Academic literature on the topic 'Tedesco (lingua)'

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Journal articles on the topic "Tedesco (lingua)"

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Della Pietra, Daniele. "GLI ITALIANISMI ENOGASTRONOMICI RECENTI NELLA LINGUA INGLESE: UN’ANALISI SUI CORPORA." Italiano LinguaDue 13, no. 2 (January 26, 2022): 377–96. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17144.

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Abstract:
La lingua italiana ha sempre giocato un ruolo chiave nel panorama linguistico europeo ed extraeuropeo, influenzando significativamente la maggior parte delle lingue romanze e alcune lingue germaniche come l'inglese e il tedesco. A dimostrazione di ciò, basti pensare al fenomeno – rafforzato dalla globalizzazione – degli italianismi presenti in diverse lingue. Questo articolo si propone di individuare e indagare i lessemi di origine italiana che, negli ultimi anni, si sono infiltrati nella lingua inglese, la lingua franca per eccellenza, soprattutto per quanto riguarda l’enogastronomia. A tal fine, si è utilizzato come punto di partenza l’Oxford English Dictionary e come punto di riferimento il Dizionario di italianismi in francese, inglese, tedesco (DIFIT), un’opera lessicografica che comprende oltre 5.000 parole italiane di uso comune nelle lingue francese, inglese e tedesca. Ai fini della ricerca si sono analizzati tre diversi corpora: enTenTen 15, disponibile all’interno del software Sketch Engine e due corpora ottenuti dal New York Times Cooking e dal BBC Good Food, le sezioni culinarie del quotidiano americano New York Times e dell’emittente pubblica britannica BBC, che permettono di stimare l’effettiva presenza di italianismi nell'inglese americano, utilizzando l’inglese britannico come benchmark. Recent food and wine italianisms in the English language: a corpus analysis The Italian language has always played a key role in the European and extra-European linguistic scene, significantly influencing most Romance languages as well as some Germanic languages such as English and German. As an illustration of this, one need only think of the phenomenon – reinforced by globalization – of Italianisms occurring in several languages.This scientific article aims to identify and investigate the lexemes of Italian origin that, in the last few years, have infiltrated the English language, the lingua franca par excellence, especially with regard to food and wine. To this end, the Oxford English Dictionary was used as a starting point and the Dizionario di italianismi in francese, inglese, tedesco (DIFIT), an lexicographic work that includes over 5,000 Italian words commonly used in the French, English and German languages as a benchmark. Three different corpora were analyzed for research purposes: enTenTen 15, available within in software Sketch Engine and two corpora obtained from The New York Times Cooking and the BBC Good Food, the culinary sections of the American daily newspaper The New York Times and British public service broadcaster BBC, to estimate the presence of italianisms in American English, using British English as a benchmark.
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Torrent, Davide. "Golia di Beppe Fenoglio: lingue e Resistenza." Cuadernos de Filología Italiana 27 (July 7, 2020): 255–74. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.63181.

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Abstract:
In questo contributo viene esaminato il racconto Golia di Beppe Fenoglio con l’obiettivo di individuare particolari scelte linguistiche e stilistiche finalizzate alla rappresentazione della comunicazione tra italiani e tedeschi. In particolare, si analizza l’uso del tedesco da parte degli italiani e viceversa. Grande risalto, inoltre, è dato ai procedimenti di semplificazione linguistica tipica dei discenti di una lingua sconosciuta. Dopo un confronto con altri testi di argomento simile, l’analisi si chiude con alcune proposte interpretative circa le scelte linguistiche determinate dalla concezione fenogliana della Resistenza.
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Campanale, Laura. "ITALIANITÀ ALIMENTARE NELLA LINGUA E CULTURA TEDESCA: IL CONTRIBUTO DELLA GELATERIA ITALIANA IN GERMANIA." Italiano LinguaDue 14, no. 1 (July 26, 2022): 309–37. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18182.

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Abstract:
È innegabile il successo del Made in Italy alimentare in paesi come la Germania, uno tra i nostri maggiori importatori, in cui da anni si sono diffusi ovunque tipici locali italiani. Per i tedeschi la nostra cultura culinaria, simbolo di genuinità e convivialità, è talmente apprezzata da avere influenzato le loro abitudini alimentari. Diversi nostri prodotti come la pizza, la pasta, l’espresso fanno ormai parte del patrimonio alimentare e linguistico tedesco, senza dimenticare il gelato, di cui pochi ne conoscono storia e origini. Per tale motivo, tratteremo del successo e della diffusione delle gelaterie italiane in Germania, presentando, infine, una serie di italianismi relativi al mondo della gelateria, a dimostrazione della capacità innovativa ed espansiva della lingua italiana nel tedesco. Italian food in German language and culture: the contribution of Italian gelato in Germany The success of Made in Italy food in countries such as Germany, one of our major importers, is undeniable. For years, typical Italian restaurants have been spreading everywhere. For Germans, our culinary culture, a symbol of authenticity and conviviality, is so appreciated that it has influenced their eating habits. Many of our products such as pizza, pasta, espresso are now part of the German food and linguistic heritage, without forgetting ice cream, of which few know its history and origins. For this reason, we will deal with the success and diffusion of Italian ice cream parlors in Germany, presenting a series of Italianisms related to the world of gelato, demonstrating the innovative and expansive capacity of the Italian language in German.
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Vogler, Stefanie Karin. "Didattica a distanza di Lingua tedesca in ambiente universitario." Altre Modernità, no. 27 (May 30, 2022): 131–44. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/17882.

