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Journal articles on the topic 'Sviluppo software'

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Cornacchia, Matteo, Gina Chianese, and Elisabetta Madriz. "Il piano di sviluppo personale: strumento-processo di orientamento e prefigurazione professionale." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (April 2021): 37–48. http://dx.doi.org/10.3280/erpoa1-2021oa11491.

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Abstract:
Nell'ambito del progetto SUPER, l'Unità di Trieste, in linea con l'obiettivo generale di "strutturare un sistema di orientamento al lavoro e tutorato", ha sviluppato e realizzato un Personal Development Plan – Piano di Sviluppo Individuale (PDP), uno strumento-processo di accompagnamento rivolto agli studenti del corso di studio in Scienze dell'educazione (L-19) per la progettazione, il monitoraggio e la valutazione dei propri percorsi di sviluppo professionale attraverso l'utilizzo in contesto di pratiche narrativo-riflessive. Il PDP si configura quale misura di accompagnamento e orientamento narrativo per gli studenti in un momento di definizione della propria identità personale e professionale secondo il paradigma dell'Emerging Adulthood; risponde altresì alla necessità di promuovere il loro successo universitario e professionale e di sostenerli nel processo di prefigurazione e costruzione di una professionalità "riflessiva".Dal punto di vista tecnico, il PDP è sostenuto dal software Mahara per consentire la realizzazione di uno strumento-processo paperless, condivisibile (con tutor di tirocinio, tutor aziendali e altri studenti), capace di supportare diverse forme di prove autentiche (filmati, foto, progetti, …) relative alla traduzione in contesto dello sviluppo di abilità e competenze chiave che caratterizzano il profilo professionale dell'educatore socio-pedagogico e che funga – altresì – anche da repository delle proprie buone pratiche professionali.
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2

Hörnschemeyer, Jörg. "„Möchten Sie das Programm wirklich löschen?“." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 99, no. 1 (November 1, 2019): 491–501. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2019-0019.

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Abstract:
Riassunto Nucleo centrale dei digital humanities (DH) è lo sviluppo e l’analisi di metodi digitali che sono finalizzati a risolvere quesiti posti nell’ambito delle scienze umanistiche. La creazione di software ne costituisce un elemento fondamentale. Mentre i dati raccolti sono di regola punto di partenza e d’arrivo della ricerca, i processi trasformativi che, basati su calcoli algoritmici, conducono dall’uno all’altro, rappresentano lo sforzo intellettuale decisivo e vanno considerati il vero risultato scientifico. Il software dedicato alla ricerca scientifica nasce di solito nel corso di un processo creativo e combinatorio molto complesso che dipende da molteplici legami con altre risorse. Il ciclo di vita del software in questione è molto più breve e molto più soggetto a influenze esterne rispetto a quello dei classici dati di ricerca. Come forma particolare dei dati di ricerca, il software pone pertanto sfide particolari al processo di sviluppo e a una gestione sostenibile dei dati. Il riconoscimento del software come risultato di ricerca, la creazione di strutture istituzionali che offrono opportunità di carriera agli sviluppatori e alle sviluppatrici, e l’integrazione del software in infrastrutture sostenibili di dati di ricerca sono la chiave per un’attività di ricerca più trasparente e più qualificata.
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Sucato, Fabio. "Monitoraggio e controllo dello sviluppo software in outsourcing con il metodo Earned Value." PROJECT MANAGER (IL), no. 18 (June 2014): 26–31. http://dx.doi.org/10.3280/pm2014-018009.

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4

Vegliante, Rosa, and Sergio Miranda. "Costruire strumenti per lo sviluppo dell’intelligenza visuo-spaziale in età prescolare: il modello software VIEP-app." Media Education 11, no. 2 (November 2, 2020): 93–108. http://dx.doi.org/10.36253/me-9637.

