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Dissertations / Theses on the topic 'Strutturale'

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1

Marabitti, Nicola. "Metodologia per il progetto e la verifica strutturale di strutture lattice." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
La ricerca di materiali sempre più resistenti e con un peso specifico sempre minore ha favorito l’introduzione delle strutture lattice nelle strutture ottenute per Additive Manufacturing (Prototipazione Additiva). Questa nuova tecnologia porta con sé grandi vantaggi ma, a causa della sua intrinseca complessità strutturale, data dal fatto di avere elementi molto sottili ed allungati, il disegno e le analisi strutturali FEM (Finite Element Method) su componenti di questo tipo sono complicate. In particolare un fattore che crea non poche difficoltà è il costo computazionale dell’analisi stessa. Questo è dovuto in primis, data la conformazione di queste strutture, alla lunghezza del tempo di calcolo necessario per la mesh (discretizzazione) del componente, a prescindere dal tipo di elemento solido utilizzato per la mesh stessa. In seconda battuta, la difficoltà di calcolo di analisi FEM 3D in queste strutture è un termine non trascurabile: un alto numero di nodi porta infatti all’inversione di una matrice di rigidezza molto grande. Questa tesi parte quindi da questo presupposto, e si pone come obiettivo la sperimentazione di metodi utili a semplificare l’analisi per componenti basati su strutture lattice.
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2

Fabbri, Michele. "Analisi del comportamento meccanico e strutturale di connettori dissipativi per strutture prefabbricate." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
L'elaborato si concentra sullo sviluppo di connettori dissipativi a U per le connessioni trave-pilastro e trave-tegoli di copertura. Nella prima parte, dopo una breve parte di introduzione vengono effettuate prove su diverse configurazioni di dispositivi per analizzarne il comportamento meccanico al fine di parametrizzarne il comportamento. Lo studio viene effettuato sia tramite prove sperimentali che modellazione agli elementi finiti. Nella seconda parte viene studiato in comportamento strutturale su un fabbricato esistente tramite l'utilizzo di un programma di calcolo. In particolare si determinano i benefici derivanti dall'introduzione di tali connettori nelle connessioni travi-tegoli.
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3

Aecherli, Claire-Line. "L'opera di Vittorini : uno studio strutturale." Thesis, McGill University, 1985. http://digitool.Library.McGill.CA:80/R/?func=dbin-jump-full&object_id=66020.

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4

Telesca, Angelo. "Ottimizzazione strutturale di un forcellone motociclistico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi concerne la progettazione di un forcellone motociclistico in lega AlSi10Mg, da realizzare mediante tecnologia additive Selective Laser Melting. Al fine di sfruttare a pieno i vantaggi propri dei processi di additive manufacturing è stata impiegata l'ottimizzazione topologica come metodologia di progettazione, con l'obiettivo di minimizzare la massa del componente a fronte di specifici target di rigidezza. È stata definita la geometria di massimi ingombri, studiata al fine di rispettare i vincoli di layout del veicolo e di poter dare il miglior rapporto massa/rigidezza. Tale geometria rappresenta il dominio di design dell'ottimizzazione topologica eseguita. Il layout ottimale in output è stato successivamente ricostruito, seppur in modo approssimativo, così da poter essere processato mediante analisi FEM per verificarne le rigidezze e la resistenza statica. Le verifiche hanno messo in evidenza che la geometria ottenuta necessita di interventi locali, soprattutto in zone dove il grado di approssimazione della ricostruzione del modello è stato eccessivamente grossolano ed in corrispondenza delle trabecole più snelle, sede di concentrazioni di tensione indesiderate. Nonostante ciò, il risultato presenta un rapporto massa/rigidezza decisamente migliore rispetto ad un componente analogo realizzato mediante tecnologie convenzionali. Il lavoro proseguirà con una ricostruzione più accurata, alla quale seguiranno le medesime analisi FEM presentate in questo elaborato, le verifiche a fatica e ad instabilità elastica locale, a causa della presenza di diverse trabecole snelle.
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5

Martella, Simona. "Analisi strutturale del Duomo di Modena." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1658/.

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6

Lelli, Alice. "Progettazzione strutturale di un sottovia stradale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2568/.

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7

Tonti, Valeria. "Il polinomio strutturale di un'algebra monounaria." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9445/.

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Abstract:
Questa tesi descrive alcune proprietà delle algebre monounarie finite e si propone di trovare un metodo per classificarle. Poiché infatti il numero di algebre di ordine n aumenta notevolmente con la crescita di quest’ultimo, si cerca un modo per suddividerle in classi d’isomorfismo. In particolare, dal momento che anche il numero di queste classi cresce esponenzialmente all’aumentare di n, utilizziamo una classificazione meno fine dell’isomorfismo basata sul polinomio strutturale. Grazie a questo strumento infatti è possibile risalire a famiglie di grafi orientati associati ad algebre monounarie, a due a due non isomorfi, ricavando perciò alcune specifiche caratteristiche di quest’ultime. Infine, calcolando l’ordine di gruppi particolari, detti automorfi, si può ottenere l’effettivo numero di algebre aventi un dato polinomio strutturale.
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8

Faccioli, Marco <1979&gt. "Organizzazione strutturale della catena respiratoria mitocondriale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2886/.