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Abstract:
Negli ultimi due anni, la pandemia ha obbligato docenti e studenti ad adeguarsi a una nuova forma di didattica a distanza anche a livello universitario. Il contributo muove dall’esperienza nella Scuola di Economia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, dove l’inglese è la prima lingua obbligatoria, mentre il tedesco viene offerto in alternativa al francese e allo spagnolo. Insegnare una materia la cui caratteristica principale è la comunicazione in un contesto che per la sua stessa natura pone dei forti limiti all’interazione in quanto i partecipanti (sia docenti che studenti) rimangono fisicamente lontani fra di loro, presenta delle notevoli sfide. Attraverso esempi emersi nell’aula virtuale vengono esaminati i problemi riscontrati e le soluzioni sperimentate in diciotto mesi di didattica soltanto da remoto. L’analisi degli aspetti critici e degli elementi positivi emersi da questa esperienza porta a riflettere su alcuni concetti basilari dell’apprendimento autonomo e, di conseguenza, sul ruolo dei docenti e dei discenti. L’obiettivo è di esaminare le modalità con cui integrare tali concetti in un ambiente istituzionale quale l’università, per formulare proposte concrete per lo studio del tedesco sia a distanza che in presenza dopo il rientro (forse anche solo parziale) nell’aula reale.
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Boaglio, Gualtiero. "Le sfide del multilinguismo ieri e oggi: il ruolo dell’italiano dalla monarchia asburgica all’Unione Europea." Annales Universitatis Paedagogicae Cracoviensis | Studia de Cultura 9, no. 3 (June 29, 2018): 33–42. http://dx.doi.org/10.24917/20837275.9.3.4.

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Abstract:
Multietnicità e multilinguismo contrassegnavano la vita quotidiana dei tanti popoli che vivevano nella monarchia asburgica. Non esisteva una lingua ufficiale, anche se il tedesco era la lingua più prestigiosa, e una legge del 1867 stabiliva la parità linguistica a tutti i livelli. La prassi linguistica nel Litorale austriaco (Trieste, Gorizia/Gradisca, Istria) era particolarmente ricca di conflitti perché lo status dell’italiano veniva messo in discussione dalle lingue slave. Partendo dal passato, il contributo offre spunti di riflessione sul multilinguismo del tempo presente.Wyzwania związane z wielojęzycznością wczoraj i dziś – rola języka włoskiego od monarchii Habsburgów do Unii EuropejskiejWieloetniczność i wielojęzyczność była częścią życia codziennego wielu ludów mieszkających na terytorium cesarstwa Habsburgów. Nie było języka urzędowego: chociaż język niemiecki cieszył się największym prestiżem, ustawa z 1867 roku stanowiła o równości językowej na wszystkich poziomach. Praktyka codziennego użycia języka na wybrzeżu Adriatyku (Triest, Gorycja / Gradisca, Istria) jednak obfitowała w konflikty, ponieważ status języka włoskiego był podważany przez użytkowników języków słowiańskich. Wychodząc od sytuacji historycznej, artykuł zajmuje się kwestią wielojęzyczności w dzisiejszych czasach.
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Cignetti, Luca, Silvia Demartini, Simone Fornara, and Vincenzo Todisco. "Editoriale." DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 1 (November 9, 2021): VII—VIII. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.00.