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Abstract:
The health emergency caused by Covid-19 and the suspension of teaching activities in presence have required a total rethinking of the school system. Kindergarten has been most affected by the consequences of an exclusively remote system. The purpose of this paper is to present the theoretical-empirical premises of a playful-educational software model, the VIEP-app, a user-friendly application, aimed at increasing visual-spatial skills through a cognitive enhancement program that could be used in distance learning experiences. From a methodological point of view, this paper reports the experimental evidence relating to the connection between visual-spatial intelligence and the preschool period, using first and second level studies (systematic reviews or meta-analyzes). The review process made it possible to aggregate the different sources into three thematic areas: (i) the components of working memory; (ii) the exercise on executive functions in visual-spatial tests; (iii) the didactic effectiveness of the cognitive enhancement programs. The paper also concludes with some summary considerations on the possible research trends and their advancements are presented.
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5

Nuttini, Gabriele. "Progetto Qloud Scuola: No profit, digitale e innovazione metodologica per una nuova pedagogia della lettura nella scuola." DigItalia 17, no. 1 (June 2022): 213–27. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00049.

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Abstract:
Progetto Qloud Scuola è un’iniziativa no profit di innovazione digitale e metodologica al servizio della lettura nella scuola. Nato per volontà di quattro soci fondatori con lunga esperienza nel mondo della biblioteconomia, della progettazione software, della data science e dell'intelligenza artificiale, Progetto Qloud Scuola persegue le proprie finalità in modo originale, potendo contare su capacità proprie di progettazione e di sviluppo nell'ambito delle piattaforme digitali open source orientate alla user experience. Rilevando la materiale assenza nel nostro paese di piattaforme espressamente dedicate alla gestione della biblioteca scolastica, l'Ente no profit ha avviato la progettazione e lo sviluppo in proprio di "Qloud Scuola", arrivando al suo primo rilascio gratuito nel 2019. Da allora, la piattaforma si è diffusa dapprima in tutte le regioni e poi capillarmente in tutte le province, andando ben oltre le previsioni dei suoi progettisti e determinando di conseguenza un'imponente esigenza di formazione per migliaia di docenti e insegnanti. Così, perseguendo l’obiettivo della piena sostenibilità per la scuola e operando nella totale gratuità, Progetto Qloud Scuola ha articolato un completo percorso formativo in cui, oltre alle procedure di catalogazione derivata e di automazione del prestito, docenti e insegnanti trovano un pieno supporto metodologico per la realizzazione ex novo della biblioteca scolastica o per la sua riprogettazione, in armonia con i più evoluti standard biblioteconomici e di pedagogia della lettura, seguendo le linee guida internazionali per le school libraries.
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Sanfilippo, Matteo. "Pietro Consagra en Gibellina." Revista Eviterna, no. 10 (September 28, 2021): 128–41. http://dx.doi.org/10.24310/eviternare.vi10.12822.

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Abstract:
Lo scultore italiano Pietro Consagra con il testo La città frontale,scritto nel 1968 dopo un lungo viaggio negli Stati Uniti, si mette in polemica contro l’architettura funzionalista, avanzando l’ipotesi di una partecipazione attiva degli artisti allo sviluppo dell’impianto urbano e architettonico delle città. Gibellina, piccola città siciliana ricostruita con l’aiuto di numerosi artisti dopo il terremoto che la distrusse completamente nel 1968, è stato il campo di sperimentazione delle teorie avanzate da Consagra. Qui l’artista ha attuato parte della sua utopia di città frontale, realizzando grandi sculture e architetture tutte legate al principio della frontalità. Proprio la frontalità è l’espediente che l’artista ha utilizzato sin dagli anni cinquanta per creare un rapporto paritario fra opera e fruitore, le sculture frontali così come le architetture non cercano di imporsi e dominare il circostante da un centro ideale, si lasciano invece attraversare, invitano a un colloquio a tu per tu, creando un rapporto intimo di complicità con ciò che le circonda. Questa utopia è nata anche grazie alla volontà di Ludovico Corrao, illuminato sindaco di Gibellina per più di un ventennio, e grazie soprattutto alla popolazione che, dopo la catastrofe e la tabula rasa portata dal terremoto, ha accettato e partecipato con entusiasmo alle proposte degli artisti. Tramite un’analisi comparativa delle opere realizzate a Gibellina da Consagra, metteremo in evidenza il dibattito nato fra artisti e architetti in questo periodo sulle possibilità di sviluppo condiviso delle future città.
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Gatto Rotondo, Maria Cristina, Chiara Cappetti, Daniela Di Riso, Margherita Da Boit, Chiara Maggiolo, Maurizio Salis, Silvia Salcuni, and Emilia Ferruzza. ""Trovare una direzione": vicissitudini identitarie di giovani adulti universitari. Studio preliminare sul processo di una psicoterapia psicoanalitica di gruppo a tempo determinato." GRUPPI, no. 2 (October 2021): 106–29. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa2-2020oa12584.

