Academic literature on the topic 'Su scala globale'

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Journal articles on the topic "Su scala globale"

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Brazzoduro, Andrea. ""Se un giorno tornasse quell'ora".La nuova sinistra tra eredità antifascista e terzomondismo." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 296 (August 2021): 255–75. http://dx.doi.org/10.3280/ic296-oa3.

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Abstract:
Questo articolo propone un'inedita genealogia della nuova sinistra in Europa occidentale tra la metà degli anni Cinquanta alla metà degli anni Settanta. Discostandosi dalle interpretazio-ni correnti, riafferma l'importanza storica della Guerra d'indipendenza algerina (1954-62), e più in generale del terzomondismo, nella genealogia delle nuove culture politiche che si svi-lupparono nei global 1960s. Una generazione di militanti si riappropriò della memoria della Resistenza declinandola in un registro non semplicemente difensivo ma attivante, sovrappo-nendo il mito della "Resistenza tradita" all'immagine dell'imperialismo come il "nuovo fascismo". La guerra civile europea, identificata da Enzo Traverso come il tratto caratteristico del-la prima metà del ventesimo secolo, veniva così riconfigurata su scala mondiale come "guerra civile globale".
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Spadaro, Chiara, and Giacomo Pettenati. "Le politiche urbane del cibo come possibile arena per la governance climatica urbana." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 2 (May 2022): 92–109. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa2-2022oa13803.

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Abstract:
Nel dibattito sulla sostenibilità urbana hanno assunto un ruolo crescente, da circa vent'anni a questa parte, le cosiddette politiche urbane del cibo (PUC), che mirano a ridurre gli impatti ambientali e aumentare la giustizia socio-spaziale dei sistemi alimentari, agendo alla scala urbana. Tali politiche costituiscono secondo alcuni un ambito di grande potenzialità per la governance climatica urbana, grazie alla possibilità di agire sul consumo alimentare delle popolazioni urbane, che costituisce uno dei principali fattori di impatto ambientale su scala globale. Non mancano tuttavia le riflessioni critiche, relative alla realecapacità di azioni e politiche localizzate di modificare strutturalmente sistemi del cibo complessi. Questo contributo si interroga sul possibile ruolo delle PUC nel quadro della governance climatica urbana, a partire dall'analisi delle realtà presenti all'interno della Rete Italiana Politiche Locali del Cibo e con un approfondimento sui casi di Roma e Milano.
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Staricco, Luca. "Gli effetti socioeconomici della crisi sulle cittŕ metropolitane italiane: il caso di Torino." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 99 (April 2011): 50–69. http://dx.doi.org/10.3280/asur2010-099004.

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Abstract:
L'attuale crisi economico-finanziaria, pur caratterizzata da cause e dinamiche di scala globale, sta mostrando impatti fortemente differenziati in termini geografici e spaziali, anche a livello urbano. Primi studi sono stati condotti sulle cittŕ della grande finanza, mancano invece su cittŕ che presentano tuttora una forte componente industriale. Attraverso l'analisi di una serie di indicatori socioeconomici, l'articolo mostra come la crisi abbia colpito nel corso del 2009 l'area torinese in misura piů significativa rispetto alle altre cittŕ metropolitane italiane, a causa della fase di transizione in cui si trova Torino, con un settore industriale consistente ma poco differenziato e poco orientato verso i mercati asiatici, e un terziario di debole produttivitŕ.
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Romita, Tullio, and Antonella Perri. "L'impatto della mobilità territoriale delle persone sulle aree turistiche: il caso della mobilità turistico-residenziale." ROTUR. Revista de Ocio y Turismo 10, no. 1 (December 28, 2015): 23–42. http://dx.doi.org/10.17979/rotur.2015.10.1.1453.

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Abstract:
Le stime dell'UNWTO, fino ad ora sostanzialmente tutte rispettate, affermano che nel prossimo decennio la mobilità turistica e la portata globale supereranno la somma di un miliardo e mezzo di passeggeri. In questa prospettiva, spicca come priorità il tema dello sviluppo del turismo sostenibile, ovvero il controllo degli impatti della mobilità turistica sull'ambiente e sulla società e l'applicazione pratica dei principi della sostenibilità della vita vita quotidiana delle persone e gestione del territorio. L'impressione è di trovarsi di fronte ad una "sfida globale", alla quale si deve rispondere con modelli di reclutamento di uno sviluppo equilibrato e condiviso, non solo a livello locale ma a livello globale. Tuttavia, c'è un altro problema: le stime non includono completamente la mobilità turistica internazionale, dal momento che il fenomeno è poco noto alle statistiche ufficiali, turismo e mobilità residenziale, ovvero il movimento dei turisti che soggiornano in abitazioni private verso utilizzare in vacanza. Tuttavia, in Italia, come in molte altre parti del mondo, il turismo residenziale (o alloggio privato è un fenomeno sociale molto rilevante, che la massa del turismo organizzato convenzionale ha solo le radici in comune. Questo ruolo, utilizzando una parte del le innumerevoli attività di ricerca svolte negli ultimi dieci anni nella mobilità residenziale turistica del Centro di Ricerca e Studi sul Turismo dell'Università della Calabria, vuole sottolineare gli effetti positivi e negativi di questo tipo di mobilità turistica, in una situazione fenomeno su larga scala, e in un'area italiana tra le meno sviluppate del Paese.
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Ronza, Rocco W. "MOLTI CLEAVAGES, UN SOLO VOTE MOTIVE. IL CASO DEL VOTO COLOURED NEL SUDAFRICA POST-APARTHEID." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 33, no. 1 (April 2003): 71–112. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200026976.

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Abstract:
IntroduzioneDopo essere divenuto il simbolo dell'ondata di democratizzazione seguita alla fine della Guerra fredda, il Sudafrica è tornato alla ribalta soprattutto per i drammatici problemi che lo travagliano, legati alla crescita della povertà e della criminalità e alla diffusione dell'Aids. È significativo che la rivista Daedalus, nel dedicargli il numero invernale del 2001, abbia ritenuto di intitolarlo Why South Africa Matters. In realtà, il nuovo Sudafrica continua a costituire un laboratorio unico nel suo genere: le differenze che lo attraversano (che sembrano replicare su scala ridotta quelle esistenti a livello globale) e il carattere fondamentalmente «occidentale» delle sue istituzioni — radicato in una lunga tradizione di electoral politics e nella continuità della rule of law, a cui si deve in gran parte il carattere pacifico della transizione dall'apartheid (Nhlapo 1996; Friedman 1996) — ne fanno un punto di osservazione assai suggestivo per chi sia interessato al futuro del modello democratico nelle società contemporanee, sempre più profondamente caratterizzate dalla diversità culturale, linguistica e religiosa.
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Luzi, Teo. "Ambiente, foreste e sicurezza." L’Italia Forestale e Montana 77, no. 3 (August 25, 2022): 117–30. http://dx.doi.org/10.36253/ifm-1794.