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Abstract:
Prende l’avvio, con questo fascicolo, DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, una nuova rivista scientifica nata dalla collaborazione tra il Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione del Dipartimento formazione e apprendimento della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana e l’Alta scuola pedagogica dei Grigioni. Alla rivista partecipano quindi due istituzioni universitarie che si occupano della formazione degli insegnanti del Ticino e dei Grigioni, i due cantoni svizzeri in cui l’italiano è lingua ufficiale (nei Grigioni accanto al tedesco e al romancio): un contesto del tutto particolare, che vede l’italiano insieme lingua di scolarizzazione e lingua prima (in Ticino e nel Grigioni italiano), lingua seconda (in Ticino) e lingua straniera nella scuola dell’obbligo (nella parte tedesca del Canton Grigioni). In una realtà così peculiare dal punto di vista linguistico e culturale, DIDIT intende offrire uno strumento di ricerca e aggiornamento rivolto a chi opera, per ragioni di studio o di lavoro, nell’ambito della didattica dell’italiano come lingua prima, come lingua seconda o come lingua straniera. Vista la particolare situazione linguistica del Canton Grigioni, del limitrofo Alto Adige e tenuto conto delle diverse altre lingue presenti sul territorio grigionese e ticinese accanto alle lingue ufficiali, la nuova rivista prende in considerazione anche la ricerca sulla didattica del plurilinguismo. In questo senso la rivista si presenta come luogo di scambio scientifico privilegiato e unico nel panorama delle pubblicazioni scientifiche presenti sul territorio nazionale svizzero e come uno dei pochi strumenti a livello internazionale che prendono in esame l’italiano nei diversi contesti di insegnamento; l’obiettivo sul medio-lungo termine è di configurarsi come un punto di riferimento nel campo degli studi sulla didattica dell’italiano e del plurilinguismo, caratterizzati dal costante connubio tra dimensione teorica e dimensione applicativa. DIDIT è divisa in tre sezioni: Studi e ricerche, Esperienze didattiche e Recensioni e segnalazioni. La prima, affidata alla penna di studiose e studiosi di chiara fama nel settore della didattica della lingua e della letteratura italiana (in questo primo numero Maria G. Lo Duca e Giuliana Fiorentino e, per la tematica del plurilinguismo, Ruth Videsott), accoglie approfondimenti teorici su temi afferenti agli ambiti didattici sopra ricordati. La seconda è dedicata a esempi di applicazioni e percorsi didattici, affidati a studiose e studiosi, ricercatrici e ricercatori, docenti attive e attivi nella scuola di ogni ordine e grado (in questo numero Livia Radici Tavernese, Daniele Dell’Agnola, Stefania Crameri e Daniela Kappler). La terza presenta, infine, recensioni di libri e studi che possono contribuire all’innovazione didattica nelle discipline di riferimento e a segnalazioni di opere – come albi illustrati, poesie, raccolte di racconti e romanzi – rivolte a lettori di diverse fasce di età. Tenuto conto dei contesti minoritari con cui si vede confrontato l’italiano in Svizzera, la rivista ambisce a diventare anche uno strumento per il sostegno e la promozione della lingua italiana in questo contesto nazionale, e non solo. In tal senso, si propone di estendere il proprio orizzonte agli studi sulla didattica dell’italiano in un’accezione ampia, che accolga prospettive plurali e sguardi capaci di spaziare dalla teoria all’applicazione pratica, avendo sempre come obiettivo di fondo un aggiornamento costante sulle strategie, sui metodi, sulle ricerche volte a migliorare e a innovare l’insegnamento dell’italiano. In tal modo la rivista garantisce lo scambio e la comunicazione tra il mondo della ricerca e quello della scuola, a livello nazionale e internazionale: attraverso la scelta dei temi, degli ambiti di ricerca e di riflessione, DIDIT vuole così rispondere alle sfide didattiche e teoriche poste alla disciplina e stimolare il dibattito scientifico e pubblico.
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Tekavčić, Pavao. "Ladinia XVII (1993), Istitut Ladin "Micurá de Rü", San Martin de Tur; 207 pagine; Ladinia XVIII (1994), ibidem; 344 pagine." Linguistica 36, no. 1 (December 1, 1996): 111–14. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.36.1.111-114.

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Abstract:
La bella rivista ladina, sempre alla stessa invidiabile altezza tecnica, offre nei due ultirni volurni diverso materiale di vario interesse; quanto alla lingua dei contributi, in entrambi i volurni il 75% dei testi è in tedesco (9 su 12 nel vol. XVII, 6 su 8 nel vol. XVIII), uno è in ladino, il resto in italiano. Come di consueto, al primo piano della nostra recensione saranno gli articoli di interesse linguistico e filologico.
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Dapit, Roberto. "Relazioni semantiche tra lo Sloveno standard e i dialetti con riferimento alle lungue di interazione." Linguistica 49, no. 1 (December 29, 2009): 277–93. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.49.1.277-293.

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Abstract:
Il contributo si propone mettere a confronto, sul piano semantico, un corpus lessicale dialettale con le relative voci della lingua standard contemplate nello slovar slovenskega knjižnega jezika. Il tentativo di analisi semantica viene realizzato sulla base di nomi di luogo rilevati a Resia che, in questa sede, vengono classificati in varie categorie secondo il livello di convergenza individuato tra i due livelli linguistici. Oltre al resiano si tiene conto nella discussione anche di altre varietà, in particolare del dialetto del Torre e, a causa dell’intensa interazione, del friulano, da cui deri- vano numerosi toponimi; il tedesco invece ha svolto in questo senso un ruolo assai limitato.Secondo i risultati dell’analisi, la categoria più numerosa comprende voci che indicano un’ampia convergenza tra i livelli della lingua slovena (51,30%), mentre risulta piuttosto limitata la categoria della divergenza (9,67%); la categoria delle voci desemantizzate assume invece un peso maggiore (21,93%); i prestiti, provenienti quasi esclusivamente dall’ambito romanzo e prevalentemente friulano, compongono l’ultima e relativamente ampia categoria (17,10%).L’autore sottolinea inoltre la questione del rapporto instauratosi non soltanto tra i livelli linguistici ma anche tra questi e le lingue di interazione. Infatti, oltre a constatare che i tratti semantici individuati nei nomi di luogo resiani confermano, anche sul piano della semantica, una stretta relazione con la lingua standard, ovvero la lingua slovena centrale, pone l’accento sulla necessità di definire, anche attraverso un processo di analisi etimologica, alcuni altri aspetti. Si riferisce più precisamente alle caratteristiche semantiche del lessico appartenente a sistemi lingusitici che si sono sviluppati in una dimensione di interazione linguistica e culturale. L’accento viene posto infine sulla rilevanza dei dati riguardanti la storia del lessico auspicando una ricerca che tenga conto della diversità linguistica e delle relazioni tra le lingue. Un simile approccio infatti consentirebbe non soltanto di approfondire le conoscenze relative all’evoluzione della semantica e alla lessicografia, ma anche di comprendere una condizione in cui la convivenza di varie lingue e culture è destinata normalmente a svolgere, nel lungo periodo, un ruolo preminente.
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Nadler, Robert. "Multilocalitŕ: un concetto emergente fra mobilitŕ e migrazione." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 94 (April 2011): 119–33. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-094009.

