Academic literature on the topic 'Tecniche sperimentali'

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Journal articles on the topic "Tecniche sperimentali"

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Spina, Monica. "La Validità Della Tecnica Buttonhole Nell'Autopuntura." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 1 (April 4, 2014): 14–15. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.853.

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Abstract:
La tecnica buttonhole è da tempo sperimentata come tecnica alternativa di venipuntura delle FAV native. Dal 2009 a oggi, nel Centro Dialisi di San Gavino e nel CAD di Serramanna, 42 pazienti sono stati sottoposti a questa tecnica, che era riservata, all’inizio, solo alle FAV difficili da pungere e aneurismatiche. Successivamente, la tecnica è stata estesa anche alle FAV di nuovo allestimento e volutamente abbiamo motivato i pazienti giovani a utilizzarla per l’autopuntura. I risultati migliori, in termini di complicanze infettive, si sono avuti con i pazienti che si autopungono e in quelli che sono dializzati nel CAD. La tecnica buttonhole, a differenza delle tecniche di venipuntura a scala di corda e ad area, richiede un protocollo di procedura e la costante e vigile sorveglianza nel tempo. Avendo sperimentato che la tecnica BH riduce la sensazione del dolore all’ago infissione e i tempi di emostasi, essa può essere considerata una tecnica di venipuntura valida o unica, soprattutto per i pazienti che hanno un programma di dialisi autogestita e/o domiciliare.
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Parente, Ferdinando. "I diritti umani di quarta generazione: il brevetto su materiale biotecnologico e sull’embrione umano." Revista de la Facultad de Derecho de México 70, no. 276-2 (March 4, 2020): 493. http://dx.doi.org/10.22201/fder.24488933e.2020.276-2.75191.

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Abstract:
Nella cultura giuridica contemporanea, l’elaborazione della categoria dei “diritti umani di quarta generazione”, declinata sulla fenomenologia della sperimentazione corporea e sulle nuove scoperte biotecnologiche, ha potenziato i regimi di salvaguardia dell’uomo come valore fondante dell’ordinamento (artt. 2, 3, 13 ss., 32, 36 cost.). Tuttavia, le tecnologie genetiche e le sperimentazioni sul corpo del nato e sull’embrione umano, se, un lato, destano entusiasmi, dall’altro, preoccupano quanti intravedono nelle nuove applicazioni sperimentali il rischio della trasformazione dell’uomo in un assemblaggio di elementi surrogabili. Di qui, l’esigenza di subordinare il giudizio di liceità della ricerca sperimentale sull’uomo e sull’embrione umano e il riconoscimento del brevetto per invenzioni biotecnologiche umane al rispetto della dignità e degli altri diritti esitenziali della persona. Questo giudizio deve essere condotto caso per caso, per ogni singola tecnica utilizzata, in considerazione delle finalità perseguite e dei rischi connessi alla sua applicazione.
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Salvatore, Giampaolo, Paolo Ottavi, Raffaele Popolo, and Giancarlo Dimaggio. "La relazione terapeutica nella terapia metacognitiva interpersonale." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 45 (January 2020): 119–39. http://dx.doi.org/10.3280/qpc45-2019oa8991.