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Abstract:
La catena respiratoria mitocondriale è principalmente costituita da proteine integrali della membrana interna, che hanno la capacità di accoppiare il flusso elettronico, dovuto alle reazioni redox che esse catalizzano, al trasporto di protoni dalla matrice del mitocondrio verso lo spazio intermembrana. Qui i protoni accumulati creano un gradiente elettrochimico utile per la sintesi di ATP ad opera dell’ATP sintasi. Nonostante i notevoli sviluppi della ricerca sulla struttura e sul meccanismo d’azione dei singoli enzimi della catena, la sua organizzazione sovramolecolare, e le implicazioni funzionali che ne derivano, rimangono ancora da chiarire in maniera completa. Da questa problematica trae scopo la presente tesi volta allo studio dell’organizzazione strutturale sovramolecolare della catena respiratoria mediante indagini sia cinetiche che strutturali. Il modello di catena respiratoria più accreditato fino a qualche anno fa si basava sulla teoria delle collisioni casuali (random collision model) che considera i complessi come unità disperse nel doppio strato lipidico, ma collegate funzionalmente tra loro da componenti a basso peso molecolare (Coenzima Q10 e citocromo c). Recenti studi favoriscono invece una organizzazione almeno in parte in stato solido, in cui gli enzimi respiratori si presentano sotto forma di supercomplessi (respirosoma) con indirizzamento diretto (channeling) degli elettroni tra tutti i costituenti, senza distinzione tra fissi e mobili. L’importanza della comprensione delle relazioni che si instaurano tra i complessi , deriva dal fatto che la catena respiratoria gioca un ruolo fondamentale nell’invecchiamento, e nello sviluppo di alcune malattie cronico degenerative attraverso la genesi di specie reattive dell’ossigeno (ROS). E’ noto, infatti, che i ROS aggrediscono, anche i complessi respiratori e che questi, danneggiati, producono più ROS per cui si instaura un circolo vizioso difficile da interrompere. La nostra ipotesi è che, oltre al danno a carico dei singoli complessi, esista una correlazione tra le modificazioni della struttura del supercomplesso, stress ossidativo e deficit energetico. Infatti, la dissociazione del supercomplesso può influenzare la stabilità del Complesso I ed avere ripercussioni sul trasferimento elettronico e protonico; per cui non si può escludere che ciò porti ad un’ulteriore produzione di specie reattive dell’ossigeno. I dati sperimentali prodotti a sostegno del modello del respirosoma si riferiscono principalmente a studi strutturali di elettroforesi su gel di poliacrilammide in condizioni non denaturanti (BN-PAGE) che, però, non danno alcuna informazione sulla funzionalità dei supercomplessi. Pertanto nel nostro laboratorio, abbiamo sviluppato una indagine di tipo cinetico, basata sull’analisi del controllo di flusso metabolico,in grado di distinguere, funzionalmente, tra supercomplessi e complessi respiratori separati. Ciò è possibile in quanto, secondo la teoria del controllo di flusso, in un percorso metabolico lineare composto da una serie di enzimi distinti e connessi da intermedi mobili, ciascun enzima esercita un controllo (percentuale) differente sull’intero flusso metabolico; tale controllo è definito dal coefficiente di controllo di flusso, e la somma di tutti i coefficienti è uguale a 1. In un supercomplesso, invece, gli enzimi sono organizzati come subunità di una entità singola. In questo modo, ognuno di essi controlla in maniera esclusiva l’intero flusso metabolico e mostra un coefficiente di controllo di flusso pari a 1 per cui la somma dei coefficienti di tutti gli elementi del supercomplesso sarà maggiore di 1. In questa tesi sono riportati i risultati dell’analisi cinetica condotta su mitocondri di fegato di ratto (RLM) sia disaccoppiati, che accoppiati in condizioni fosforilanti (stato 3) e non fosforilanti (stato 4). L’analisi ha evidenziato l’associazione preferenziale del Complesso I e Complesso III sia in mitocondri disaccoppiati che accoppiati in stato 3 di respirazione. Quest’ultimo risultato permette per la prima volta di affermare che il supercomplesso I+III è presente anche in mitocondri integri capaci della fosforilazione ossidativa e che il trasferimento elettronico tra i due complessi possa effettivamente realizzarsi anche in condizioni fisiologiche, attraverso un fenomeno di channeling del Coenzima Q10. Sugli stessi campioni è stata eseguita anche un analisi strutturale mediante gel-elettroforesi (2D BN/SDS-PAGE) ed immunoblotting che, oltre a supportare i dati cinetici sullo stato di aggregazione dei complessi respiratori, ci ha permesso di evidenziare il ruolo del citocromo c nel supercomplesso, in particolare per il Complesso IV e di avviare uno studio comparativo esteso ai mitocondri di cuore bovino (BHM), di tubero di patata (POM) e di S. cerevisiae.
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La, Grotta Alessandro. "Sperimentazione e modellazione di un nodo a tre vie appartenente ad un sistema prefabbricato in cemento armato." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1971/.

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10

Montenovo, Luca. "ottimizzazione strutturale elementi in composito dell’imbarcazione 051." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Analisi dei carichi che l'imbarcazione subisce e ottimizzazione della struttura. Utilizzando modelli semplificativi l'imbarcazione è stata schematizzata ed è stato possibile svolgere lo studio. Dopo aver determinato i carichi è stato proposto un laminato e grazie a normative specifiche è stato verificato. Successivamente è stato realizzato in cantiere un provino del pannello studiato e sono state verificate le proprietà del laminato.La fase successiva è stata l'ingegnerizzazione dove in funzione dei carichi sono stati determinati i rinforzi da applicare all'imbarcazione. Nella parte finale in relazione alla procedura di realizzazione dell'imbarcazione e dei risultati ottenuti sono state proposti dei perfezionamenti e delle modifiche.
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Iacoponi, Martina. "Matematica e Biologia: storia di un'interazione strutturale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Come afferma il titolo, l'elaborato presentato tratta i collegamenti tra matematica e biologia nella loro interazione più intrinseca. Il fine ultimo è quello di evidenziare il ruolo della matematica nella altre discipline, che, contrariamente a quanto si pensi, non è ristretto al solo rapporto strumentale e, d'altra parte, quello della biologia nella matematica non si limita a essere meramente applicativo: il rapporto tra queste discipline è soprattutto strutturale. Spesso la matematica viene immaginata solo come uno strumento per le scienze come fisica e biologia e tali scienze come un campo di applicazione della matematica. La tesi vuole invece mettere l'attenzione su come i rapporti interdisciplinari vadano al di là della dicotomia strumento-applicazione Questo rapporto di tipo strutturale risulta molto evidente a chi, come me, si approccia per la prima volta e parallelamente a queste parti di biologia e matematica ed è esattamente ciò che si è analizzato. La scelta di queste due discipline è significativa poiché scienze quali fisica, biologia e chimica vengono percepite connesse e collegate tra loro, a differenza della matematica, la quale nell'immaginario collettivo risulta totalmente scissa dalle sopracitate. In questa tesi abbiamo trattati tre argomenti che si sono ritenuti significativi in quanto si evinceva in modo chiaro l'unione tra i due mondi presentati. Il primo argomento prende le mosse dal Teorema di White e ne analizza i rapporti e i parallelismi con il cccDNA. Il secondo tratta un modello di predizione dei prodotti della ricombinazione sito-specifica delle proteine tramite i tangles. Infine il terzo analizza un modello utile alla rilevazione della struttura proteica attraverso l'utilizzo del nodoidi.
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Valli, Andrea. "Ottimizzazione strutturale in ambiente Salome-Meca/CAE." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/2240/.

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Abstract:
La tesi tratta aspetti relativi all'ottimizzazione strutturale. Algoritmi di ottimizzazione scritti in linguaggio di programmazione Python, sia basati sul metodo del simplesso che di tipo gentico, sono stati integrati in ambiente Salome-Meca/CAE ed applicati ad esempi di interesse strutturale.
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Mambelli, Michele. "Verifica strutturale del carrello di un velivolo Aeroprakt." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6072/.

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Lascialanda, Laura. "Progetto preliminare ed analisi strutturale di un Cubesat." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9669/.