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Abstract:
In questo lavoro gli autori presentano alcuni risultati di un'indagine preliminare sul processo di una psicoterapia psicoanalitica di gruppo, con giovani adulti universitari, a tempo determinato, svolta all'interno del Servizio di assistenza psicologica per gli studenti - Dynamic Psychotherapy Service (SAP-DPS) dell'Università di Padova. Lo studio è volto a esaminare lo sviluppo tematico nel corso della psicoterapia, con attenzione specifica sia ai pazienti che ai conduttori. A tal fine ci si è avvalsi di tecniche proprie dell'analisi del contenuto, applicate ai report delle sedute, con il supporto del software Atlas.ti. Gli autori evidenziano come i risultati ottenuti - per quanto parziali e non generalizzabili - confermino la portata evolutiva dell'emerging adulthood e possano costituire spunti utili per successivi studi che vogliano approfondire il rapporto tra efficacia e processo, nell'ottica di un proficuo dialogo tra ricerca e pratica clinica. 
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Cossu, Antonella, Monica Berzacola, Luisella Consumi, Domenico Donato De Falco, Francesca Mocchi, Antonella Orviati, Ornella Salvioni, Serena Sangiorgi, and Maria Lucia Violo. "Transizione digitale: i servizi interbibliotecari e il ruolo di ILL SBN." DigItalia 16, no. 2 (December 2021): 53–64. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00036.

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Abstract:
In Italia i servizi interbibliotecari sono organizzati soprattutto a livello locale e le biblioteche segnalano spesso difficoltà a cooperare per rispondere alle richieste dei propri utenti in una dimensione nazionale e internazionale. L’obiettivo di un servizio nazionale di prestito interbibliotecario e fornitura documenti facilmente fruibile dagli utenti trova nella transizione digitale l’ambiente favorevole alla sua realizzazione, anche attraverso l’utilizzo di standard di interoperabilità e di formati aperti che superano le differenze tra applicativi e consentono la condivisione dei dati. In un’ottica di servizio agli utenti, l’ICCU, attraverso la piattaforma ILL SBN, lavora affinché si creino le condizioni per l’integrazione dei servizi interbibliotecari a livello nazionale attraverso la più ampia cooperazione tra istituzioni. Il gruppo di lavoro per l’interoperabilità e lo sviluppo del servizio ILL SBN, che ha concluso la sua attività di recente, ha contribuito al raggiungimento di questo obiettivo grazie alla collaborazione tra colleghi che utilizzano software diversi e lavorano insieme per un servizio integrato.
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Giusto, Rosa Maria. "Gli ospedali degli incurabili a Roma e Napoli." Revista Eviterna, no. 10 (September 28, 2021): 67–84. http://dx.doi.org/10.24310/eviternare.vi10.13119.