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Abstract:
Da tempo il tema della mobilitŕ sociale e spaziale interessa discipline come la sociologia, la geografia e l'economia. I processi migratori, dall'altro, sono diventati un oggetto specifico della ricerca scientifica. Tuttavia entrambi si sono sviluppati all'interno delle societŕ industriali moderne e appare lecito dubitare del fatto che essi possano ancora rappresentare in modo adeguato la condizione di individui e di gruppi sociali post-moderni che devono organizzare la propria vita in contesti socio-spaziali altamente flessibili. L'Ufficio Federale per l'Edilizia e la Progettazione Regionale tedesco () ha recentemente dedicato un numero speciale della rivista "Informazioni sullo Sviluppo Spaziale" () al tema della multilocalitŕ. Il termine sta assumendo sempre piů importanza nel dibattito internazionale al fine di descrivere alcuni tratti specifici della vita quotidiana postmoderna. In questo saggio l'autore ripercorre i passaggi salienti del dibattito sul tema in corso nell'ambiente scientifico di lingua tedesca. In un primo momento, descrivendo il significato attribuito al concetto di multilocalitŕ e agli elementi che lo differenziano da quelli di mobilitŕ e di migrazione. In seguito, mostrandone i campi di applicazione di maggiore interesse per la ricerca scientifica.
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Sikora, Adam R. "Kaszubskie przekłady Pisma Świętego." Ruch Biblijny i Liturgiczny 57, no. 4 (December 31, 2004): 301. http://dx.doi.org/10.21906/rbl.526.

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Abstract:
Il casciubo è una lingua slava che si è formata in Pomerania quale lingua comune nel XVI sec. e dal XIX sec. si sviluppa anche quale lingua letteraria. Le traduzioni bibliche in casciubo sono state effettuate nei due periodi. Le prime, fatte dai pastori evangelici sulla base del testo tedesco, vengono dai sec. XVI e XVII. Esse contengono singole pericopi dell’Antico e del Nuovo Testamento, soprattutto i salmi e i cantici. Dalla metà del sec. XX invece i cattolici hanno cominciato il lavoro traslatorio. Nel 1992 sono apparsi I quattro Vangeli di d. Franciszek Grucza e nel 1993 Il Nuovo Testamento di Eugeniusz Gołąbek che prima, nel 1990, ha tradotto anche Il libro dei salmi. La base di queste traduzioni era la Biblia Tysiąclecia. Nel 2001 abbiamo ricevuto Il Vangelo secondo san Marco di p. Adam R. Sikora OFM, tradotto dal testo greco. Tutte queste traduzioni sono state approvate dalla Chiesa cattolica in Polonia. Adesso si prepara la traduzione casciuba di tutto l’Antico Testamento.Questa intensa attività traslatoria testimonia la vitalità della cultura e della fede dei Casciubi.
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More sources

Dissertations / Theses on the topic "Tedesco (lingua)"

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Pirazzini, Daniela. "Cinque miti della metafora nella Übersetzungswissenschaft : problemi di traduzione delle immagini figurate nella coppia di lingue, Tedesco (lingua di Partenza)-italiano (lingua d'arrivo) /." Frankfurt am Main : Peter Lang, 1997. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb392962793.

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Cavina, Chiara. "La Svizzera tedesca tra lingua e dialetto: Hochdeutsch oder Schwyzerdütsch? Analisi della situazione linguistica della Svizzera germanofona." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23991/.

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Abstract:
Il presente elaborato si apre con una prima parte dedicata a una panoramica sulla situazione linguistica nella Svizzera tedesca, seguita da un approfondimento sul tedesco svizzero standard, sullo svizzero tedesco, sul rapporto tra i due e infine da un’analisi dei dialetti bernesi e di quelli zurighesi. Prosegue poi con la seconda parte, che consiste nell’analisi di due canzoni scritte nei due dialetti già analizzati. Infine, vi è una sezione dedicata alle conclusioni. Lo scopo di questo elaborato è di riportare un quadro globale e dettagliato della variegata e complessa situazione linguistica svizzera tedesca e di confrontare tra loro due varietà dialettali e il tedesco svizzero standard per evidenziarne somiglianze e differenze.
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CATTANEO, GIULIA. "CLIL IN TEDESCO NELLA SCUOLA ITALIANA: PROFILO DELL'APPRENDENTE E RUOLO DEL DOCENTE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/78938.