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Abstract:
Lo scopo di questa tesi è progettare e analizzare la struttura più efficiente ed adeguata di un CubeSat 1U, realizzando un modello al calcolatore che sia il più possibile aderente al modello reale. Ciò viene fatto utilizzando un software dedicato alle simulazioni avanzate, Ansys Workbench con il quale è possibile svolgere analisi modali sulla struttura realizzata. Per validare il modello numerico occorre confrontare i risultati ottenuti al calcolatore con quelli conseguiti sperimentalmente nell'ambito della tesi del mio collega Riccardo Fabbri; una volta fatto ciò si manipola il modello numerico finché i risultati non si matchano, entro un certo margine di errore. Un modello numerico del genere è fondamentale per le fasi iniziali di qualsiasi progetto sperimentale volto alla costruzione di una struttura, infatti consente di svolgere tutta una serie di test e simulazioni di carichi e vincoli che nella realtà non si possono eseguire per via di numerosi fattori, come ad esempio la mancanza della strumentazione adeguata.
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Fiorilli, Luca. "Identificazione strutturale mediante l’algoritmo "Stochastic Subspace Identification - SSI"." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Il presente elaborato affronta il problema del rilevamento dei danni strutturali nell’ambito dello Structural Health Monitoring (SHM) attraverso l’identificazione delle caratteristiche dinamiche delle strutture e con il solo utilizzo di vibrazioni ambientali. Questa procedura pertiene all’Operational Modal Analysis (OMA), campo dell’ingegneria che, tenendo conto della sola risposta del sistema senza conoscerne l’input, cattura i segnali nel dominio del tempo o della frequenza e identifica i parametri modali del sistema: frequenze naturali, indici di smorzamento e forme modali. Il successo di ogni metodo OMA dipende dalle caratteristiche dei segnali acquisiti, come la durata della loro registrazione o la frequenza di campionamento, e dal tipo di sistema di rilevamento, ad esempio la Wireless Sensor Network (WSN), rete meno costosa e più facile da realizzare rispetto a quella cablata, ma che registra un Time Synchronization Error (TSE) tra i clock dei suoi nodi sensore. Tra i metodi OMA, le tecniche Stochastic Subspace Identification (SSI) sono considerate tra le più potenti e affidabili nel dominio del tempo. Il nucleo di questo lavoro è la presentazione dei due approcci SSI, il Covariance-driven e il Data-driven, e il confronto tra le loro prestazioni, al fine di indagarne vantaggi e svantaggi anche attraverso la loro applicazione pratica. Viene studiata, in particolare, l’influenza della durata del segnale acquisito e dell’errore di sincronizzazione sulla precisione del calcolo delle proprietà dinamiche stimate con gli algoritmi SSI, che vengono poi confrontate con quelle ottenute grazie alla tecnica Frequency Domain Decomposition (FDD). Dai risultati numerici risulta che per ottenere una buona stima dei parametri modali si può ricorrere anche ad un segnale di breve durata e che il TSE ha un impatto negativo sul calcolo delle forme modali.
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Mazzoli, Pietro. "Analisi termo-strutturale CHT-FEM di una testa motore." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Il lavoro di tesi tratta un’analisi CHT di una testa motore di Ducati Motor Holding spa. Si è affrontato questo tema con l'intento di migliorare e rendere più accurata l'analisi di distribuzione delle temperature che si sviluppano nei componenti di una bancata motore in condizioni di potenza massima. Tale problematica nasce dagli sviluppi tecnologici degli ultimi decenni finalizzati a massimizzare nei motori a combustioni interna la potenza specifica, tenendo conto che questo crea un aumento significativo dei carichi termici sui componenti del motore. Una sempre maggiore precisione nell'analisi termica risulta quindi necessaria e, in questo lavoro di tesi, si è cercato di ottenerla grazie ad una simulazione CFD-CHT (Conjugate Heat Transfer), in cui si simula e calcola contemporaneamente la conduzione di calore nei componenti solidi accoppiati e combinati al trasferimento di calore per convezione in un fluido, ma anche grazie all'utilizzo di mesh poliedriche e non esaedriche. Queste due principali novità sono presenti nel nuovo codice AVL FIRE M, che è stato lo strumento principale di studio e di lavoro della tesi. Sono state eseguite diverse simulazioni, sia in regime stazionario che transitorio, cercando di ottenere una certa sensibilità su alcuni parametri fisici e sulla mesh poliedrica. L'analisi dei risultati è stata molto soddisfacente: si sono riscontrate distribuzioni di temperature nei componenti solidi molto simili a quelle ottenute da calcoli termici FEM precedentemente eseguiti dall'azienda. In futuro si cercherà di affinare l'analisi numerica del problema, eseguendo ulteriori prove, al fine di individuare i setting di best practice sia per quanto riguarda la generazione della mesh poliedrica sia per quanto riguarda il setup di calcolo.
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Faedi, Alberto. "Elaborazione di dati da sensori inerziali per monitoraggio strutturale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14247/.

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Abstract:
In questa relazione viene presentata una tecnica di analisi non lineare per il monitoraggio strutturale, denominata RQA, “recurrence quantification analysis”, che permette di rilevare il danno della struttura sotto osservazione attraverso una tecnica grafica e attraverso metriche da essa generate; questa tecnica è implementata in un algoritmo nell'ambiente di lavoro Matlab, e successivamente applicata ad una struttura di test. L'applicazione pratica cerca di ottenere risultati che siano in accordo con quanto detto sul piano teorico, sia per quanto riguarda informazioni di carattere generale sul monitoraggio di salute strutturale, sia per il particolare metodo di analisi applicato.
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Bonfiglioli, Andrea. "Programmazione di un nodo sensore impedenziometrico per monitoraggio strutturale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
La tesi dal titolo "Programmazione di un nodo sensore impedenziometrico per monitoraggio strutturale" presenta inizialmente gli studi tratti da articoli scientifici e in seguito le due tecniche di misura utilizzate per l'analisi strutturale. Programmando un sensore della ST Microelectronics si genera inizialmente un segnale sinusoidale con il DAC, lo si acquisisce con l'ADC e, confrontando il segnale emesso e quello ricevuto come risposta, si possono caratterizzare il modulo e la fase di impedenze incognite. Nel lavoro di tesi sperimentale sono analizzati gli imprevisti emersi e la loro soluzione, sono presentate considerazioni sulla velocità e precisione del calcolo e analizzate configurazioni semplici e complesse formate da resistori e condensatori. Particolare attenzione è posta sulla programmazione bit a bit dei registri del sensore STM32F303 necessari a far interagire nel modo voluto DAC, ADC, clock, porte di I/O, DMA, OPAMP e timer e sulla calibrazione svolta all'inizio di ogni misura per assicurare i migliori risultati possibili.
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Zamboni, Giovanni. "Assorbimento dell'acqua nel bambù strutturale: prove sperimentali e modellazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21072/.

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Abstract:
I cambiamenti climatici in atto spingono sempre più verso l’utilizzo di materiali sostenibili, soprattutto in un settore che fortemente contribuisce alla spesa energetica e alle emissioni di gas come quello delle costruzioni. I vantaggi offerti dalla “bioedilizia” sono molteplici: riduzione degli sprechi di energia, delle emissioni di CO2, riduzione dei costi operativi e di costruzione, minore impatto ambientale, etc. Il materiale naturale studiato in questa tesi è il bambù, che ha importanti caratteristiche di rinnovabilità dovute alla sua velocità di crescita. I materiali naturali hanno però il problema della risposta alle azioni ambientali, che si annoverano tra le varie cause di degrado. In questa tesi si vuole studiare il comportamento del bambù a contatto con l’acqua. La prima parte è dedicata a test in laboratorio. Si è svolta infatti una campagna sperimentale con due diverse specie di bambù per osservare la loro risposta al contatto con l’acqua. Sono stati svolti dei test di immersione totale e parziale, su campioni aperti e chiusi a nodo chiuso. Per ogni campione, al termine di ciascuna immersione, sono state misurate massa e dimensioni. I principali risultati sono stati quindi il tracciamento dell’andamento delle masse, delle velocità e modalità di assorbimento, lo studio delle deformazioni e dei cambiamenti di forma. Le prove hanno mostrato la differenza di assorbimento del bambù fra parte interna e parte esterna dovute alla sua microstruttura. La seconda parte è stata incentrata sulla modellazione delle prove di laboratorio. In particolare, si sono modellati due provini della specie Edulis, uno aperto e uno chiuso a nodo chiuso, entrambi immersi totalmente. La modellazione è stata affrontata con un’analisi diffusiva e una successiva elastica, allo scopo di riprodurre, qualitativamente, la mappa delle concentrazioni nei campioni e le deformazioni. I risultati ottenuti mostrano caratteristiche simili a quelle riscontrate nelle prove in Laboratorio.
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Ortolani, Jacopo. "Nanofibre elastomeriche per la modifica strutturale di CFRP laminati." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21664/.