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Abstract:
Il contributo ricostruisce la storia fondativa di due complessi ospedalieri destinati agli Incurabili, ripercorrendone le relazioni. Di fondamentale importanza per l’evoluzione dei sistemi sanitari e lo sviluppo urbano e territoriale delle rispettive città, l’Arciospedale di san Giacomo in Augusta a Roma e il complesso di santa Maria del Popolo degli Incurabili a Napoli furono caratterizzati in Età Moderna da una comune organizzazione e struttura dovute al ruolo esercitato dal notaio genovese Ettore Vernazza, fondatore della compagnia del Divino Amore, che ne coadiuvò e promosse le iniziative e da personalità del calibro di Gaetano da Thiene e Filippo Neri. Attualmente dismessi e in condizioni fatiscenti, tali edifici testimoniano, per la qualità delle loro architetture e il ruolo assunto nei secoli, l’importanza e la centralità che i temi dell’accoglienza e della cura rivestirono sin dall’Età Moderna sollecitati dall’azione aggregante e solidale svolta dalle confraternite quali istituzioni caritatevoli in grado di contribuire attivamente al miglioramento della società e alla qualità e ai servizi degli spazi di vita quotidiani.
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BUSONI, M., A. DEGANELLO, and O. GALLO. "Fistola faringocutanea dopo laringectomia totale: analisi dei fattori di rischio, della prognosi e delle modalità di trattamento." Acta Otorhinolaryngologica Italica 35, no. 6 (December 2015): 400–405. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-626.

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Abstract:
In questo studio sono state valutate l’incidenza, i fattori di rischio e le modalità di trattamento in pazienti con fistola faringocutanea dopo laringectomia totale primaria e di salvataggio. Nel periodo compreso tra gennaio 1999 e ottobre 2014, 352 pazienti affetti da carcinoma squamocellulare della laringe sono stati sottoposti a laringectomia totale. Il decosro postoperatorio di 86 pazienti è stato complicato dall’insorgenza di fistola fainrogcutanea. Questi sono stati comparati in uno studio caso-controllo con 86 pazienti selezionati tramite software, fra quelli che non avevano sviluppato la fistola salivare. L’incidenza globale di fistola dopo laringectomia totale è stata del 24,4%, rispettivamente abbiamo registrato incidenze del 19,0%, del 28,6% e del 30,3% dopo laringectomia totale primaria, dopo radioterapia e dopo radiochemioterapia. L’analisi multivariata ha rivelato che per ipoalbuminemia ≤3,5 g/dL, per pregressa radioterapia e radiochemioterapia il rischio relativo di sviluppo di fistola è stato rispettivamente 2,47, 3,09 e 7,69. In caso di laringectomia totale di salvataggio abbiamo registrato una comparsa precoce della fistola entro i primi 10 giorni postoperatori. Le modalità di trattamento della fistola faringocutanea sono risultate essere significativamente differenti in caso di laringectomia totale primaria, dopo radioterapia e dopo radiochemioterapia. Infatti, mentre nel primo caso è stato sufficiente un trattamento di tipo conservativo (93,55%), dopo chemioradioterapia ha prevalso il ricorso a tecniche chirurgiche ricostruttive con lembi regionali (58,82%). Nel caso dei pazienti radiotrattati, le opzioni terapeutiche della fistola sono risultate essere equamente distribuite tra quella medica, eventualmente con l’aggiunta dell’ossigenoterapia iperbarica, e quella chirurgica ricostruttiva. La conoscenza dei fattori di rischio soggettivi e il loro valore prognostico, permettono al chirurgo di pianificare le strategie preventive al fine di ridurre il rischio di formazione della complicanza e, conseguentemente, dei tempi di degenza e dei relativi costi.
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De Mutiis, Emiliano, and Gianluca Amatori. "Life skills and inclusive processes: the playful-musical laboratory between teacher training and teaching practice." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 3 (December 31, 2022): 144–59. http://dx.doi.org/10.36253/form-13760.

