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Dissertations / Theses on the topic 'Teoretycy'

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Perissinotto, Mauro <1993&gt. "Verità e fondamento. Un approfondimento teoretico della metafisica delle Confessioni." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12650.

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Abstract:
La tesi si propone di articolare nei suoi fondamenti essenziali una metafisica della trascendenza e della creazione. In particolare, intercetta quello che pare essere lo snodo centrale per una sua impostazione rigorosa e non dogmatica, ma allo stesso tempo necessaria: il rapporto tra essere e pensiero. Questo rapporto viene concepito in senso realistico, riconoscendo nel pensiero il manifestarsi dell'essere, ma anche l'antecedenza e l'alterità dell'essere rispetto al pensiero. Questo progetto viene coltivato attraverso la ricostruzione e l'approfondimento dei contributi metafisici principali di Agostino d'Ippona. Tra questi, luogo privilegiato è rappresentato dalle questioni dei Libri X e XI delle Confessioni, cioè quelle relative alla memoria e al tempo, che vengono sviluppate nelle Parti prima e seconda della Tesi. Emerge infine il tema decisivo della Verità, come nozione ontologica capace al contempo di giustificare e fondare la pretesa di un sapere che raggiunga con certezza l'essere.
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Tredanaro, Emanuele <1977&gt. "Libertà e autocoscienza in Kant tra conoscenza teoretica e filosofia morale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2094/1/Emanuele_Tredanaro_TESI.pdf.

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Tredanaro, Emanuele <1977&gt. "Libertà e autocoscienza in Kant tra conoscenza teoretica e filosofia morale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2094/.

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4

Boatto, Beatrice <1983&gt. "Decostruzione e contraddizione: l'aporia nel pensiero derridiano." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1190.

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Abstract:
La tesi si concentra sulla messa in evidenza di una ricorrente struttura aporetica all'interno della scrittura derridiana. La ritenzione di una potenziale contraddizione non risolta diviene l'elemento chiave che dischiude e al contempo mette in relazione le rivendicazioni filosofiche della decostruzione; tale interpretazione ha origine nella convinzione che la portata ontologica al cuore dell'approccio decostruzionista risieda nella volontà di preservare l'aporetico e il contraddittorio all'interno di qualsiasi struttura concettuale (passata o contemporanea), a partire dall'utilizzo di un lessico e di uno stile che li mettano in risalto. Investigando la supposta fragilità e polivalenza concettuali del pensiero derridiano, mia intenzione è fornire un fertile terreno di discussione per confrontare la decostruzione con il suo principale interesse: un mondo in cui il costante scontro tra tensioni opposte e inconciliabili si rende pressante e imprescindibile per il pensatore contemporaneo, e in cui tali tensioni si rivelano essere la condizione di possibilità stessa della creatività, della relazione all'alterità e alla libera azione.<br>The aim of this thesis is to suggest a reading to turn the apparent aporetic impediment that Derrida stresses in his rhetorical choices into a constructive dynamic approach to the classic antinomies philosophy has always perpetuated, in order to highlight how his linguistic inventions mean much more than an obstinate insubordination to tradition, but stand for an entirely regenerated access to speculative thought. By investigating the supposedly conceptual fragility and polyvalence of Derrida's claims, I intend to provide the ground to discuss a possible approach to a world where the restless ontological clash of opposites has been proven to be the condition of possibility of creativity, relation and independent action. If "experience is contradiction", we cannot but face how this paradox translates into a completely renewed approach to human condition itself - beyond transcendentalism, beyond realism, beyond dialectics - and subsequently to the role philosophy could and should be intended and practiced today.
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Horga, Gheorghe. "Contribuții teoretice și experimentale privind utilizarea materialelor textile pentru izolarea termică a conductelor ce transportă apa caldă." Thesis, Artois, 2013. http://www.theses.fr/2013ARTO0205/document.

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Abstract:
La thèse vise à identifier, développer et tester des matériaux isolants à partir de déchets textiles, le rôle de l'isolation thermique des tuyaux. Visant à accroître la performance énergétique de chauffage et avec un impact environnemental réduit. Etude théorique était d'identifier les propriétés matériau d'isolation thermique, la classification sur le marché utilisé dans l'isolation thermique des méthodes de test national et international. Pour tester les propriétes thermiques ont été menées deux installations de laboratoire. Dans un premier temps l'installation, afin de déterminer la conductivité thermique, le flux thermique de la chaleur est produite par une résistance électrique. Ont été réalisés et testés structurellement différents des matériaux de densité (coton, la laine et le tissu non tissé) de la température maximale de 90C dans la canalisation. Le rôle de ces essais était de déterminer la densité et le comportement optimal à des températures différentes. Une deuxième installation est effectuée sur un cas réel (une tuyauterie isolée thermique avec a) la flux thermique de la chaleur est générée par le fluide (de l'eau). Un conducteur testé dans trois situations : tuyaux non isolés, tuyau isolé et le tuyau PUR isolé non tissé. Tous les tests étaient en faveur de la non tissé. L'analyse statistique a montré que la température et la densité sont des facteurs importants qui influent sur la conductibilité thermique des tissus<br>The thesis aims at identifying, developing and testing of insulation materials from waste textiles, the role in thermal insulation of pipes. Aiming at increasing the energy performance of heating and with a reduced environmental impact. Theoretical study was to identify thermal insulating material properties, classification on the market used in thermal insulation of national and international and the testing methods. To test the thermal properties were conducted two laboratory facilities. At first installation, to determine the thermal conductivity, the thermal flow of heat flux is generated by electrical resistance. Were made and tested structurally different density materials (cotton, wool and non-woven fabric) with maximum temperature of 90C in the pipeline. The role of these tests was to identify the optimum density and behavior at different temperatures. A second installation is performed on a real case (an installation with a thermal insulated pipe) the thermal flow of heat is generated by the fluid (water). A conductive tested in three situations: non-insulated pipes, insulated pipe and pipe PUR insulated non-woven fabric. All tests were in favor of non-woven fabric. The statistical analysis showed that the temperature and density are significant factors that influence the thermal conductivity of fabrics
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Petrovich, Nicola <1970&gt. "Il grido filosofico. Il peso teoretico di Der Schrei all’interno di Der Stern der Erlösung di F. Rosenzweig." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8817.