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Abstract:
I CFRP laminati posseggono molteplici vantaggi rispetto ai più comuni materiali metallici, in primis, le elevate proprietà meccaniche associate ad un peso ridotto. Tuttavia, presentano due problematiche in grado di minacciare l’affidabilità a lungo termine del manufatto: la delaminazione e il basso damping, ovvero la scarsa capacità di smorzare le vibrazioni. Lo scopo del presente elaborato di tesi è stato quello di produrre tessuti nanofibrosi elastomerici da integrare nei CFRP laminati al fine di contrastare il fenomeno della delaminazione e migliorarne le capacità smorzanti. I tessuti nanofibrosi sono stati prodotti attraverso la tecnica dell’electrospinning e successivamente caratterizzati morfologicamente tramite analisi SEM, termicamente mediante analisi DSC e meccanicamente tramite prove di trazione. I nanotessuti integrati all’interno del laminato sono stati poi sottoposti a test DCB ed ENF, utili per valutare la tenacità a frattura interlaminare in Modo I e Modo II.
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Pintori, Giovanna. "Crescita e analisi strutturale di film nanoparticellari di titania." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5973/.

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Abstract:
Il lavoro di questa tesi è incentrato sulla crescita e lo studio delle proprietà strutturali di sistemi nanostrutturati di titanio e ossido di titanio, prodotti mediante la tecnica della condensazione in gas inerte. Lo studio è finalizzato in particolare ad ottenere un materiale idoneo per la produzione di idrogeno tramite la foto-elettrolisi. Nel primo capitolo viene descritto a livello teorico il processo di scissione dell’acqua all’interno di celle foto-elettrochimiche, in cui viene impiegato il TiO2 (titania) come foto-anodo. Nel secondo capitolo viene introdotta la tecnica di crescita, viene descritta la macchina utilizzata illustrandone vantaggi e limitazioni. Inoltre viene fornita una descrizione teorica del tipo di crescita che avviene all’interno della camera di evaporazione. Allo scopo di comprendere meglio questi processi, vengono riportati nel capitolo 3 alcuni studi, basati su principi primi, riguardanti la stabilità di fase e le trasformazioni di fase per i tre principali polimorfi del TiO2. Nel capitolo 4 sono illustrate le tecniche impiegate per l’indagine strutturale: diffrazione e assorbimento di raggi X con relativa analisi dati, microscopia elettronica a scansione. Prima di misurare l’attività fotocatalitica dei campioni di nanoparticelle di titania, è necessario condurre delle misure di fotocorrente in una cella foto-elettrochimica, i risultati di queste analisi di tipo funzionale sono presentati nel capitolo 5. Nel capitolo 6 sono riportate le conclusioni del lavoro di tesi.
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Lolli, Antonio. "Monitoraggio per la diagnostica strutturale del David di Michelangelo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1485/.

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Consalvi, Annalorena. "Analisi strutturale della facoltà di chimica industriale a Bologna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6366/.

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Abstract:
Studio di vulnerabilità sismica sull'intero complesso della facoltà di chimica industriale a Bologna. Valutazione delle verifiche statiche e sismiche della struttura in muratura e in cemento armato in accordo con il DM2008.
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Gianferrari, Filippo. "Analisi strutturale agli elementi finiti di bilanciere di scarico." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6843/.

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Biondi, Lorenzo. "Progettazione e calcolo strutturale di un sistema di afferraggio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7649/.

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Mattetti, Michele <1982&gt. "Prove accelerate per la verifica strutturale di trattrici agricole." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4469/.

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Abstract:
The needs of customers to improve machinery in recent years have driven tractor manufacturers to reduce product life and development costs. The most significant efforts have concentrated on the attempt to decrease the costs of the experimental testing sector. The validation of the tractor prototypes are presently performed with a replication of a particularly unfavourable condition a defined number of times. These laboratory tests do not always faithfully reproduce the real use of the tractor. Therefore, field tests are also carried out to evaluate the prototype during real use, but it is difficult to perform such tests for a period of time long enough to reproduce tractor life usage. In this context, accelerated tests have been introduced in the automotive sector, producing a certain damage to the structure in a reduced amount of time. The goal of this paper is to define a methodology for the realization of accelerated structural tests on a tractor, through the reproduction of real customer tractor usage. A market analysis was performed on a 80 kW power tractor and a series of measures were then taken to simulate the real use of the tractor. Subsequently, the rainflow matrixes of the signals were extrapolated and used to estimate the tractor loadings for 10 years of tractor life. Finally these loadings were reproduced on testing grounds with special road pavements. The results obtained highlight the possibility of reproducing field loadings during road driving on proving grounds (PGs), but the use of two field operations is also necessary. The global acceleration factor obtained in this first step of the methodology is equal to three.
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Vallicelli, Matteo. "Miglioramento strutturale di un motoruota mediante ibridazione del materiale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24347/.

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Abstract:
Il seguente elaborato ha come scopo l'ottimizzazione strutturale tramite ibridizzazione del materiale di un motoruota innovativo impiegato nella vettura solare Emilia 4. La tesi si propone di fornire, innanzitutto, una panoramica sull'utilizzo combinato di materiali differenti in uno stesso componente, per poi entrare nell'ambito delle vetture elettriche dotate di motoruota in alternativa ai motori e sistemi di trasmissione tradizionali. Da qui l'analisi dell'effetto sul comfort di guida dovuto ad un aumento delle masse non sospese del veicolo a causa dell'introduzione di motori integrati all'interno delle ruote. Essendo poi il motoruota in esame ulteriormente innovativo per l'impiego di un motore a flusso assiale, se ne realizza una descrizione e un confronto rispetto ai motori radiali di uso comune in campo automotive. A seguito della descrizione del componente specifico oggetto della tesi, si conclude, infine, con l'esposizione in tutte le fasi del lavoro eseguito sui componenti del motoruota e si mostrano i disegni costruttivi in uscita per la futura realizzazione.
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Chiodi, Davide. "Modellazione di maschi murari mediante schemi a traliccio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amslaurea.unibo.it/115/.

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Criscio, Davide. "identificazione di danneggiamenti in strutture reticolari mediante algoritmi genetici e prove dinamiche." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
La valutazione dello stato di salute delle costruzioni, unitamente all'identificazione e quantificazione di eventuali danneggiamenti in esse presenti, costituiscono un tema di fondamentale importanza nell'ambito dell'Ingegneria Civile. Contestualmente, la necessità di ottenere risultati attendibili, in aggiunta al bisogno di arrecare il minimo disturbo possibile alle strutture indagate, ha condotto allo sviluppo di criteri all'avanguardia in grado di rispondere alle esigenze suddette. Le metodologie maggiormente impiegate nella diagnostica e nel monitoraggio delle strutture possono essere sostanzialmente suddivise in: • Tecniche di identificazione di tipo statico; • Tecniche di identificazione di tipo dinamico Le prime vengono impiegate nella valutazione di parametri variabili lentamente, durante un periodo di osservazione significativo a farne percepire la tendenza, e vengono utilizzate per la valutazione di lesioni negli edifici dovute a spostamenti e rotazioni degli stessi. Le seconde, trovano applicazione nella valutazione delle caratteristiche vibrazionali della struttura oggetto di indagine (frequenze, modi propri, smorzamenti). Il progredire della Ricerca Scientifica, parallelamente all'introduzione di strumenti di calcolo dalle importanti capacità computazionali , ha reso possibile lo sviluppo di metodologie avanzate (non distruttive) basate su specifici approcci numerici, in grado di restituire importanti informazioni in merito ai sistemi strutturali indagati. All'interno del presente lavoro di tesi viene riportato il risultato di un approccio numerico/sperimentale inerente il tema dell'identificazione strutturale. L'attenzione viene rivolta all'identificazione del danneggiamento all'interno di strutture reticolari, mediante l'utilizzo di Algoritmi Genetici e prove dinamiche.
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Masi, Daniele. "Valutazione sperimentale della risposta strutturale di una macchina radiologica odontoiatrica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5068/.

