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Della Pietra, Daniele. "GLI ITALIANISMI ENOGASTRONOMICI RECENTI NELLA LINGUA INGLESE: UN’ANALISI SUI CORPORA." Italiano LinguaDue 13, no. 2 (January 26, 2022): 377–96. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17144.

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Abstract:
La lingua italiana ha sempre giocato un ruolo chiave nel panorama linguistico europeo ed extraeuropeo, influenzando significativamente la maggior parte delle lingue romanze e alcune lingue germaniche come l'inglese e il tedesco. A dimostrazione di ciò, basti pensare al fenomeno – rafforzato dalla globalizzazione – degli italianismi presenti in diverse lingue. Questo articolo si propone di individuare e indagare i lessemi di origine italiana che, negli ultimi anni, si sono infiltrati nella lingua inglese, la lingua franca per eccellenza, soprattutto per quanto riguarda l’enogastronomia. A tal fine, si è utilizzato come punto di partenza l’Oxford English Dictionary e come punto di riferimento il Dizionario di italianismi in francese, inglese, tedesco (DIFIT), un’opera lessicografica che comprende oltre 5.000 parole italiane di uso comune nelle lingue francese, inglese e tedesca. Ai fini della ricerca si sono analizzati tre diversi corpora: enTenTen 15, disponibile all’interno del software Sketch Engine e due corpora ottenuti dal New York Times Cooking e dal BBC Good Food, le sezioni culinarie del quotidiano americano New York Times e dell’emittente pubblica britannica BBC, che permettono di stimare l’effettiva presenza di italianismi nell'inglese americano, utilizzando l’inglese britannico come benchmark. Recent food and wine italianisms in the English language: a corpus analysis The Italian language has always played a key role in the European and extra-European linguistic scene, significantly influencing most Romance languages as well as some Germanic languages such as English and German. As an illustration of this, one need only think of the phenomenon – reinforced by globalization – of Italianisms occurring in several languages.This scientific article aims to identify and investigate the lexemes of Italian origin that, in the last few years, have infiltrated the English language, the lingua franca par excellence, especially with regard to food and wine. To this end, the Oxford English Dictionary was used as a starting point and the Dizionario di italianismi in francese, inglese, tedesco (DIFIT), an lexicographic work that includes over 5,000 Italian words commonly used in the French, English and German languages as a benchmark. Three different corpora were analyzed for research purposes: enTenTen 15, available within in software Sketch Engine and two corpora obtained from The New York Times Cooking and the BBC Good Food, the culinary sections of the American daily newspaper The New York Times and British public service broadcaster BBC, to estimate the presence of italianisms in American English, using British English as a benchmark.
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Torrent, Davide. "Golia di Beppe Fenoglio: lingue e Resistenza." Cuadernos de Filología Italiana 27 (July 7, 2020): 255–74. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.63181.

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Abstract:
In questo contributo viene esaminato il racconto Golia di Beppe Fenoglio con l’obiettivo di individuare particolari scelte linguistiche e stilistiche finalizzate alla rappresentazione della comunicazione tra italiani e tedeschi. In particolare, si analizza l’uso del tedesco da parte degli italiani e viceversa. Grande risalto, inoltre, è dato ai procedimenti di semplificazione linguistica tipica dei discenti di una lingua sconosciuta. Dopo un confronto con altri testi di argomento simile, l’analisi si chiude con alcune proposte interpretative circa le scelte linguistiche determinate dalla concezione fenogliana della Resistenza.
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Campanale, Laura. "ITALIANITÀ ALIMENTARE NELLA LINGUA E CULTURA TEDESCA: IL CONTRIBUTO DELLA GELATERIA ITALIANA IN GERMANIA." Italiano LinguaDue 14, no. 1 (July 26, 2022): 309–37. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18182.

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Abstract:
È innegabile il successo del Made in Italy alimentare in paesi come la Germania, uno tra i nostri maggiori importatori, in cui da anni si sono diffusi ovunque tipici locali italiani. Per i tedeschi la nostra cultura culinaria, simbolo di genuinità e convivialità, è talmente apprezzata da avere influenzato le loro abitudini alimentari. Diversi nostri prodotti come la pizza, la pasta, l’espresso fanno ormai parte del patrimonio alimentare e linguistico tedesco, senza dimenticare il gelato, di cui pochi ne conoscono storia e origini. Per tale motivo, tratteremo del successo e della diffusione delle gelaterie italiane in Germania, presentando, infine, una serie di italianismi relativi al mondo della gelateria, a dimostrazione della capacità innovativa ed espansiva della lingua italiana nel tedesco. Italian food in German language and culture: the contribution of Italian gelato in Germany The success of Made in Italy food in countries such as Germany, one of our major importers, is undeniable. For years, typical Italian restaurants have been spreading everywhere. For Germans, our culinary culture, a symbol of authenticity and conviviality, is so appreciated that it has influenced their eating habits. Many of our products such as pizza, pasta, espresso are now part of the German food and linguistic heritage, without forgetting ice cream, of which few know its history and origins. For this reason, we will deal with the success and diffusion of Italian ice cream parlors in Germany, presenting a series of Italianisms related to the world of gelato, demonstrating the innovative and expansive capacity of the Italian language in German.
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Vogler, Stefanie Karin. "Didattica a distanza di Lingua tedesca in ambiente universitario." Altre Modernità, no. 27 (May 30, 2022): 131–44. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/17882.

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Abstract:
Negli ultimi due anni, la pandemia ha obbligato docenti e studenti ad adeguarsi a una nuova forma di didattica a distanza anche a livello universitario. Il contributo muove dall’esperienza nella Scuola di Economia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, dove l’inglese è la prima lingua obbligatoria, mentre il tedesco viene offerto in alternativa al francese e allo spagnolo. Insegnare una materia la cui caratteristica principale è la comunicazione in un contesto che per la sua stessa natura pone dei forti limiti all’interazione in quanto i partecipanti (sia docenti che studenti) rimangono fisicamente lontani fra di loro, presenta delle notevoli sfide. Attraverso esempi emersi nell’aula virtuale vengono esaminati i problemi riscontrati e le soluzioni sperimentate in diciotto mesi di didattica soltanto da remoto. L’analisi degli aspetti critici e degli elementi positivi emersi da questa esperienza porta a riflettere su alcuni concetti basilari dell’apprendimento autonomo e, di conseguenza, sul ruolo dei docenti e dei discenti. L’obiettivo è di esaminare le modalità con cui integrare tali concetti in un ambiente istituzionale quale l’università, per formulare proposte concrete per lo studio del tedesco sia a distanza che in presenza dopo il rientro (forse anche solo parziale) nell’aula reale.
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Boaglio, Gualtiero. "Le sfide del multilinguismo ieri e oggi: il ruolo dell’italiano dalla monarchia asburgica all’Unione Europea." Annales Universitatis Paedagogicae Cracoviensis | Studia de Cultura 9, no. 3 (June 29, 2018): 33–42. http://dx.doi.org/10.24917/20837275.9.3.4.

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Abstract:
Multietnicità e multilinguismo contrassegnavano la vita quotidiana dei tanti popoli che vivevano nella monarchia asburgica. Non esisteva una lingua ufficiale, anche se il tedesco era la lingua più prestigiosa, e una legge del 1867 stabiliva la parità linguistica a tutti i livelli. La prassi linguistica nel Litorale austriaco (Trieste, Gorizia/Gradisca, Istria) era particolarmente ricca di conflitti perché lo status dell’italiano veniva messo in discussione dalle lingue slave. Partendo dal passato, il contributo offre spunti di riflessione sul multilinguismo del tempo presente.Wyzwania związane z wielojęzycznością wczoraj i dziś – rola języka włoskiego od monarchii Habsburgów do Unii EuropejskiejWieloetniczność i wielojęzyczność była częścią życia codziennego wielu ludów mieszkających na terytorium cesarstwa Habsburgów. Nie było języka urzędowego: chociaż język niemiecki cieszył się największym prestiżem, ustawa z 1867 roku stanowiła o równości językowej na wszystkich poziomach. Praktyka codziennego użycia języka na wybrzeżu Adriatyku (Triest, Gorycja / Gradisca, Istria) jednak obfitowała w konflikty, ponieważ status języka włoskiego był podważany przez użytkowników języków słowiańskich. Wychodząc od sytuacji historycznej, artykuł zajmuje się kwestią wielojęzyczności w dzisiejszych czasach.
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Cignetti, Luca, Silvia Demartini, Simone Fornara, and Vincenzo Todisco. "Editoriale." DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 1 (November 9, 2021): VII—VIII. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.00.