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Abstract:
La ricerca empirica mostra un'associazione stretta tra buon funzionamento della relazione terapeutica e buon esito del trattamento. L'attenzione alla relazione terapeutica è uno dei fulcri della terapia metacognitiva interpersonale (TMI). In questo articolo, dopo aver sintetizzato gli aspetti fondamentali del modello, descriveremo come in TMI il lavoro sulla relazione si intrecci con l'utilizzo di tecniche esperienziali quali immaginazione guidata e role playing, finalizzate a promuovere nel paziente la comprensione del suo mondo interno e il cambiamento clinico. Forniremo una serie di esemplificazioni cliniche al fine di descrivere come la relazione sia nel contempo: 1) strumento per favorire l'accesso ai contenuti psicologici rilevanti; 2) strumento per favorire un'esperienza emozionale correttiva; per esempio, in molti casi l'utilizzo di una tecnica esperienziale mette il paziente in condizione di contattare parti di sé libere dalla patologia, e di sperimentare la relazione terapeutica come fonte di speranza e sostegno all'autonomia; 3) oggetto di intervento in caso di rotture della relazione, anche nei casi in cui tali rotture sono la conseguenza dell'utilizzo di tecniche esperienziali. Nel complesso, mostreremo come il processo terapeutico in TMI sia mosso dalla capacità del terapeuta di muoversi agilmente tra l'utilizzo di tecniche volte a esplorazione e cambiamento, e focus sulla relazione
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Stabile, L., M. Dell’Isola, D. G. Di Napoli, A. Frattolillo, and B. I. Palella. "Confronto sperimentale tra tecniche di misura della ventilazione naturale degli edifici." Aicarr Journal 59, no. 06 (December 2019): 45. http://dx.doi.org/10.36164/aicarrj.59.06.05.

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Aprile, I., A. Lavaroni, G. Tommasini, E. Biasizzo, and G. Fabris. "Angiografia a risonanza magnetica dei vasi epiaortici con bobina dedicata." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 2_suppl (November 1996): 101–8. http://dx.doi.org/10.1177/19714009960090s213.

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Abstract:
Scopo del nostro lavoro è stato quello di ottimizzare le sequenze di angiografia a risonanza magnetica più adatte a una bobina dedicata per lo studio dei vasi epiaortici di recente introduzione nella pratica clinica. Tale bobina consente di visualizzare l'intero asse carotideo e vertebrale con un'unica acquisizione coronale o sagittale. La tecnica angiografica da noi utilizzata è stata la 3D time of flight (TOF) e abbiamo ottimizzato i parametri tecnici su 15 volontari sani. La sequenza da noi sperimentata consente di acquisire le immagini dei vasi epiaortici (dall'origine al tratto intra-cranico) in un tempo di circa 13′. Lo studio di pazienti portatori di patologia è ancora alle fasi iniziali, ma i primi risultati sembrano promettenti. Tale bobina consente di visualizzare l'origine e il tratto intra-cranico dei vasi epiaortici e potrebbe quindi favorire una maggiore diffusione dell'esame angio-RM delle arterie carotidi e vertebrali.
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Pelliccioli, G. P., P. F. Ottaviano, C. Gambelunghe, G. Mariucci, G. Bruschelli, G. Bartoli, and M. V. Ambrosini. "Ischemia cerebrale sperimentale nei gerbillo." Rivista di Neuroradiologia 6, no. 3 (August 1993): 325–30. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600313.

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Abstract:
Il gerbillo (Meriones unguiculatus), avendo il circolo di Willis incompleto per la mancanza delle arterie comunicanti, è considerato il modello animale di elezione per lo studio dell'ischemia cerebrale. L'assenza di connessioni tra circolo carotideo e vertebro-basilare garantisce infatti l'induzione di un'ischemia cerebrale mediante occlusione delle arterie carotidi comuni (ACC). È stata osservata tuttavia una certa variabilità nel sistema vascolare cerebrale del gerbillo, che spiegherebbe la differente risposta individuale alla legatura delle ACC. In letteratura sono stati descritti i deficit funzionali e le modificazioni comportamentali secondari ad un'ischemia cerebrale, correlabili post mortem a definiti quadri istopatologici. Raramente sono stati applicati metodi certi di valutazione in vivo degli esiti di un'ischemia cerebrale sperimentale e/o dell'efficacia di eventuali interventi terapeutici. Un contributo alle indagini in vivo sull'ischemia cerebrale sperimentale potrebbe derivare dallo studio con risonanza magnetica. La nostra indagine ha avuto lo scopo di valutare alla RM, l'evoluzione e la gravità del danno prodotto nel gerbillo: a) dall'occlusione di entrambe le ACC per 5 mine (b) dalla legatura permanente di una ACC. Lo studio parenchimale ed angiografico è stato condotto utilizzando apparecchiature da 1,5 Tesla. Gli animali sono stati esaminati a tempi diversi dall'ischemia. L'iperintensità del segnale rilevata in alcuni casi con le sequenze spin echo a TR lungo a carico dell'ippocampo non era semprecorrelabile al tipo di ischemia indotta. In un 20% dei casi si è apprezzato un aumento di volume del sistema ventricolare, confermato dall'esame anatomo-patologico. Lo studio istologico ha dimostrato che l'aumento di intensità del segnale non era obbligatoriamente associato a severi danni del parenchima. I risultati di questo studio, seppure preliminare, sosterrebbero la validità della tecnica RM nello studio delle ischemie cerebrali sperimentali, poiché essa consente di individuare un edema nel tessuto ischemico anche in assenza di grave sofferenza e/o necrosi cellulare. Le differenti risposte del gerbillo all'ischemia cerebrale potrebbero essere dovute ad una variabilita sia anatomica che biologica.
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Casella, Claudia, Claudio Buccelli, Adriana Scuotto, and Emanuele Capasso. "Clinical trials e verifica dell’appropriatezza dell’informazione." Medicina e Morale 69, no. 1 (April 20, 2020): 11–22. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2020.605.