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Abstract:
Il contesto storico attuale è caratterizzato da una crescente attenzione alle problematiche ambientali, percepite come vere e proprie emergenze da affrontare su scala globale con elevata priorità. In premessa, la situazione congiunturale della guerra in corso sul territorio ucraino viene analizzata esclusivamente sul versante ambientale e, in particolare, per i risvolti legati all’alterazione degli habitat e all’aumento delle emissioni climalteranti in atmosfera. Le convenzioni ambientali dell’ONU in materia di cambiamenti climatici, di diversità biologica e di lotta alla desertificazione rappresentano un punto di riferimento imprescindibile per la transizione verso uno sviluppo realmente sostenibile. In tale contesto si incardina e declina l’attività del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri (CUFA), sia come forza di polizia ambientale strutturata ed efficiente nel garantire la prevenzione dei reati in danno all’ambiente, alle foreste e al settore agroalimentare nel nostro Paese, sia in proiezione internazionale. Questa impostazione viene perseguita nell’ambito di una nuova “diplomazia ambientale” in grado di esportare le buone pratiche all’interno di un perimetro di cooperazione definito in accordo con le Agenzie dell’ONU e in raccordo con i riferimenti istituzionali nazionali.
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Rubino, Francesco. "Marxismo, ecologia e costituzione." DESC - Direito, Economia e Sociedade Contemporânea 2, no. 2 (February 21, 2020): 146–68. http://dx.doi.org/10.33389/desc.v2n2.2019.p146-168.

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Abstract:
Questo saggio analizza le origini del consolidamento progressivo della sensibilità ecologica negli ultimi cento anni, le rapporti tra l’ecologia e la costituzione e l’ampiezza teorica dei concetti di diritti fondamentali, diritti umani, democrazia, socialismo per evitare la catastrofe, non dimenticando che il discorso ecologico è nato nelle tradizione socialisti sovietici. Analizza anche dalla guerra come fonte di diritto e la legittima difesa ambientale nel diritto internazionale al ‘ambiguo’ ma necessario corollario del principio internazionale di solidarietà come uscita possibile alla crisi. La costruzione di altre nozioni come “beni pubblici globali” sembra, da molti, un’altra conseguenza di questa opposizione tra la protezione ambientale e gli interventi umanitari, entrambi su scala globale e planetaria. Salvare l’ambiente e salvare l’economia è il secondo grande problema: che cos’è la produzione ambientale e come funziona al di là delle tante assunzioni di responsabilità e dei tanti committments che non hanno séguito? Esiste un “capitale naturale del mondo”? è l’ultima questione del saggio, come da una decina d’anni si è legittimato un modo di vedere che punta alla valorizzazione del “capitale naturale del mondo”. Dinanzi una somma di argomenti critici e historici a tutti questi concetti, l’articolo tende a concludere che l’atteggiamento politico è proprio invece quello di un “evasionismo” dal Pianeta, di un abbandono cioè nei confronti di un pianeta ormai in crisi irreversibile.
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Destrebecq, Anne, Mauro Parozzi, Stefano Terzoni, Paolo Ferrara, and Maura Lusignani. "Il riconoscimento sociale, professionale, economico ed istituzionale della professione infermieristica: risultati di un’indagine fra gli infermieri italiani." Dissertation Nursing 2, no. 1 (January 30, 2023): 1–10. http://dx.doi.org/10.54103/dn/19777.

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Abstract:
INTRODUZIONE: La crisi della professione infermieristica, in Italia, è reale sul piano sociale, professionale, economico ed istituzionale. Sotto molti aspetti, sembra che i problemi attuali rispecchino in buona parte quelli che erano presenti in Italia più di cent’anni fa. METODI: Dal 23 Dicembre 2022 al 23 Gennaio 2023 è stata condotta un’indagine trasversale online. Per rispondere al questionario è stato chiesto agli infermieri di valutare su scala likert da 1 (minimo) a 10 (massimo) il loro accordo con le 20 affermazioni presenti nel questionario, riferite al contesto infermieristico generale italiano. Il contenuto delle affermazioni corrispondeva ad alcune problematiche presenti nel contesto infermieristico italiano nel passaggio di secolo fra il 1800 ed il 1900. RISULTATI: Hanno partecipato all’indagine n.477 infermieri. Lo strumento utilizzato si è dimostrato valido e affidabile: l’analisi fattoriale esplorativa ha mostrato carichi sempre superiori al cutoff di Stevens e al cutoff convenzionale di 0.30, evidenziando l’esistenza dei 7 domini previsti in fase di costruzione dello strumento. La consistenza interna è risultata soddisfacente (omega globale=0.894). DISCUSSIONE/CONCLUSIONI: Dopo cent’anni, gli interventi istituzionali in direzione di una modernizzazione europea e globale della professione si fanno ancora attendere. É pur vero che l’autonomia professionale, delineata in diversi Stati europei già agli albori del 1900, nel nostro Paese è stata festeggiata solo nell’ultima decade del secolo scorso ma non siamo ora nelle condizioni di protrarre di un secolo l’attesa di un intervento concreto. L’abbandono professionale ha già mietuto ampiamente le sue vittime e, senza infermieri, è a rischio il sistema sanitario nella sua globalità.
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Oasi, Osmano, Chiara Rossi, Antonella Barlocco, and Roberto Bezzi. "Intervento precoce nella psicosi. In che modo può essere utile? Uno studio catamnestico in un centro di salute mentale i." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 4 (February 2022): 1–7. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa13393.

