Academic literature on the topic 'Synodus Episcoporum (1980)'

Ordo systematicus cuiuscuiusque collectionis res magni momenti constituitur. Longum et multis in modificationibus dives erat iter, quo divisio materiae hoc in libro, subsequentibus schematibus transiit, donec in novo Codice ultimam formam induit. Ex his conatibus una ex parte maxima diligentia et cura Pontificiae Commissionis, ut divisio materiae, in quantum fieri possit, optima sit, ex altera vero ipsam rem revera quam maxime difficilis esse, apparet. Auctor huius articuli hoc sibi proposuit, ut non solum simplicem informationem de itinere ordinis systematici illius Libri praesentare, sed etiam aliquam criticam aestimationem ac nonnulae alternativae propositiones proponere vult. Tota materia sic disposita est: I. Priora schemata, II. Schema de anno 1977, III. Schemata 1980 et 1982 a., IV. Ordo systematicus in Codice Ioannis Pauli II. En una ex propositionibus aliae divisionis partis saecundae Libri de Populo Dei De Ecclesiae contitutione hierarchica: Sectio I — De regimine Ecclesiae universae, tit. I. De Romano Pontifice deque Collegoi Episcoporum (c. I. De Romano Pontifice et c. II. De Collegio Episcoporum), tit. II. De Romani Pontificis in munere pastorali cooperatoribus (c. I. De Synodo Episcoporum etc., ut in Codice). Sectio II — De regimine Ecclesiarum particularium, tit. I. De Ecclesiis particularibus et de Episcopis (c. I. De Ecclesiis particularibus et c. II. De Episcopis in genere), tit. II. De Ecclesiarum particularium coetibus (ut in Codice), tit. III. De Episcopis dioecesanis, tit. IV. De Episcopis coadiutoribus et auxiliaribus, tit. V. De sede impedita et de sede vacante, tit. VI. De interna ordinatione Ecclesiarum particularium (c. I. De synodo dioecesana ... ut in Codice, c. IX. De diaconis permamenter constitutis).

La Chiesa fin dall’inizio della sua attività ha ritenuto, per salvare la fede dei propri credenti, di proibire il matrimonio di un cattolico con una persona non battezzata. Questa proibizione abbracciava del resto anche il matrimonio di un cattolico con la parte battezzata appartenente pero all’eresia o alla scisma. Solo nel XIII secolo nella dottrina si è cominciato a distinguere fra l’impedimento dirimente esistente fra cattolico e non battezzato (disparitas cultus) e l’impedimento proibente esistente fra cattolico e un battezzato non cattolico (chiamato poi mixta religio). La disciplina giuridica della Chiesa Latina relativa all’impedimento di disparità di culto, come del resto a quella mixta religio, nel medioevo, quindi dopo il Trento e nei secoli seguenti incluso il periodo della vigenza del Codice di Diritto Canonico del 1917 era improntata da un rigore e ad una intransigenza assolutamente incompatibili con quell’atteggiamento di apertura e di comprensione verso le altre forme di credenza che ha iniziato il Concilio Vaticano II. Il nuovo clima ecumenico ha permesso di cambiare assai sostanzialmente la disciplina tradizionale nel campo dei matrimoni misti, tra l”altro per quanto riguarda l’unione di un cattolico con un non battezzato. Una riforma su questa materia apparve pertanto urgente. L’Istruzione „Matrimonii Sacramentum” della S. Congregazione per la Dottrina della Fede del 18 marzo 1966 è stato il primo passo nella strada verso gli ulteriori cambiamenti. Il papa Paolo VI per cui il problema dei matrimoni misti era uno dei più scottanti e urgenti ha proposto ai membri della prima assamblea generale del Sinodo dei Vescovi (nel ottobre 1967) un fascicolo dal titolo „Argmumenta de quibus disceptabitur in primo generali coetu Synodi Episcoporum, pars altera”, nel quale sono state inserite fra l’altro le questioni dei matrimoni misti. Come il frutto di questa consultazione si è mostrato il motu proprio dello stesso pontefice „Matrimonia mixta” del 31 marzo 1970. Il documento paolino ha rivelato un notevolo sforzo di adeguamento ai principi conciliari e ha segnato in tal senso un notevole progresso rispetto al precedente regime giuridico. Con la promulgazione il 25 gennaio 1983 dal papa Giovanni Paolo II del nuovo Codice di Diritto Canonico, in cui si codifica quasi ad litteram la legislazione del motu proprio di Paolo VI, resta invariato l’impedimento di disparità di culto. L’evoluzione della disciplina della Chiesa Latina in materia dei matrimoni fra cattolici e non battezzati, pur rivelando un significativo progresso rispetto al passato, dovrebbe continuare ad essere più adatta ai fattori sociologici caratteristici dalla cultura occidentale moderna.

Abstract Christus Dominus was approved on October 28, 1965, by a vote of 2,139 placet, 2 non placet, and 1 invalid vote and was approved immediately by Paul VI. The decree was the result of the integration of two schema: De cura animarum and De episcoporum munere pastorali and reflected the work of the commission De episcopis. Unlike the other documents of Vatican II, Christus Dominus 44 concludes with a specific reference to the proposed revision of the Code of Canon Law: ‘‘This most sacred synod prescribes that in the revision of the Code of Canon Law suitable laws be drawn up in keeping with the principles stated in this decree.’’ This general directive underscores not only the particularly practical nature of Christus Dominus but also its essential link with the revision of the Church’s canon law. On January 25, 1959, John XXIII, after a solemn celebration in the Patriarchal Basilica of Saint Paul outside the walls, announced his intention of holding a synod for the diocese of Rome, of celebrating an ecumenical council, and of revising the (1917) Code of Canon Law. It is thus not without some historical relevance that the present Code of Canon Law was promulgated on January 25, 1983. In the apostolic constitution Sacrae disciplinae leges, with which John Paul II promulgated the code, the pontiff stated that ‘‘In so doing, my thoughts go back to the same day of the year 1959 when my predecessor of happy memory, John XXIII, announced for the first time his decision to reform the existing corpus of canonical legislation which had been promulgated on the feast of Pentecost in the year 1917.’’