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Abstract:
La tesi tratta l’approccio didattico CLIL (Content and Language Integrated Learning), il quale rappresenta la metodologia che meglio favorisce lo sviluppo del plurilinguismo in tutti i Paesi europei. In particolare, viene presentata una analisi dell’insegnamento CLIL come proposta didattica incentrata sulla figura dell’apprendente, e viene delineato il profilo del docente, che deve essere a conoscenza delle abilità, difficoltà ed esigenze dei propri allievi per poter pianificare percorsi CLIL efficaci. A una analisi del quadro teorico di riferimento, delle metodologie didattiche che favoriscono la partecipazione attiva dell’apprendente all’intervento didattico (il lavoro di gruppo è da preferire, ad esempio, alla lezione frontale) e degli strumenti di supporto all’apprendimento integrato, segue una focalizzazione sulla presenza di percorsi didattici CLIL in lingua tedesca nelle scuole secondarie di secondo grado italiane. Vengono poi presentati gli obiettivi e le modalità di svolgimento che hanno caratterizzato un’indagine empirica condotta presso alcuni licei lombardi la cui offerta formativa prevede il CLIL in tedesco. I dati raccolti sono stati analizzati, commentati e confrontati con la teoria di riferimento, e ciò ha permesso di far emergere quali sono le modalità di insegnamento CLIL in tedesco più efficaci in quanto meglio coinvolgono il profilo dell’apprendente e rispondono alle sue esigenze. Il lavoro rappresenta un contributo ai docenti che si apprestano alla pianificazione di percorsi didattici CLIL in lingua tedesca nella scuola italiana.
This thesis examines the didactic approach CLIL (Content and Language Integrated Learning), which is the methodology that best supports the development of multilingualism in all European countries. In particular, the thesis presents an analysis of CLIL teaching as a didactic proposal, focused on the learner, and outlines the profile of the teacher, who must be aware of the skills, difficulties and needs of their students in order to plan effective CLIL courses. In addition to an analysis of the theoretical framework of reference, of the teaching methodologies that support the active participation of the learner in the teaching intervention (group work is preferable, for example, to frontal lessons) and of the tools to support integrated learning , there will be a focus on the presence of CLIL didactic courses in the German language in Italian secondary schools. The thesis will then describe the objectives and methods of performance that characterized an empirical investigation carried out at some secondary schools in Lombardy where CLIL in German is part of the curriculum. The collected data are analyzed, commented on and measured against the theoretical framework of reference, and this makes it possible to highlight which are the most effective CLIL teaching methods in German, i.e. those which best involve the learner's profile and meet their needs. This work represents a resource for teachers who are preparing to plan CLIL didactic courses in German in Italian schools.
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Seghizzi, Eleonora. "La metafora nella lingua giuridica italiana e tedesca." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7511/.

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Abstract:
Lo scopo di questo lavoro è analizzare se e in quali modi il linguaggio metaforico viene utilizzato nella lingua giuridica italiana e tedesca. In particolare, l’analisi verterà su testi giuridici specifici, quali leggi e sentenze. In un primo momento verrà chiarito che cosa s’intende quando si parla di metafora e verrà illustrato come la concezione di metafora è cambiata nel corso degli anni. Saranno illustrate, quindi, le principali teorie sulla metafora, a partire da Aristotele, colui che coniò il termine, arrivando fino alle teorie di linguisti e filosofi dell’età moderna, facendo particolarmente attenzione all’opera Metaphors We Live By pubblicata nel 1980 dagli studiosi americani Lakoff e Johnson, la quale rappresenta un approccio cognitivista allo studio della metafora. In seguito, il lavoro si concentrerà sulla relazione tra metafora e linguaggi specialistici, citando le famose teorie di Boyd e di Kuhn, per poi soffermarsi sulle posizioni sul linguaggio metaforico nei linguaggi specialistici di autori tedeschi e italiani rispetto alle proprie lingue. Rimanendo in questo ambito, verrà approfondito, dopo una breve illustrazione delle caratteristiche della lingua giuridica, il rapporto tra la metafora e, appunto, la lingua giuridica, fornendo le teorie di linguisti e filosofi tedeschi e italiani, ma anche di giuristi stessi. Si passerà poi al cuore di questo lavoro, ovvero l’analisi dei testi giuridici, in cui si vedrà secondo quali criteri e con che scopi gli autori dei testi presi in esame sfruttano il linguaggio metaforico. L’analisi verterà su testi che Mortara Garavelli definisce testi normativi e testi applicativi, ma siccome l’autrice cita anche testi che definisce interpretativi, verrà condotto anche un confronto tra l’analisi compiuta in questo lavoro sui primi due tipi di testi giuridici e l’analisi compiuta da Veronesi in Wege, Gebäude, Kämpfe: Metaphern im deutschen und italienischen rechtswissenschaftlichen Diskurs sui testi di tipo interpretativo.
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Brizzi, Mattia. "Das Osterreichische Deutsch: analisi della variante austriaca alla luce della concezione del tedesco come lingua pluricentrica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11369/.