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Abstract:
Life skills are increasingly essential to effectively face the human and digital transitions that our time imposes on us. Among all areas, school certainly represents an ideal environment for learning them, having always played a central role in the development of socialization and collaboration processes. The present study aims to offer a theoretical framework and a possible application example based on the convergence of four components capable of stimulating these transversal skills in different ways: music, digital technologies, playful approach, laboratory teaching. Thanks to the use of digital technologies and Ableton Live software, we will analyze how pupils can learn the basic principles of musical composition through improvisation, within a playful and cooperative context. By offering a convergence of all these components in a single format, the specialization course for educational support activities for pupils with disabilities is the ideal starting point for the teacher to equip himself with this multi-perspective view. Life skills e processi inclusivi: il laboratorio ludico-musicale tra formazione docenti e pratica didattica. Le life skills sono sempre più indispensabili per affrontare efficacemente le transizioni umane e digitali che il nostro tempo ci impone. Tra tutti gli ambiti, la scuola rappresenta sicuramente un ambiente ideale per il loro apprendimento, avendo da sempre un ruolo centrale nello sviluppo dei processi di socializzazione e collaborazione. Il presente studio vuole offrire una cornice teorica e un possibile esempio applicativo basati sulla convergenza di quattro componenti in grado di sollecitare in modi diversi tali competenze trasversali: musica, tecnologie digitali, approccio ludico, didattica laboratoriale. Grazie all’utilizzo di tecnologie digitali e del software Ableton Live, si analizzerà come gli alunni possano apprendere i principi base della composizione musicale attraverso l’improvvisazione, all’interno di un contesto ludico e cooperativo. Offrendo una convergenza di tutte queste componenti in un unico format, il corso di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità si pone come luogo di partenza ideale per il docente per dotarsi di tale sguardo multi prospettico.
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Gallo, Anna, and Sergio Leon Guerrero. "Juan María Montijano." Revista Eviterna, no. 10 (September 28, 2021): 55–66. http://dx.doi.org/10.24310/eviternare.vi10.12956.

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Abstract:
A partire da una riflessione maturata da Juan María Montijano riguardo la natura metafisica del design, intesa quale custode del reale significato degli oggetti che ci circondano, lo studio approfondisce il ‘valore immateriale dei prodotti materiali' con l’intento di invitare a porre attenzione non solo sul binomio forma-funzione ma anche sulla stratificazione intangibile che lo sostiene. Una dimensione considerata privilegiata in quanto qui si incontrano il processo progettuale e l’esperienza d’uso contribuendo entrambi a liberare gli oggetti dall’anonimato della standardizzazione e dai rischi della spersonalizzazione, dotandoli di una sorta di ‘biografia’. In questo modo le cose si trasformano in storie, linguaggi, relazioni. A supporto della tesi della ‘metafisica del disegno’, il terzo paragrafo indaga il pensiero di studiosi del Novecento – da Barthes, Baudrillard, Selle, Kopytoff, De Fusco, le cui ricerche convergono da prospettive differenti verso l’idea di una dimensione culturale del quotidiano costruita mediante i significati e i segni appartenenti alle sue componenti piccole e grandi. In tal senso anche il termine ‘patrimonio’ viene considerato nell’accezione inglese di Cultural Heritage, ovvero come giacimento attivo da continuare ad alimentare nel tempo attraverso strumenti in grado di valorizzarne i contenuti aggiornandoli e rendendoli accessibili e fruibili. Tra questi la tecnica dello storytelling, canale narrativo che pone in evidenza in particolar modo l’immateriale, ritrovando quindi nei contenitori culturali come archivi e biblioteche delle dimensioni in grado di favorire lo sviluppo di azioni strategiche finalizzate a incrementare conoscenza e cultura. Da qui la parte finale del testo è dedicata ad esaminare l’opera di valorizzazione portata avanti da Juan María Montijano per oltre quindici anni nella Biblioteca e nell’Archivio del san Carlo alle Quattro Fontane a Roma al fine di tutelare, raccontare e trasmettere nel tempo la memoria storica custodita al suo interno.
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Petrucco, Corrado, and Marina De Rossi. "Il Web 2.0 come mediatore dei processi di apprendimento formali ed informali tra scuola e territorio: il progetto «Didaduezero» della provincia di Trento." Swiss Journal of Educational Research 36, no. 3 (September 20, 2018): 435–58. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.36.3.5106.

