviluppo della personalitŕ. Una rappresentazione del "mondo intermedio" č quella del "terzo stato" che si genera tra il sonno e la veglia, realtŕ onirica che consente di entrare in contatto con l'invisibile, transitando tra territori diversi dei processi mentali. Lungo questa traccia se il tempo dell'Io č Kpòvoσ il Sé e la realtŕ onirica si orientano verso il tempo come Kαpòσ nella realtŕ onirica quella che era soltanto una possibilitŕ tra le tante viene trasformata nell'unica possibilitŕ, in quanto considerata una tappa intermedia del processo, che deve necessariamente portare all'esito finale, la conclusione del sogno, il suo epilogo narrativo.
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Tsagalis, Christos. "Iliadic Heroes - (C.) Aceti, (D.) Leuzzi, (L.) Pagani (edd.) Eroi nell'Iliade. Personaggi e strutture narrative. With preface by F. Montanari. (Pleiadi 8.) Pp. xiv + 496. Rome: Edizioni di Storia e Letteratura, 2008. Paper, €64. ISBN: 978-88-8498-498-2." Classical Review 59, no. 2 (September 15, 2009): 333–35. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x09000043.

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Queiroz, Regina Farias de. "I promessi sposi: entre o cânone e a adaptação parodística na televisão italiana." Revista Italiano UERJ 12, no. 1 (September 5, 2021): 14. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2021.62063.

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Abstract:
RESUMO: Para discutir as questões subjacentes à adaptação de um texto clássico para as mídias, tomamos como objeto de estudo uma adaptação em formato de paródia para a televisão. I promessi sposi secondo il trio é uma minissérie em 5 episódios, realizada pela RAI, dirigida e protagonizada pelo trio Lopez-Marchesini-Solenghi, em 1990, que ganhou grande notoriedade nacional, exatamente pelo tom cômico que imprimiu à narrativa manzoniana. Neste trabalho, buscamos identificar as estratégias utilizadas na adaptação do clássico para a paródia e para tal, aplicamos ao texto televisivo parodístico o modelo prático-analítico de Robert Stam (2006), que concebe a adaptação audiovisual em dois níveis: estrutural e contextual. A partir dessa aplicação, utilizamos as categorias propostas pelo autor em todos os níveis de análise, a saber: autoria, personagens, narratologia, ordem, frequência e contexto. Os resultados demonstraram que as ressignificações proporcionadas pela adaptação televisiva ampliaram as possibilidades de interpretação do texto literário, além de consolidarem um processo de atualização de tal obra.Palavras-chave: I promessi sposi. Literatura italiana. Televisão. Adaptação. Paródia. ABSTRACT: Per discutere le questioni alla base dell'adattamento di un testo classico per i media, è stato preso come oggetto di studio un adattamento in parodia per la televisione. I promessi sposi secondo il trio è una mini-serie in 5 episodi, realizzata dalla RAI, diretta e interpretata dal trio Lopez-Marchesini-Solenghi nel 1990, la quale ha acquisito una grande notorietà nazionale proprio per il tono comico che ha impresso alla narrazione manzoniana. Il presente articolo ha cercato di individuare le strategie utilizzate nell'adattamento del classico in parodia, e, a tal fine, è stato applicato al testo televisivo parodistico il modello pratico-analitico di Robert Stam (2006), il quale concepisce l'adattamento audio-visivo in due livelli: strutturale e contestuale. Partendo da questa applicazione, si sono utilizzate le categorie proposte dall'autore in tutti i livelli di analisi, ovvero: paternità, personaggi, narratologia, ordine, frequenza e contesto. I risultati hanno dimostrato come i nuovi significati ottenuti attraverso l’adattamento televisivo abbiano ampliato le possibilità di interpretazione del testo letterario, oltre a consolidare un processo di aggiornamento di quest’ultimo.Parole-chiave: I promessi sposi. Letteratura italiana. Televisione. Adattamento. Parodia. ABSTRACT: In order to discuss the issues underlying the adaptation for the visual media of a classic text, the object of study of the hereby article has been an adaptation, in the format of a parody for the television. I promessi sposi secondo il trio is a mini TV-series consisting of 5 episodes, created by the RAI, directed and interpreted by the trio Lopez-Marchesini-Solenghi in 1990, which gained great national notoriety precisely because of the comedy tone it imprinted on Manzoni’s narrative.The hereby research has tried to identify the strategies used to adapt the classic novel into a parody and, in order to do so, the practical-analytic model by Robert Stam (2006) have been applied to the TV parody text. Such model conceives audio-visual adaptation in two levels: structural and contextual, and applying it, the categories proposed by the author, which are: authorship, characters, narratology, order, frequency and context, have been used in all the levels of the analysis. The results proved how the new meanings obtained through the TV adaptation have widened the possibilities of interpretation of the written text, and have also consolidated a process of updating the novel.Keywords: I promessi sposi. Italian Literature. Television. Adaptation. Parody.
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Bellinzani, Debora. "Spiritismo e Positivismo nella narrativa breve di Luigi Capuana." Italianistica Debreceniensis 27 (December 1, 2021). http://dx.doi.org/10.34102/itde/2021/11031.