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Abstract:
A partire sopratutto dagli anni Ottanta dello scorso secolo c’è stata una riscoperta da parte della critica del filosofo ebreo tedesco Franz Rosenzweig (1886-1929). In particolare sono state pubblicate diverse analisi della sua opera principale Der Stern der Erlösung. Tuttavia negli stessi anni in cui Rosenzweig stendeva dal fronte di guerra il suo Meisterwerk, compose anche un piccolo scritto che egli ha intitolato originariamente Von Einheit und Ewigkeit. Ein Gespräch zwischen Leib und Seele e poi chiamato Der Schrei. E’ un’opera secondaria della sua produzione che è stata pubblicata postuma e messa a disposizione della critica solo a partire dal 1986. Questa tesi si propone due obiettivi: in primo luogo offrire un’analisi di questa opera (genesi, struttura, contenuti) che è stata poco studiata dalla critica. In secondo luogo si cerca di mettere in luce come in essa si ritrovino in forma dialogica alcuni nodi teoretici decisivi che sono presenti in Der Stern der Erlösung e in particolare: la dimensione dialogica della verità, la temporalità e il peso speculativo del linguaggio. L’angolo prospettico è quindi quello di analizzare quest’opera come una chiave ermeneutica per comprendere meglio Der Stern der Erlösung
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7

Zuppa, Gabriele. "La teoresi in Nicolás Gómez Dávila. Prolegomeni allo studio di un classico." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2014. https://hdl.handle.net/11572/368131.

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Abstract:
Uno studio teoretico che, sviluppandosi attraverso la lettura puntuale dell'opera gomezdaviliana, consente di mostrare l'appropriata collocazione dell'autore nel firmamento della più alta filosofia di tutti i tempi.
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Bozza, Martino. "Le origini, le linee e le prospettive di una cristologia filosofica del Novecento. La cristità "del pensare in Teodorico Moretti-Costanzi."." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2015. https://hdl.handle.net/11572/368220.

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Abstract:
Il lavoro si è dedicato all'esposizione del pensiero di Teodorico Moretti-Costanzi dalla sua formazione fino alla maturità attraverso la nuova originale prospettiva di comprensione teoretica data dal concetto di cristità. L'attenzione a tale concetto deriva dalla connotazione che assume la cristità nel pensiero di Moretti-Costanzi: tutta l'opera del filosofo è compresa come un tentativo di sviluppare un cristologia fondativa dell'esistenza e del senso dell'esistenza, tale cristologia si diversifica dalla canonica comprensione, nei contenuti, del concetto tradizionale di cristologia stessa e per tale motivo prende appunto il nome di cristità. Il lavoro si è concentrato pertanto nell'approfondimento di tutte le maggiori opere di Moretti-Costanzi dalla giovinezza fino alla maturità analizzate attraverso la linea interpretativa trovata nel concetto di cristità. Infine è statto sviluppato una confronto fra due cristologie novecentesche: quella di Moretti-Costanzi, appunto, e quella di Romano Guardini. Il confronto si è concentrato sull'ispirazione delle due riflessioni cristologiche che di fatto è la medesima, ovvero il pensiero di San Bonaventura; si è cercato così di mettere in evidenza le continuità e le differenze tra le conclusioni dei due filosofi rispetto alla considerazione dell'orizzonte bonaventuriano. Tale percorso di ricerca svolto sui testi è stato completato da un'attività di ricerca svolta direttamente nell'archivio Moretti-Costanzi. Grazie alla concessione della Fondazione “Siro Moretti-Costanzi†è stato possibile ottenere la concessione di trascrivere, in appendice alla tesi di dottorato, un'opera inedita di Teodorico Moretti-Costanzi, per la precisione l'ultima opera dell'autore, composta un anno prima della morte: Naturalità-Trascendenza-Sapienza. Tale scritto è risultato oltremodo necessario ai fini del lavoro di ricerca in quanto ripercorre tutto l'orizzonte del pensiero morettiano alla luce di quel concetto di cristità che è stato preso come originale metro di interpretazione dell'opera di Moretti-Costanzi.
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Formisano, Roberto <1981&gt. "Percorsi in Prima Philosophia: la riflessione fenomenologica in Michel Henry. Essenza della manifestazione e critica della trascendenza." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/3232/1/FORMISANO-ROBERTO_tesi.pdf.

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Formisano, Roberto <1981&gt. "Percorsi in Prima Philosophia: la riflessione fenomenologica in Michel Henry. Essenza della manifestazione e critica della trascendenza." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/3232/.

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Scandella, Maurizio <1984&gt. "La determinazione dell'esistenza: Nietzsche e Spinoza." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5976/1/scandella_maurizio_tesi.pdf.