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Abstract:
L’obiettivo del presente lavoro è verificare l’affidabilità di una parte di macchina radiologica di Cefla Dentale, nello specifico del gruppo di fissaggio paziente, attraverso la valutazione sperimentale della risposta strutturale della stessa. Partendo dall’analisi dell’architettura e del funzionamento dei singoli sottosistemi del gruppo, sono stati definiti gli obiettivi (in relazione alle prestazioni desiderate) e la tipologia di prova; a seguire, si è passati alla pianificazione dei test, comprendente l’individuazione dei parametri da monitorare per la verifica finale, la definizione dei carichi nominali, del numero di cicli di funzionamento (corrispondenti alla vita utile media) e la definizione di attrezzature idonee allo scopo specifico. L’intento è stato quello di eseguire i test con contrazione dei tempi di prova, utilizzando come fattori di accelerazione la frequenza di funzionamento unitamente all’applicazione di opportuni sovraccarichi, con il duplice scopo di fare emergere eventuali elementi critici ma in un tempo nettamente inferiore a quello reale di funzionamento della macchina.
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Coletti, Dario. "progettazione strutturale di un fabbricato residenziale con sistema costruttivo isotex." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
La tesi di laurea riguarda lo studio dei principali caratteri della tipologia costruttiva dei blocchi cassero in legno cemento , iparticolare quelli prodotti dalla Isotex. Viene inoltre illustrato il progetto strutturale di una villetta residenziale che impiega questa tecnologia.
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Moimare, Pierluigi. "Sintesi e caratterizzazione strutturale di derivati piperidinici e morfolinici chirali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19197/.

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Abstract:
The topic of this thesis concerns the study of catalytic processes for the synthesis of chiral 3,4,5-trisubstituted piperidine and 2,6-disubstituted morpholine. Substrates possessing an α,β-unsaturated ester and a ketone moiety, able to undergo addition/cyclization cascade reactions with different pro-nucleophiles (thiophenols, acetone cyanohydrin and malononitrile), have been evaluated. Chiral and achiral systems for phase-transfer catalysis have been applied as catalysts. Moderate enantiomeric excesses have been obtained for the morpholinic products and good to excellent values for the piperidinic products, by using cyclopeptoids and quaternary ammonium salts derived from Chincona alkaloids as catalysts respectively. Moreover, the absolute configuration of the 3,4,5-trisubstituted piperidines has been determined through quantomechanical simulations of their chirooptical spectra. Finally, the relative configuration of the 2,6-disubstituted morpholines has been assigned through NMR experiments.
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Muratori, Luca. "Tecniche di neuroimaging strutturale avanzato nei disturbi dello spettro autistico." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Lo scopo dello studio in questione è quello di fornire una panoramica sulla ricerca nel campo del neuroimaging strutturale avanzato incentrata sui disturbi dello spettro autistico. Viene trattato l’autismo partendo dal suo riconoscimento nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, catalogato tra i disturbi pervasivi dello sviluppo, fino ad arrivare alle più moderne tecniche di analisi strutturale con risonanza magnetica. Viene evidenziata l’altissima eterogeneità dello stesso che ha portato alla necessaria divisione in sottogruppi eziologicamente più omogenei. Vengono illustrate le fasi dello sviluppo cerebrale inerenti ai primi anni di vita, antecedenti al periodo tipico di diagnosi, che accomunano la maggioranza dei casi, grazie alle quali si spera di poter anticipare significativamente l’età media di una diagnosi attendibile. Negli ultimi anni si è cercato di sviluppare framework in grado di riconoscere i soggetti che ne sono colpiti solo sulla base di scansioni di risonanza magnetica mediante tecniche di machine learning. In particolar modo, sono di interesse le acquisizioni a 6, 12 e 24 mesi, illustrative di un periodo di elevata plasticità cerebrale. Oltre alle anomalie macroscopiche di volume e di estensione tipiche di questa fascia sensibile, vengono riportati anche alcuni cluster corticali distintivi dell’autismo. Questi si sono rivelati utili non tanto per la diagnosi, quanto per la classificazione dei sottogruppi, giustificando la relazione tra una malformazione corticale localizzata in un lobo ed una relativa funzionalità cognitiva o motoria inusuale. Viene fatta menzione di alcuni network internazionali e pubblici dediti alla raccolta di dataset di soggetti affetti dal disturbo in parallelo a soggetti sani, i quali hanno reso possibile una collaborazione tra la comunità scientifica permettendo ai ricercatori di condividere i dati da loro raccolti e le rispettive conclusioni che ne sono derivate.
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Bartolini, Federica. "Modellazione strutturale di elementi di facciata in alluminio e vetro." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1726/.

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Berardi, Andrea. "Il settore del videogioco: analisi strutturale e traiettorie di evoluzione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/1833/.

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Muci, Elgi. "Ottimizzazione del posizionamento di sensori ottici per il monitoraggio strutturale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23466/.

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Abstract:
Tutte le strutture, che si tratti di aeromobili, navi, ponti, impianti eolici, condotte idrauliche, o altro, sono soggette a svariati fattori, interni ed esterni, che possono provocare usura o malfunzionamenti. Le cause scatenanti possono essere, ad esempio: il deterioramento, un processo di costruzione non effettuato a regola d’arte, la mancanza di controlli di qualità o una situazione estrema (come un incidente o condizioni ambientali estreme). Per riuscire a osservare questi cambiamenti nel materiale e a reagire in modo corretto prima che ne conseguano gravi danni, è fondamentale implementare un sistema di individuazione dei danni. Il monitoraggio del comportamento strutturale può rilevare per tempo eventuali anomalie, consentendo un’attuazione più efficiente degli interventi di manutenzione e riparazione, con conseguente riduzione dei costi operativi. Nella structural health monitoring i sensori in fibra ottica sono molto promettenti per i monitoraggi in tempo reale e, in particolare, sapere come posizionare i sensori ottici è una qualità molto importante per quanto riguarda l’analisi, il controllo ed il monitoraggio di queste strutture. Anche se esistono tanti tipi di sensori ed attuatori per il monitoraggio strutturale, che variano in base al campo di applicazione, la metodologia utilizzata per l’ottimizzazione del posizionamento di sensori ottici è pressoché la stessa indipendentemente dall’applicazione. Gli approcci differiscono prevalentemente nella scelta della funzione finale e, quindi, dell’algoritmo di ottimizzazione, pertanto, è utile approfondire la letteratura sul posizionamento dei sensori in altri campi da trattare con il posizionamento del sensore per un'applicazione specifica. In questo elaborato verranno riassunti quali sono i metodi di posizionamento di sensori in fibra ottica e i relativi algoritmi di optimal sensor placement per il monitoraggio strutturale.
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Campeti, Jessica. "Modifica strutturale di CFRP laminati mediante integrazione di tessuti nanofibrosi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17956/.