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Abstract:
Prende l’avvio, con questo fascicolo, DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, una nuova rivista scientifica nata dalla collaborazione tra il Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione del Dipartimento formazione e apprendimento della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana e l’Alta scuola pedagogica dei Grigioni. Alla rivista partecipano quindi due istituzioni universitarie che si occupano della formazione degli insegnanti del Ticino e dei Grigioni, i due cantoni svizzeri in cui l’italiano è lingua ufficiale (nei Grigioni accanto al tedesco e al romancio): un contesto del tutto particolare, che vede l’italiano insieme lingua di scolarizzazione e lingua prima (in Ticino e nel Grigioni italiano), lingua seconda (in Ticino) e lingua straniera nella scuola dell’obbligo (nella parte tedesca del Canton Grigioni). In una realtà così peculiare dal punto di vista linguistico e culturale, DIDIT intende offrire uno strumento di ricerca e aggiornamento rivolto a chi opera, per ragioni di studio o di lavoro, nell’ambito della didattica dell’italiano come lingua prima, come lingua seconda o come lingua straniera. Vista la particolare situazione linguistica del Canton Grigioni, del limitrofo Alto Adige e tenuto conto delle diverse altre lingue presenti sul territorio grigionese e ticinese accanto alle lingue ufficiali, la nuova rivista prende in considerazione anche la ricerca sulla didattica del plurilinguismo. In questo senso la rivista si presenta come luogo di scambio scientifico privilegiato e unico nel panorama delle pubblicazioni scientifiche presenti sul territorio nazionale svizzero e come uno dei pochi strumenti a livello internazionale che prendono in esame l’italiano nei diversi contesti di insegnamento; l’obiettivo sul medio-lungo termine è di configurarsi come un punto di riferimento nel campo degli studi sulla didattica dell’italiano e del plurilinguismo, caratterizzati dal costante connubio tra dimensione teorica e dimensione applicativa. DIDIT è divisa in tre sezioni: Studi e ricerche, Esperienze didattiche e Recensioni e segnalazioni. La prima, affidata alla penna di studiose e studiosi di chiara fama nel settore della didattica della lingua e della letteratura italiana (in questo primo numero Maria G. Lo Duca e Giuliana Fiorentino e, per la tematica del plurilinguismo, Ruth Videsott), accoglie approfondimenti teorici su temi afferenti agli ambiti didattici sopra ricordati. La seconda è dedicata a esempi di applicazioni e percorsi didattici, affidati a studiose e studiosi, ricercatrici e ricercatori, docenti attive e attivi nella scuola di ogni ordine e grado (in questo numero Livia Radici Tavernese, Daniele Dell’Agnola, Stefania Crameri e Daniela Kappler). La terza presenta, infine, recensioni di libri e studi che possono contribuire all’innovazione didattica nelle discipline di riferimento e a segnalazioni di opere – come albi illustrati, poesie, raccolte di racconti e romanzi – rivolte a lettori di diverse fasce di età. Tenuto conto dei contesti minoritari con cui si vede confrontato l’italiano in Svizzera, la rivista ambisce a diventare anche uno strumento per il sostegno e la promozione della lingua italiana in questo contesto nazionale, e non solo. In tal senso, si propone di estendere il proprio orizzonte agli studi sulla didattica dell’italiano in un’accezione ampia, che accolga prospettive plurali e sguardi capaci di spaziare dalla teoria all’applicazione pratica, avendo sempre come obiettivo di fondo un aggiornamento costante sulle strategie, sui metodi, sulle ricerche volte a migliorare e a innovare l’insegnamento dell’italiano. In tal modo la rivista garantisce lo scambio e la comunicazione tra il mondo della ricerca e quello della scuola, a livello nazionale e internazionale: attraverso la scelta dei temi, degli ambiti di ricerca e di riflessione, DIDIT vuole così rispondere alle sfide didattiche e teoriche poste alla disciplina e stimolare il dibattito scientifico e pubblico.
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Tekavčić, Pavao. "Ladinia XVII (1993), Istitut Ladin "Micurá de Rü", San Martin de Tur; 207 pagine; Ladinia XVIII (1994), ibidem; 344 pagine." Linguistica 36, no. 1 (December 1, 1996): 111–14. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.36.1.111-114.

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Abstract:
La bella rivista ladina, sempre alla stessa invidiabile altezza tecnica, offre nei due ultirni volurni diverso materiale di vario interesse; quanto alla lingua dei contributi, in entrambi i volurni il 75% dei testi è in tedesco (9 su 12 nel vol. XVII, 6 su 8 nel vol. XVIII), uno è in ladino, il resto in italiano. Come di consueto, al primo piano della nostra recensione saranno gli articoli di interesse linguistico e filologico.
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Dapit, Roberto. "Relazioni semantiche tra lo Sloveno standard e i dialetti con riferimento alle lungue di interazione." Linguistica 49, no. 1 (December 29, 2009): 277–93. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.49.1.277-293.

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Abstract:
Il contributo si propone mettere a confronto, sul piano semantico, un corpus lessicale dialettale con le relative voci della lingua standard contemplate nello slovar slovenskega knjižnega jezika. Il tentativo di analisi semantica viene realizzato sulla base di nomi di luogo rilevati a Resia che, in questa sede, vengono classificati in varie categorie secondo il livello di convergenza individuato tra i due livelli linguistici. Oltre al resiano si tiene conto nella discussione anche di altre varietà, in particolare del dialetto del Torre e, a causa dell’intensa interazione, del friulano, da cui deri- vano numerosi toponimi; il tedesco invece ha svolto in questo senso un ruolo assai limitato.Secondo i risultati dell’analisi, la categoria più numerosa comprende voci che indicano un’ampia convergenza tra i livelli della lingua slovena (51,30%), mentre risulta piuttosto limitata la categoria della divergenza (9,67%); la categoria delle voci desemantizzate assume invece un peso maggiore (21,93%); i prestiti, provenienti quasi esclusivamente dall’ambito romanzo e prevalentemente friulano, compongono l’ultima e relativamente ampia categoria (17,10%).L’autore sottolinea inoltre la questione del rapporto instauratosi non soltanto tra i livelli linguistici ma anche tra questi e le lingue di interazione. Infatti, oltre a constatare che i tratti semantici individuati nei nomi di luogo resiani confermano, anche sul piano della semantica, una stretta relazione con la lingua standard, ovvero la lingua slovena centrale, pone l’accento sulla necessità di definire, anche attraverso un processo di analisi etimologica, alcuni altri aspetti. Si riferisce più precisamente alle caratteristiche semantiche del lessico appartenente a sistemi lingusitici che si sono sviluppati in una dimensione di interazione linguistica e culturale. L’accento viene posto infine sulla rilevanza dei dati riguardanti la storia del lessico auspicando una ricerca che tenga conto della diversità linguistica e delle relazioni tra le lingue. Un simile approccio infatti consentirebbe non soltanto di approfondire le conoscenze relative all’evoluzione della semantica e alla lessicografia, ma anche di comprendere una condizione in cui la convivenza di varie lingue e culture è destinata normalmente a svolgere, nel lungo periodo, un ruolo preminente.
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Nadler, Robert. "Multilocalitŕ: un concetto emergente fra mobilitŕ e migrazione." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 94 (April 2011): 119–33. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-094009.

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Abstract:
Da tempo il tema della mobilitŕ sociale e spaziale interessa discipline come la sociologia, la geografia e l'economia. I processi migratori, dall'altro, sono diventati un oggetto specifico della ricerca scientifica. Tuttavia entrambi si sono sviluppati all'interno delle societŕ industriali moderne e appare lecito dubitare del fatto che essi possano ancora rappresentare in modo adeguato la condizione di individui e di gruppi sociali post-moderni che devono organizzare la propria vita in contesti socio-spaziali altamente flessibili. L'Ufficio Federale per l'Edilizia e la Progettazione Regionale tedesco () ha recentemente dedicato un numero speciale della rivista "Informazioni sullo Sviluppo Spaziale" () al tema della multilocalitŕ. Il termine sta assumendo sempre piů importanza nel dibattito internazionale al fine di descrivere alcuni tratti specifici della vita quotidiana postmoderna. In questo saggio l'autore ripercorre i passaggi salienti del dibattito sul tema in corso nell'ambiente scientifico di lingua tedesca. In un primo momento, descrivendo il significato attribuito al concetto di multilocalitŕ e agli elementi che lo differenziano da quelli di mobilitŕ e di migrazione. In seguito, mostrandone i campi di applicazione di maggiore interesse per la ricerca scientifica.
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Sikora, Adam R. "Kaszubskie przekłady Pisma Świętego." Ruch Biblijny i Liturgiczny 57, no. 4 (December 31, 2004): 301. http://dx.doi.org/10.21906/rbl.526.