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Abstract:
La tesi indaga i temi fondamentali, i limiti e le implicazioni della relazione tra le filosofie di Nietzsche e di Spinoza, sia analizzando storiograficamente il ruolo di Spinoza nei testi di Nietzsche (I parte), sia sviluppando una proposta teoretica a partire dai due autori (II, III e IV parte). L’indagine storiografica procede presentando le riflessioni che Nietzsche dedica a Spinoza secondo un criterio tematico-cronologico. Durante l’esposizione sono discusse le fonti utilizzate da Nietzsche e il significato che le menzioni di Spinoza ricoprono nell’economia generale del pensiero nietzschiano. La seconda parte della ricerca indaga le ragioni per le quali la connessione tra Nietzsche e Spinoza può risultare teoreticamente convincente, in particolare a partire dall’istanza propriamente critica della loro riflessione, che si manifesta come domanda “empia” sul mondo delle credenze condivise. In particolare, è la nozione di “causa” a fungere da rifugio per la credenza metafisica nel soggetto anche all’interno dell’universo deterministico in cui opera la scienza. Come va invece pensato un determinismo che sia filosoficamente coerente? Le ultime due parti di questa ricerca sviluppano alcune ipotesi in proposito, considerando singolarmente le filosofie di Spinoza e di Nietzsche.<br>This thesis investigates the key issues, limits and implications of the relation between the philosophies of Nietzsche and Spinoza. It analyses the role of Spinoza in Nietzsche’s writings (part I) and develops a theoretical proposal starting from the works of the two authors (II, III and part IV). The historical investigation presents Nietzsche’s notes on Spinoza in a thematic-chronological order, analyses their sources and discusses their meaning in the general economy of Nietzsche’s thought. The second part of the thesis investigates the reasons why the connection between Nietzsche and Spinoza can be theoretically convincing by analysing their critical approach to the world of shared beliefs. In particular, the notion of "cause" seems to be a rest of the metaphysical belief in the subject within the deterministic universe of science. How can determinism be philosophically consistent? The last two parts of this thesis develop some hypotheses on this subject by considering separately the philosophies of Spinoza and Nietzsche.
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Scandella, Maurizio <1984&gt. "La determinazione dell'esistenza: Nietzsche e Spinoza." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5976/.

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Abstract:
La tesi indaga i temi fondamentali, i limiti e le implicazioni della relazione tra le filosofie di Nietzsche e di Spinoza, sia analizzando storiograficamente il ruolo di Spinoza nei testi di Nietzsche (I parte), sia sviluppando una proposta teoretica a partire dai due autori (II, III e IV parte). L’indagine storiografica procede presentando le riflessioni che Nietzsche dedica a Spinoza secondo un criterio tematico-cronologico. Durante l’esposizione sono discusse le fonti utilizzate da Nietzsche e il significato che le menzioni di Spinoza ricoprono nell’economia generale del pensiero nietzschiano. La seconda parte della ricerca indaga le ragioni per le quali la connessione tra Nietzsche e Spinoza può risultare teoreticamente convincente, in particolare a partire dall’istanza propriamente critica della loro riflessione, che si manifesta come domanda “empia” sul mondo delle credenze condivise. In particolare, è la nozione di “causa” a fungere da rifugio per la credenza metafisica nel soggetto anche all’interno dell’universo deterministico in cui opera la scienza. Come va invece pensato un determinismo che sia filosoficamente coerente? Le ultime due parti di questa ricerca sviluppano alcune ipotesi in proposito, considerando singolarmente le filosofie di Spinoza e di Nietzsche.<br>This thesis investigates the key issues, limits and implications of the relation between the philosophies of Nietzsche and Spinoza. It analyses the role of Spinoza in Nietzsche’s writings (part I) and develops a theoretical proposal starting from the works of the two authors (II, III and part IV). The historical investigation presents Nietzsche’s notes on Spinoza in a thematic-chronological order, analyses their sources and discusses their meaning in the general economy of Nietzsche’s thought. The second part of the thesis investigates the reasons why the connection between Nietzsche and Spinoza can be theoretically convincing by analysing their critical approach to the world of shared beliefs. In particular, the notion of "cause" seems to be a rest of the metaphysical belief in the subject within the deterministic universe of science. How can determinism be philosophically consistent? The last two parts of this thesis develop some hypotheses on this subject by considering separately the philosophies of Spinoza and Nietzsche.
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Baggi, Paolo Giovanni <1982&gt. "Geometria e metodo tra Cartesio e Spinoza." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6134/1/baggi_paologiovanni_tesi.pdf.

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Abstract:
Il testo che segue è, in primo luogo, una lettura del Tractatus de intellectus emendatione di Spinoza. Tra i tanti filtri che potevano caratterizzare la lettura di quest'opera, quello che si è adottato ha avuto lo scopo di far emergere nei suoi tratti fondamentali la distanza tra l'approccio spinoziano al problema della conoscenza e del metodo per il suo raggiungimento e l'approccio cartesiano.<br>The text that follows is, first, a reading of the Tractatus de intellectus emendatione of Spinoza. Among the many filters that were able to characterize the reading of this work, one that has been adopted had the purpose of bringing out in its basic distance the approach of Spinoza and Descartes to the problem of knowledge and method.
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Baggi, Paolo Giovanni <1982&gt. "Geometria e metodo tra Cartesio e Spinoza." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6134/.

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Abstract:
Il testo che segue è, in primo luogo, una lettura del Tractatus de intellectus emendatione di Spinoza. Tra i tanti filtri che potevano caratterizzare la lettura di quest'opera, quello che si è adottato ha avuto lo scopo di far emergere nei suoi tratti fondamentali la distanza tra l'approccio spinoziano al problema della conoscenza e del metodo per il suo raggiungimento e l'approccio cartesiano.<br>The text that follows is, first, a reading of the Tractatus de intellectus emendatione of Spinoza. Among the many filters that were able to characterize the reading of this work, one that has been adopted had the purpose of bringing out in its basic distance the approach of Spinoza and Descartes to the problem of knowledge and method.
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Berdini, Federica <1985&gt. "Korsgaard's Constitutivism Reframed: Elucidating Agency's Practical Normativity." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amsdottorato.unibo.it/8242/1/Berdini_Federica_tesi.pdf.