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Abstract:
Nella valutazione dei protocolli sperimentali accurata attenzione viene posta dai Comitati Etici Territoriali alla “Scheda informativa” (SI) da sottoporre ai pazienti, per verificarne efficacia e correttezza di formulazione, ai fini della loro preventiva dichiarazione di consapevole, inequivoca, libera autodeterminazione alla sperimentazione proposta. Va, però, osservato che frequentemente la SI, redatta con terminologia tecnica, oltre a risultare inappropriata, assume la fisionomia di una sorta di “liberatoria” di responsabilità nei confronti di possibili danni per lo sperimentatore stesso e per lo sponsor più che di strumento di effettiva tutela dei pazienti. In tale ambito si è condotta un’indagine statistico-conoscitiva sui dati del Comitato Etico Università Federico II, relativa a 1076 protocolli di ricerca esaminati nel periodo 2012-2016. Dall’indagine è emerso che la SI contenuta nei protocolli di tipo profit, anche per l’influenza esercitata dal dilagante fenomeno della medicina difensiva, è costituita da un numero medio di pagine notevolmente superiore rispetto a quello dei clinical trials no-profit. Questa constatazione è di notevole rilievo giacché la prolissità delle SI (che talvolta superano anche le 40 pagine) e l’oscurità lessicale che non infrequentemente vi si ritrovano contrastano con quel messaggio di chiarezza essenziale su cui deve strutturarsi un’adesione libera e consapevole al percorso sperimentale. Vivamente apprezzabile è, pertanto, l’attività svolta dai Comitati Etici Territoriali, ai quali è attribuito, fra gli altri, l’insostituibile compito di vigilare sulla comprensibilità della SI proprio al fine di garantire nel grado più elevato possibile la tutela del diritto all’autodeterminazione dei pazienti anche in tema di sperimentazioni cliniche.
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Gennari, Marialuisa, and Giancarla Tamanza. "Incontrare i figli quando i genitori si separano. Il coinvolgimento dei figli nella valutazione psicogiuridica dell'idoneitŕ genitoriale." INTERAZIONI, no. 2 (February 2013): 55–72. http://dx.doi.org/10.3280/int2012-002006.