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Abstract:
Il presente elaborato propone un’analisi del tedesco standard austriaco e prende le mosse da un argomento di attualità, ovvero la discussione sulla necessità di meglio preservare i tratti caratteristici di questa varietà linguistica, di fronte alla tendenza, riscontrabile soprattutto tra i più giovani, a utilizzare sempre più spesso termini ed espressioni tipiche del tedesco parlato in Germania. Questo fenomeno è strettamente legato all’influenza dei moderni mezzi di comunicazione e all’ampia disponibilità di materiale doppiato, che contribuisce a diffondere la varietà caratteristica del nord della Germania negli altri paesi di lingua tedesca. Dopo aver fornito alcune informazioni di carattere storico e spiegato alcune nozioni di linguistica, la riflessione si concentra sul concetto di lingua pluricentrica e sugli spunti che quest’ultimo offre in ambito formativo, sia per la formazione scolastica dei madrelingua che nel campo dell’insegnamento del tedesco come lingua straniera.
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COLOMBO, ELENA. "LE VARIETA' DEL TEDESCO NELLA COMUNICAZIONE DEL SETTORE ASSICURATIVO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/276.

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Abstract:
Nella dissertazione si intende indagare il problema delle varietà della lingua tedesca, con particolare attenzione alla loro percezione da parte di parlanti provenienti dai tre centri principali, la Germania, l'Austria e la Svizzera. Le istituzioni di questi Paesi hanno avvertito la necessità di fissare le particolarità linguistiche attraverso grammatiche, dizionari, glossari. La trattazione ha inizio con una breve descrizione dello sviluppo del concetto di testo e dell'insorgere della sua consapevolezza negli studi linguistici. In seguito, si introducono la tipologia testuale e la componente culturale, con considerazioni sui molti approcci e scopi attraverso i quali entrambi i fenomeni sono stati affrontati nelle discipline più disparate, per giungere a collocare in modo più puntuale l'evoluzione dell'interesse per il pluricentrismo nella lingua tedesca. L'ipotesi più accreditata presso gli esperti è che la varietà di appartenenza venga segnalata sul piano lessicale, sintattico, grammaticale e pragmatico. Infine, si descrivono i risultati che un semplice sondaggio sulla comprensione di testi del settore assicurativo hanno evidenziato e li si confronteranno con quanto riportato dai dizionari di riferimento che fanno parte del codice delle varietà.
The dissertation investigates the problem of the German varieties, and in particular how a text is perceived by native speakers coming from its three main linguistic centres, namely Germany, Austria and Switzerland, where the institutions have felt the need to fix the different characteristics of their own variety in dictionaries, grammars and glossaries. The first Chapter is devoted to the development of the concept of textuality in linguistics. Chapter two considers some of the various approaches to text typology and culture in the different disciplines to introduce the question of pluricentricity in German. The hypothesis generally supported by the main scholars is that the varieties are signalled at the lexical, syntactic, pragmatic and grammar levels. The last chapter deals with the results of the interviews about the comprehension of some insurance texts and compare them to the dictionaries acknowledged in the code of the three varieties.
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Forini, Laura. "Gli italianismi nella lingua tedesca e la loro strumentalizzazione nella pubblicità." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11350/.

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Abstract:
Il presente lavoro si è concentrato sulla ricerca degli italianismi nella lingua tedesca, differenziandoli per epoca e per ambiti di prestigio. Al giorno d’oggi lo stile di vita italiano e, soprattutto, la gastronomia sono i settori che raccolgono il maggior numero di italianismi; pertanto ci si è occupati di ricercare esempi provenienti da tali ambiti, analizzando l’uso che di essi viene fatto al fine di veicolare il messaggio pubblicitario.
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TONI, ALESSANDRA ANNA MARIA. "IL LINGUAGGIO FILMICO INGLESE: IL CASO DEI 'VOCATIVI' NEL DOPPIAGGIO ITALIANO E TEDESCO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/45735.