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Abstract:
This dissertation aims to critique and extend upon Christine Korsgaard’s theory of agency. Unlike much of the burgeoning literature engaging with Korsgaard’s work that addresses the metanormative ambitions of her argument, the scope of the present analysis is her first-order metaphysical account of agency. Instances of so-called “disorders of agency,” and “socially displaced agency”—exemplifying the problem of defective actions—are examined, and evidence for considering these cases as genuine instantiations of agency is presented and discussed. The conclusion is that Korsgaard’s constitutive norms of agency seem to be neither necessary nor sufficient to properly account for them, which points to the need for a clarification of the metaphysics of agency and of constitutive normativity. In particular, in light of the Disorders scenario, arguments are brought against Korsgaard’s assimilation of the practical normativity of agency to moral normativity, and the notion of agential responsibility predicated upon Hanna Pickard’s articulation of responsibility without blame is advanced. The analysis of both cases, however, corroborates Korsgaard’s relational account of responsibility as answerability, on which the dissertation builds a reframing and extension of her theory of agency. A conceptual elucidation of the notion of constitutive normativity is pursued, and the distinction between socially-generated constitutive normativity and non-practice-based constitutive normativity is introduced. The view of an interactionist approach to agency is laid out, by indicating three central components of a first-order constitutivist theory of agency: i) the necessity of a scalar approach, ii) relationality, and iii) context sensitivity and situatedness. The reframing of Korsgaard’s account advanced here is unique in two respects. First, it suggests incorporating aspects of G. E. M. Anscombe’s seminal work on intention—interpreted as an outward-looking and interactional/dialogical approach. Second, and congruently, the notion of intersubjective recognition is introduced as a necessary component for the characterization of the social constitution of agency.
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Amoroso, Prisca <1987&gt. "Pensiero terrestre e spazio di gioco. L’orizzonte ecologico dell’esperienza a partire da Merleau-Ponty." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8544/1/Prisca%20Amoroso%20Tesi%20Dottorato%20Submission.pdf.

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Abstract:
Prendendo le mosse dall’opera di Maurice Merleau-Ponty, il lavoro compie una trattazione originale dei temi della corporeità e del suolo, che vengono messi in relazione con l’idea di gioco. Corpo e Terra, che sono stati visti, nella filosofia moderna di matrice cartesiana, come puri oggetti, conoscono una nuova tematizzazione nella fenomenologia, che li riscopre, rispettivamente, come corpo proprio e Terra suolo. La tesi si propone di fare luce sul lascito di questa riscoperta, suggerendo la possibilità di elaborare l’idea di una soggettività ecologica. L’ipotesi è che il gioco, indagato nei suoi aspetti antropologici, psicologici, etologici, e con riferimento al concetto di Spielraum, possa fornire un modello per un’analisi etica e ontologica del rapporto tra soggetto e mondo.<br>Starting from Maurice Merleau-Ponty's work, this thesis suggests an original treatment of the problems of the body and space, through the inquiry of play. In the Cartesian tradition, body and Earth are viewed as simple objects. Phenomenology reimagines them respectively as "Leib" and "Boden", with reference to the idea of "Spielraum". This thesis proposes to shed light on the legacy of this rediscovery, arguing the possibility of ecological subjectivity. The supporting hypothesis is that play, investigated in its anthropological, psychological, and ethological aspects, can provide a model for the ethical and ontological analysis of the relationship between the subject and the world.
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Zanichelli, Riccardo <1993&gt. "Aristotle’s modal syllogistic and first-order modal logic." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10396/1/rzamsafml.pdf.

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Abstract:
In Prior Analytics 1.1–22, Aristotle develops his proof system of non-modal and modal propositions. This system is given in the language of propositions, and Aristotle is concerned with establishing some properties and relations that the expressions of this language enjoy. However, modern scholarship has found some of his results inconsistent with positions defended elsewhere. The set of rules of inference of this system has also caused perplexity: there does not seem to be a single interpretation that validates all the rules which Aristotle is explicitly committed to using in his proofs. Some commentators have argued that these and other problems cannot be successfully addressed from the viewpoint of the traditional, ‘first-order’ interpretation of Aristotle’s syllogistic, whereby propositions are taken to involve quantification over individuals only. Accordingly, this interpretation not only is inadequate for formal analysis, but also stems from a misunderstanding of Aristotle’s ideas about quantification. On the contrary, in this study I purport to vindicate the adequacy and plausibility of the first-order interpretation. Together with some assumptions about the language of propositions and an appropriate regimentation, the first-order interpretation yields promising solutions to many of the problems raised by the modal syllogistic. Thus, I present a reconstruction of the language of propositions and a formal interpretation thereof which will prove respectful and responsive to most of the views endorsed by Aristotle in the ‘modal’ chapters of the Analytics.
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Zuppa, Gabriele. "La teoresi in Nicolás Gómez Dávila. Prolegomeni allo studio di un classico." Doctoral thesis, University of Trento, 2014. http://eprints-phd.biblio.unitn.it/1142/1/La_teoresi_in_Nicol%C3%A1s_G%C3%B3mez_D%C3%A1vila._Prolegomeni_allo_studio_di_un_classico.pdf.

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Abstract:
Uno studio teoretico che, sviluppandosi attraverso la lettura puntuale dell'opera gomezdaviliana, consente di mostrare l'appropriata collocazione dell'autore nel firmamento della più alta filosofia di tutti i tempi.
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Bozza, Martino. "Le origini, le linee e le prospettive di una cristologia filosofica del Novecento. La "cristità" del pensare in Teodorico Moretti-Costanzi." Doctoral thesis, University of Trento, 2015. http://eprints-phd.biblio.unitn.it/1469/1/Dottorato_Martino_Bozza.pdf.