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Abstract:
La ricerca presenta una sperimentazione sul campo in collaborazione con l’Istituto Provinciale per la Ricerca e la Sperimentazione Educativa of Trento (IPRASE) e ha sviluppato un nuovo modello (SoSoFIN – Social Software in formal, informal and non-formal context) per verificare se e come i processi di apprendimento degli studenti che si sviluppano nei contesti informali e non formali possono essere con efficacia integrati nel curriculum scolastico formale. Gli insegnanti e gli studenti sono stati accompagnati a sviluppare le loro competenze digitali attraverso l’uso degli strumenti del web 2.0 durante lo svolgimento di specifici progetti disciplinari. La ricerca ha sperimentato un ampio ventaglio di progetti in cui studenti e insegnanti hanno collaborato con le comunità locali creando artefatti digitali fortemente contestualizzati nel territorio e rendendoli disponibili a tutti. Questo approccio didattico, stimolando processi socio-culturali attraverso le tecnologie, ha migliorato la partecipazione e motivazione ad apprendere, così come le competenze digitali di insegnanti e studenti, che sono state messe alla prova sul campo.
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Ugolini, Francesco Claudio. "Concezioni di Open Education e istanze di equità. Questioni didattiche e approcci val." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (December 2021): 111–25. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12486.

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Abstract:
L'articolo analizza l'evoluzione del concetto di openness nell'istruzione superiore negli ultimi cinquanta anni, in base alla chiave di lettura dell'equità. A partire da cinque istanze normative di tale concetto, il contributo offre un'analisi di due differenti concezioni di openness, dedicando particolare attenzione al tema della valutazione: la prima concezione si sviluppa a partire dalla fondazione della UK Open University nel 1969 e trova piena maturazione negli anni Novanta e primi anni 2000 con il concetto di Open Distance Learning; la seconda prende le mosse dal movimento del Software Open Source e si fonda principalmente sul libero accesso a risorse e corsi, trovando compimento nelle Open Educational Resources e nei Massive Open Online Courses. Il contributo mostra come tutte le forme di openness analizzate perseguano un ideale di equità, ma con approcci di quest'ultima molto diversi e talvolta divergenti. 
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Di Fazio, Stella, and Costantino Landino. "Rappresentare i contesti nella descrizione delle risorse culturali: il Portal Entity Builder di MetaFAD." DigItalia 17, no. 1 (June 2022): 168–83. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00046.

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Abstract:
Il Portal Entity Builder (PEB) è uno specifico modulo che consente un editing facilitato di ontologie in formato OWL, realizzato dall’Istituto centrale per gli archivi (ICAR) nell’ambito del progetto di reingegnerizzazione del Portale Rete degli Archivi per non dimenticare. Il PEB è stato sviluppato come un componente aggiuntivo del software open source MetaFAD, piattaforma destinata alla descrizione e alla catalogazione di materiale archivistico, bibliografico e storico-artistico in un unico ambiente integrato, dotata di Digital Asset Manager per la gestione e la fruizione di oggetti digitali. L’articolo richiama brevemente lo scenario che ha orientato l’Istituto in questa scelta operativa e descrive più analiticamente il progetto di realizzazione dello strumento e le sue caratteristiche applicate ad un caso reale.
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Schiavone, Francesco. "User innovation e cambiamento tecnologico nelle tribů hightech." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 3 (September 2011): 167–84. http://dx.doi.org/10.3280/mc2011-003010.