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Abstract:
La presente ricerca si colloca nel campo della traduzione audiovisiva, poiché riguarda il linguaggio filmico inglese. In particolare, lo studio si focalizzerà sul ruolo dei vocativi presenti in alcune opere cinematografiche. Il lavoro sarà dapprima eseguito sui dialoghi della versione originale e, successivamente, in quelli doppiati in italiano e in tedesco. I tre film che compongono il Corpus sono usciti negli anni ’90 e sono ambientati in epoca vittoriana: Jane Eyre, Swept from the Sea, The Piano. Le forme allocutive osservate sono soprattutto i nomi propri e gli appellativi generici. Attraverso la metodologia della Corpus Linguistics, si svolgerà un’analisi di tipo qualitativo e quantitativo. Infatti, tramite il software AntConc (Lawrence, 2004), si indagherà sul numero e sulla tipologia di occorrenze dei vocativi più frequenti nella lingua di partenza (inglese) e nelle due lingue d’arrivo (italiano e tedesco). Inoltre, si studierà l’eventuale manifestazione degli universali traduttivi (Baker, 1993), osservando contesto linguistico in cui il fenomeno si presenta. L’aspetto innovativo della ricerca consiste in una duplice analisi che coinvolge un triplice confronto. I risultati evidenzieranno una maggiore frequenza di vocativi nelle lingue doppiate e diverse classificazioni di occorrenze. Infine, saranno riportate alcune riflessioni inerenti alle strategie traduttive che sono adottate in italiano e tedesco, a seconda del contesto linguistico e culturale.
This research concerns the field of the audiovisual translation and the English movie language. In particular, the aim of the study will focus on the role of vocatives in a corpus of three films in three different languages. The chosen movies are produced in the '90s and are set in Victorian age: Jane Eyre, Swept from the Sea, The Piano. The empirical process will manly consider two categories of vocatives: proper names and address terms. The study approach will be based on the Corpus Linguistics methodology, in order to get a qualitative and a quantitative analysis of the vocatives. Indeed, there will be an investigation on the number and the type of occurrences involving the most frequent vocatives, both in the source language (English), and in the two target languages (Italian and German). Another important task of the research is the observation of translation universals (Baker, 1993), and the linguistic context in which the phenomenon occurs. The innovative feature of this work is a twofold analysis, which involves a three-way comparison. The results will show a higher frequency of vocatives in the dubbed languages and also different classifications of occurrences. Eventually, there will be some consideration regarding the translation strategies adopted for Italian and German, depending on their linguistic and cultural context.
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Bellissimo, Silvia. "La lingua dei medici: analisi contrastiva tra l'italiano e il tedesco di collocazioni nella comunicazione tra specialisti." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15238/.

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Abstract:
Il presente lavoro si pone come obiettivo quello di esaminare collocazioni statisticamente rilevanti che emergono dalla comunicazione tra specialisti del settore medico e di verificarne la solidità nella comunicazione divulgativa. L’indagine è stata svolta in italiano e in tedesco per consentire di notare analogie e differenze nel comportamento delle collocazioni nelle due lingue. La prima parte della ricerca, che consiste nell’estrazione delle collocazioni, è stata svolta a partire da sei parole (keywords) su corpus di specialità bilingue costruito manualmente. Il corpus in questione ha dimensioni piuttosto grandi ed è costituito da due subcorpora di circa 500 mila parole. La seconda parte della ricerca, che consiste nel verificare la solidità delle collocazioni estratte nella comunicazione divulgativa, è stata svolta confrontando i valori statistici MI delle collocazioni estratte dal corpus di specialità con quelli delle stesse collocazioni in un corpus generale. Questo passaggio ha consentito di mettere in risalto le collocazioni che sono più solide nella comunicazione specialistica o, in alcuni casi, esclusive del discorso scientifico. Il lavoro consiste di 4 capitoli. Il primo capitolo introduce gli scopi e la rilevanza della ricerca. Il secondo capitolo illustra i materiali e il metodo utilizzati per lo svolgimento delle ricerche. Il terzo capitolo illustra i risultati che abbiamo ottenuto, accompagnati da un’analisi dei collocati e dall’interpretazione dei valori MI estratti dal corpus di specialità e di riferimento. Alla fine del capitolo 3 sono inoltre presenti alcune osservazioni riguardanti la traduzione di alcune collocazioni italiane che non dispongono di una collocazione corrispettiva in tedesco, ma vengono piuttosto espresse tramite Komposita. Il quarto capitolo presenta le conclusioni tratte dai risultati e i suggerimenti per ricerche future.
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Reputin, Marta Chiara. "L’italianizzazione in Alto Adige-Südtirol durante il fascismo - Le origini dei contrasti sociolinguistici tra la popolazione di lingua tedesca e italiana." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23616/.

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Abstract:
In questo lavoro verranno analizzati i metodi utilizzati dal regime fascista (in particolar modo il fenomeno dell’italianizzazione della topografia e dei cognomi in base alle opere di Ettore Tolomei) per eliminare ogni traccia della lingua e della cultura tedesca in Alto Adige durante la seconda guerra mondiale. Ma in base alle testimonianze della generazione che ha vissuto sulla pelle quegli anni, tenterò anche di dimostrare che, per quanta sofferenza ci sia stata, l’odio nei confronti del prossimo non è mai la scelta giusta. È importante non dimenticare, ma invece di portare avanti ostilità e rancore, come purtroppo succede non solo in Alto Adige, dovremmo aprirci alla conoscenza delle lingue, della cultura, della storia per arricchire in primo luogo noi stessi e in secondo luogo per convivere con rispetto e tolleranza nei confronti di tutti gli altri.
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More sources

Books on the topic "Tedesco (lingua)"

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Franz, Planatscher, ed. Deutsches Woerterbuch: Ein umfassendes Nachschlagewerk des deutschen und eingedeutschten Sprachschatzes. Koeln: Naumann & Goebel, 1985.