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Abstract:
Il lavoro si è dedicato all'esposizione del pensiero di Teodorico Moretti-Costanzi dalla sua formazione fino alla maturità attraverso la nuova originale prospettiva di comprensione teoretica data dal concetto di cristità. L'attenzione a tale concetto deriva dalla connotazione che assume la cristità nel pensiero di Moretti-Costanzi: tutta l'opera del filosofo è compresa come un tentativo di sviluppare un cristologia fondativa dell'esistenza e del senso dell'esistenza, tale cristologia si diversifica dalla canonica comprensione, nei contenuti, del concetto tradizionale di cristologia stessa e per tale motivo prende appunto il nome di cristità. Il lavoro si è concentrato pertanto nell'approfondimento di tutte le maggiori opere di Moretti-Costanzi dalla giovinezza fino alla maturità analizzate attraverso la linea interpretativa trovata nel concetto di cristità. Infine è statto sviluppato una confronto fra due cristologie novecentesche: quella di Moretti-Costanzi, appunto, e quella di Romano Guardini. Il confronto si è concentrato sull'ispirazione delle due riflessioni cristologiche che di fatto è la medesima, ovvero il pensiero di San Bonaventura; si è cercato così di mettere in evidenza le continuità e le differenze tra le conclusioni dei due filosofi rispetto alla considerazione dell'orizzonte bonaventuriano. Tale percorso di ricerca svolto sui testi è stato completato da un'attività di ricerca svolta direttamente nell'archivio Moretti-Costanzi. Grazie alla concessione della Fondazione “Siro Moretti-Costanzi” è stato possibile ottenere la concessione di trascrivere, in appendice alla tesi di dottorato, un'opera inedita di Teodorico Moretti-Costanzi, per la precisione l'ultima opera dell'autore, composta un anno prima della morte: Naturalità-Trascendenza-Sapienza. Tale scritto è risultato oltremodo necessario ai fini del lavoro di ricerca in quanto ripercorre tutto l'orizzonte del pensiero morettiano alla luce di quel concetto di cristità che è stato preso come originale metro di interpretazione dell'opera di Moretti-Costanzi.
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Cervo, Giulia Roberta. "Mondo, libertà, finitezza: Eugen Fink e la questione meontica dell'origine." Doctoral thesis, University of Trento, 2017. http://eprints-phd.biblio.unitn.it/1994/1/Tesi_di_dottorato.pdf.

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Abstract:
La tesi ricostruisce l’evoluzione del pensiero di Eugen Fink, dalla meditazione fenomenologica degli anni Trenta alla filosofia cosmologica del dopoguerra, inaugurata nel 1946 dallo scritto Nietzsches Metaphysik des Spiels, mostrando come sia improprio parlare di una “svolta” cosmologica nel pensiero finkiano e scorgendo anzi nella Weltfrage, oltre che nel concetto della “meontica”, il filo conduttore che consente di cogliere la continuità della riflessione del filosofo: la questione cosmologica non entra in scena con il dopoguerra, ma è anzi ciò che motiva l’interesse di Fink per la fenomenologia di Husserl, costituendo il banco di prova di fronte al quale si deve provare la validità del metodo fenomenologico. Ulteriore scopo del lavoro è far emergere l’originalità della filosofia finkiana sia rispetto a Husserl, sia e soprattutto rispetto a Heidegger, sulla base dei manoscritti inediti conservati presso l’Universitätsarchiv della Albert-Ludwigs-Universität di Freiburg im Breisgau – di cui si propongono, tradotti, alcuni passi – nonché attraverso confronti più circoscritti con una serie di altri autori (tra i quali Marx, Adorno, Gehlen e, soprattutto, Patočka). Dopo un’introduzione volta a ricostruire lo stato attuale delle ricerche e le principali interpretazioni dell’opera finkiana, il primo capitolo illustra gli elementi di novità che la Sesta meditazione cartesiana introduce rispetto all’impostazione husserliana, individuando in tale scritto la prima effettiva presa di distanza di Fink dal maestro e scorgendo l’originalità del contributo finkiano soprattutto nel ruolo assegnato allo spettatore trascendentale, concepito come mero “esponente funzionale” della riflessione fenomenologica, operante uno sfondamento del piano ontologico della coscienza trascendentale. Dopo avere mostrato il debito di Fink nei confronti di Hegel per la concezione dialettica dell’Assoluto fenomenologico, si illustrano le differenze tra Fink e Husserl nel modo di intendere la “mondanizzazione secondaria”, nonché le ripercussioni della teoria della riduzione come de-umanizzazione (Entmenschung) sui compiti pedagogici della fenomenologia e in relazione alla possibilità di un’etica fenomenologica. Trait d’union tra primo e secondo capitolo è la critica del concetto husserliano di mondo. Il secondo capitolo muove da un confronto tra l’interpretazione heideggeriana di Hegel e quella finkiana, incentrata sul concetto cosmologico della “Vita”, per poi svolgere un confronto tra differenza ontologica e differenza cosmologica, principalmente alla luce del Colloquio sulla Dialettica e dell’Heraklit-Seminar, mostrando come la cosmologia finkiana, lungi dall’essere una mera integrazione dell’ontologia di Heidegger, implichi una diversa concezione dell’essere, realizzando una vera e propria “rivoluzione della comprensione ontologica”, che sfocia in una differente esplicazione della libertà, vista non più come corrispondenza alla chiamata dell’Essere all’interno dell’Ereignis, ma come l’auto-produzione (Selbstherstellung) dell’uomo. Il terzo capitolo mostra infine come la filosofia finkiana del dopoguerra sia di fatto l’articolazione cosmologica di quella “Lehre von der Freiheit” che costituiva il nucleo profondo della stessa fenomenologia husserliana: l’esame del gioco quale essenza positiva della libertà, il confronto con Patočka, e, non da ultimo, una lettura fenomenologica della nietzscheana “trasvalutazione dei valori”, sono i momenti teoretici che consentono di delineare i tratti di una originale e inedita “fenomenologia della libertà”, nella quale si esprime il medesimo ideale finkiano – inaugurato dalla radicalizzazione della riduzione fenomenologica come “riduzione tematica dell’idea di essere” nella Sesta meditazione cartesiana – della filosofia quale liberazione dall’ “irretimento mondano” (“Weltbefangenheit”).
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Chizzola, Valentina <1976&gt. "La filosofia della biologia come ontologia del vivente: il concetto di organismo nel pensiero di Hans Jonas." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2007. http://hdl.handle.net/10579/74.

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Taglialatela, Sara <1976&gt. "La camera oscura del concetto: filosofia e problema del male ne "La leggitimità dell'età moderna"." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2009. http://hdl.handle.net/10579/303.

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Barizza, Annachiara <1974&gt. "Contributi alla teologia: l'Itinerarium in Deum nei Beitrage zur Philosophie di Martin Heidegger." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2007. http://hdl.handle.net/10579/613.