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Abstract:
I CFRP laminati presentano molteplici vantaggi rispetto ai materiali metallici, primi tra tutti elevate prestazioni meccaniche unite ad un peso ridotto. Tuttavia, possiedono delle problematiche che minacciano l’affidabilità di tali manufatti durante la loro vita d’uso, rappresentate dal fenomeno della delaminazione e dalla scarsa capacità di smorzare le vibrazioni (damping). Lo scopo del presente elaborato di tesi è stato di produrre tessuti nanofibrosi da integrare in CFRP laminati al fine di contrastare il fenomeno della delaminazione e migliorarne il damping. I nanotessuti, prodotti mediante electrospinning, sono stati completamente caratterizzati: morfologicamente tramite analisi SEM, termicamente attraverso analisi DSC e meccanicamente mediante prove di trazione. I laminati compositi nanomodificati sono stati sottoposti a test DCB (Double Cantilever Beam) e ad analisi DMA (dinamico-meccanica). I test DCB, utili per valutare la tenacità a frattura interlaminare in Modo I, hanno mostrato che i tessuti nanofibrosi risultano efficaci nel contrastare il fenomeno della delaminazione. I test DMA hanno evidenziato, invece, una scarsa capacità dei nanotessuti nell’incrementare il damping dei CFRP, oltre a stabilire che la presenza del nanorinforzo non altera significativamente le proprietà termo-meccaniche proprie del laminato CFRP.
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Palmiotto, Camilla <1985&gt. "Transform Tectonics and Non-Volcanic Oceanic Islands." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6472/.

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Abstract:
Oceanic islands can be divided, according to their origin, in volcanic and tectonic. Volcanic islands are due to excess volcanism. Tectonic islands are mainly formed due to vertical tectonic motions of blocks of oceanic lithosphere along transverse ridges flanking transform faults at slow and ultraslow mid-ocean ridges. Vertical tectonic motions are due to a reorganization of the geometry of the transform plate boundary, with the transition from a transcurrent tectonics to a transtensive and/or transpressive tectonics, with the formation of the transverse ridges. Tectonic islands can be located also at the ridge–transform intersection: in this case the uplift is due by the movement of the long-lived detachment faults located along the flanks of the mid-ocean ridges. The "Vema" paleoisland (equatorial Atlantic) is at the summit of the southern transverse ridge of the Vema transform. It is now 450 m bsl and it is capped by a carbonate platform 500 m-thick, dated by 87Sr/86Sr at 10 Ma. Three tectonic paleoislands are on the summit of the transverse ridge flanking the Romanche megatrasform (equatorial Atlantic). They are now about 1,000 m bsl and they are formed by 300 m-thick carbonate platforms dated by 87Sr/86Sr, between 11 and 6 Ma. The tectonic paleoisland “Atlantis Bank" is located in the South-Western Indian Ridge, along the Atlantis II transform, and it is today 700 m bsl. The only modern example of oceanic tectonics island is the St. Paul Rocks (equatorial Atlantic), located along the St. Paul transform. This archipelago is the top of a peridotitic massif that it is now a left overstep undergoing transpression. Oceanic volcanic islands are characterized by rapid growth and subsequent thermal subsidence and drowning; in contrast, oceanic tectonic islands may have one or more stages of emersion related to vertical tectonic events along the large oceanic fracture zones.
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Di, Fiore Giorgio <1984&gt. "Evoluzione Morfotettonica delle Aree Alpine "Sempione" e "Brennero" attraverso Studi Termocronologici di bassa temperatura." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4528/.

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Abstract:
E’ mostrata l’analisi e la modellazione di dati termocronologici di bassa temperatura da due regioni Alpine: il Sempione ed il Brennero. Le faglie distensive presenti bordano settori crostali profondi appartenenti al dominio penninico: il duomo metamorfico Lepontino al Sempione e la finestra dei Tauri al Brennero. I dati utilizzati sono FT e (U-Th)/He su apatite. Per il Sempione i dati provengono dalla bibliografia; per il Brennero si è provveduto ad un nuovo campionamento, sia in superficie che in sotterraneo. Gli attuali lavori per la galleria di base del Brennero (BBT), hanno consentito, per la prima volta, di raccogliere dati di FT e (U-Th)/He in apatite in sottosuolo per la finestra dei Tauri occidentale. Le analisi sono state effettuate tramite un codice a elementi finiti, Pecube, risolvente l’equazione di diffusione del calore per una topografia evolvente nel tempo. Il codice è stato modificato per tener conto dei dati sotterranei. L’inversione dei dati è stata effettuata usando il Neighbourhood Algorithm (NA), per ottenere il più plausibile scenario di evoluzione morfotettonico. I risultati ottenuti per il Sempione mostrano: ipotetica evoluzione dello stile tettonico della faglia del Sempione da rolling hinge a low angle detachment a 6.5 Ma e la cessazione dell’attività a 3 Ma; costruzione del rilievo fino a 5.5 Ma, smantellamento da 5.5 Ma ad oggi, in coincidenza dei cambiamenti climatici Messiniani e relativi all’inizio delle maggiori glaciazioni; incremento dell’esumazione da 0–0.6 mm/anno a 0.6–1.2 mm/anno a 2.4 Ma nell’emisfero settentrionale. I risultati al Brennero mostrano: maggiore attività tettonica della faglia del Brennero (1.3 mm/anno), maggiore attività esumativa (1–2 mm/anno) prima dei 10 Ma; crollo dell’attività della faglia del Brennero fra 10 Ma e oggi (0.1 mm/anno) e dell’attività esumativa nello stesso periodo (0.1–0.3 mm/anno); nessun aumento del tasso esumativo o variazioni topografiche negli ultimi 5 Ma.
This work concerns the uplift and exhumation history of Simplon and Brenner Alpine regions by means of low-temperature thermochronological analysis (apatite FT and U-Th/He) and modeling. Simplon and Brenner normal faults border deep crustal sectors belonging to the Penninic domain: Lepontine dome core complex for Simplon; ophiolitic units and Penninic basement and covers units for Brenner. Data were collected from literature for the Simplon, whereas a surface and subsurface sampling was provided for the Brenner. In the latter case the realization of the Brenner tunnel (BBT) allowed, for the first time, to collect underground apatite FT and (U-Th)/He data for the western Tauern window. Modeling was made using: a finite elements code that computes the solution of the heat diffusion equation for a time varying topography, Pecube (whose code was modified during this thesis in order to take into account underground data; an inversion procedure by the Neighbourhood Algorithm (NA), with the aim to obtain the most plausible morphotectonic scenario. Results for the Simplon region show: an hypothetic change of the tectonic style of the Simplon fault from rolling hinge to low angle detachment at 6.5 Ma, and the cessation of its activity at 3 Ma; relief construction until 5.5 Ma followed by dismantle between 5.5 and 0 Ma, during the climatic changes of Messinian age and related to glacial cycles onset on the northern hemisphere; increment of exhumation activity (0–0.6 mm/yr to 0.6–1.2 mm/yr) when glaciations on the northern hemisphere began. Brenner results show: major fault (1.3 mm/yr) activity of the Brenner line as well as a major exhumation (1 - 2 mm/yr) before 10 Ma; fault activity (0.1 mm/yr) and exhumation (0.1–0.3 mm/yr) decrease between 10 and 0 Ma; no exhumation rate increase or evident topographic changes during the glacial cycles.
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Pignalosa, Antonio <1982&gt. "Rapporti tra tettonica e clima durante l'esumazione nelle Alpi Centrali. Evidenze dalla termocronologia e dall'analisi strutturale lungo il traforo ferroviario del Sempione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1558/.