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Abstract:
Il contributo illustra una modalitŕ clinico-familiare di realizzare le Consulenze Tecniche nei procedimenti di separazione e divorzio. Essa si fonda su una concezione relazionale della genitorialitŕ, intesa come una "funzione triangolare" che si determina nell'interrelazione tra i due genitori, il figlio ed i rispettivi sistemi relazionali di origine. In tale prospettiva il criterio valutativo preminente dell'adeguatezza genitoriale non si limita a considerare le "capacitŕ accuditive" di ciascun genitore, ma pone al centro dell'attenzione la capacitŕ e la volontŕ di ciascun genitore di promuovere l'accesso simbolico e fattivo dei figli all'intero contesto relazionale, ovvero la capacitŕ di ciascuno, di mantenere e consolidare la "unitŕ genitoriale" nei riguardi del minore stesso. Da tale presupposti teorici č stato sviluppato, all'interno di una logica di ricerca quasi-sperimentale, un protocollo operativo semistandardizzato, sia per quanto riguarda la procedura di intervento, sia per quanto riguarda le tecniche e gli strumenti. Tale specifica modalitŕ di lavoro č illustrata anche attraverso la presentazione di un caso clinico che mette in evidenza come essa sia particolarmente idonea a promuovere un costruttivo ascolto del minore all'interno dei processi giudiziali.
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Gurisatti, Paolo. "Progettare il processo costituente di un cluster. Il caso del distretto trentino dell'energia e dell'ambiente." ARGOMENTI, no. 32 (September 2011): 95–123. http://dx.doi.org/10.3280/arg2011-032005.

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Abstract:
Questo articolo racconta la storia di una ricerca-intervento realizzata da un gruppo di, impegnati a sperimentare nuove tecniche di animazione dello sviluppo economico a livello locale. La storia č focalizzata sui problemi incontrati nella fase costituente di un distretto tecnologico in Trentino, dove il gruppo č stato incaricato di promuovere processi di innovazione tra le imprese del settore costruzioni, nel segmento emergente degli edifici sostenibili. Lo studio di caso evidenzia che la nascita di un nuovo cluster richiede un elevato livello di imprenditorialitŕ tra ie non solo tra gli attori privati.
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Pagnoncelli, Davide, and Maria Elisabetta Ledda. "Un’esperienza di scambi di trattamenti energetici con la TB-Tecnica Bioenergetica secondo il Metodo Summa Aurea®." Scienze Biofisiche 2, no. 1 (June 2021): 1–10. http://dx.doi.org/10.48274/ibi10.

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Abstract:
Obbiettivo di questo articolo è quello di evidenziare l’efficacia terapeutica della TB-Tecnica Bioenergetica secondo il Metodo Summa Aurea®, a seguito di trattamenti Bioenergetici, fornendone conferma sperimentale, a seguito dell’esperienza diretta dei due autori del presente articolo. Si può quindi inquadrare tale Metodo, a pieno diritto, come un trattamento di Medicina Complementare che va ad inserirsi in quella che è la Nuova Medicina: La Medicina Integrata Informazionale – MII
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Dissertations / Theses on the topic "Tecniche sperimentali"

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Pallaver, Federica. "Tecniche sperimentali di pesca eco-sostenibile con particolare riguardo alle specie Squilla mantis e Liocarcinus depurator." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13432/.

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Abstract:
Lo studio si inserisce in un progetto più ampio per lo sviluppo di una pesca sostenibile, condotto dai ricercatori di CESTHA, Centro Sperimentale per la Tutela degli Habitat, nella marineria ravennate. Il lavoro ha previsto raccolta dati e successiva elaborazione su due tecniche sperimentali di pesca. La prima consta nell’uso di nasse rigide per la pesca di S. mantis, ed è stata analizzata e confrontata con la tecnica tradizionale delle reti da posta: in termini di qualità e quantità del pescato (commerciale e non commerciale) ed in termini di guadagno economico. Il risultato è una differenza sostanziale nella selettività e nella capacità di cattura dei due strumenti, a favore della tecnica sperimentale. Questo, aggiunto ai minori tempi di lavoro richiesti dal primo attrezzo e ad un guadagno finale nettamente superiore, fa sì che i vantaggi siano notevoli e molteplici e che quindi la tecnica a nasse per la pesca di S. mantis possa essere un’alternativa valida e sostenibile sia dal punto di vista ambientale che da quello economico. Ciononostante, proprio a causa dell’altissima selettività rivolta alla specie target, la pesca con questo strumento necessita di ulteriore monitoraggio e rigida regolamentazione per poter risultare effettivamente sostenibile. La seconda tecnica analizzata ha previsto la sperimentazione di uno strumento innovativo per la cattura di esemplari adulti di L. depurator, abbinata alla selezione manuale dei soli maschi. Essendo un sistema totalmente nuovo, lo scopo è stato verificare l’effettiva capacità di cattura nei confronti della specie target. Durante il periodo di raccolta dati sono emerse alcune criticità proprie del nuovo attrezzo che hanno portato a risultati non del tutto positivi in termini di quantitativi di pescato, seppur con un livello qualitativo eccellente. Anche l’impatto sul by catch è risultato minimo, ma risulta necessario proseguire la sperimentazione con modifiche funzionali per rendere lo strumento efficiente.
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Bisognani, Enrico Maria. "Analisi bibliografica sull'uso degli ultrasuoni e di altre tecniche sperimentali per la valutazione del precarico di organi bullonati." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/17002/.