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Abstract:
Il casciubo è una lingua slava che si è formata in Pomerania quale lingua comune nel XVI sec. e dal XIX sec. si sviluppa anche quale lingua letteraria. Le traduzioni bibliche in casciubo sono state effettuate nei due periodi. Le prime, fatte dai pastori evangelici sulla base del testo tedesco, vengono dai sec. XVI e XVII. Esse contengono singole pericopi dell’Antico e del Nuovo Testamento, soprattutto i salmi e i cantici. Dalla metà del sec. XX invece i cattolici hanno cominciato il lavoro traslatorio. Nel 1992 sono apparsi I quattro Vangeli di d. Franciszek Grucza e nel 1993 Il Nuovo Testamento di Eugeniusz Gołąbek che prima, nel 1990, ha tradotto anche Il libro dei salmi. La base di queste traduzioni era la Biblia Tysiąclecia. Nel 2001 abbiamo ricevuto Il Vangelo secondo san Marco di p. Adam R. Sikora OFM, tradotto dal testo greco. Tutte queste traduzioni sono state approvate dalla Chiesa cattolica in Polonia. Adesso si prepara la traduzione casciuba di tutto l’Antico Testamento.Questa intensa attività traslatoria testimonia la vitalità della cultura e della fede dei Casciubi.
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De Fazio, Debora. "«VIRTUOSI SENZA CUJONI!» TRA ITALIANO, LATINO E TEDESCO NELLE LETTERE DI LUDWIG VAN BEETHOVEN." Italiano LinguaDue 13, no. 2 (January 26, 2022): 559–72. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17148.

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Abstract:
L’articolo si occupa di analizzare alcune espressioni in italiano (non solo di carattere musicale) che compaiono dell’epistolario di Ludwig van Beethoven. L’uso della nostra lingua concorre, con il latino e il tedesco, a caratterizzare la scrittura del grande musicista, fra calembours, giochi di parole, frasi fatte, citazioni, invettiva e turpiloquio. «Virtuosi senza cujoni!» Italian, Latin and German in the letters of Ludwig van Beethoven The paper analyzes some expressions in Italian (not only of a musical nature) that appear in Ludwig van Beethoven’s correspondence. The use of our language contributes, with Latin and German, to characterize the writing of the great musician, including calembours, puns, clichés, quotations, invective and foul language.
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Pelillo-Hestermeyer, Giulia. "Tra il dire e il non dire." Mnemosyne, no. 2 (October 11, 2018): 11. http://dx.doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i2.12013.

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Abstract:
Lo studio muove dalla descrizione della zona d’ombra compresa tra il detto e il non detto, ossia dallo spazio occupato dall’implicito in un corpus di lettere della Missione Cattolica Italiana di Mannheim, nella Germania meridionale. In contrasto con lo stile ‘semplice’, che si propone di coinvolgere il destinatario, è l’analisi del significato implicito che rivela squarci di quotidianità, problemi della comunità, e la percezione dell’identità della Missione nel contesto socio-culturale tedesco. La descrizione delle strategie comunicative impiegate nelle lettere testimonia inoltre la diffusione, anche nella lingua della predicazione, di una nuova forma di semplicità linguistica che, superato il conflitto fra italiano e dialetto, fa dell’espressività il proprio mezzo stilistico privilegiato, senza distinzione tra oralità e scrittura.
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Bruzzone, Barbara. "Sui primi manuali didattici per l’insegnamento del tedesco come lingua straniera nella Venezia del xv secolo." Recherches, no. 5 (December 1, 2010): 29–46. http://dx.doi.org/10.4000/cher.8834.

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Tekavčić, Pavao. "Maria Iliescu - Wagner Marxgut (eds), Latin vulgaire - Latin tardif III, Actes du Ill ème Colloque international sur le latin vulgaire et tardif (Innsbruck, 2-5 septembre 1991); Tübingen, Niemeyer, 1992; X + 368 pagine." Linguistica 34, no. 2 (December 1, 1994): 142–47. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.34.2.142-147.

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Abstract:
Questo volume raccoglie gli Atti del IIIcolloquio internazionale sul latino volgare e tardo, organizzato dalla prima curatrice assieme ad un gruppo di altri studiosi dell'Università di Innsbruck. Ci sono trenta contributi (non ventinove, come detto alla p. IX), di cui quattordici in tedesco, dodici in francese e quattro in spagnolo. Gli autori si dedicano a tutto l'arco della latinità dalla Cena Trimalchionis ai testi dei secc. XVI-XVIII; quanto ai livelli linguistici, predominano il lessico e la semantica, ma non mancano nemmeno i livelli grafico, fonetico-fonologico e morfosintattico, nonché interessanti accenni alla pragmatica e ai problemi sociolinguistici e testuali. La maggioranza degli autori offre fatti nuovi e/o reinterpretazioni in chiave moderna di quanto già noto. A nostro avviso sono particolarmente interessanti i due contributi dedicati alla lingua dei documenti recentemente scoperti (numm. 9 e 23), mentre al polo opposto si trovano i contributi di carattere polemico (num. 24) o addirittura vere e proprie stroncature (num. 22). In seguito diamo i riassunti dei contributi, con le nostre osservazioni. La numerazione 1-30 è nostra.
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Tekavčić, Pavao. "Neologismi tecnici ed affini nella prosa rovignese attuale." Linguistica 26, no. 1 (December 1, 1986): 69–82. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.26.1.69-82.

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Abstract:
La lingua delle opere in rovignese, apparse sulle pagine dell'antologia Istria Nobilissima, offre materiali ricchi e svariati per diversi tipi di studi linguistici, fra I quali quello dellivello lessicale è uno dei più importanti. Si sa, infatti, che proprio nellessico, meglio che nei livelli fonologico e morfosintattico, si riflettono le vicende di un idioma e della comunità che lo parla. Dopo avere studiato illessico della prosa rovignese nella citata antologia da vari punti di vista (Tekavčić 1983a, 1983b, 1984a, 1984b, Elemento tedesco, Tekavčič Riflessi), abbiamo deciso di aggiungere qualche pagina su un aspetto forse minore, rna certamente non privo di importanza, del pa­ trimonio lessicale del rovignese: i neologismi, prevalentemente nel settore tecnico rna anche in certi altri settori affini. Poiché Ia linguistica attuale non si limita, come quella di un tempo, ai settori ritenuti «genuini», «puri», «conservatori» ecc., rna studia l'idioma tutto quanto, tale quale funziona nella sua comunità in tutte le occa­ sioni e a tutti i fini, è logico che anche i neologismi vi trovino posto; anzi, sono proprio essi che provano la capacità creativa, innovativa, di un idioma e con ciò anche la sua vitalità. Si confrontino recentemente I contributi di E. Diekmann sulla terminologia dell'automobilismo e dei settori lessicali connessi (Diekmann (1983, 1984).
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Ineichen, Gustav. "Lʹitaliano nel paragone contrastivo." Linguistica 31, no. 1 (December 1, 1991): 171–76. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.31.1.171-176.

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Abstract:
Quando si consideri l'italiano messo a raffronto con altre lingue europee, si può pensare dapprima al tedesco. Data del 1942 una caratterizzazione globale letterariamente dotta del dottor Santoli, allora professore nell'Università di Firenze. Un esame contrastivo della frase nominale e delle relazioni di causalità è dovuto a Gislimberti (1989) che si rivolge essenzialmente a studenti e a traduttori d'italiano. A questo s'aggiunga Gislimberti (1988) per un esame contrastivo in sede di testualità. Con Holtus-Pfister (1985) l'attenzione è richiamata a problemi particolari esaminati in base a un corpus di traduzioni di prose tedesche e italiane. Tali problemi, che passano per essere significativi, sono le proposizioni relative, l'espressione del passivo, le formazioni del diminutivo, la composizione nominale, gli avverbi di gradazione e la traduzione di certe parole chiave del tedesco.
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Blühdorn, Hardarik. "Manuale di storia della lingua tedesca." Informationen Deutsch als Fremdsprache 32, no. 2-3 (June 1, 2005): 164–66. http://dx.doi.org/10.1515/infodaf-2005-2-327.