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Abstract:
(U-Th)/He and fission-track analyses of apatite along deep-seated tunnels crossing high-relief mountain ranges offer the opportunity to investigate climate and tectonic forcing on the topographic evolution. In this study, the thermochronologic analysis of a large set of samples collected in the Simplon railway tunnel (western-central Alps; Italy and Switzerland) and along its surface trace, coupled with kinematic and structural analysis of major fault zones intersecting the tunnel, constrains the phenomena controlling the topographic and structural evolution, during the latest stage of exhumation of the Simplon Massif, and the timing in which they operated. The study area is located at the western margin of the Lepontine metamorphic dome where a complex nappe-stack pertaining to the Penninic and Ultrahelvetic domains experienced a fast exhumation from the latest Oligocene onward. The exhumation was mainly accommodated by a west-dipping low-angle detachment (the Simplon Fault Zone) which is located just 8 km to the west of the tunnel. However, along the section itself several faults related to two principal phases both with important dip-slip kinematics have been detected. Cooling rates derived from our thermocronological data vary from about 10 °C/Ma at about 10 Ma to about 35 °C/Ma in the last 5 Ma. Such increase in the cooling rate corresponds to the most important climatic change recorded in the northern hemisphere in the last 10 Ma, i.e. the shift to wetter conditions at the end of the Messinian salinity crisis and the inception of glacial cycles in the northern hemisphere. In addition, (U-Th)/He and fission-track age patterns lack of important correlation with the topography suggesting that the present-day relief morphology is the result of recent erosional dynamics. More in details, the (U-Th)/He tunnel ages show an impressive uniformity at 2 Ma, whereas cooling rates calculated at 1 Ma increase towards the two major valleys. This indicates a focusing of erosive processes in the valleys which led to the shaping of present-day topography. Structural analysis documents the presence of two phases of brittle deformation postdating the metamorphic phases in the area. The first one is directly related to the last phase of activity along the Simplon Fault Zone and is characterized by extension towards SO and vertical shortening. The young one is characterized by extension towards NO and horizontal shortening in a along the NE-SO direction. Structures related to the first phase of brittle deformation generate important variations in the older ages' dataset, until 3 Ma, suggesting that tectonics controlled rocks exhumation up to that age. Structures related to the second phase generate some variations also in the younger age dataset, highlighting the activity of faults bordering the massif and suggesting a continuous activity also after 2 Ma. However, most of (U-Th)/He tunnel ages, varying slightly around 2 Ma, document that the Simplon area has experienced primarily erosional exhumation in this time span. In conclusion, all our data suggest that in the central Italian Alps the climatic signal gradually overrode the tectonic effects after about 5 Ma, as a consequence of the climatic instability started at end of Messinian salinity crisis and improved by the onset of glaciations in the northern hemisphere.
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Petracchini, Lorenzo <1979&gt. "Characterization of fold-related fractures in the carbonate rocks of the Cingoli anticline, northern Apennines, Italy." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5770/.

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Abstract:
Thrust fault-related folds in carbonate rocks are characterized by deformation accommodated by different structures, such as joints, faults, pressure solution seams, and deformation bands. Defining the development of fracture systems related to the folding process is significant both for theoretical and practical purposes. Fracture systems are useful constrains in order to understand the kinematical evolution of the fold. Furthermore, understanding the relationships between folding and fracturing provides a noteworthy contribution for reconstructing the geodynamic and the structural evolution of the studied area. Moreover, as fold-related fractures influence fluid flow through rocks, fracture systems are relevant for energy production (geothermal studies, methane and CO2 , storage and hydrocarbon exploration), environmental and social issues (pollutant distribution, aquifer characterization). The PhD project shows results of a study carried out in a multilayer carbonate anticline characterized by different mechanical properties. The aim of this study is to understand the factors which influence the fracture formation and to define their temporal sequence during the folding process. The studied are is located in the Cingoli anticline (Northern Apennines), which is characterized by a pelagic multilayer characterized by sequences with different mechanical stratigraphies. A multi-scale analysis has been made in several outcrops located in different structural positions. This project shows that the conceptual sketches proposed in literature and the strain distribution models outline well the geometrical orientation of most of the set of fractures observed in the Cingoli anticline. On the other hand, the present work suggests the relevance of the mechanical stratigraphy in particular controlling the type of fractures formed (e.g. pressure solution seams, joints or shear fractures) and their subsequent evolution. Through a multi-scale analysis, and on the basis of the temporal relationship between fracture sets and their orientation respect layering, I also suggest a conceptual model for fracture systems formation.
Le anticlinali carbonatiche presentano un’intensa fratturazione indotta dalla deformazione durante il piegamento. Caratterizzare e comprendere lo sviluppo dei sistemi di fratture collegati al processo plicativo risulta essere di notevole interesse sia da un punto di vista scientifico che applicativo. I sistemi di fratture forniscono un contributo fondamentale per la comprensione dell’evoluzione cinematica della pieghe, inoltre, la comprensione delle relazioni tra sistemi di fratture e pieghe può contribuire a definire l'evoluzione strutturale dell'area di studio. Da un punto di vista applicativo è ormai noto come i sistemi di fratture incidono enormemente sulla circolazione dei fluidi. Di conseguenza la loro definizione trova un'applicazione importante nel settore energetico (flussi geotermici, stoccaggio gas e CO2, esplorazione petrolifera), ambientale (dispersione di inquinanti nel sottosuolo), e sociale (caratterizzazione degli acquiferi ecc.). La tesi di Dottorato presenta uno studio sull’analisi e la caratterizzazione di sistemi di fratture in un’anticlinale carbonatica caratterizzata da un multistrato con diverse caratteristiche meccaniche. Il progetto di Dottorato si pone l’obiettivo di comprendere i fattori che maggiormente influenzano le proprietà dei sistemi di fratture e di definire la loro evoluzione nel tempo. A tal fine è stata analizzata l’anticlinale di Cingoli (Appennino settentrionale) che espone una serie di interessanti affioramenti in calcari pelagici. Attraverso analisi a diverse scale di osservazione sono stati quindi caratterizzati i sistemi di fratture in affioramenti posizionati lungo tutta l’anticlinale e in diverse posizioni strutturali. Nel lavoro è stato osservato e discusso come la posizione strutturale e soprattutto la stratigrafia meccanica influiscono sulla formazione dei sistemi di fratture. In particolare è stato osservato come i modelli proposti in letteratura sintetizzano e schematizzano bene l’assetto geometrico di alcune fratture osservate a Cingoli. In questo lavoro, però, si è evidenziato come la stratigrafia meccanica ha un ruolo decisivo soprattutto per quanto riguarda la tipologia meccanica di fratture.
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Magnaghi, Federica. "Geometrie deposizionali legate a inversione strutturale nel Browse Basin (NW Australia)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Il Bacino del Browse è localizzato nella porzione offshore del margine Nord-occidentale Australiano. La formazione di questo bacino è legato al susseguirsi di sei fasi tettoniche, a partire dalla fase di rift Permiana fino alla fase di breakup unconformity, che ha portato alla definizione strutturale del margine NW Australiano. In questo lavoro di tesi si è studiata l’evoluzione del margine successiva alla breakup continentale, i corpi sedimentari depositatisi a partire dalla base del Cretacico fino al Neogene e la fase di inversione oligo-miocenica. In particolare è stata studiata una struttura anticlinalica localizzata nella porzione meridionale del Bacino del Browse (Barcoo Sub-Basin). L’inversione strutturale è avvenuta a partire dall’Oligocene Medio. Nel Bacino del Browse si sono formate diverse strutture di inversione in prossimità della piattaforma. Lo studio di dettaglio si è basato sulla interpretazione di 8 profili sismici acquisiti da AGSO (Australian Geological Survey Organisation), tarati tramite dati di pozzo. Lo studio ha mostrato che il bacino è stato soggetto a variazioni nell’accomodation in risposta a variazioni nel tasso di subsidenza, apporto sedimentario e variazioni relative del livello del mare dal Cretacico fino al Miocene superiore. È stato inoltre osservato come la variazione nell’accommodation sia stato il principale fattore, rispetto alla strutturazione tettonica, che ha influenzato l’architettura dei corpi sedimentari. La geometria dei depositi, in particolare quelli oligo-miocenici, sembra essere poco influenzata dalla crescita delle strutture di inversione. L’architettura deposizionale risulta la medesima sia nelle zone di culminazione assiale dell’anticlinale sia nelle zone in si registra la chiusura della struttura stessa.
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Testa, Chiara. "Analisi dei parametri modali al variare delle condizioni per monitoraggio strutturale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18592/.