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Abstract:
Scopo: L'intervento precoce nell'ambito della psicosi dimostra che, intervenendo immediatamente in presenza di sintomi psicotici, è possibile osservare un tasso di successo terapeutico elevato. Inoltre, questo tipo di trattamento massimizza l'efficacia degli interventi terapeutici includendo non solo la figura dello psichiatra, ma anche quella dello psicologo e di altre figure socio-sanitarie. Questo studio si propone di identificare trattamenti terapeutici e assistenziali innovativi e di indagare gli effetti di un trattamento integrato e multidimensionale a distanza di un anno su soggetti con stato mentale a rischio. Metodi: Il presente studio catamnestico ha osservato 30 giovani pazienti (suddivisi in due gruppi da 15) durante un anno di trattamento, confrontando il protocollo di cura standard con un intervento precoce specializzato, denominato Programma TR-43. Il trattamento terapeutico e i risultati sono stati valutati attraverso le consultazioni delle cartelle cliniche dei soggetti e della Scala di Valutazione Globale del Funzionamento (GAF) da parte dei clinici. Risultati: Il gruppo che ha partecipato al Programma TR-43 ha presentato un aumento del punteggio GAF statisticamente significativo. Tale gruppo ha visto una presenza più consistente di professionisti complementari allo psichiatra come lo psicologico, l'infermiere, l'assistente sociale e/o l'educatore di riferimento.Conclusioni: L'esito positivo osservato in tutto il gruppo del Programma TR-43 si basa su un'appropriata gestione del paziente. Un trattamento integrato e multidimensionale, come quello proposto, può quindi produrre risultati clinici migliori rispetto ad uno generico che coinvolga principalmente la figura dello psichiatra. Una riduzione della sua presenza, come nel caso del Programma TR-43, può permettere al paziente di sentirsi meno medicalizzato e più coinvolto nel suo percorso di cura. 
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MUÑOS, Favio Rivas. "Aprender Bioética desde la Re-existencia." INTERRITÓRIOS 6, no. 11 (August 6, 2020): 196. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i11.247756.

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Abstract:
Es aceptado que movimientos sociales de diferente tipo jugaron algún papel de importancia en el surgimiento de la bioética en las últimas décadas del siglo XX, junto con los avances biomédicos y la experimentación con seres humanos. Sin embargo, hoy dichos movimientos yacen en el olvido dado el énfasis de esta inter-disciplina científica en lo estrictamente biomédico y su práctica encerrada en comités éticos de asistencia e investigación donde se adelanta, a su vez, un ejercicio de democracia liberal, representativa o comisionada, el paradigma de democracia en el llamado occidente al Norte y al Sur. Latinoamérica, en particular, ha sido y sigue siendo un continente rico en movimientos sociales, según informe del sistema de Naciones Unidas. Entre ellos, los llamados Movimientos contra-hegemónicos son movimientos de resistencia en diferentes partes del mundo que ponen de manifiesto elementos de importancia hacia la construcción de una bioética más acorde con las realidades del Sur global. Como movimientos de resistencia a esa centralidad en el negocio, propia de esta época, los seres humanos a su interior han ido haciéndose a otras formas de vida, es decir, de re-existencia, que rebelan opciones para la supervivencia de la especie humana en un mundo que arrasa y depreda para sólo favorecer la rentabilidad de inversiones a escala global.Bioética. Bioética De Intervención. Movimientos Sociales Contra-Hegemónicos. América Latina.RESUMO Aceita-se que movimentos sociais de diferentes tipos tenham desempenhado papel importante no surgimento da bioética nas últimas décadas do século XX, juntamente com avanços biomédicos e experimentação com seres humanos. No entanto, hoje esses movimentos estão no esquecimento, dada a ênfase dessa interdisciplina científica no estritamente biomédico e sua prática encerrada em comitês éticos de assistência e pesquisa, onde, por sua vez, um exercício liberal, representativo ou comissário, o paradigma da democracia no chamado oeste para o norte e sul. A América Latina, em particular, tem sido e continua sendo um continente rico em movimentos sociais, de acordo com um relatório do sistema das Nações Unidas. Entre eles, os chamados movimentos contra-hegemônicos são movimentos de resistência em diferentes partes do mundo que revelam elementos importantes para a construção de uma bioética mais alinhada às realidades do sul global. Como movimentos de resistência a essa centralidade nos negócios, típicos da época, os seres humanos têm criado outras formas de vida, isto é, de re-existência, que revelam opções para a sobrevivência da espécie humana em um mundo que devasta e deprecia apenas para favorecer a lucratividade dos investimentos em escala global. Bioética. Bioética De Intervenção. Movimentos Sociais Contra-Hegemônicos. América Latina.ABSTRACT It is accepted that social movements of different types have played an important role in the emergence of bioethics in the last decades of the 20th century, together with biomedical progress and experimentation with humans. However, today these movements are in oblivion, given the emphasis of this scientific interdiscipline on strictly biomedical and its practice contained in ethical committees of assistance and research where, in turn, an exercise of liberal, representative or commissioner, the paradigm of democracy in the so-called west to north and south. Latin America in particular has been and continues to be a continent rich in social movements, according to a report by the United Nations system. Among these, the so-called counter-hegemonic movements are resistance movements in different parts of the world that reveal important elements towards the construction of a bioethics more in line with the realities of the global South. As movements of resistance to this centrality in the business world, typical of this period, human beings within them have created other forms of life, that is, of new existence, which reveal options for the survival of the human species in a world that devastates and he was only preying on the profitability of investments on a global scale. Bioethics. Bioethics of Intervention. Counter-Hegemonic Social Movements. Latin America.RIASSUNTO È accettato che movimenti sociali di diverso tipo abbiano giocato un ruolo importante nell'emergere della bioetica negli ultimi decenni del 20 ° secolo, insieme ai progressi biomedici e alla sperimentazione con gli esseri umani. Tuttavia, oggi questi movimenti si trovano nell'oblio, data l'enfasi di questa interdisciplina scientifica sul rigorosamente biomedico e la sua pratica racchiusa in comitati etici di assistenza e ricerca dove, a loro volta, un esercizio di liberale, rappresentativo o commissario, il paradigma della democrazia nel cosiddetto ovest a nord e sud. L'America Latina, in particolare, è stata e continua ad essere un continente ricco di movimenti sociali, secondo un rapporto del sistema delle Nazioni Unite. Tra questi, i cosiddetti movimenti contro-egemonici sono movimenti di resistenza in diverse parti del mondo che rivelano elementi importanti verso la costruzione di una bioetica più in linea con le realtà del Sud globale. Come movimenti di resistenza a questa centralità nel mondo degli affari, tipici di questo periodo, gli esseri umani al loro interno hanno creato altre forme di vita, cioè di nuova esistenza, che rivelano opzioni per la sopravvivenza della specie umana in un mondo che devasta e depredava solo per favorire la redditività degli investimenti su scala globale. Bioetica. Bioetica Dell'intervento. Movimenti Sociali Contro-Egemonici. America Latina.
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Dissertations / Theses on the topic "Su scala globale"

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Petruccelli, Antonio. "Meccanismi focali e distribuzione magnitudo-frequenza dei terremoti su scala globale ed euromediterranea." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7566/.