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Bosco, Maria Sandra Coletsos. Il tedesco lingua comparata: Problemi di traducibilità in italiano. Alessandria: Edizioni dell'Orso, 2007.

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Mariano, Mondello, ed. Dies und das neu: Grammatica di tedesco con esercizi. Genova: CIDEB, 2004.

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I colori sotto la mia lingua: Scritture transculturali in tedesco. Roma: Aracne, 2009.

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Cinque miti della metafora nella Übersetzungswissenschaft: Problem di traduzione delle imagini figurate nelle coppia di lingue : tedesco (lingua di partenza), italiano (lingua d'arrivo). Frankfurt am Main: P. Lang, 1997.

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6

Rubattu, Tonino Mario. Dizionario universale della lingua di Sardegna: Italiano-sardo-italiano antico e moderno : con la traduzione di ogni vocabolo in inglese, francese, spagnolo, tedesco .. Sassari: EDES, 2001.

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7

Ballestracci, Sabrina, and Serena Grazzini, eds. Punti di vista – Punti di contatto. Studi di letteratura e linguistica tedesca. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-769-2.

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Abstract:
L’interrogativo sui possibili punti di contatto tra linguistica e studi letterari torna a più riprese nella discussione internazionale di ambito germanistico. Il volume si inserisce in questo dibattito e, valorizzando le specificità di entrambi i settori di studio, intende contribuire alla ricerca di nuove vie di confronto e di scambio scientifico. Gli otto saggi raccolti in questa miscellanea si caratterizzano per la compenetrazione del punto di vista letterario e linguistico e sviluppano percorsi di analisi nei seguenti campi di ricerca: teoria del comico letterario e dei generi letterari; studi linguistici del testo letterario; lingua come oggetto di analisi letteraria; didattica del tedesco L2 (DaF).
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Longo, G. Lezioni di lingua tedesca. Milano: Hefti, 1996.

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9

Bosco, Maria Sandra Coletsos. Storia della lingua tedesca. 2nd ed. Torino: Rosenberg & Sellier, 2003.

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10

Die Prinzessin Sissi. Milano: La spiga, 1995.

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Book chapters on the topic "Tedesco (lingua)"

1

Händl, Claudia. "Il tedesco come lingua straniera nellʼalto Medioevo? La funzione pragmatica delle Glosse e conversazioni di Kassel." In Textes et Etudes du Moyen Âge, 179–98. Turnhout: Brepols Publishers, 2018. http://dx.doi.org/10.1484/m.tema-eb.4.2018012.

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2

Grubmüller, Klaus. "Letteratura di erudizione in lingua tedesca." In Textes et Etudes du Moyen Âge, 15–26. Turnhout: Brepols Publishers, 2003. http://dx.doi.org/10.1484/m.tema-eb.4.00088.

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3

Brysiak, Anna. "Italianita come luogo della scrittura: La questione dell’identita in Fleur Jaeggy." In Sperimentare ed esprimere l’italianità. Aspetti letterari e culturali. Doświadczanie i wyrażanie włoskości. Aspekty literackie i kulturowe. Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego, 2021. http://dx.doi.org/10.18778/8220-478-0.04.

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Abstract:
Fleur Jaeggy, scrittrice italiana di origine svizzera, in una sua intervista afferma: “Un senso di identitŕ, forse, non l’ho mai provato. Penso che identitŕ sia la lingua in cui si scrive” (1998). A partire da tale dichiarazione nel nostro studio approfondiremo la complessa costellazione identitaria di una autrice e una scrittura cosmopolita, come la defině Susan Sontag, per la quale tanto la Svizzera quanto l’Italia costituiscono luoghi interiori, territori da abitare e di cui appropriarsi all’interno della creazione letteraria. Analizzando le opere di Jaeggy, da “I beati anni del castigo” a “Proleterka”, punteremo ad evidenziare come il tema dell’identitŕ rappresenti una costante di questa autrice, determinando percorsi multipli, a tratti perturbanti, sempre segnati dalle contestazioni di stereotipi e cliché. Emergerŕ cosě il profilo di una scrittrice che sceglie la lingua italiana (imparata solo dopo il francese e il tedesco) come cardine identitario, “matria” di una esperienza letteraria ed esistenziale che ospita, perň, prevalentemente spazi nordici, nomi francesi, paesaggi svizzeri, nonché modelli di scrittura esterni alla tradizione italiana (a partire dalle figure di Ingeborg Bachmann e Thomas Bernhard).
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Pirro, Maurizio. "La «Biblioteca scelta di opere tedesche tradotte in lingua italiana» di Giovanni Silvestri." In La densità meravigliosa del sapere, 85–98. Ledizioni, 2018. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.7379.

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