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Abstract:
Il rapido cambiamento tecnologico, di fatto caratterizzante tutti i settori industriali dell'economia odierna, sembra essere, potenzialmente, un fattore determinante per l'attivazione dellain alcuni gruppi sociali. Il presente studio ambisce ad investigare il fenomeno dellaindotta dal cambiamento tecnologico settoriale, utilizzando come unitÀ d'analisi le tribů imprenditoriali high-tech. Per mezzo di una ricerca di natura induttiva effettuata tramite il metodo del case study, si sviluppano cinque. Il caso di studio qui analizzato č la tribů imprenditoriale dei radioamatori, i quali si sono adeguati al cambiamento tecnologico del settore delle telecomunicazioni sviluppando autonomamente software multimediali per ottimizzare l'utilizzo del loro vecchio prodotto di culto (la radio) anche nel nuovo contesto tecnologico dominato da internet.
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Florio, Eleonora, Letizia Caso, and Ilaria Castelli. "Rappresentazioni e atteggiamenti degli insegnanti verso le diagnosi di DSA: costruzione e validazione preliminare di un questionario." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 1 (May 2022): 1–24. http://dx.doi.org/10.3280/rip2022oa13224.

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Abstract:
Questo lavoro presenta un questionario sviluppato per raccogliere ed esplorare le rappresentazioni e gli atteggiamenti degli insegnanti rispetto al recente e considerevole aumento di diagnosi di Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) nelle scuole italiane. Il questionario Rappresentazione e Atteggiamenti rispetto ai DSA (RADSA) è stato elaborato sulla base della letteratura di riferimento e di 11 focus group con 92 insegnanti italiani di scuola primaria (96.7% femmine, età M = 47.2 anni, DS = 8.8). I trascritti dei focus group sono stati analizzati con il software T-LAB (Lancia 2012, 2018) e i contenuti sono stati convertiti in item per il questionario. Successivamente, è stata condotta un'analisi fattoriale esplorativa (con rotazione Direct Oblmin) sulle risposte di 111 insegnanti italiani di scuola primaria, per la maggior parte femmine (94.6%), che hanno partecipato alla seconda fase dello studio. Il range di età di questo secondo campione era compreso tra i 25 e i 63 anni (M = 46.1, DS = 9.34), con una media di 20.18 anni di insegnamento (DS = 11.49). Il questionario RADSA, grazie ai suoi 62 item, divisi in 12 sottoscale, è risultato capace di riflettere la complessità dell'argomento e rappresenta uno strumento di valutazione mirato ad esplorare gli atteggiamenti di insegnanti ed educatori verso la diagnosi di DSA, specialmente quelli che possono minare la qualità della relazione alunno-insegnante. Siccome il RADSA è in grado di identificare le principali rappresentazioni personali riguardanti gli alunni con DSA, si possono progettare interventi mirati per uno specifico contesto educativo, basandoli sui risultati ottenuti dalla sua somministrazione.
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Gortz, Julia Santana, Salvador Rodrigues Taty, Amanda Alves Fecury, Carla Viana Dendasck, Euzébio de Oliveira, and Claudio Alberto Gellis de Mattos Dias. "Chimica delle scuole superiori e Enem: un confronto curriculare." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, March 4, 2021, 89–99. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/formazione-it/confronto-curriculare.