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Bunn, Daniela, and Mariele Lúcia Tortelli. "A participação da língua italiana no Projeto Multidisciplinar PIBID/UFSC Línguas Estrangeiras/Adicionais: interação, cooperação e formação docente." Revista Italiano UERJ 13, no. 1 (October 17, 2022): 18. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2022.70752.

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Abstract:
RESUMO: Políticas públicas de formação de professores e incentivo à docência como o Programa Institucional de Bolsas de Iniciação à Docência (PIBID/MEC), que tem como objetivo antecipar o vínculo entre os futuros professores e a sala de aula, fazendo uma articulação entre a educação superior e as escolas estaduais e municipais, não contemplam línguas adicionais como o italiano, o francês e o alemão. Tendo em vista essa lacuna, num esforço de resistência e união, professores do Departamento de Metodologia do Ensino e do Departamento de Língua e Literatura Estrangeira, da Universidade Federal de Santa Catarina, refletiram sobre a possibilidade de um subprojeto multidisciplinar que apoiasse essas línguas não contempladas no programa. O objetivo principal deste relato é expor como a experiência da interação entre professores universitários dos cursos de italiano, espanhol, inglês e francês; professores de espanhol e inglês da rede pública de educação de Santa Catarina e graduandos dos cursos de italiano, espanhol, inglês e francês têm criado um espaço de res(ex)istência nas discussões sobre o fazer docente e o ensino de língua-cultura na escola (MENDES, 2004; 2008; 2010; 2015). Como essa equipe e essa experiência multidisciplinar podem contribuir no processo de formação de professores em contexto remoto de ensino e como podemos fomentar o diálogo entre as línguas estrangeiras em nossas universidades são algumas questões norteadoras. É objetivo ainda apresentar o desenvolvimento do projeto durante a pandemia e sua contribuição para a formação dos alunos do curso de licenciatura, especialmente do curso de Italiano. Pela análise de material empírico e teórico estudado ao longo do projeto, procurou-se levantar algumas perspectivas tendo em vista que, de pequenas iniciativas como essas, como a proposta multidisciplinar, o empenho coletivo de professores de LE, a procura por uma bolsa alternativa à da Capes e o interesse e empenho da aluna bolsista, a área do italiano pôde acessar espaços mais democráticos dentro da Universidade e da escola.Palavras-chave: Ensino. Aprendizagem. Língua. Italiano. Pibid Multidisciplinar. ABSTRACT: Politiche pubbliche per la formazione degli insegnanti e incentivi come il Programma Istituzionale per le Borse di Iniziazione all'Insegnamento (PIBID/MEC), che mirano ad anticipare il legame tra i futuri insegnanti e l'aula, creare un collegamento tra l'istruzione superiore e le scuole statali e comunali, non include lingue aggiuntive come l'italiano, il francese e il tedesco. In considerazione di questa lacuna, in uno sforzo di resistenza e di unione, professori del Dipartimento di Metodologia Didattica e il Dipartimento di Lingua Straniera e Letteratura dell'Università Federal de Santa Catarina hanno riflettuto sulla possibilità di un sottoprogetto multidisciplinare che supportasse queste lingue non incluse nel Programma. L'obiettivo principale di questa presentazione è quello di esporre come l'esperienza dell'interazione tra docenti universitari di corsi di italiano, spagnolo, inglese e francese; insegnanti di spagnolo e inglese della rete di istruzione pubblica e laureandi di corsi di italiano, spagnolo e inglese hanno creato uno spazio di resistenza nelle discussioni sulla didattica e l'insegnamento della lingua-cultura a scuola (MENDES, 2004; 2008; 2010; 2015). Come questo team e questa esperienza multidisciplinare possono contribuire al processo di formazione degli insegnanti in un contesto di insegnamento remoto e come possiamo promuovere il dialogo tra le lingue straniere nelle nostre università sono alcune questioni guida. Si propone anche di presentare lo sviluppo del progetto durante la pandemia e il suo contributo alla formazione degli studenti del corso di laurea, in particolare il corso di italiano. L'analisi del materiale empirico e teorico ci ha aitutato ad elevare alcune prospettive in vista di piccole iniziative come la proposta multidisciplinare, l'impegno collettivo degli insegnanti di LE, la ricerca di una borsa di studio alternativa e l'impegno della studente, così l'italiano ha potuto accedere a spazi più democratici all'interno dell'Università e della scuola.Parole chiave: Insegnamento. Apprendimento. Lingua. Italiano. Pibid Multidisciplinare. ABSTRACT: Public policies for teacher training and incentive to teaching such as the Institutional Program for Teaching Initiation Scholarships (PIBID/MEC), which aims to anticipate the link between future teachers and the classroom, making a link between higher education and state and municipal schools, does not include additional languages such as Italian, French and German. In view of this gap, in an effort of resistance and union, professors from the Department of Teaching Methodology and the Department of Foreign Language and Literature of the Universidade Federal de Santa Catarina reflected on the possibility of a multidisciplinary subproject that would support these languages not included in the program. The main objective of this presentation is to expose how the experience of the interaction between university professors of Italian, Spanish, English and French courses; teachers of Spanish and English of the public education and undergraduates of Italian courses, Spanish and English have created a space of res(ex)istência in the discussions on the teaching and language-culture teaching at school (MENDES, 2004; 2008; 2010; 2015). How this team and this multidisciplinary experience can contribute to the teacher training process in a remote teaching context and how we can foster dialogue between foreign languages in our universities are some guiding issues. It also aims to present the development of the project during the pandemic and its contribution to the training of students of the undergraduate course, especially the Italian course. The analysis of empirical and theoretical material, also in view of the formal documents of Santa Catarina, sought to raise some perspectives with a view to small initiatives such as the multidisciplinary proposal, the collective commitment of LE teachers, the search for an alternative scholarship t and the interest and commitment of the scholarship student, the Italian area was able to access more democratic spaces within the University and the school.Keywords: Teaching. Learning. Language. Italian. Multidisciplinary Pibid.
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Pescia, Lorenza. "La femminilizzazione degli agentivi nell’era digitale: la rappresentazione linguistica delle donne e google translate." Babylonia Journal of Language Education 3 (December 20, 2021): 102–9. http://dx.doi.org/10.55393/babylonia.v3i.133.

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Abstract:
Italiano, tedesco e inglese sono lingue che si comportano diversamente per quanto riguarda l’uso di forme femminilizzate. Se per il tedesco esiste un modello grammaticale affermato, per l’italiano l’uso di forme marcate non è “automatico” ed è spesso oggetto di discussione. Date queste premesse, ci siamo chiesti come si comporti google translate rispetto alla traduzione in italiano di agentivi riferiti a donne. Grazie a tre corpora basati sui profili wikipedia di 200 donne (il primo corpus con testi in italiano, gli altri due con le traduzioni in italiano dal tedesco e dall’inglese) abbiamo osservato quali sono gli elementi che facilitano o ostacolano il riconoscimento del genere, alla luce del nuovo sistema con reti neurali.
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Bartuschat, Johannes. "Zur deutschen Danteforschung im 19. Jahrhundert." Deutsches Dante-Jahrbuch 97, no. 1 (October 24, 2022): 20–36. http://dx.doi.org/10.1515/dante-2022-0007.

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Abstract:
Riassunto Questo contributo tratta degli studi danteschi in lingua tedesca nel XIX secolo. Anche se tutta l’Europa riscopre Dante con entusiasmo a partire dal 1800, la Germania può essere considerata, insieme all’Italia, come il paese in cui ha inizio la ricerca scientifica sulla sua opera, sulla sua vita e sulla sua epoca e in cui si gettano le basi per gli studi del XX secolo. Attraverso l’analisi di alcuni studi significativi il saggio cerca di illustrare i principali temi e orientamenti della ricerca dantesca del periodo in lingua tedesca. Le ricerche sul contesto storico di Dante e l’analisi del suo pensiero politico si rivelano temi particolarmente importanti, ai quali vengono dedicati numerosi studi approfonditi.
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Videsott, Paul. "Gli italianizmi nel ladino brissino-tirolese: alcuni aspetti quantitativi e cronologici in base all'ALD-I." Linguistica 41, no. 1 (December 1, 2001): 129–58. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.41.1.129-158.