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Luigi Capuana credeva nell'immortalità dell'anima come concepita dalle teorie teosofiche, nonché nella percettibilità delle manifestazioni degli spiriti. Allo stesso tempo, i suoi racconti e saggi riflettono la sua fiducia nell'approccio positivistico e nelle scienze sperimentali. In un periodo che vede il proliferare di sedute spiritiche evocatrici di spiriti, Capuana scrive i suoi unici quattro racconti che descrivono la manifestazione percettibile di un fantasma. In Creazione (1901), La evocatrice, Forze occulte (1902) e Un vampiro (1904), gli spiriti compaiono e mostrano una notevole originalità rispetto a quelli che infestano le storie di fantasmi contemporanee. Esaminando la struttura del mistero attraverso il "perturbante" di Freud ed esplorando il contenuto delle storie attraverso i concetti chiave della scienza di Capuana, l'analisi dimostrerà come la sottrazione del mistero e la riflessione sulla scienza creino un terreno letterario comune in cui lo spiritismo e il positivismo possono sorprendentemente coesistere. Su questo terreno emerge attraverso la forza di rassicuranti fantasmi l'apertura scientifica alle scoperte del Novecento.
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Anglani, Alessandro. "Sephirot – Il Gioco: passaggio tra rappresentazione e simulazione." Connessioni remote. Artivismo_Teatro_Tecnologia 3, no. 3 (December 28, 2021). http://dx.doi.org/10.54103/connessioni/16829.

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Abstract:
Partendo dalla teoria dell'homo ludens di Huizinga, il caso di studio che propongo è SEPHIROT-IL GIOCO©, il metodo di creazione di performance interattive da me creato nel 2018 dopo un attento studio delle strutture narrative ipertestuali. Il progetto nasce per valorizzare la presenza del pubblico in sala, in quanto "co-creatore" dell'opera, permettendo l'applicazione delle più recenti tecnologie di AR e VR su strutture testuali algoritmiche anche tramite online streaming. La mia intenzione è quella di ribaltare la struttura dello spettacolo tradizionale e permettere al pubblico di cambiarne la forma attivamente. La correlazione tra Teatro e Gioco non è nuova, ma sono evidenti le resistenze di alcune visioni che vorrebbero che to play e recitare fossero due compartimenti stagni. Da queste riflessioni nasce la necessità di creare performance interattive strutturate secondo principi di interattività, ipermedialità, ipertestualità e proceduralità.
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Ferrari, Emanuele. "IL POTERE DEL SOGNO: MUSICA E STRUTTURA NEL FILM EYES WIDE SHUT DI." Pensamiento palabra y obra, no. 1 (September 25, 2008). http://dx.doi.org/10.17227/ppo.num1-41.