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Abstract:
La tesi ha come obiettivo l’analisi della correlazione dello stile tettonico, in termini di deformazione sismica, con il b-value della relazione magnitudo-frequenza di occorrenza (Gutenberg e Richter, 1944) in area globale ed euro-mediterranea. L’esistenza di una dipendenza funzionale tra il b-value e gli angoli di rake, del tipo di quella segnalata da Schorlemmer et al. (2005) e Gulia e Wiemer (2010), viene confermata prima su scala globale e poi su scala euro-mediterranea, a partire dai dati dei principali dataset di tensori momento delle aree in esame, il Global Centroid Moment Tensor (GCMT) ed il Regional Centroid Moment Tensor (RCMT). La parte innovativa della tesi consiste invece nell’incrocio di tali dataset con un database globale di terremoti, l’International Seismological Center (ISC), con magnitudo momento omogenea rivalutata in accordo con Lolli et al. (2014), per il calcolo del b-value. Il campo di deformazione sismica viene ottenuto attraverso il metodo della somma dei tensori momento sismico secondo Kostrov (1974) su pixelizzazioni a celle quadrate o esagonali. All’interno di ciascuna cella, le componenti del tensore di ciascun terremoto vengono sommate tra loro e dal tensore somma vengono estratte le direzioni dei piani principali della migliore doppia coppia. Il sub-catalogo sismico per il calcolo del b-value, ottenuto come scomposizione di quello globale ISC, viene invece ricavato per ogni cluster di celle comprese all'interno di un opportuno range di rake, le quali condividono un medesimo stile tettonico (normale, inverso o trascorrente). La magnitudo di completezza viene valutata attraverso i metodi di massima verosimiglianza [Bender, 1983] ed EMR [Woessner e Wiemer 2005]. La retta di interpolazione per il calcolo del b-value viene costruita quindi secondo il metodo di massima verosimiglianza [Bender, 1983] [Aki 1965]. L’implementazione nel linguaggio del software Matlab® degli algoritmi di pixelizzazione e di costruzione dei tensori somma, l’utilizzo di funzioni di calcolo dal pacchetto Zmap [Wiemer e Wyss, 2001], unite al lavoro di traduzione di alcune routines [Gasperini e Vannucci (2003)] dal linguaggio del FORTRAN77, hanno costituito la parte preliminare al lavoro. La tesi è strutturata in 4 capitoli.Nel primo capitolo si introducono le nozioni teoriche di base riguardanti i meccanismi focali e la distribuzione magnitudo-frequenza, mentre nel secondo capitolo l’attenzione viene posta ai dati sismici dei database utilizzati. Il terzo capitolo riguarda le procedure di elaborazione dati sviluppate nella tesi. Nel quarto ed ultimo capitolo infine si espongono e si discutono i risultati sperimentali ottenuti, assieme alle conclusioni finali.
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ALILI, IMER. "L’insegnamento della lingua, letteratura e cultura italiana all’estero: l’esperienza nella Repubblica di Macedonia." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2015. http://hdl.handle.net/2108/189882.

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Abstract:
Teaching italian language, literature and culture abroad: the experience in the Republic of Macedonia (FYROM) by Imer ALILI. // In this dissertation we wanted to summarize, briefly, an empirical and analytical study on the current state of general education and the teaching tools available to teachers of all levels of teaching, to move us forward in the direction of a possible revision and rebuilding the educational system, like the humanistic values of which the various disciplines should be impregnated to comprehend the current conditions of reality evolved in this digital age, now on a global scale. It would be desirable to look at the past, not as it has been addressed so far, but by taking on a cautious and calm ratio, aimed at an enriching perspective in the public education system, which can be achieved by overcoming the innate and primordial tendency to refute a priori others’ theses without first considering them and examining the possibilities for their concretization. For the future of new generations, we should not avoid to convey those basic concepts on which we have been forged, but, instead, be willing to draw on the past with venerable approval, if nothing else, for the experience accumulated by our predecessors. And, for that past-present-future time-frame, the art of teaching - aligned with a necessary empathic remark - has the ultimate goal of an indispensable mission that pedagogues will have to be able to reproduce, based on the objective of reconsidering - for an appropriate, targeted and attentive training - the human-nature relationship, as an inseparable dualism belonging to all humanity, richness in diversity, to redress a serious and fruitful reflection on our future as well as an attempt to mitigate the anxieties and uncertainties dominating these actual times.
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PANTINI, SARA. "Analysis and modelling of leachate and gas generation at landfill sites focused on mechanically-biologically treated waste." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203393.