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Abstract:
II ladino brissino-tirolese e il romancio grigionese sono spesso caratterizzati come lingue a cavallo tra l'Europa settentrionale e meridionale (cf. Schmid 1993) e situate nel campo di gravitazione del tedesco e dell'italiano (cf. SillerRunggaldier 1999). Di questi due poli d'attrazione, soltanto il primo è stato studiato in maniera adeguata: l' influsso del tedesco (nelle sue varianti diatopiche e/o cronologiche) sul lad. b.t. e sul rom. grig., in special modo la sua componente lessicale, e stato oggetto di nume-rose analisi .2
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Bertollo, Sabrina. "Esperienze di didattica collaborativa nella Terza Missione: lingua tedesca per la formazione continua." Altre Modernità, no. 27 (May 30, 2022): 113–30. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/17881.

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Abstract:
Lo scopo del presente contributo è quello di indagare, tramite un resoconto di esperienze, come l’improvvisa distanza forzata abbia influito nell’interazione tra il sistema universitario e il tessuto sociale, con particolare riguardo al segmento della formazione continua, parte integrante della Terza Missione. Il punto di partenza per le riflessioni che verranno condotte è il corso di formazione “Lingua Tedesca per la Comunicazione Professionale”, destinato a utenti esterni, che si è tenuto tra gennaio e febbraio 2021, nell’ambito del Progetto di Eccellenza del Dipartimento di “Lingue e Letterature Straniere” dell’Università di Verona e del progetto MultilinVR. La situazione pandemica ha reso ancora più significativo il ruolo formativo dell’università per un’utenza diversa da quella canonica, mossa da spinte motivazionali e obiettivi che si sono evoluti e rideclinati proprio a fronte delle mutate condizioni sociali. A partire dalla pratica di didattica a distanza, svolta in forma sincrona e asincrona, verranno analizzate le strategie impiegate per realizzare una didattica pienamente collaborativa e situata, che ha visto nell’interazione il suo aspetto caratterizzante. Verranno inoltre presi in esame il ruolo e le forme della valutazione, che, con questa tipologia di apprendenti, assumono funzioni e valori diversi rispetto a quelli previsti nella didattica per studenti universitari.
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Demo, Heidrun, and Simone Seitz. "Principi per una progettazione didattica inclusiva." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 2 (December 2021): 96–107. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-special-2021oa12920.

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Abstract:
L'articolo tratteggia alcuni elementi fondanti una progettazione didattica inclusiva, attingendo alla riflessione generata sia nella didattica generale che nella didattica inclusiva nella cultura di lingua italiana e nella cultura di lingua tedesca. Emerge, sopra a tutto, la centralità del concetto di partecipazione per una progettazione inclusiva. Nello specifico descriveremo come la formulazione di traguardi ampi e complessi, la continua riconnessione dei principi di individualizzazione e di partecipazione ed, infine, uno stretto legame fra valutazione formativa e progettazione didattica possono essere considerati promettenti fondamenta per una progettazione didattica inclusiva.
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Rothschild, Berthold. "L'affaire Interlaken. Atto secondo." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 3 (September 2020): 383–88. http://dx.doi.org/10.3280/pu2020-003003.

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Abstract:
Vengono pubblicati tre scritti. Nel primo Pier Francesco Galli, in una breve nota introduttiva, sot-tolinea l'importante ruolo storico avuto dalla psicoanalisi svizzera nella formazione di molti colle-ghi italiani. Nel secondo scritto Berthold Rothschild racconta, riproducendo anche un carteggio, le vicissitudini che hanno portato alla cancellazione del suo invito a un convegno su "Psicoanalisi, cultura e politica", che doveva tenersi a Ginevra il 6 giugno 2020, organizzato dal Centre Psycha-nalytique Raymond de Saussure (CPRS) della Società Svizzera di Psicoanalisi (Schweizerische Gesellschaft für Psychoanalyse [SGPsa]); questo invito è stato cancellato per le proteste di alcuni psicoanalisti di lingua tedesca della Società Svizzera di Psicoanalisi che ancora ricordano la scis-sione, avvenuta nel 1977, tra il "Seminario Psicoanalitico di Zurigo" (Psychoanalytisches Semi-nar Zürich [PSZ]), cui appartiene Rothschild, e la Società Svizzera di Psicoanalisi, a sèguito delle vicende che portarono alla cancellazione di un convegno che doveva essere tenuto nel 1974 a In-terlaken (è questa la ragione per cui nel titolo si parla di "atto secondo"). Nel terzo scritto viene riportata la documentazione dell'"affaire Interlaken", originariamente pubblicata nei numeri 4/1975 e 3/2015 di Psicoterapia e Scienze Umane e mai pubblicata in altre lingue.
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Berruto, Gaetano. "Note sul repertorio linguistico degli emigrati italiani in Svizzera tedesca." Linguistica 31, no. 1 (December 1, 1991): 61–79. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.31.1.61-79.

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Abstract:
Nei lavori sociolinguistici sull'emigrazione italiana nella Svizzera germano fona sono stati approfonditi diversi aspetti del comportamento linguistico sia della prima che della seconda generazione, ma ci si è concentrati per lo più sulle caratteristiche dell'italiano o sul fenomeno della commutazione di codice, e manca sinora un quadro globale e analitico dell'insieme delle varietà di lingua possedute e utilizza­ te e della configurazione del repertorio di italofoni in un ambiente germanofono e plurilingue.
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Fleck, Christian. "Per un profilo prosopografico dei sociologi di lingua tedesca in esilio." MEMORIA E RICERCA, no. 31 (September 2009): 81–101. http://dx.doi.org/10.3280/mer2009-031006.

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Abstract:
- Sociologists have an eminent role among social scientists which were forced to migrate to the United States after 1933. The objective of defining their prosopographic profile pushed the author to identify the main features that determine the identity of this figure, which did not have a precise profile in Europe in the 1920's and 1930's. Crossing various sources, the article first delineates the basic identikit of the German speaking sociologist and then compares a few specific categories: scholars who migrated, those who remained in their native country, and those of German or Austrian origin. The second part of the essay is totally devoted to the evaluation of the impact of the scientific production of this group of sociologists on American culture.Parole chiave: sociologia, esilio, universitŕ, prosopografia, carriere, impatto scientifico sociology, exile, universities, prosopography, careers, scientific impact
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Jernej, Josip. "Intorno all'analisi sintattica della frase semplice in italiano /." Linguistica 44, no. 1 (December 1, 2004): 17–26. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.44.1.17-26.

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Abstract:
Secondo una lunga tradizione confermata anche da opere illustri come la Sin­ tassi italiana di Raffaello Fornaciari del 1881, gli autori delle grammatiche italiane, nel trattare la struttura della frase semplice, adottano una soluzione fortemente influenzata dalla semantica, con i cosiddetti complementi indiretti. Trattasi di un modello che si differenzia completamente da quello adottato nelle grammatiche delle altre grandi lingue europee, come i1francese, il tedesco, il russo, in cui l'analisi della frase semplice è impostata su criteri essenzialmente sintattici.
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Holtus, Günter, and Johannes Kramer. "Studi tedeschi di orientamento romanistico sulle lingue prelatine." Zeitschrift für romanische Philologie (ZrP) 121, no. 1 (February 2005): 27–48. http://dx.doi.org/10.1515/zrph.2005.27.

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Kappler, Daniela. "Venite A spasso con noi!" DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 1 (November 9, 2021): 131–51. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.07.

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Abstract:
I percorsi didattici A spasso con noi rappresentano un’innovazione sul piano nazionale e internazionale per quanto concerne la declinazione concreta e multimodale del metodo Content and Language Integrated Learning (CLIL) a favore della lingua italiana e per allievi di scuola elementare. I materiali costituiscono i frutti di esperienze didattiche plurime con bambini e adulti e di intense collaborazioni intercantonali e sono dedicati a classi di scuola elementare del Canton Uri. Da agosto 2020 un connubio unico, virtuoso e coerente, di materiali cartacei e digitali ricchi di tasks che lasciano molto spazio alla personalizzazione e alla differenziazione è entrato nelle aule. Il fil rouge che dischiude gli orientamenti del nuovo Piano di studio della Svizzera tedesca e del CLIL è, “naturalmente”, il viaggio. Un viaggio alla scoperta del territorio e della lingua della Svizzera italiana. Il presente articolo ripercorre le esperienze didattiche preparate e vissute all’interno del progetto e ne ritrae il valore formativo per le persone e le istituzioni coinvolte.
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Piccioni, Sara, Mariapia D’Angelo, and Maria Chiara Ferro. "I Corpora SEAH di comunicazione specializzata nel settore dell’Architettura e delle Costruzioni." Linguistica 61, no. 2 (December 30, 2021): 97–122. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.61.2.97-122.