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Abstract:
Resumen: En la película Eyes Wide Shut (traducida al español como Ojos bien cerrados) la tendencia no narrativa y antisicológica de la cinematografía de Kubrick alcanza su máxima expresión. No obstante la apariencia, la película no cuenta una historia o un proceso en marcha, ni siquiera se ocupa del interior de los personajes. Al contrario, el tema explorado por Kubrick es el enigma de lo visible, la sobreabundancia del sentido que emana de las imágenes. Luces, colores ambientes y fisonomías crean un mundo lleno de sentido, pero indescifrable. La realidad, luminosa y brillante para el ojo, resulta opaca e impenetrable a la razón. En este cuadro la música es un elemento fundamental que aumenta significativamente la complejidad del conjunto. El artículo examina algunas de las sofisticadas estrategias con las cuales Kubrick relaciona sonidos e imágenes según una concepción altamente evolucionada que excluye el puro y simple acompañamiento musical a las imágenes. Si lo visible es de por sí rico en sentido, lo audible no lo es menos y la interacción entre estas dos dimensiones conlleva a la enseñanza de la paradoja. Música e imagenes proceden según un juego de desfases y de contradicciones que multiplican los indicios con los cuales la realidad se vuelve legible, hasta sumergirla en una total ambigüedad. Los personajes -y espectadores- se encuentran tan perdidos en un laberinto de sentido que hipnotiza y fascina sin jamás revelar su propio secreto.Abstract: In Eyes Wide Shut la tendenza non narrativa e antipsicologica del cinema di Kubrick raggiunge un apice. Nonostante l’apparenza, il film non racconta una storia o un processo in divenire, né si occupa dell’interioritá dei personaggi. Al contrario, il tema esplorato da Kubrick è l’enigma del visibile, la sovrabbondanza del senso che promana dalle immagini. Luci, colori, ambienti e fisionomie creano un mondo pieno di senso, ma indecifrabile. La realtá, luminosa e brillante per l’occhio, risulta opaca e impenetrabile alla ragione. In questo quadro la musica è un elemento fondamentale che accresce significativamente la complessitá dell’insieme. L’articolo esamina alcune delle sofisticate strategie con cui Kubrick mette in relazione suoni e immagini secondo una concezione altamente evoluta che esclude il puro e semplice commento musicale alle immagini. Se il visibile è di per sé ricco di senso, l’udibile non lo è meno, e l’interazione fra queste due dimensioni avviene all’insegna del paradosso. Musica e immagini procedono secondo un gioco di sfasamenti e di contraddizioni che moltiplicano gli indizi con cui la realtá si rende leggibile, fino a immergerla in una totale ambiguità. Personaggi - e spettatori - si trovano così smarriti in un laberinto di senso che ipnotizza e affascina senza mai rivelare il proprio segreto.83
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Orefice, Mario. "Struttura delle Comunicazioni e Costruzione Narrativa dei Movimenti Sociali nei Siti di Social Network: l'esperienza del Popolo Viola." SSRN Electronic Journal, 2012. http://dx.doi.org/10.2139/ssrn.2151280.

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Sterpone, R., P. Valorio, E. Paiuzzi, E. Venturini, V. Bonato, and N. Vivaldi. "Intervento psicologico su bambini e adolescenti con genitori ricoverati in rianimazione nell’ospedale di Alessandria." Working Paper of Public Health 5, no. 1 (June 15, 2016). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2016.6865.

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Abstract:
Obiettivi: Alla luce della teoretica e della clinica dei disturbi post traumatici, nell’articolo verrà proposto un intervento con i bambini e i familiari dei pazienti degenti nel reparto di Rianimazione. Metodologia: Struttura dell’intervento: psicoeducazione sulle conseguenze ad esposizione ad evento critico; analisi del funzionamento/bisogni dell’adulto sano e il suo poter essere, nonostante la difficile situazione, base sicura; valutazione della presenza di una rete sociale di supporto; co-costruzione, insieme all’adulto, della narrativa della comunicazione al bambino/adolescente; valutazione del momento in cui è opportuno che l’adulto sano faccia la comunicazione; preparazione del minore, integrando TCC e EMDR, all’incontro con il genitore. Risultati: L’intervento, effettuato su 15 famiglie, ha aiutato genitori e bambini ad affrontare una situazione critica. Conclusione: In alcune occasioni le comunicazioni devono essere effettuate in emergenza/urgenza, poiché le condizioni cliniche del familiare ricoverato sono estremamente gravi e con prognosi infausta che può degenerare in tempi brevi. Questo intervento,però, può dare all’operatore la percezione di essere stato una base sicura per il bambino in questa difficile e delicata situazione della sua storia di vita.
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Floriani, Mariaelena. "Natalia Ginzburg. «Scrivere con il corpo» sul margine del «buco del Reale»." altrelettere, January 4, 2022. http://dx.doi.org/10.5903/al_uzh-57.