Full text
Abstract:
Despite significant efforts have been directed toward reducing waste generation and encouraging alternative waste management strategies, landfills still remain the main option for Municipal Solid Waste (MSW) disposal in many countries. Hence, landfills and related impacts on the surroundings are still current issues throughout the world. Actually, the major concerns are related to the potential emissions of leachate and landfill gas into the environment, that pose a threat to public health, surface and groundwater pollution, soil contamination and global warming effects. To ensure environmental protection and enhance landfill sustainability, modern sanitary landfills are equipped with several engineered systems with different functions. For instance, the installation of containment systems, such as bottom liner and multi-layers capping systems, is aimed at reducing leachate seepage and water infiltration into the landfill body as well as gas migration, while eventually mitigating methane emissions through the placement of active oxidation layers (biocovers). Leachate collection and removal systems are designed to minimize water head forming on the bottom section of the landfill and consequent seepages through the liner system. Finally, gas extraction and utilization systems, allow to recover energy from landfill gas while reducing explosion and fire risks associated with methane accumulation, even though much depends on gas collection efficiency achieved in the field (range: 60-90% Spokas et al., 2006; Huitric and Kong, 2006). Hence, impacts on the surrounding environment caused by the polluting substances released from the deposited waste through liquid and gas emissions can be potentially mitigated by a proper design of technical barriers and collection/extraction systems at the landfill site. Nevertheless, the long-term performance of containment systems to limit the landfill emissions is highly uncertain and is strongly dependent on site-specific conditions such as climate, vegetative covers, containment systems, leachate quality and applied stress. Furthermore, the design and operation of leachate collection and treatment systems, of landfill gas extraction and utilization projects, as well as the assessment of appropriate methane reduction strategies (biocovers), require reliable emission forecasts for the assessment of system feasibility and to ensure environmental compliance. To this end, landfill simulation models can represent an useful supporting tool for a better design of leachate/gas collection and treatment systems and can provide valuable information for the evaluation of best options for containment systems depending on their performances under the site-specific conditions. The capability in predicting future emissions levels at a landfill site can also be improved by combining simulation models with field observations at full-scale landfills and/or with experimental studies resembling landfill conditions. Indeed, this kind of data may allow to identify the main parameters and processes governing leachate and gas generation and can provide useful information for model refinement. In view of such need, the present research study was initially addressed to develop a new landfill screening model that, based on simplified mathematical and empirical equations, provides quantitative estimation of leachate and gas production over time, taking into account for site-specific conditions, waste properties and main landfill characteristics and processes. In order to evaluate the applicability of the developed model and the accuracy of emissions forecast, several simulations on four full-scale landfills, currently in operative management stage, were carried out. The results of these case studies showed a good correspondence of leachate estimations with monthly trend observed in the field and revealed that the reliability of model predictions is strongly influenced by the quality of input data. In particular, the initial waste moisture content and the waste compression index, which are usually data not available from a standard characterisation, were identified as the key unknown parameters affecting leachate production. Furthermore, the applicability of the model to closed landfills was evaluated by simulating different alternative capping systems and by comparing the results with those returned by the Hydrological Evaluation of Landfill Performance (HELP), which is the most worldwide used model for comparative analysis of composite liner systems. Despite the simplified approach of the developed model, simulated values of infiltration and leakage rates through the analysed cover systems were in line with those of HELP. However, it should be highlighted that the developed model provides an assessment of leachate and biogas production only from a quantitative point of view. The leachate and biogas composition was indeed not included in the forecast model, as strongly linked to the type of waste that makes the prediction in a screening phase poorly representative of what could be expected in the field. Hence, for a qualitative analysis of leachate and gas emissions over time, a laboratory methodology including different type of lab-scale tests was applied to a particular waste material. Specifically, the research was focused on mechanically biologically treated (MBT) wastes which, after the introduction of the European Landfill Directive 1999/31/EC (European Commission, 1999) that imposes member states to dispose of in landfills only wastes that have been preliminary subjected to treatment, are becoming the main flow waste landfilled in new Italian facilities. However, due to the relatively recent introduction of the MBT plants within the waste management system, very few data on leachate and gas emissions from MBT waste in landfills are available and, hence, the current knowledge mainly results from laboratory studies. Nevertheless, the assessment of the leaching characteristics of MBT materials and the evaluation of how the environmental conditions may affect the heavy metals mobility are still poorly investigated in literature. To gain deeper insight on the fundamental mechanisms governing the constituents release from MBT wastes, several leaching experiments were performed on MBT samples collected from an Italian MBT plant and the experimental results were modelled to obtain information on the long-term leachate emissions. Namely, a combination of experimental leaching tests were performed on fully-characterized MBT waste samples and the effect of different parameters, mainly pH and liquid to solid ratio (L/S,) on the compounds release was investigated by combining pH static-batch test, pH dependent tests and dynamic up-flow column percolation experiments. The obtained results showed that, even though MBT wastes were characterized by relatively high heavy metals content, only a limited amount was actually soluble and thus bioavailable. Furthermore, the information provided by the different tests highlighted the existence of a strong linear correlation between the release pattern of dissolved organic carbon (DOC) and several metals (Co, Cr, Cu, Ni, V, Zn), suggesting that complexation to DOC is the leaching controlling mechanism of these elements. Thus, combining the results of batch and up-flow column percolation tests, partition coefficients between DOC and metals concentration were derived. These data, coupled with a simplified screening model for DOC release, allowed to get a very good prediction of metal release during the experiments and may provide useful indications for the evaluation of long-term emissions from this type of waste in a landfill disposal scenario. In order to complete the study on the MBT waste environmental behaviour, gas emissions from MBT waste were examined by performing different anaerobic tests. The main purpose of this study was to evaluate the potential gas generation capacity of wastes and to assess possible implications on gas generation resulting from the different environmental conditions expected in the field. To this end, anaerobic batch tests were performed at a wide range of water contents (26-43 %w/w up to 75 %w/w on wet weight) and temperatures (from 20-25 °C up to 55 °C) in order to simulate different landfill management options (dry tomb or bioreactor landfills). In nearly all test conditions, a quite long lag-phase was observed (several months) due to the inhibition effects resulting from high concentrations of volatile fatty acids (VFAs) and ammonia that highlighted a poor stability degree of the analysed material. Furthermore, experimental results showed that the initial waste water content is the key factor limiting the anaerobic biological process. Indeed, when the waste moisture was lower than 32 %w/w the methanogenic microbial activity was completely inhibited. Overall, the obtained results indicated that the operative conditions drastically affect the gas generation from MBT waste, in terms of both gas yield and generation rate. This suggests that particular caution should be paid when using the results of lab-scale tests for the evaluation of long-term behaviour expected in the field, where the boundary conditions change continuously and vary significantly depending on the climate, the landfill operative management strategies in place (e.g. leachate recirculation, waste disposal methods), the hydraulic characteristics of buried waste, the presence and type of temporary and final cover systems.
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Books on the topic "Su scala globale"

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Bellosta-López, Pablo, Julia Blasco-Abadía, Javier Belsué Pastora, Morten S. Hoegh, Thorvaldur S. Palsson, Steffan Wittrup Mc Phee Christensen, Pedro L. Berjano, et al. Linee guida di buona pratica per la gestione del dolore e i disturbi muscolo-scheletrici nei lavoratori e nelle aziende. Universidad San Jorge, 2022. http://dx.doi.org/10.54391/123456789/753.

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Abstract:
Le azioni volte a migliorare la salute e la sicurezza sul lavoro sono nate dalla necessità di proteggere dagli incidenti i dipendenti che lavorano nelle industrie europee, come le centrali nucleari o le grandi industrie chimiche. Oggi, questo campo si è evoluto in molte direzioni, e la prevenzione e la gestione dei disturbi muscoloscheletrici (DMS) è una delle sue principali linee d'azione, dato che sono la ragione principale per cui i lavoratori si assentano dal lavoro. In particolare, la prevalenza dei DMS rappresenta più di 1,3 miliardi di persone e una perdita di più di 100 milioni di anni di vita a causa della disabilità; sono una causa comune di inabilità e di assenza per malattia. Storicamente, l'approccio ai DMS sul posto di lavoro si è concentrato sull'adozione di misure ergonomiche, che in alcuni casi sono state positive. Tuttavia, nonostante le misure ergonomiche e biomeccaniche siano ampiamente implementate sul posto di lavoro, la crescente prevalenza dei DMS su scala globale indica che non sono misure sufficienti da sole, quindi sono necessari nuovi approcci olistici che tengano conto degli aspetti biologici, psicologici e sociali per affrontarli. L'Alleanza europea Prevent4Work per la prevenzione dei DMS sul posto di lavoro ha sviluppato questo documento come guida basata sulle più recenti e rilevanti conoscenze scientifiche. Sia le aziende che i loro dipendenti possono beneficiare delle raccomandazioni di questa guida.
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Book chapters on the topic "Su scala globale"

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Bowles, Samuel, Richard Edwards, and Frank Roosevelt. "Progresso e povertà su scala globale." In Introduzione all’economia politica, 269–96. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1670-5_11.