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Abstract:
La mancanza di competenze nel linguaggio accademico-disciplinare costituisce spesso un ostacolo alla mobilità degli studenti. Questo è particolarmente vero nel campo dell’Architettura e delle Costruzioni (AC), in cui il percorso formativo comprende una serie di sotto-domini tecnici che sono spesso definiti da pratiche professionali, tradizioni culturali e quadri giuridici specifici di un dato paese. Con l’obiettivo di favorire la partecipazione ai programmi di scambio, il progetto Erasmus+ SEAH (Sharing European Architectural Heritage: Innovative language teaching tools for academic and professional mobility in Architecture and Construction) mira a creare corpora specializzati nel campo dell’AC e moduli linguistici open access basati sui suddetti corpora in lingua francese, tedesca, italiana, russa e spagnola. Il contributo presenta il quadro teorico di riferimento, le metodologie e le finalità del progetto SEAH, soffermandosi sui criteri e sulle procedure generali del corpus design, con esemplificazioni della compilazione e impiego dei corpora per la lingua spagnola, italiana e russa.
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Skytte, Gunver. "Il concetto di storia della lingua nell'opera grammaticale di Benedetto Buommattei." Linguistica 31, no. 1 (December 1, 1991): 279–89. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.31.1.279-289.

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Abstract:
Che la storia della lingua sia una disciplina linguistica di data recente, fondata nell'800, soprattutto grazie alle ricerche pionieristiche di insigni filologi tedeschi, è un'opinione comunemente accettata, ed essa è probabilmente anche giustificata attraverso la classificazione datane di disciplina. A questo dato di fatto si deve senz'altro l'opinione altrettanto estesa che prima dell'800 non esistesse il concetto di linguistica diacronica o cambiamento linguistico in senso scientifico, come pure quella non meno erronea che la linguistica, come scienza, sia stata fondata solo nell'800.
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Conci, Marco. "Psicologia psicoanalitica dell'Io. Una prospettiva europea." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 3 (August 2021): 425–66. http://dx.doi.org/10.3280/pu2021-003002.

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Abstract:
Il modo migliore di riscostruire la storia della psicoanalisi non è quello di cominciare dalle teorie ma dagli autori e dai loro contesti. Importanti contributi allo studio dell'Io furono dati in Europa già da Ferenczi e Fenichel, ben prima che Hartmann fondasse la Psicologia dell'Io che egemonizzò il campo negli Stati Uniti. Nell'Europa dell'anteguerra importanti contributi a quella che qui viene chiamata "psicologia psicoanalitica dell'Io" vennero da Anna Freud, Paul Federn e Gustav Bally, e nel dopoguerra da Alexander Mitscherlich, Paul Parin e Johannes Cremerius per la comunità di lingua tedesca e da Joseph Sandler per quella di lingua inglese. Su questa base si potrebbe parlare di "psicologie dell'Io" al plurale, come si fa per le diverse teorie delle relazioni oggettuali. La psicologia psicoanalitica dell'Io di Fenichel attraverso i princìpi tecnici da lui enunciati negli anni 1930 informa tuttora di sé il lavoro di tanti psicoanalisti anche se in modo inconsapevole, soprattutto in Germania. Rappresenta ad esempio l'ingrediente di fondo della "terapia psicoanalitica", empiricamente verificabile, formalizzata da Helmut Thomä e Horst Kächele.
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Desideri, Paola. "Principali studi morfosintattici sulla lingua politica nel ventennio 1960-1980." Linguistica 61, no. 2 (December 30, 2021): 49–59. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.61.2.49-59.

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Abstract:
Con il presente lavoro si intende dimostrare la rilevanza dell’analisi morfosintattica nell’ambito della lingua politica. Nel ventennio 1960-1980 su questo terreno di ricerca sono stati effettuati importanti studi soprattutto da parte di italiani, francesi e tedeschi, di essi vengono citati qui i più significativi. Infatti, specialmente in periodi di crisi sociali e di congiunture politiche, i processi morfologici e sintattici esibiscono quanto sia efficace la creatività linguistica per coniare mirate parole d’ordine e lessemi ad effetto propagandistico. L’analisi distribuzionale di corpora politici, condotta negli anni Settanta sulla base della “discourse analysis” di Z. S. Harris, apporta, con diversi lavori, un ulteriore interessante contributo all’esame sintattico del linguaggio politico.
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SCHMID, STEPHAN. "Lingua madre e commutazione di codice in immigrati italiani di seconda generazione nella Svizzera tedesca." Multilingua - Journal of Cross-Cultural and Interlanguage Communication 12, no. 3 (1993): 265–90. http://dx.doi.org/10.1515/mult.1993.12.3.265.

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Costa, Marcella. "Fabbisogni e scelte linguistiche nella comunicazione turistica in Italia, con particolare riferimento alla lingua tedesca." Sociolinguistica 32, no. 1 (November 1, 2018): 93–102. http://dx.doi.org/10.1515/soci-2018-0009.

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Abstract:
Abstract The paper reflects on the linguistic needs in the field of tourism communication in Italy starting from data on the main tourist markets of origin in Italy. After an overview on language choice in the pre-trip stage on national and regional level, it outlines a research project on language contact between German speaking tourists and hosts in Piedmont aiming at enhancing the quality of communication with German as a foreign language for tourism.
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Ivancic, Barbara. "Tra le (non) virgole di Alla cieca. Osservazioni sulla traduzione di Alla cieca e sul rapporto tra Claudio Magris e i suoi traduttori." Quaderni d'italianistica 32, no. 1 (December 6, 2011): 83–109. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v32i1.15936.

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Abstract:
Le opere di Claudio Magris sono state tradotte in molte lingue; il primato spetta a Danubio (1986), che segnò il successo internazionale dello scrittore e germanista triestino, con ventidue traduzioni, seguono Un altro mare (1991), tradotto in quattordici lingue, e Microcosmi (1997), a quota diciassette, mentre l’ultimo romanzo Alla cieca (2005) è stato finora tradotto in sedici lingue. Oltre ad essere un autore pluritradotto, Magris nutre anche un profondo interesse per l’argomento della traduzione e in particolare per la traduzione dei suoi stessi testi, come testimonia un intenso dialogo che instaura con molti dei suoi traduttori. A questo rapporto per molti versi singolare tra l’autore e i suoi traduttori1 è dedicata la prima parte del presente contributo. Nella seconda parte ci si concentra su Alla cieca e in particolare su un tratto stilistico del romanzo, quello dei segnali interpuntivi, il cui uso viene dapprima descritto nel testo fonte e che poi si analizza nelle traduzioni inglese, tedesca e croata.1Per un’analisi più approfondita di questo rapporto rimando al mio studio Il dialogo tra autori e traduttori. L’esempio di Claudio Magris (cfr. Ivancic 2010).
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Lemmi, Martina, and Deborah Catteruccia. "Nuove prospettive della comunicazione: inclusione di tutti i generi e di tutte le persone nell’UE." Revista Letras Raras 10, no. 2 (May 29, 2021): 265. http://dx.doi.org/10.35572/rlr.v10i2.2072.

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Abstract:
Questa recensione presenta i contenuti e l’utilità della guida pubblicata dal Segretariato Generale del Consiglio Europeo intitolata Comunicazione inclusiva all’SGC, la quale si concentra su somiglianze e differenze tra le versioni inglese, tedesca, portoghese e italiana. Sono mostrate alcune delle strategie che possono essere utilizzate per un linguaggio più inclusivo nell’SGC. Ogni versione presenta specificità linguistiche e socio-culturali relative alle singole lingue prese in considerazione e, pertanto, sono mostrati esempi diversi in ogni traduzione del documento. Gli obiettivi sono di ottenere una maggiore consapevolezza del nostro utilizzo del linguaggio orale, scritto e visivo e di invitare il lettore a prestare maggiore attenzione all’identità delle singole persone. L’argomento trattato nella guida è attuale e sempre in evoluzione come lo sono altresì le lingue, le quali sono in costante mutamento. Si offre uno spunto di riflessione su strutture e parole di uso quotidiano, le quali in base ai contesti d’uso possono risultare discriminatorie o rischiano di essere interpretate erroneamente.
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Tekavčić, Pavao. "Horst Geckeler - Dieter Kattenbusch, Einführung in die italienische Sprach­ wissenschaft, Romanische Arbeitshefte hrsg. von Gustav Ineichen und Bernd Kiel­ hofer vol. 28, Tübingen 1987, Max Niemeyer Verlag, IX+ 163 pp." Linguistica 28, no. 1 (December 1, 1988): 160–63. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.28.1.160-163.