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Abstract:
Nel lavoro proposto si vuole analizzare come si può controllare, attraverso il metodo ultrasonico, il precarico sul serraggio di giunzioni bullonate filettate e tutte le variazioni di comportamento derivanti dall’aumento modulato del precarico applicato a viti, bulloni e dadi. Attraverso questo metodo, è possibile controllare inoltre l’angolo di avvitamento, oppure, comparando i dati provenienti dalla teoria con quelli provenienti dalle prove effettuate in laboratorio, il valore ideale di precarico. Il metodo di controllo ultrasonico viene anche utilizzato per controllare la coppia di serraggio, come alternativa più precisa rispetto alle chiavi dinamometriche. Oltre al metodo dei raggi ultrasonici, in questo lavoro viene trattato anche l’utilizzo di pellicole pressosensibili per la valutazione della distribuzione delle pressioni in modo da verificare come variano al variare del numero di bulloni nelle giunzioni, della forza di serraggio e quali risultino essere le zone più soggette a sollecitazione.
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Marras, Daniele. "Caratterizzazione biomeccanica sperimentale di tecniche di osteosintesi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19558/.

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Abstract:
Introduction:Locking plates (LP) and screws for distal radius and proximal humerus fractures are two conventional surgical approaches to 4-fragments fractures fixation. Malunion of fragments in osteoporotic patients treated with locking plates, associated with loss of fracture reduction, and screw cut-out/migration are the common complications of the use of LP and screws. Cement augmentation seems improve the outcome of the fracture recostruction. Aim: The aim of this study was to compare the biomechanical characteristics of three different techniques for the reconstruction of a specific type of fracture of the distal radius and proximal humerus. Hypothesis:A bone substitute was used in combination or in replacement of plates and screws. It featured similar mechanical properties to metallic plates, representing a possible alternative Methods: Twelve pairs of radii were divided into two groups (Group A & B). In the first group six radii were treated with gold standard and the controlateral radii with the first innovative technique. In the group B the controlateral radii were treated with the second innovative technique. Six pairs of humeri were included in a third group. Six humeri were treated with gold standard technique, and the controlateral humeri were reconstructed with the second innovative technique Results:All specimens of human radii showed a typical failure. In the groups A and B the forces and an initial slope of Cement-and-Screws was on average larger than controlateral Screws-Only. All specimens of human humeri showed a progressive failure which started at 1st force failure just below the maximum force. The 1st failure e maximum forces of the Cement-Only was on average larger than the controlateral Screws-Only Conclusions:The two Innovative reconstructions showed positive results, demonstrating better mechanical characteristics compared to the Standard reconstructions. For humeri the results are definitive, while radii’s study requires further tests.
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Carletti, Jacopo. "Tecniche di ottimizzazione dell'advertising online tramite eye-tracking: un modello sperimentale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8356/.