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Abstract:
Il Esame Nazionale di Scuola Superiore (ENEM) è una valutazione composta da un saggio e domande a scelta multipla. Questa valutazione mira a misurare le conoscenze acquisite durante il liceo. Lo scopo di questo articolo è confrontare il contenuto delle domande della componente Chimica dell’Esame Nazionale di Scuola Superiore (ENEM) tra gli anni dal 2014 al 2018 con il contenuto del curriculum del corso di chimica tecnica presso l’Istituto Federale di Amapá (IFAP) . La ricerca è stata condotta utilizzando domande di chimica del Esame Nazionale di Scuola Superiore (ENEM) prese dal programma Super Professor (software). Il contenuto insegnato nei tre anni del corso tecnico di chimica presso l’Istituto Federale di Amapá (IFAP) soddisfa i requisiti dell’Esame Nazionale di Scuola Superiore (ENEM). Il carico di lavoro è sufficiente anche per lo sviluppo delle discipline di base e tecniche. L’analisi del contenuto dimostra che, trattandosi di un corso tecnico, fornisce una conoscenza approfondita, che aumenta la sovvenzione per la realizzazione dell’ENEM. Questo contenuto è formato dalla teoria e anche da una grande esperienza pratica (laboratorio). La conoscenza pratica aiuta enormemente la fissazione dell’apprendimento e fornisce la conoscenza per discutere i contenuti.
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Guesdon, Maël, and Philippe Le Guern. "Tra sintesi vocale e divizzazione olografica Alcune considerazioni sul caso Hatsune Miku." De Musica, December 16, 2021. http://dx.doi.org/10.54103/2465-0137/16870.

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Abstract:
Sviluppato e distribuito nel 2007 per promuovere la seconda versione del software Vocaloid, Hatsune Miku è diventato rapidamente un fenomeno proteiforme. Innanzitutto, Hatsune Miku è un sistema di voce sintetica che lo spettatore-ascoltatore può utilizzare per creare e condividere composizioni personalizzate. In secondo luogo, è una celebrità olografica che appare in concerti dal vivo, nonché l'eroina di una serie di videogiochi project DIVA. In terzo luogo, è la protagonista di numerosi titoli di fan fiction. Infine, dal 2013, è anche la cantante principale di un’opera. In questo articolo ci concentriamo sul caso Hatsune Miku, un esempio eccezionale di olografia nella musica pop, che radicalizza la questione dell'attaccamento dei fan e della celebrità, all'incrocio tra tecnologia, nuovi modelli economici emergenti all'interno delle industrie culturali, cultura dei fan e pubblico creativo.
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Meneghin, Pedro Henrique, and Cintia Abdelnur Lopes. "Progetti meccanici: dimensionamento di alberi con correzione per chiavette e supporto cuscinetti." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, June 1, 2022, 56–76. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/ingegneria-meccanica-ingegneria/progetti-meccanici.

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Abstract:
Questo articolo passa attraverso diverse fasi al fine di fornire un risultato affidabile, secondo il metodo ASME, di un dimensionamento di un pozzo, con l’obiettivo di automatizzare il processo di calcolo memoriale per i progetti di pozzo. Le fasi di progettazione sono: diagrammi delle sollecitazioni, analisi della fatica e della geometria (se necessario); correzione per discontinuità (se presente); correzione del diametro dell’albero per chiavette (se presente); e correzione dovuta al supporto cuscinetti scelto dal produttore (adozione dei modelli SKF). In questo modo, l’articolo si propone, per rispettare la letteratura e le norme, di dimensionare gli alberi di trasmissione. I risultati degli esercizi risolti nel libro Projeto de Máquinas: Uma abordagem integrada saranno utilizzati come riferimento. Il programma sviluppato mira a soddisfare le esigenze sia professionali che accademiche ottimizzando i calcoli per ottenere il diametro di un albero. Inoltre, il progetto è giustificato dal fatto che consente diverse modifiche per una migliore comprensione, sia per un designer che per uno studente. Il software utilizzato per automatizzare i processi e ottenere i risultati sarà Mathcad Prime 5.0 di PTC Enterprise. Alla fine dell’articolo, insieme ai risultati e alla conclusione, ci sono esempi di problemi di progettazione risolti dal programma, insieme alle loro spiegazioni e confronti con i risultati ottenuti nel libro di Norton.
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