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Abstract:
Un'introduzione allo studio di una lingua, che sia possibilmente completa e che nel contempo non superi determinati limiti, è un'impresa molto meno facile di quanto possa sembrare ai «non addetti ai lavori», soprattutto con il rapido sviluppo della linguistica modema. Se a questa considerazione generale aggiungiamo che nel caso concreto si tratta di introduzione allo studio di uno dei due più noti e più studiati idiomi romanzi e che finora mancavano manuali introduttivi per l'italiano, abbiamo delineato il compito che si sono assunti i due linguisti tedeschi, offrendo agli italianisti in Germania il citato Arbeitsheft, che in seguito recensiamo.
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Paolucci, Sandro. "Il linguaggio giuridico sloveno e il linguaggio giuridico italiano." Linguistica 61, no. 2 (December 30, 2021): 61–78. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.61.2.61-78.

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Abstract:
Nel presente contributo si illustrano gli esiti di una ricerca avente per oggetto il linguaggio giuridico sloveno e il linguaggio giuridico italiano. In primis, si è proceduto allo studio di numerose fonti, da cui sono emerse le origini, l’evoluzione avvenuta nel corso dei secoli e l’influenza di altre lingue sui due linguaggi giuridici in esame. In riferimento a quest’ultimo punto, si pensi all’influsso del francese in seguito all’entrata in vigore del Code Napoleon nel 1804, del tedesco per effetto della dottrina pandettistica verso la fine dell’Ottocento e dell’inglese dall’inizio del Novecento in poi. Successivamente si è passati allo studio delle principali specialità lessicali e terminologiche dei linguaggi giuridici in generale e del linguaggio giuridico sloveno e italiano in particolare, rilevando talune analogie e differenze particolarmente significative. Per esemplificare, in ambito lessicale si pensi alla marcata presenza della polisemia (per esempio il termine italiano azione può corrispondere in sloveno a tožba, storitev o delnica). Segue una breve indagine a livello terminologico volta a individuare origine, evoluzione e influenza di altre lingue e di altri sistemi giuridici sulla scelta di determinati termini giuridici, che potremmo definire equivalenti funzionali, presenti rispettivamente nella Costituzione italiana e in quella slovena. Ne emergono elementi alquanto significativi che richiedono naturalmente ulteriori estensioni e approfondimenti.
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Arias Navarro, Javier. "Alcune riflessioni sulla teologia sottostante la filosofia linguistica." Eikasía Revista de Filosofía, no. 92 (January 9, 2023): 315–37. http://dx.doi.org/10.57027/eikasia.92.448.

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Abstract:
Nel 1929 avviene a Davos il famoso incontro tra Ernst Cassirer e Martin Heidegger che rappresenta il dibattito tra le correnti filosofiche dominanti nel mondo di lingua tedesca in quel momento, mentre ci si focalizza, nella sua risoluzione, sull’immediato futuro politico che avrebbe dovuto riguardare l'Europa, con i soliti mitmachen dell'università e della stragrande maggioranza dei suoi intellettuali, tra cuianche buoni sacerdoti e i barbieri di Cervantes, che bruciavano libri. Esattamente quattro secoli fa, tra gli altri, Lutero e Zwingli hanno discusso nel cosiddetto Colloquio di Marburg, sul sacramento dell’Eucaristia, prendendo posizioni inconciliabili riguardo alla questione della presenza reale di Cristo in essa. Il presente documento intende dimostrare l'identità strutturale tra la discussione di Davos e quella del colloquio di Marburg, rivelando le sue dimensioni teologiche, che avranno, conosciute o meno, un enorme impatto sull'ulteriore sviluppo di discipline come la linguistica.
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Reitemeyer, Ursula. "La ricezione della filosofia di Ludwig Feuerbach negli studi in lingua tedesca fra il 1965 e il 2015." RIVISTA DI STORIA DELLA FILOSOFIA, no. 3 (August 2016): 523–34. http://dx.doi.org/10.3280/sf2016-003008.

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König-Pralong, Catherine. "Philosophiefeindlichkeit und konservatives Denken: Karl Wittes Dante." Deutsches Dante-Jahrbuch 95, no. 1 (September 23, 2020): 117–30. http://dx.doi.org/10.1515/dante-2020-0010.

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Abstract:
Riassunto Agli antipodi della rappresentazione di Dante come precursore dell’unità nazionale, elaborata dalla filologia erudita italiana, Karl Witte, il più importante dantista di lingua tedesca del XIX secolo, costruì l’immagine di un Dante mistico e antirazionalista, cattolico e conservatore. Il presente articolo analizza, in primo luogo, il progetto intellettuale di Witte a partire dalle reti di relazioni sociali da lui intrattenute, dalle università prussiane sino alla Roma dei pittori ›nazareni‹, per giungere all’università di Halle, dove Witte occupò la cattedra di diritto romano per un periodo di quasi cinquant’anni. In un secondo momento, il contributo si sofferma sulla ricezione delle interpretazioni di Witte, e in particolare della sua lettura riduttiva del Convivio e della filosofia che in esso si esprime. L’articolo mostra come i dibattiti suscitati dai lavori di Witte abbiano infine ecceduto le aspettative del suo stesso autore per dar luogo a una vasta discussione sulla natura e sul valore della scolastica.
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Maletta, Rosalba. "Durs Grünbein in cerca d’Europa tra scomparsa delle piazze e genius loci." Altre Modernità, no. 28 (November 30, 2022): 404–37. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/19187.

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Abstract:
Programmata su basi tecno-scientifiche, la città europea del terzo millennio rischia di dimenticare o banalizzare le distruzioni e i massacri di massa provocati dalla Seconda guerra mondiale. La poetica del frottage di Durs Grünbein mostra quanto i camouflages che addobbano le nostre città sconfessino l’unicità del vivente, suscettibile di emergere in ogni pietra e piazza d’Europa. Il cosmopolitismo perseguito da Grünbein lo radica a Dresda e a Hellerau come luoghi in cui per un breve periodo si realizzarono progetti di Lebensreform, tra i quali un’architettura e un’istruzione che comprendesse le classi meno agiate e gli esclusi. Fantasticate e fantasmatizzate come possibilità per il futuro, le immagini dell'infanzia e dell'adolescenza di Grünbein punteggiano la sua poetica urbana. Insieme alla senese Piazza del Campo e alla ricerca del genius loci, l'isola che non c'è diventa per tanto, nell’opera dell'autore di lingua tedesca, la cornice di una rappresentabilità della cittadinanza europea nutrita delle istanze ideali del Manifesto di Ventotene (1941) e dei Colloqui di Hertenstein (1946).
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Braun, Guido. "Erkenntnispotentiale der „Nuntiaturberichte aus Deutschland“ für die internationale historische Forschung." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 98, no. 1 (March 1, 2019): 11–30. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2018-0004.

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Abstract:
Riassunto Dopo una breve rassegna sull’edizione del carteggio dei nunzi da parte della storiografia di lingua tedesca, nonché una panoramica su temi centrali dei volumi di corrispondenza dei nunzi a Vienna relativi ai primi anni Trenta del XVII secolo, il contributo approfondisce i fulcri tematici, i possibili approcci analitici e la prospettiva di acquisire nuove cognizioni che i volumi relativi agli anni 1630/1635, e soprattutto l’ultimo volume apparso nel 2016, offrono alla ricerca storica per determinati campi tematici, spaziando dalla storia politica a quesiti storico-antropologici. Su queste basi si discute, infine, il problema, affrontato maggiormente a partire dagli anni Novanta del XX secolo, di quanto tali imprese editoriali siano ancora opportune. Si sottolinea che le fonti, edite in questo contesto, sono fondamentali per capire la politica europea durante una fase centrale della Guerra dei Trent’anni, non solo riguardo ai rapporti tra la Curia e l’Impero, ma anche relativo a tutto un ventaglio di problemi politici cruciali a livello europeo. In particolare emergono da esse in maniera efficace le origini della convinzione secondo cui un conflitto che interessava tutta Europa poteva essere ricomposto con successo solo attraverso trattative multilaterali e con il ricorso a mediatori della pace. Tale convinzione sarebbe diventato in seguito un elemento importante del sapere diplomatico europeo.
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Oddon, P. A., M. Montava, F. Salburgo, M. Collin, C. Vercasson, and J. P. Lavieille. "Conservative treatment of vestibular schwannoma: growth and Penn Acoustic Neuroma Quality of Life scale in French language." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 4 (August 2017): 320–27. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1094.