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Abstract:
La tesi analizza l'attuale offerta dell'advertising online, ne individua alcune problematiche e valuta una possibile soluzione, tramite l'elaborazione di un nuovo modello di costo. Tale modello è basato sul tempo di persistenza dello sguardo rilevato tramite dispositivo di eye-tracking. L'obiettivo della tesi è quindi la creazione di un tool per raccogliere i dati dal dispositivo e, infine, restituire i risultati grafici e testuali generati dalla funzione di costo.
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Carletti, Jacopo. "Modello sperimentale di sintesi tra fluidodinamica computazionale e tecniche di Machine Learning." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Il progetto di tesi propone un metodo di sintesi tra le principali tecniche di Machine Learning e la fluidodinamica computazionale. Vengono considerate le applicazioni attuali e lo stato dell'arte dell'apprendimento automatico in un contesto di calcolo parallelo come presupposti per poter analizzare un caso d'uso specifico: l'esecuzione di simulazioni fluidodinamiche nell'ambito di sviluppo di una vettura di Formula 1. I vincoli del regolamento e la gestione dei costi impongono un utilizzo efficiente delle risorse di calcolo disponibili, per questo motivo il progetto sperimenta l'uso di molteplici tecniche di Machine Learning, al fine di creare un nuovo flusso di gestione delle simulazioni. L'obiettivo consiste nell'integrare apprendimento automatico e CFD per apprendere pattern, individuare informazioni utili in fase di esecuzione di nuove simulazioni, migliorare la gestione dei costi e la qualità del modello.
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Gimelli, Gabriele. "Studio e valutazione sperimentale di tecniche di sincronizzazione per reti di sensori 6LoWPAN." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15434/.

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Abstract:
I recenti progressi nella tecnologia applicata alla produzione dei system-on-a-chip hanno permesso lo sviluppo di piccoli dispositivi per il rilevamento a basso costo, a bassa potenza e multifunzione, che sono in grado di svolgere attività quali il rilevamento, l'elaborazione dati e la comunicazione. Una rete di sensori wireless (WSN) è una rete distribuita che consiste, in generale, di un gran numero di nodi di sensori, densamente distribuiti su un'ampia area geografica per tracciare un determinato fenomeno fisico. Le reti di sensori wireless sono oggigiorno utilizzate in un'ampia gamma di applicazioni come quelle mediche, industriali, militari, ambientali, scientifiche e in reti domestiche. In tutte queste applicazioni, la sincronizzazione temporale è un componente molto importante di una rete di sensori wireless, come del resto in ogni sistema distribuito. Questa tesi ha come scopo principale lo studio dei protocolli esistenti che consentono di risolvere il problema della sincronizzazione tra i nodi di una rete wireless, analizzando in particolare le tecniche TPSN e FTSP. Queste tecniche sono poi state implementate all'interno di una rete wireless di sensori 6LoWPAN già esistente, osservandone poi le performance tramite una serie di test effettuati tramite l'utilizzo della rete all'interno di un ambiente reale.
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De, Bonis Gianluca. "Studio, simulazione e verifica sperimentale di tecniche di controllo per convertitori multilivello modulari." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6771/.

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Abstract:
L’evoluzione dei componenti elettronici di potenza ed il conseguente sviluppo dei convertitori statici dell’energia elettrica hanno consentito di ottenere un’elevata efficienza energetica, sia nell’ambito degli azionamenti elettrici, sia nell’ambito della trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica. L’efficienza energetica è una questione molto importante nell’attuale contesto storico, in quanto si sta facendo fronte ad una elevatissima richiesta di energia, sfruttando prevalentemente fonti di energia non rinnovabili. L’introduzione dei convertitori statici ha reso possibile un notevolissimo incremento dello sfruttamento delle fonti di energia rinnovabili: si pensi ad esempio agli inverter per impianti fotovoltaici o ai convertitori back to back per applicazioni eoliche. All’aumentare della potenza di un convertitore aumenta la sua tensione di esercizio: le limitazioni della tensione sopportabile dagli IGBT, che sono i componenti elettronici di potenza di più largo impiego nei convertitori statici, rendono necessarie modifiche strutturali per i convertitori nei casi in cui la tensione superi determinati valori. Tipicamente in media ed alta tensione si impiegano strutture multilivello. Esistono più tipi di configurazioni multilivello: nel presente lavoro è stato fatto un confronto tra le varie strutture esistenti e sono state valutate le possibilità offerte dall’architettura innovativa Modular Multilevel Converter, nota come MMC. Attualmente le strutture più diffuse sono la Diode Clamped e la Cascaded. La prima non è modulare, in quanto richiede un’apposita progettazione in relazione al numero di livelli di tensione. La seconda è modulare, ma richiede alimentazioni separate e indipendenti per ogni modulo. La struttura MMC è modulare e necessita di un’unica alimentazione per il bus DC, ma la presenza dei condensatori richiede particolare attenzione in fase di progettazione della tecnica di controllo, analogamente al caso del Diode Clamped. Un esempio di possibile utilizzo del convertitore MMC riguarda le trasmissioni HVDC, alle quali si sta dedicando un crescente interesse negli ultimi anni.
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Lanzarone, Lorenzo Biagio. "Manutenzione predittiva di macchinari industriali tramite tecniche di intelligenza artificiale: una valutazione sperimentale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22853/.