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Pappalardo, Marta. "Il contributo delle Scienze della Terra alla conoscenza dei cambiamenti climatico-ambientali su scala globale." In Effetti, potenzialità e limiti della globalizzazione, 161–73. Milano: Springer Milan, 2007. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-0609-6_11.

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"n ar eegattaikveenco to rr e im la p ti loynsa , p th hy essieca ‘ ltelliencko nnectio key va between ntphaet te lo rn ca s l ’ w (1 a9s7o2n ). tFhoellpoowiinntgosfoemmeeirngc in on gcilsusc iv oentw ai onrekdbiynoLtahm er bsm Gl aapnstzrioeatblael . a1n9d9t1h ) e . widely distributed one (e.g., see (e.g., by Berlage and DeBoer 1960), Professor Jacob pressure f an pdr ec wiapsi ta atiW on a , l ke te r m produced teleconnection Bjerknes at the University of California at Los modes of interannual blcel im to a te idve perature, and surface Angeles made the key step forward by demonstrating nise today, including the South anerrita if nbyi li tthyethlaatrgweestre scale that the atmospheric teleconnection patterns were North Atlantic O Oscillation and c o th g e ­ p eq a u rt atoof ri aalcPoaucp if liecdOmco ea dneaonfdinttheer ac gtlioobnalbaettmwo ee sp nhteh re e was Inaba le d d to it icoanr ry to scb illation. (Bjerknes 1966, 1969, and 1972). It is now clear that of fortunate circu omuste ing a first-rate scientist, Walker other parts of the global ocean also participate in the the art of statistics htaahn is work because of a confluence Southern Oscillation, manifested through changes in matical tool of the ob d se cdeesv . e F lo ir pset, shortly beforehand, sea surface temperature and the overlying atmos­ also a very ab rvational dscriaepnicdelsy . aWsaalkm er atwhaes ­ phe B ri ycctih rc e u la la ti toen. 1970s and early 1980s, climate o st fat ti hse ti cIsnd (W ian alM ker le1 99 m7a ) t . h H em av aitn ic giatn ak ewn ho understood scientists were able to document the relationships gained the oppo ertteuonrio ty lo tgoicc al Departme th netijnob19o0f3h , e h ad ehRyap sm ot uhsesso is neda nd byCaB rp je ernktneers 19 in 8 2, mwoh re odd is e c ta uisls ed (e . tgh . e , m re aqtuhierm ed ata ic a la l rg oepesrta aff capab alreryoofupteh rf is orsm tu idniges, m w an h u ic ahlT So hue th ceorunplO ed sco il cleaa ti n o -n a / tEmlosNpihneoreasvaaricao ti uopnlecdenstyrsetdemo ) n . W ve a ry lk p er raw ct ais able to t m io ankseoanmeax jo te rne si f v fo e rt d a to ta so se lv ts e . tShoeE th NeSeO qu a ( t E or l ia NlP in ac o i / f S ic oiustnhoew rn co Omsm cil oln at liyon re ), f er a r ed p h to ra saesA ra n in oftah ll e , rkaencaalcp ti rvoib ty le m th aotfh pr aed dicting Indian monsoon coined in planning documents for the international by the earl yyfyaecatrosrowfasthtehattwietnh sta taidejru te t st dbe in c om th eep1 os 8s7i0 bl s e . Tmreonpti . caDlO ur cienagntG he lo b 1 al 98A0tsmoasnpdh er 1e99 (T 0s OGaAs ) ereix es p er o i­ flsaurfgfe ic -s ie cnatlence li amr-agtleob va arl ia d ti aotnas . to de hsccre ib n e tu raynd to agnaatlh ys eereom ur p iri ucnadl, e m rs o ta dned ll iinngg , aonfdtthheeo re p ti hcyaslicsa tu l di m es e c in hcarneiassm ed s 192 T3heansdtu1d9 ie 2s4 , bWyaW lk a e lker and others (e.g., Walker aad ss voacnicae te sdinwiutnhdEeN rs S ta O n . diAngdettealielceodndnie sc c u ti sosn io pnao tt ferrencsen in trge lo la b ti aol) nsshuirp fa s ce exp is re te s d su rbeertawnedenB li lsasrg1e9 -s 3c2a ) le s h ( o i. w e. e , d n that the TOGA era (1985-94) can be found in Trenberth patterns -in particular, tphaettIen rn d s ia n an sdum re m gional rain efaarl -l et aTl. h1e 99 i8deanntd if i A ca ll tainone ta o l. f 19 so 9m6. e of the physical v ra aitn io fa nlal. l W ev a id lk eenrc ’s erfeosreatrhcehepxrio st veindceedo th feefr monso an ir osrtgaonbisseorn ­ m rev ec it h a anism ed conne l c is t e io dnsi nt aesrseosct iated with patterns. in A W se a ri lekser’ osENfp SO has st ruedciiepsi ta w ti i o th n g re te alte ly -glo more wHoerbcaal-ls le cda le tpk did no hi tsattthee rn hav Soofuitnh terannual climate variability. complete data sets (e.g., Kiladis and Diaz 1989; expected because, efotrhe re a im e p rn acOt scillatio sons th tahtartemma ig n. htI in unh itia nc alveel ly ar b , e h th einsrReocpoenlfeiw rm sk eida se nvde ra Hlao lp f e th rt et1e9 le 8c6o , nn 1e9c8t7 io , ns ansdu gg 1e9s9 te 2 d ) c so o o rr n e la ptr io ec nispib ta et t w io enenwtehaekepnreed ss uarbeopuatt te th rn esta im nd e m th oene ­ cboynW ne acltkieornsa . ndRootphee le rs w , saknidaindde nt H ifi aeldpeardt di ( t 1 io 9n8a7ltaen le-were discovered. Th y 1989) attempted to improve the usefulness of tele d ­ taitmtehemomsitdodf le thoefetah rl eec tw or ernetliae ti tohncsesnttruernyg , th beuntebdyag th a a in tcdooncnuemce ti notn patterns y work ha ing regions foorfstehaesognlaolbcelitm ha att , eipnreaddidcittiioonnb to y fille Adc in ru c w ia alspaap rt hyosfictahleepxipcltaunrdebteheantfro em rg aoitn ten atio ed . to be a m ls e o re lhyadshroew la itn io gnssh ta itp is stiw ca ilthEN EN SO SO -p rtehca ip t it w at eiroenhliignhklsy , t te hleecSoonuntehcetrinonOp sc aitltleartn io s. n A ju rsetvaisewaonfk fo nrow th leedogbesaeb rv oeudticdoennstiisftieendttfhreom se aespoin so sdaend to reegpiiosn od seo . f T th h e ey g p lo a b rt eicw ul haerr ly physical explanation precipitation was associated with ENSO in at least 75 e." In Droughts, 56. Routledge, 2016. http://dx.doi.org/10.4324/9781315830896-39.