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Abstract:
Quest’articolo si propone di illustrare il legame tra corpo e scrittura che caratterizza la parabola creativa di Natalia Ginzburg (1916-1991) attraverso alcuni strumenti ermeneutici della psicanalisi lacaniana. Nella prima parte dell’articolo - Linguaggio e Inconscio - si definisce la natura del soggetto lacaniano, scisso tra parola soggettiva e struttura linguistica, tra il sé e l’illusione del sé: due poli divisi da un’opacità connaturata all’esistenza, che il linguaggio e la scrittura non possono risolvere. La seconda parte - La frammentazione come strumento narrativo e psicanalitico – indaga i modi in cui Natalia Ginzburg ha assunto su di sé la responsabilità di questa scissione trasformandola in contenente e contenuto di tutta la sua narrativa: da un lato, la frattura si manifesta tramite lo strumento della frammentazione, nelle diverse voci sperimentate dalla Ginzburg fra il 1942 e il 1984; dall’altro, la crepa diventa strumento psicanalitico-esistenziale per l’indagine del rapporto problematico tra soggetto e mondo. Ogni (non) presa di parola da parte dell’autrice o dei suoi personaggi è sintomo di un vuoto personalissimo e sempre diverso a seconda delle storie raccontate. Tenteremo di ricondurre la molteplicità di questi soggetti scissi all’unità tramite alcune delle pathosformeln descritte da Lacan, investendole di nuova luce. Nella terza parte - Scrivere con il corpo - si riassumono le strategie elaborate dalla scrittrice per rispondere al suo enjeux biografico, ovvero riuscire a scrivere malgrado l’infelicità causata dal rapporto con il «buco del Reale». Ogni parola vergata dalla penna di Natalia Ginzburg è una presa d’atto dell’intangibilità della vita e un atto di amore verso «l’opacità dell’enunciazione che soggiace agli enunciati che ne derivano».
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Heyer-Caput, Margherita. "Soggetti nomadi alla ricerca delle Terre promesse (2017) di Milena Agus." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies, November 11, 2020, 001458582097122. http://dx.doi.org/10.1177/0014585820971222.

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Abstract:
Una delle interpreti di maggior successo della Primavera Letteraria Sarda e della narrativa italiana contemporanea al femminile, Milena Agus offre nel suo ultimo romanzo, Terre promesse, un’espressione originale di scrittura come poiēsis, in cui l’atto del narrare si configura come forza creativa capace di plasmare la realtà attraverso la riflessione. Partendo dal significato diacronico del concetto di poiēsis, in particolare nei suoi sviluppi modernisti attraverso la riflessione di Martin Heidegger, questa analisi testuale segue la ricerca di una mitica “terra promessa” di tre generazioni sarde attraverso la struttura tripartita del romanzo. Nel corso di un ampio arco di tempo che va dall’immediato secondo dopoguerra attraverso il boom economico degli anni Sessanta fino al tardo capitalismo del terzo millennio, lungo un altrettanto ampio percorso migratorio da “la Sardegna” a “il Continente” a “l’America” con molteplici andate e ritorni, Felicita emerge come l’unico personaggio capace di raggiungere “terre promesse”. Felicita, per la sua accettazione costruttiva della fluidità dell’esistenza, incarna la soggettività nomade proposta da Rosi Braidotti, e diviene agente di trasformazioni dinamiche infuse di un’etica dell’affermazione. Nell’inerente nomadismo di Felicita ed attraverso la sua creatività poietica, l’autrice persegue “pratiche della speranza” per plasmare una comunità più inclusiva perché trans-gressiva.
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"Strutture narrative e mito nel cinema storico sul mondo antico." Studi Classici e Orientali, 2017. http://dx.doi.org/10.12871/978886741791916.

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Poggioli-Kaftan, Giordana. "Resisting the Mafia's oppression through children's literature." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies, October 2, 2022, 001458582211287. http://dx.doi.org/10.1177/00145858221128783.

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Abstract:
Attraverso l’analisi di quattro libri per l’infanzia ed adolescenza sulla mafia ed antimafia, questo articolo mette in risalto sia le funzioni narrative di tali racconti che quelle più propriamente sociali e culturali. Per l’analisi delle funzioni narrative, l’articolo si serve delle teorie strutturali di Vladimir Propp – soprattutto quelle relative alla persona drammatica dell’eroe e del “cattivo” – come delle teorie della narrazione del trauma. Queste ultime sono particolarmente favorevoli all’interpretazione degli orrori e tragedie causate dalla mafia nelle vite dei protagonisti. È proprio attraverso l’analisi delle funzioni narrative e letterarie che i racconti assumono il valore di testimonianze di una società che vuole cambiare sposando quei valori della legalità che possono creare una controcultura a quella mafiosa.
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Wunderli, Peter. "Leonardio Sebastio, Strutture narrative e dinamiche culturali in Dante e nel „Fiore", Firenze, Olschki 1990, 317 S. (Biblioteca dell' „Archivum Romanicum" 1/229)." Deutsches Dante-Jahrbuch 68-69, no. 1 (January 1, 1994). http://dx.doi.org/10.1515/dante-1994-0115.