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Basso, Elisabetta <1976&gt. "Michel Foucault e la Daseinsanalyse: un'indagine metodologica." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2007. http://hdl.handle.net/10579/627.

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25

Fanciullacci, Riccardo <1978&gt. "Verità e pretesa di verità: una ricerca sui rapporti tra alcuni dei concetti elementari dell'epistemologia analitica." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2008. http://hdl.handle.net/10579/634.

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26

Vanzo, Alberto <1979&gt. "Correspondence, idealism, and scepticism: Kant's conception of truth." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2007. http://hdl.handle.net/10579/878.

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27

La, Scala Irene <1975&gt. "L'uomo, l'animale, il linguaggio: Heidegger e la distruzione dell'animale razionale." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2009. http://hdl.handle.net/10579/891.

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28

Bigi, Marina <1960&gt. "Filosofia de Il Quarto Stato. Una possibile interpretazione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1520.

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Abstract:
Il Quarto Stato è il celebre dipinto realizzato da Giuseppe Pellizza da Volpedo.Dopo la prima esposizione pubblica non riceve commenti positivi da parte della critica;la stampa socialista se ne appropria e diventa simbolo da esporre in ogni manifestazione dove viene celebrato il popolo.
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29

Viani, Consuelo <1974&gt. "Paesaggio e spaesamento in Binswanger tra Husserl Heidegger e Freud." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1589.

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Pavan, Chiara <1988&gt. ""Ego cogito ed ego amans: l'ipseità e la sua attestazione attraverso le riflessioni di Ricoeur, Levinas, Marion."." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1638.

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Abstract:
Il punto di partenza è costituito dalla messa in discussione dell'idea di un soggetto chiuso in se stesso, trasparente e puntuale che, affermando se stesso alla prima persona, è destinato ad oscillare tra oggettivazione ed evanescenza ogni volta che cerca di cogliere se stesso. Le indagini di Ricœur consentono di opporre, all'io delle filosofie del soggetto, una nozione di sé meno forte. Questo viene inteso come una costruzione narrativa che articola due nozioni di identità, la medesimezza e l'ipseità, e mette in evidenza l'instabilità che caratterizza il chi della soggettività. In particolar modo, il sé emerge come tale solo attraverso il rapporto con l'alterità, che gli impedisce di rinchiudersi in una sfera solipsistica. La certezza raggiunta dall'io in prima persona viene così sostituita dall'attestazione che deriva dall'altro, il quale non va tuttavia ridotto all'alterità d'altri. Quel che viene in seguito analizzato, è la pretesa di Ricœur di situarsi in una posizione intermedia tra Heidegger, che disconosce l'alterità dell'altro e finisce per rinchiudere il Dasein nell'immanenza totale, e Levinas, che accentua l'alterità dell'Altro al punto da dissolvere il sé. L'analisi dei testi di Levinas, distanziandosi dall'interpretazione che ne dà Ricœur, si rivela importante non solo per la nozione di ipseità che fa emergere, ma anche perché mette in luce la necessità di pensare la trascendenza come lo stare tra separazione e relazione. La figura del desiderio e quella della sensibilità, che assumono un ruolo centrale, vengono approfondite, insieme alla relazione tra carne e ipseità proposta da Ricœur, grazie alla fenomenologia della carne delineata da Marion. Il fenomeno erotico appare la possibilità ultima dell'individuazione dell'altro, sulla quale si fonda anche l'attestazione dell'amante e la possibilità di dire io, benché in un senso del tutto nuovo.
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Ruffin, Leonardo <1986&gt. "Avventura: il rischio terrorizza l'occidente." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1740.

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Abstract:
Il rischio, il vero protagonista della letteratura d'avventura, da sempre ha un rapporto problematico e conflittuale con il mondo occidentale. Scoprire le ragioni che sono alla base di questa contrapposizione sarà l'obiettivo di questa analisi, che andrà innanzitutto ad interrogarsi su cosa veramente voglia dire rischiare. Un verbo che continua rumorosamente ad apparire nella vita quotidiana di tutti i giorni e non cessa mai di essere attuale. Il cercare di raggiungere il nostro obiettivo ci spingerà in profondità tra le pagine della narrativa d'avventura, dove forse si cela il segreto del rischio, e dell'anima dell'occidente.
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Saccardi, Francesco <1986&gt. "Metafisica e parmenidismo. Analisi del confronto Bontadini-Severino sulla filosofia neoclassica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1970.

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Abstract:
Il lavoro prende in esame il pensiero metafisico di Gustavo Bontadini, nell'arco di tempo che va dagli anni Venti agli anni Settanta del Novecento. Si intreccia a questa disamina l'approfondimento dell'opera di Emanuele Severino, soprattutto quella appartenente agli anni Cinquanta e Sessanta, che presenta notevoli punti di contatto con la speculazione bontadiniana. L'orizzonte comune ad entrambe le prospettive - che in questa indagine si intende riproporre secondo un'opportuna rigorizzazione - è dato dalla ripresa dei temi fondativi della filosofia classica (essere, nulla, divenire, creazione) e della filosofia moderna (pensiero/essere, trascendenza/immanenza) attraverso una valorizzazione del pensiero parmenideo. A questa disamina viene affiancata la considerazione esplicita di quelle correnti della filosofia contemporanea (attualismo, problematicismo, neoscolastica) che hanno rappresentato un termine di riferimento imprescindibile per la costituzione della "metafisica neoclassica".
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Dell'Anna, Marina <1987&gt. "L'irrompere dell'istante. Temporalità ed esistenza in G. Bachelard." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2274.