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Conference papers on the topic "Su scala globale"

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Patiño Vanegas, Juan Esteban. "Bordes conurbados metropolitanos, interacción socio-espacial y fragmentación territorial en el área metropolitana del Valle de Aburrá." In Seminario Internacional de Investigación en Urbanismo. Barcelona: Curso de Arquitetura e Urbanismo. Universidade do Vale do Itajaí, 2016. http://dx.doi.org/10.5821/siiu.6347.

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Abstract:
Esta investigación estudia los bordes urbanos metropolitanos que están unidos directamente con otras ciudades, su relación, interacción y como estos actúan como un solo territorio, planteándose este en algunos casos como la subordinación de una ciudad principal hacia otras periféricas, además, se observa un desarrollo físico espacial y se compara con los procesos de planificación que se han generado para estas zonas, es decir, observar que los une o los diferencia, la manera orgánica de como estas unifican la ciudad y su propia estructura urbana comportándose como un solo territorio desde los diferentes componentes urbanos: Vías, espacios públicos, usos del suelo, centralidades, diseño urbano y relaciones comunales, dejando a un lado los limites político administrativos que regulan a una escala más global procesos que para las dinámicas socio-espaciales pueden ser desapercibidos. This research studies the metropolitan urban edges that are directly linked with other cities, their relation, interactions and how they act as a single territory, considering this as the subordination of one main city to other peripherals. In some cases, there is a physical space development and it is compared with planning processes that have been generated for these áreas. Furthermore, observations can be made that unite them or the differentiate them in an organic manner. Which points to the city is unified and its own structural urban behavior as a single territory, from the different components of urban structure: roads, public buildings, uses of soil, centers, urban design and community; leaving aside relationships that limit administrative politics that regulate processes which may be unnoticed to the socio-spatial dynamics on a more global scale.
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"PS-052 - EL PAPEL POTENCIAL DE LA CARIPRAZINA EN PACIENTES CON TRASTORNOS POR USO DE SUSTANCIAS Y TRASTORNOS PSICÓTICOS." In 24 CONGRESO DE LA SOCIEDAD ESPAÑOLA DE PATOLOGÍA DUAL. SEPD, 2022. http://dx.doi.org/10.17579/abstractbooksepd2022.ps052.

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Abstract:
Objetivos: La cariprazina es un antagonista-agonista parcial de los receptores D2/D3 (D3R/D2R) en función del tono dopaminérgico, actuando como agonista parcial a bajas concentraciones de dopamina y como antagonista a altas concentraciones. La cariprazina también es única en su preferencia por el D3R sobre el D2R. Los D3R se ubican preferentemente en regiones mesolímbicas y en niveles más bajos en la corteza prefrontal. La evidencia preclínica de varios modelos animales de adicción humana respalda a D3R como un objetivo viable para el tratamiento del trastorno por uso de sustancias (TUS) mediante la regulación de la motivación para autoadministrarse drogas y la interrupción del craving inducido por señales asociado a las drogas. Métodos: Describimos una serie de casos de pacientes (N=5) con TUS y trastornos psicóticos concomitantes tratados con cariprazina. Se aplicó la escala Brief Substance Craving Scale para evaluar el craving a lo largo del curso clínico. Resultados: Los pacientes mostraron una mejoría funcional global y una reducción del craving. También se verificaron resultados positivos en cuanto a los síntomas negativos y cognitivos. Algunos pacientes remitieron por completo el uso de sustancias y se abstuvieron, mientras que otros solo redujeron el uso de sustancias. Conclusiones: La cariprazina y su perfil farmacodinámico único prometen eficacia en la reducción del craving en pacientes con trastornos psicóticos y TUS concomitante. También se verificó efectos terapéuticos adicionales sobre el funcionamiento global, los síntomas negativos y cognitivos que suelen estar presentes en este tipo de pacientes. Estos son resultados preliminares, ya que esperamos tener un tamaño de muestra más significativo en unos meses más y, posiblemente, proveer conclusiones más sólidas.
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"PS-050 - CLOZAPINA Y SINTOMATOLOGÍA AFECTIVA EN ESQUIZOFRENIA RESISTENTE Y TRASTORNO ESQUIZOAFECTIVO: RESULTADOS DE UN ESTUDIO LONGITUDINAL CON DOS MESES DE SEGUIMIENTO." In 24 CONGRESO DE LA SOCIEDAD ESPAÑOLA DE PATOLOGÍA DUAL. SEPD, 2022. http://dx.doi.org/10.17579/abstractbooksepd2022.ps050.

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Abstract:
La función antagonista sobre receptores serotoninérgicos y dopaminérgicos de la Clozapina explica su efecto a nivel de síntomas psicóticos y afectivos. Aunque se han encontrado resultados consistentes en cuanto a la reducción del riesgo suicida, existen escasos estudios que traten acerca de la eficacia de este antipsicótico atípico en síntomas afectivos en pacientes con esquizofrenia resistente (TRS) y trastorno esquizoafectivo (TEA). Con el objetivo de analizar el efecto del fármaco en la reducción de clínica afectiva en TRS y TEA, se realiza un estudio analítico y prospectivo, longitudinal con un seguimiento de 2 meses, en una muestra de 18 pacientes con patología dual (6 TRS control; 4 TRS con clozapina; 8 TEA con clozapina). Durante el seguimiento se administró, con frecuencia mensual, las escalas ontgomery-Asberg Depression Rating Scale (MADRS), Calgary Depression Scale for Schizophrenia (CDSS), Cognitive Global Impression (CGI). En cuanto a los resultados, se evidencia que la clozapina reduce la sintomatología afectiva, en TRS y TEA que toman el fármaco, en comparación con controles (TRS que reciben otros tratamientos neurolépticos). Los resultados de la clozapina en TRS y TEA son equiparables, y consisten en un descenso estadísticamente significativo en la puntuación absoluta de la CDSS y CGI subescala de clínica depresiva. En ambas escalas la reducción porcentual también alcanza significación. Además, se hallaron resultados cercanos a la significación estadística en la escala MADRS. A modo de conclusión, basándonos en los resultados del estudio, así como en la búsqueda bibliográfica, la clozapina podría reducir los síntomas afectivos en TRS y TEA. La falta de evidencia en dicho campo subraya la necesidad de ampliar los estudios.
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Rotger, Daniela. "Cursos de agua, periferia y paisaje: estrategias de valoración e intervención en cauces degradados de periferias metropolitanas. Caso: Arroyo Del Gato, Gran La Plata." In Seminario Internacional de Investigación en Urbanismo. Barcelona: Maestría en Planeación Urbana y Regional. Pontificia Universidad Javeriana de Bogotá, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/siiu.6023.