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Abstract:
Nella società è in corso un processo di evoluzione tecnologica, il quale sviluppa una connessione tra l’ambiente fisico e l’ambiente digitale, per scambiare dati e informazioni. Nella presente tesi si approfondisce, nel contesto dell’Industria 4.0, la tematica della manutenzione predittiva di macchinari industriali tramite tecniche di intelligenza artificiale, per prevedere in anticipo il verificarsi di un imminente guasto, identificandolo prima ancora che si possa verificare. La presente tesi è divisa in due parti complementari, nella prima parte si approfondiscono gli aspetti teorici relativi al contesto e allo stato dell’arte, mentre nella seconda parte gli aspetti pratici e progettuali. In particolare, la prima parte è dedicata a fornire una panoramica sull’Industria 4.0 e su una sua applicazione, rappresentata dalla manutenzione predittiva. Successivamente vengono affrontate le tematiche inerenti l’intelligenza artificiale e la Data Science, tramite le quali è possibile applicare la manutenzione predittiva. Nella seconda parte invece, si propone un progetto pratico, ossia il lavoro da me svolto durante un tirocinio presso la software house Open Data di Funo di Argelato (Bologna). L’obiettivo del progetto è stato la realizzazione di un sistema informatico di manutenzione predittiva di macchinari industriali per lo stampaggio plastico a iniezione, utilizzando tecniche di intelligenza artificiale. Il fine ultimo è l’integrazione di tale sistema all’interno del software Opera MES sviluppato dall’azienda.
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Lucchi, Rodolfo. "Analisi sperimentale della dispersione di liquidi immiscibili in un reattore agitato tramite tecniche ottiche." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18126/.

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Abstract:
The aim of this work is the local characterization of the dispersion of two immiscible liquids in a mechanically stirred tank of standard geometry. To this end, the turbulent flow field of the two phases was measured by Particle Image Velocimetry (PIV) and the Droplet size Distribution (DSD) was obtained by laser granulometry. The dispersion of diesel oil and of two silicone oils of different viscosity in water has been characterized at different agitation speeds, all corresponding to the complete dispersion of the droplets, using two different volume fractions of the dispersed phase, equal to 0.05% and 0.1 %. After the development of the experimental procedures for obtaining reliable measurements and the identification of the range of applicability of the two measurement techniques, the collected data were analyzed to identify the effect of the agitation conditions on the DSD. The measurements of the droplet average diameter were also used to understand the water and oil velocity measurements on a vertical plane of the stirred tank. By the measured flow fields, the influence of the dispersed phase on the mean and fluctuating velocity of the continuous phase is assessed and the influence of the physical properties and of the volumetric fraction of the dispersed phase on the stirred tank fluid dynamics as a function of the impeller speed is observed.
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Stivani, Federico. "Studio e valutazione sperimentale di tecniche di radio fingerprinting per navigazione indoor con dispositivi mobili Android." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7443/.