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Abstract:
La presente ricerca è incentrata sul tema della temporalità in Bachelard, e nello specifico sul tema dell'istante. L' argomento viene affrontato a partire dagli scritti teoretici dell'Autore per poi essere analizzato sotto i molteplici aspetti, estetici, morali ed esistenziali per poterne comprendere la complessiva portata. Il metodo di ricerca seguito organizza il pensiero di Bachelard intorno a questo specifico filo conduttore teso a inquadrare un atteggiamento filosofico originale e indipendente rispetto al dibattito epistemologico circostante.
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Bettio, Federico <1988&gt. "Oltre il trilemma di Fries. Sulla validita' fondativa dell'élenchos." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2370.

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Abstract:
Il lavoro si propone di mettere in evidenza la capacità fondativa dell’élenchos, mostrando la possibilità di una fondazione che oltrepassi i vicoli ciechi del trilemma di Fries. A tal fine, la prima parte della tesi s’incentra su alcune formulazioni del trilemma di fondazione (Aristotele, Fries, Popper e Albert), riconducendole a quella – fondamentale – fornita da Aristotele negli Analitici, e discutendo le eventuali implicazioni di un sapere che, riconoscendo l’inevadibilità del trilemma, si ponga come totalmente ipotetico e falsificabile. Attraverso questa analisi ci si propone, infine, di far emergere una concezione della dimostrazione che, se assunta come unico paradigma della stessa, rende il trilemma effettivamente insuperabile; quella, cioè, della dimostrazione come derivazione da altro, come apodissi. La seconda parte della tesi si occupa di analizzare la figura dell’élenchos, sia nella sua versione aristotelica, sia attraverso il contributo di due pensatori contemporanei, Gustavo Bontadini ed Emanuele Severino. Con questa analisi si intende mostrare la possibilità di oltrepassare il trilemma di fondazione attraverso un procedimento – quello elenctico – in grado di coniugare le esigenze dell’epistemicità con la primalità di una “dimostrazione anapodittica”, una dimostrazione, cioè, che non può assumere alcun presupposto.
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Saccardi, Martina <1987&gt. "L'anti-naturalismo dell'antropoanalisi di L. Binswanger. Identità ed esperienza della depressione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2550.

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Abstract:
Si vuole mostrare il contributo della filosofia, in particolare della fenomenologia, affinché la psichiatria superi il naturalismo cui fa riferimento nelle sue cure. L'antropoanalisi di Binswanger permetterà di aiutare e rapportarsi al malato, in particolare quello depresso, non come a un oggetto, o a un corpo fisico, ma come a un uomo che soffre in quanto corpo vivente (Leib).
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De, Marchi Alessandro <1986&gt. "Sé e identità narrativa: in dialogo con Paul Ricoeur." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2616.

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Abstract:
Il lavoro verte principalmente sul concetto di identità narrativa, come è presentato nel pensiero ermeneutico di Ricoeur. Viene esaminato il rapporto tra il tempo e la narrazione; la nozione di racconto, sul versante della storia e della letteratura; le potenzialità trasformative della lettura nei confronti del Sé; il problema dell'identità personale e la proposta ricoeuriana di configurarla narrativamente; la questione dell'identità comunitaria e della memoria storica della collettività.
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Molin, Ilich <1983&gt. "GENTILE E LEIBNIZ. TRACCE DI UN CONFRONTO CON IL FILOSOFO DI LIPSIA NELLA COSTRUZIONE DELL'ATTUALISMO." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2796.

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Abstract:
L’indagine che la presente ricerca intende avviare è un tentativo di mettere in luce l’importanza della critica gentiliana attorno al pensiero di Leibniz, tenendo presente della rilevanza che essa assume nella serie di opere prodotte dal filosofo di Castelvetrano tra il 1911 al 1917. In questa tesi si cercherà pertanto, assunta e presupposta una linea di studi gentiliani che si sta riaffermando negli ultimi decenni, di comprendere il significato dei riferimenti al filosofo di Lipsia allo scopo di ricostruire una genesi dei motivi che spinsero Gentile a innescare con lui un confronto.
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Carlesso, Elena <1988&gt. "Dubbi filosofici e certezze quotidiane." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2830.

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Abstract:
Questa tesi di laurea parla della palese fragilità che hanno gli argomenti degli scettici se vengono considerati in relazione a contesti quotidiani. Nella vita di tutti i giorni il dubbio filosofico, che contesta le certezze più salde di cui disponiamo, è decisamente fuori luogo: suona come una pazzia e non ha il potere di scalfire in concreto la certezza. Su questo hanno riflettuto in modo critico pensatori come David Hume e, in polemica con lui, Thomas Reid; e poi Charles Sanders Peirce, George Moore, Ludwig Wittgenstein e, nel dibattito contemporaneo, i contestualisti. I passi di tutti questi pensatori aiutano a riflettere su come i dubbi filosofici siano relegati ad un fare filosofia isolato dalla vita e noncurante del piano pratico. Per questo suo teorico contrapporsi al certo, a seconda del punto di vista, il domandare scettico può apparire come un gioco avvincente o come un’insensatezza fuori luogo.
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Scamacca, Laura <1987&gt. "L’uomo nel mondo della tecnica. Un confronto tra Heidegger e Anders." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3541.

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Abstract:
La tecnica è ciò che ha permesso all’uomo di progredire e di rendersi indipendente dalla natura; nel corso della storia però essa ha preso il sopravvento sul suo creatore, imponendosi quale signora del mondo. Attraverso le interpretazioni di due grandi pensatori del Novecento, Martin Heidegger e Günther Anders, questo lavoro cerca di mettere in luce la condizione dell’uomo contemporaneo ridotto a semplice ingranaggio dell’immenso apparato tecnico nel quale vive.
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40

Taddio, Francesco <1986&gt. "Tempo e immagine: Bergson e Tarkovskij." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3580.

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Abstract:
Nel ripercorrere i concetti di tempo e di immagine in Henri Bergson emerge una visione del reale e della forma rappresentativa attraverso cui si cercheranno di focalizzare alcune delle opere del cineasta russo Andrej Tarkovskij.
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41

Paroletti, Maddalena Ilaria <1974&gt. "Sulle tracce del daimon." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3602.