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Abstract:
La dispersión predominante de las grandes ciudades actuales, centra la atención del urbanismo en las periferias metropolitanas, espacios protagonistas de la ciudad global, donde los usos urbanos proliferan y la degradación de los espacios verdes se hace cada vez más evidente. El caso del Gran La Plata ejemplifica esta realidad. Las cuencas de ríos y arroyos ubicadas en áreas periféricas han sido utilizadas intensamente para localizar actividades degradantes, alejando la contaminación de las áreas centrales. Entre ellas, la cuenca del Arroyo Del Gato -la más poblada de la región- ha ocasionado conflictos ambientales de gran magnitud. La ignorancia sobre la fragilidad del medio natural en el que la ciudad se implanta y el desconocimiento del potencial ambiental que puede significar un curso de agua bien tratado dentro de un área urbana y periurbana, representan una interesante oportunidad para poner a prueba estrategias de ordenamiento territorial que redefinan la relación entre la ciudad y su periferia a partir del paisaje. The predominant dispersion of today's large cities focuses attention of urban planning on the metropolitan peripheries, protagonists’ spaces of the global city, where urban uses proliferate and degradation of green areas is more evident. The case of the Greater La Plata exemplifies this reality. The basins of rivers and streams located in peripheral areas have been used extensively to locate degrading activities, leaving away pollution from the central areas. Among them, the basin of the Del Gato Stream -the most populated from region- has caused large-scale environmental conflicts. Ignorance about the fragility of the natural environment in which the city is implanted and the ignorance of the environmental potential which can mean a watercourse well treated within an urban and peri-urban area, represent an interesting opportunity to test land management strategies, which redefine the relationship between the city and its periphery since landscape.
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"GRAVEDAD DE LA AGITACIÓN EN PACIENTES CON TRASTORNO POR USO DE SUSTANCIAS EN HOSPITAL DEL HENARES." In 23° Congreso de la Sociedad Española de Patología Dual (SEPD) 2021. SEPD, 2021. http://dx.doi.org/10.17579/sepd2021p126v.

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Abstract:
INTRODUCCIÓN La agitación psicomotriz es un síndrome inespecífico de diversa etiología (psíquica, orgánica o mixta) que se caracteriza por un aumento excesivo y desorganizado de la actividad psicomotriz asociado a una situación de tensión interna. Un episodio de agitación representa una urgencia médica que requiere asistencia inmediata, siendo especialmente importante la orientación diagnóstica de su origen, debiendo descartar siempre la posible organicidad, frecuentemente presente. A este respecto, una causa que atañe frecuentemente al profesional de Salud Mental, es el dado en relación al uso de sustancias, con las particularidades que estos casos pueden presentar. OBJETIVOS El presente estudio descriptivo tiene como objetivo discernir si la gravedad de los cuadros de agitación varía o no en función de la presencia de trastorno de uso de sustancias (TUS), o en presencia de signos/síntomas agudos de intoxicación. MATERIAL Y MÉTODOS: Para ello se recogieron datos referentes a episodios de agitación presentados por 279 pacientes, de los cuales 97, habían sido previamente diagnosticados de TUS. Se utilizó la escala BARS (Behavioural Activity Rating Scale), que evalúa la gravedad del cuadro de agitación, y la escala CGI (Impresión Clínica Global), para discernir la gravedad del trastorno de base. RESULTADOS Y CONCLUSIONES: Tanto el diagnóstico de TUS como la presencia de síntomas o signos de intoxicación aguda por sustancias se asociaron significativamente, mediante test de Wilcoxon, con una mayor gravedad del episodio de agitación por el que precisaron atención médica (puntuaciones significativamente mayores en ambos casos, tanto en la BARS basal como en la CGI basal).
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"PS-053 - EFICACIA DE LA CLOZAPINA EN LA REDUCCIÓN DE SÍNTOMAS POSITIVOS Y NEGATIVOS EN UNA MUESTRA DE PACIENTES DUALES CON ESQUIZOFRENIA RESISTENTE Y TRASTORNO ESQUIZOAFECTIVO." In 24 CONGRESO DE LA SOCIEDAD ESPAÑOLA DE PATOLOGÍA DUAL. SEPD, 2022. http://dx.doi.org/10.17579/abstractbooksepd2022.ps053.

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Abstract:
La clozapina es un antipsicótico atípico potente que ha demostrado su eficacia en cuanto a reducción de síntomas psicóticos en esquizofrenia resistente (TRS). A pesar de ello, hay escasa evidencia de la eficacia del fármaco en trastorno esquizoafectivo (TEA) como entidad independiente, dado que habitualmente los pacientes con TEA se incluyen dentro de cohortes de TRS, considerándolos un subgrupo dentro de la misma enfermedad. Comparar la respuesta terapéutica entre ambas entidades podría contribuir a reforzar el sustrato teórico del trastorno esquizoafectivo. Se presentan los resultados de un estudio analítico y prospectivo, longitudinal, con seguimiento a 2 meses, con n = 18 (6 TRS control; 4 TRS con clozapina; 8 TEA con clozapina), incluyendo pacientes con patología dual. Se administraron, con frecuencia mensual, los cuestionarios Positive and Negative Syndrome Scale(PANSS) y Clinical Global Impression (CGI). En comparación con TRS sin clozapina, los resultados muestran una reducción estadísticamente significativa, en TEA y TRS con clozapina, en la puntuación absoluta de la PANSS y de la subescala de síntomas negativos de la CGI. También hay significación en el descenso porcentual de la subescala positiva y total de la PANSS. Por otra parte, se encontraron resultados cercanos a la significación estadística para la puntuación absoluta de la subescala positiva y negativa de la PANSS, así como un descenso porcentual en la subescala negativa de la PANSS y en la CGI e síntomas positivos. En conclusión, los resultados demuestran la eficacia de la clozapina a la hora de reducir la sintomatología psicótica en el TEA, considerándolo una entidad clínica independiente respecto a la esquizofrenia, con una respuesta terapéutica equiparable. Como limitación, cabe mencionar que el reducido tamaño muestral ha influido a la hora de no alcanzar significación estadística en determinadas variables.
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