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Abstract:
Lo studio effettuato raccoglie informazioni al fine di svolgere un’analisi globale delle tecniche attualmente in uso, o in fase di studio, nel campo della localizzazione di dispositivi all’interno di un ambiente chiuso, ovvero laddove non è possibile sfruttare la copertura del sistema GPS. La panoramica è frutto dell’analisi e dello studio di paper tecnici pubblicati dai collaboratori dell’IEEE, fruibili all’interno del portale IEEE Xplore. A corredo di questo studio è stata sviluppata una applicazione per dispositivi Android basata sulla tecnica del Wi-Fi fingerprint; l’applicazione, che rappresenta un primo approccio alle tecniche di localizzazione, è a tutti gli effetti un sistema standalone per la localizzazione, consente cioè di costruire sia la mappa per la localizzazione, partendo da un ambiente sconosciuto, sia di ottenere la posizione dell’utente all’interno di una mappa conosciuta. La tesi si conclude con una analisi dei risultati e delle performance ottenute dall’applicazione in un uso comune, al fine di poter valutare l’efficacia della tecnica presa in considerazione. I possibili sviluppi futuri sono analizzati in un capitolo a parte e trovano spazio in ambienti nei quali si vogliono offrire servizi "context-based", ovvero basati sulla posizione esatta dell’utente.
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Books on the topic "Tecniche sperimentali"

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Jasink, Anna Margherita, and Giulia Dionisio, eds. MUSINT 2. Florence: Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-396-4.

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Abstract:
Musint 2 si propone come un testo da ‘leggere’ che accompagna il nuovo sito-web MUSINT II, seguendo e innovando le linee generali del precedente MUSINT. Ma, come i due progetti on-line differiscono sia negli aspetti tecnici che nei contenuti, pur mantenendo principi e finalità analoghi, così anche il nuovo volume assume un ruolo che lo rende una novità più consona ai progressi che caratterizzano le discipline archeologiche sia sotto l’aspetto scientifico che quello didattico. Viene mantenuta la suddivisione in tre sezioni. La prima contiene una serie di lavori direttamente legati al sito MUSINT II. Si nota un aumento delle presentazioni relative agli aspetti tecnici e didattici, ritenuti una innovazione del nuovo sito, rispetto ai contributi scientifici intesi in senso più tradizionale. La seconda sezione presenta una esemplificazione di lavori significativi di musealizzazione virtuale, volutamente scelta negli ambiti più vari, sottolineandone il taglio didattico. La terza sezione si presenta sullo stesso piano di quella del volume precedente, anche se sono riscontrabili delle novità proprio nella scelta delle ricerche: vengono infatti presentate tematiche già proposte in fase sperimentale e nuove ricerche che si sono venute individuando nel corso di questi anni attraverso le conoscenze più ampie sulle possibilità di una museologia digitale e interattiva.
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Book chapters on the topic "Tecniche sperimentali"

1

Rossella, Stocco, Pirrera Laura, and Cellini Emilio. "L’applicazione di tecniche innovative nel monitoraggio costiero degli habitat prioritari." In Proceedings e report, 620–31. Florence: Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-147-1.62.

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Abstract:
The aim of the present paper is to define the advantage to use innovative techniques based on sperimental tool to supplement the traditional techniques in marine monitoring, through experience of CRSM-ARPACAL (Centro Regionale Strategia Marina) into two regional projects called "SIC Carlit" and "Musmap". Both projects have shown that in the monitoring of coastal marine ecosystems the sperimental techniques to supplement traditional methods can provide more accurate and data with reduced costs and times of work.
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2

"Sperimentare la tecnica." In Werdende Wahrzeichen Simboli in Divenire, 103–4. Vienna: Springer Vienna, 2007. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-211-71244-3_26.

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3

Fernández, José García. "Il plurilinguismo letterario siciliano: tecnica e strategia pedagogica nella classe avanzata di italiano LS." In Sperimentare ed esprimere l’Italianità. Aspetti linguistici e glottodidattici. Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego, 2021. http://dx.doi.org/10.18778/8220-506-0.13.

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