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Abstract:
L’obiettivo di questo lavoro è stato di valutare la storia naturale di crescita degli schwannomi vestibolari (VS), la qualità di vita di quelli trattati in maniera conservativa e di validare una scala specifica per tale malattia in lingua francese, Penn Acoustic Neuroma Quality-of- Life (PANQOL). Sono stati studiati retrospettivamente 26 pazienti con VS trattato in maniera conservativa. Sono state raccolte le caratteristiche dei pazienti e i reperti radiologici, e sono state utilizzate due scale per validare valutare la qualità di vita: la Short Form-36 Health Survey (SF-36) e la PANQOL scale, tradotta in francese. I punteggi ottenuti sono stati comparati con gli studi precedenti. Il tempo medio di follow up è stato di 25 mesi (range 6-72). È stata osservato un accrescimento del tumore in 14 pazienti (53,8%), nessun accrescimento in 12 pazienti (46,2%), e non si è verificata nessuna riduzione. La crescita media del tumore è stata di 2,22 mm/anno, e non sono stati individuati fattori predittivi di crescita. I pazienti con vertigini e instabilità hanno riferito una più bassa qualità di vita, sia secondo la scala SF-36, sia secondo la scala PANQOL. Utilizzando la scala SF-36, i nostri risultati si sono rivelati paragonabili a quelli della letteratura. Utilizzando la scala PANQOL, i nostri punteggi non si sono rivelati statisticamente diversi da quelli derivanti da studi tedeschi e nordamericani, ad eccezione di quelli riguardanti l’udito (p=0,019). La qualità di vita diventa sempre più importante nella gestione dei VS. In linea con questi risultati, noi sosteniamo la strategia non conservativa associata ad una riabilitazione vestibolare per quei pazienti con vertigini ed instabilità. La scala PANQOL, disponibile in lingua francese, si è rivelata specifica per i VS.
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Knoll, Manuel. "La giustizia distributiva tra Platone e Aristotele = Distributive Justice in Plato and Aristotle." ΠΗΓΗ/FONS 3, no. 1 (June 7, 2019): 21. http://dx.doi.org/10.20318/fons.2019.4550.

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Abstract:
Riassunto: Secondo l’opinione prevalente tra gli studiosi di lingua tedesca, bisogna considerare Aristotele come colui che ha “scoperto” la giustizia particolare. Questo articolo dimostra che quest’opinione è errata, innanzitutto perché Platone aveva già precedentemente sviluppato, nella Repubblica e nelle Leggi, la dottrina della giustizia distributiva e il suo principio di uguaglianza geometrica o proporzionale. In un primo momento, l’articolo interpreta la dottrina della giustizia distributiva esposta da Aristotele nell’Etica Nicomachea e nella Politica. In un secondo momento, si mostra che i principali elementi di questa dottrina erano già stati sviluppati da Platone nelle Leggi. Infine, l’articolo offre un’interpretazione innovativa del concetto di giustizia presentato da Platone nella Repubblica.Parole chiave: Platone, Aristotele, giustizia distributiva, Repubblica, Leggi.Abstract: According to the prevailing opinion in German-speaking research, Aristotle is to be understood as the “discoverer” of particular justice. This article demonstrates that this view is incorrect, especially as Plato developed the doctrine of distributive justice and its principle of geometrical or proportional equality already previously in the Republic and the Laws. In a first step, this article interprets the doctrine of distributive justice that Aristotle lays out in the Nicomachean Ethics and the Politics. In a second step, it shows that the main elements of this doctrine have already been developed by Plato in the Laws. In a final step the article offers an innovative interpretation of the concept of justice that Plato presents in the Republic.Keywords: Plato, Aristotle, Distributive justice, Republic, Laws.
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Del Zoppo, Paola. "La microforma letteraria in lingua tedesca tra il 1960 e i primi anni del 2000. Tratti storico-letterari, teorici e di scrittura di una forma dell’engagement." Microtextualidades. Revista Internacional de microrrelato y minificción, no. 2 (November 28, 2017): 57–71. http://dx.doi.org/10.31921/microtextualidades.n2a6.

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Abstract:
Las Kürzestgeschichten constan en la literatura alemana desde hace muchas décadas, procediendo de géneros muy difundidos, sea en la literatura alta sea en la popular (anécdota, Kalendergeschichte). A comienzos del s. XX su forma se va caracterizando en el sentido de la expresión de una postura o protesta política. Al acabar la Segunda Guerra Mundial, muchos autores de microrrelatos se alejan en sus textos del realismo que se consideraba necesario para encarar la reconstrucción, desarrollando un estilo más subjetivo que se acerca a ciertos rasgos de la literatura expresionista. Un estilo de carácter más psicológico, tanto en el empleo del punto de vista como en los asuntos y temas. Entre los autores más interesantes de los años Sesenta y Setenta, Günter Kunert, Helmut Heissebüttel, Wolfdietrich Schnurre, Günter Bruno Fuchs. Peter Bichsel, Ror Wolf, Adelheid Duvanel, Urs Widmer son algunos de los mejores autores que privilegian este género para expresar el disagio y la ironía de la condición humana. El carácter más libre y la posibilidad de experimentar hacen del microrrelato un género adecuado a la deconstrucción de categorías y esquemas socioculturales, por lo que se puede definir como el género del compromiso por excelencia. Su tendencia a desconcertar y a no confortar el lector se vuelve un mensaje poderoso contra la homologación y la falta de conciencia.
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Noyes, Dorothy. "Fiabe e mercanti in Sicilia. La raccolta di Laura Gonzenbach. La comunita di lingua tedesca a Messina nell'Ottocento, and: Fiabe Siciliane. Rilette da Vincenzo Consolo (review)." Marvels & Tales 17, no. 1 (2003): 169–75. http://dx.doi.org/10.1353/mat.2003.0012.

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Dyduch, Jan. "Poszanowanie godności osoby gwarancją poszanowania praw narodu w świetle nauczania Jana Pawła II." Prawo Kanoniczne 41, no. 1-2 (June 15, 1998): 21–32. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1998.41.1-2.01.

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Abstract:
Il papa Giovanni Paolo II nella sua enciclica Redemptor hominis ha mostrato che cosa significa la dignità dell’uomo ed i suoi dritti connessi alla dignità della nazione ed i dritti di essa. Questo programma il Santo Padre realizza nei suo insegnamento. Come ispirazione gli servivano le esperienze dalla storia più recente, ed in modo particolare l’occupazione tedesca come pure l’attività distruttiva del totalitarismo comunista ed infine la liberazione dal giogo di totalitarismo di tanti popoli negli anni 1989-1990. Giovanni Paolo II, analizzando i dritti dell’uomo, stottolinea il significato basilare di dritto alla libertà ed alla vita, senza cui non si puo parlare di rispetto per la persona umana, la quale vive i funzione in grande famiglia, che costituisce la nazione. Giovanni Paolo II insegna sulla dignità e sui dritti della nazione, sopra tutto, durante le Assemblée Generali dell’ONU il 2.X.1979 ed il 5.X.1995, come pure nei discorso presso la Torre di Bandenburgo a Berlino il 23.VI.1996. I discorsi soprannominati non contengono nessun elenco dei dritti della nazione, ma indicano soltanti alcuni più importanti: il dritto di esistere, di decidere di se stesso, della libertà, della propria identità, della diversità, dell’indipendenza, della propria cultura e lingua, della solidare collaborazione nella pace e giusiizia con le altre nazioni. Il Papa condanna il nazionalismo, il quale proclama lo sdegno e l’odio per altri popoli contraponendolo al patriotismo - l’amore della propria patria, la quale è l’mpegno di ogni cittadino di una nazione. Il soggetto di preocuppazione particolare di Giovanni Paolo II è l’unità delle nazioni di Europa.
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De Pol, Roberto. "Le metamorfosi del Pícaro. La ricezione della picaresca nell’area di lingua tedesca (1555/1562–1753). Saggi di storia sociale e comparata della letteratura, written by Alberto Martino." Daphnis 43, no. 1 (December 23, 2015): 283–97. http://dx.doi.org/10.1163/18796583-04301017.

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