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Abstract:
In un’epoca in cui la tecnologia si integra totalmente nella realtà moderna, l’automatizzazione delle mansioni un tempo svolte manualmente è alla base dell’integrazione tra tecnologia e quotidianità. Largo spazio in questo sviluppo è dato al monitoraggio intelligente delle strutture meccaniche, le quali, nel corso del tempo, hanno sviluppato forme ed architetture sempre più complesse e peculiari. A partire dalle strutture civili quali ponti, acquedotti ed edifici, sono stati proposti metodi di controllo dello stato di salute dei materiali che permettono di dedicarsi sempre meno all’aspetto computazionale e metrologico della diagnostica; infatti, grazie allo sviluppo delle metodologie di Structural Health Monitoring, la presenza del personale è sempre più legata all’interazione con sistemi di rilevazione elettronici automatici. L’efficacia delle metodologie di SHM si affida proprio all’evoluzione tecnologica: la progettazione di sensori sempre più accurati, le cui dimensioni si sono ridotte mantenendo la stessa precisione a livello computazionale, uniti a reti di comunicazione wireless, le quali permettono di comunicare i dati raccolti senza ingombri aggiuntivi sulle strutture monitorate, ha permesso di estendere l’utilizzo dei processi SHM. I suoi campi di applicazione non includono solo l’ingegneria civile, aerospaziale o industriale, ma permettono anche lo studio di parametri biologici e il monitoraggio strutturale del corpo umano.
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Placci, Elena. "Analisi strutturale di attacchi per pinza freno di sospensione anteriore motociclistica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/511/.

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Di, Ianni Tommaso. "Campionamento e ricostruzione di immagini full wavefield per il monitoraggio strutturale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6715/.

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Abstract:
L'elaborato affronta la definizione di differenti strategie per il campionamento e la ricostruzione di segnali wavefield per applicazioni di monitoraggio strutturale. In accordo con quanto indicato dalla teoria del Compressive Sensing, obiettivo della tesi è la minimizzazione del numero di punti di acquisizione al fine di ridurre lo sforzo energetico del campionamento. I risultati sono validati in ambiente Matlab utilizzando come riferimento segnali acquisiti su setup sperimentali in alluminio o materiale composito in presenza di diverse tipologie di difetto.
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Tuberosa, Brando. "Calcolo strutturale ed ottimizzazione sedile in materiale composito per elicottero ultraleggero." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9509/.

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Abstract:
Il lavoro svolto consiste nel processo di ottimizzazione strutturale di un sedile in materiale composito per un elicottero ultraleggero, attraverso un processo iterativo di simulazione FEM e modifiche al progetto, interpretando i dati ricavati dalle simulazioni, nel rispetto della normativa FAR 27. I risultati ottenuti hanno permesso di dimezzare il peso iniziale e resistere meglio agli sforzi, con implicazioni benefiche anche sul costo finale del prodotto che presenta minori costi del materiale e tempi di lavorazione ridotti sia in fase di laminazione che in fase di ciclo di cura in autoclave.
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Praitoni, Piero <1971&gt. "Analisi dell'irregolarità strutturale di Telai In C.A. mediante metodi non lineari." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/201/.

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Pazzagli, Nicola. "Analisi strutturale e biomeccanica di protesi da corsa transtibiali e transfemorali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12312/.

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Abstract:
Sono molte le persone che a causa di incidenti, traumi o malattie non riescono a correre e tra le tante lesioni che non permettono lo svolgimento di questa pratica una in particolare risulta essere piuttosto diffusa, ovvero la mancanza di uno o di entrambi gli arti inferiori. Ogni amputato deve avere la possibilità di riacquisire l'autonomia che la perdita dell'arto gli ha tolto, ed è proprio per questo che vengono forniti i dispositivi protesici. Lo scopo di questa tesi è quello di analizzare una protesi sportiva sotto il profilo strutturale e biomeccanico per quanto concerne la corsa. Inizialmente sono descritte le articolazioni che la protesi deve sostituire in base al tipo di amputazione che l'atleta ha subito, nel caso di quella transtibiale la sola caviglia, per quella transfemorale si aggiunge anche il ginocchio. In seguito sono descritti i componenti protesici e i materiali utilizzati nella loro fabbricazione; sono analizzate le procedure di validazione del piede protesico basate sulla normativa ISO 10328. Infine viene spiegata la biomeccanica della corsa e di come la protesi influisce sul pattern motorio dell'atleta durante le varie fasi del movimento; sono analizzate le strategie di compensazione nei soggetti amputati, oltre alle differenze di trasferimento energetico in corsa con gli atleti normali.
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Guglieri, Alessandro. "Design ed ottimizzazione strutturale di un APR realizzato con tecnologie additive." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23557/.

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Abstract:
L'elaborato, di tipo sperimentale, nasce da un progetto svolto durante il Laboratorio di costruzioni aeronautiche e consiste nella progettazione di un telaio di APR (Aeromobile a Pilotaggio Remoto) per riprese in volo, destinato alla produzione tramite stampa 3D. Nella prima versione del progetto si erano resi evidenti molti difetti nel design della struttura; in vista dei possibili miglioramenti applicabili al telaio, ho deciso di cambiarne completamente la configurazione e le dimensioni, al fine di progettare un frame con la minor massa possibile per migliorare le prestazioni dell'aeromobile. Sono stati prodotti due telai seguendo metodologie differenti. La prima consiste in una progettazione di tipo convenzionale del telaio tramite software CAD (Computer Aided Design, ossia disegno tecnico assistito dall'elaboratore). Il secondo metodo è costituito dall'utilizzo di un software che permette l'ottimizzazione topologica del componente: partendo dallo spazio di progetto, è possibile ricavare in modo semi automatico una geometria ottimizzata per resistere ai carichi assegnati. Gli elementi del telaio sono stati pensati per essere prodotti tramite stampa 3D in materiale polimerico per valutarne successivamente le prestazioni e paragonarli in termini di massa.
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Gustinelli, Gregorio. "Pieve del vescovo - riqualificazione strutturale, artistica e sociale di una residenza fortificata." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12302/.

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Abstract:
L'elaborato analizza due interventi di restauro strutturale necessari alla completa fruizione del Castello di Pieve del Vescovo, un'antica residenza vescovile fortificata nel comune di Corciano (PG). Gli interventi riguardano il ripristino delle coperture in due parti significative del castello e il consolidamento della volta superiore alla Chiesa di San Giovanni, fulcro del complesso fortificato. Dal momento che il complesso ospita i corsi di formazione della Scuola Edile di Perugia, lo studio propone anche un'estensione del progetto di restauro, al fine di garantire sia il regolare svolgimento dei corsi, sia il completamento degli interventi di recupero di cui la struttura necessita.
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