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Giardina, Simona, and Vincenza Mele. "Biotecnologie e “somatopoiesi”: inquietudini del corpo e dilemmi bioetici nella letteratura." Medicina e Morale 55, no. 2 (April 30, 2006). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2006.362.

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Abstract:
L’oggetto materiale del lavoro è stato quello di far emergere le conseguenze che un cattivo uso della tecnologia può avere sul vissuto antropologico e sull’umano nell’epoca contemporanea. Le nuove possibilità tecnologiche offerte dalla scienza pongono nuovi quesiti che necessitano urgentemente di una risposta etica. Tali possibilità costituiscono una minaccia per l’identità stessa dell’uomo, la sua struttura antropologica. È qui che la tecnologia cessa di essere mezzo e diventa fine (tecnocrazia). Gli autori hanno utilizzato come strumento di indagine per delineare il rapporto uomo-tecnologia (indagando il tema della somatopoiesi), alcuni scrittori del primo e secondo Novecento (A. Huxley, D. Buzzati, D. Rorvik, P. Levi) in cui è evidente la presa di coscienza e la denuncia da parte degli autori del riduzionismo antropologico operato dalla somatopoiesi tecnologica. Il tema è indagato secondo una prospettiva interdisciplinare che si avvale della bioetica per delineare gli aspetti etico-filosofici, della letteratura per delineare gli aspetti umanistico-antropologici. ---------- The article is aimed at delineating the consequences that technology is having on anthropology in the Contemporary Age. The new technological possibilities offered by science pose new questions that urgently necessitate an ethical answer. These possibilities can radically alter man’s anthropological essence. Consequently, technology, which should be a means, becomes a purpose and changes into technocracy. The Authors, in order to make evident the relationship man-technology, used some literary narratives of A. Huxley, D. Buzzati, D. Rorvik, P. Levi that clearly denounce all anthropological reductionism present in the technological somatopoiesis. The discourse on the ethical significance of technology fluctuates from the more established and deep ethics of bioethics to humanistic and anthropological ethics present in literature and vice versa.
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Heyer-Caput, Margherita. ""Dopo il divorzio" (1902, 1905, 1920) di Grazia Deledda: 'opus in fieri' sul riso del moderno." altrelettere, September 17, 2013. http://dx.doi.org/10.5903/al_uzh-13.

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Abstract:
Grazia Deledda, insignita del Premio Nobel per la letteratura nel 1926, è stata generalmente considerata una delle voci maggiori della scrittura al femminile di primo Novecento, sospesa tra Verismo e Decadentismo e spesso tacciata di regionalismo. Tuttavia la critica italiana e nordamericana più recente ha cominciato a sottolineare la rilevanza della narrativa deleddiana nel discorso sul moderno. Il romanzo "Dopo il divorzio", generalmente trascurato dalla critica, rappresenta un caso esemplare della riflessione deleddiana sulla crisi del moderno 'sub specie Sardiniae' per la sua tormentata vicenda editoriale. Pubblicato dapprima nel 1902, all’apice di una rovente polemica pluridecennale sull’introduzione del divorzio in Italia, "Dopo il divorzio" appare poi in una traduzione inglese corredata di alcune significative modifiche nel 1905, e infine in una seconda versione italiana nel 1920 con il titolo di "Naufraghi in porto". L’analisi delle varianti di carattere strutturale e semantico alla luce della critique génétique dimostrerà che il percorso seguito dall’autrice nella geografia culturale dell’Italia post-unitaria si snoda lungo la dialettica tra margine e centro che definisce la poliedrica identità del modernismo italiano. Inoltre "Dopo il divorzio", profondamente radicato nel paesaggio sardo dei più noti romanzi deleddiani, emerge come opus in fieri del moderno attraverso un dialogo intertestuale con le maggiori espressioni contemporanee della riflessione sull’umorismo, da "Le rire" (1900) di Bergson, a "Der Witz" di Freud (1905) al "Saggio sull’umorismo" di Pirandello (1908). La lettura di "Dopo il divorzio" quale work in progress a colloquio con le teorie sull’umorismo di primo Novecento sottolinea l’appartenenza di Grazia Deledda al modernismo europeo non a dispetto, bensì grazie al punto d’osservazione privilegiato offertole dalla insularità sarda. L’analisi di "Dopo il divorzio" nel suo percorso testuale e nella sua rilevanza extratestuale rivela dunque come Grazia Deledda, una scrittrice spesso stigmatizzata per le sue radici regionali «minori», abbia aperto la letteratura italiana alla riflessione sui più inquietanti elementi del modernismo europeo.
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