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Abstract:
Una ricerca all'interno della religiosità, della cultura e della filosofia greca delle origini per cercare di capire il significato e la portata del fenomeno definito dallo stesso Socrate come il proprio segno divino
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D'Angela, Giulia <1988&gt. "Il volto della felicità. Viaggio tra estetica, illusione e realizzazione del proprio sé." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3668.

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Abstract:
Una ricerca che inizia dalla presa di coscienza della precarietà dell'essere umano contemporaneo. Un uomo in contrasto con i propri sentimenti che insegue costantemente "l'Attimo Eterno" chiamato Felicità. In un panorama in cui la comunicazione di massa influenza lo stile di vita delle persone, ci si è chiesti se, anche dal punto di vista estetico, la felicità provata nell'assomigliare ad un modello predeterminato sia vera o illusoria: bellezza come possibile fonte di felicità? Tra arte, senso del bello e illusione di massa, l'uomo mediatico è stato messo a confronto con l'uomo dionisiaco che vuole dire "sì" alla vita.
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Possamai, Andrea <1989&gt. "L'immutabilità del passato. Riflessioni intorno al factum infectum fieri nequit nella filosofia medievale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3792.

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Abstract:
Può Dio modificare il passato? Riflessioni sul tema dell'immutabilità e necessità del passato in pensatori fondamentali del Medioevo. Alcuni riferimenti all'importanza del tema anche in epoca contemporanea.
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Del, Grosso Eleonora <1989&gt. "La musica dell'altro. Il jazz ensemble e l'agire cooperativo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3819.

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Abstract:
Il presente saggio vuole indagare le dinamiche relazionali che segnano l'interazione tra individui cooperanti entro un medesimo ambiente di formazione o di lavoro. Il nostro oggetto sarà costituito dalle varie tipologie di contesto sociale ove si realizza un'esperienza comunitaria intersoggettiva, anche se poi faremo convergere la trattazione verso una precisa forma di azione cooperativa che è la musica d'insieme. Analizzeremo infatti l'orchestra musicale - e, tramite un'ulteriore caratterizzazione, il jazz ensemble - come luogo di attivazione e verifica delle teorie in precedenza maturate rispetto alle situazioni cooperative in senso lato. L'esperienza pratica della musica, nella sua forma collettiva, sarà valutata come una potente risorsa per lo sviluppo cognitivo dell'individuo, soprattutto perché in grado di incrementare la sua intelligenza sociale. La ricerca si avvale di tre apporti disciplinari correlati: teoretico, pedagogico, estetico. Il primo sentiero è intrapreso con l'intento di rintracciare una base teorico-filosofica alla trattazione, con il supporto degli studi di C. Lowith, R. Sennet e D. Hofstadter sul tema della co-umanità (capitolo I). La seconda parte dello studio, di carattere pedagogico, ci informa del potenziamento cognitivo dispensato all'individuo dal cooperare in un gruppo musicale e valorizza l'orchestra come contesto altamente formativo, anche grazie ai contributi di C. M. Scaglioso e del volume curato da A. Bertirotti-A. M. Strollo (capitolo II). Il terzo sentiero, di carattere estetico, tematizza la musica d'insieme nei suoi aspetti formali ed è ispirato da un'attiva "esperienza sul campo" svolta dall'autrice in qualità di musicista, la cui attuale convizione è che gli ambiti della formazione collettiva, del dialogo e della musica d'insieme siano fortemente legati tra loro e dunque affiancabili, sia in virtù di una comune sensibilità per i principi dell'ascolto e dell'integrazione del prossimo, sia perché vantano tutti una certa attinenza al fenomeno del cooperative learning, che è particolarmente caro, tra l'altro, all'improvvisazione jazz. Da ultimo si potrà cogliere nella musica jazz una peculiare attitudine socio-psicologica che sembra poter essere utilizzata efficacemente nel mondo del lavoro, anche non artistico, per facilitare le collaborazioni e gli apprendimenti, tanto da sostenere che ogni lavoro di gruppo dovrebbe conoscere ed applicare parte della mentalità di un musicista jazz per funzionare meglio. Le voci che sostengono tali convinzioni sono quelle di G. Rimondi, D. Sparti, M. Donà, e W. Marsalis (capitoli III e IV). Le suddette direttive di analisi sembrano tutte confermare, per vie diverse, il fatto che ogni ambiente di lavoro co-umano, tra cui l'orchestra musicale, detiene un reale potere educativo per tutti i soggetti che prendono parte all'attività di gruppo: l'individuo riscontra un tangibile accrescimento cognitivo ogniqualvolta è relazionato ad altri in un contesto di socializzazione produttiva, come nel caso del jazz ensemble, luogo di scambio e confronto tra soggetti interfacciati gli uni agli altri all'interno di un'agire sincronico. Il motore di questo agire cooperativo è l'empatia, l'unica dispositio animi, o attitudine mentale, che rende veramente possibile l'interazione produttiva tra individui rapportati in un contesto sociale, anche e soprattutto nel caso dell'orchestra. Come vedremo, la musica d'insieme, in mancanza di fenomeni empatici consapevoli, non può funzionare. Questa è una necessità che l'orchestra musicale, soprattutto il jazz ensemble, condivide con la vita. Ecco perché giungeremo al finale augurio, rivolto a noi stessi, di pensare e affrontare la vita come fosse un'opera di musica d'insieme, preferibilmente di carattere jazz.
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45

Zambusi, Mariangela <1988&gt. "Il linguaggio in Hans-Georg Gadamer. Ermeneutica come ontologia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4053.

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Abstract:
L'ermeneutica filosofica, trattando principalmente di ciò che è linguistico, non può per questo motivo essere vista come disciplina svincolata dal un legame essenziale con l'essere, con l'ontologia. L'ampliamento che acquista il significato di ciò che è linguistico grazie al suo legame con il mondo, con le cose e con il loro tempo, con quella che Heidegger ha definito “storicità dell’essere”, funge da punto di partenza per guardare all'ermeneutica di Hans-Georg Gadamer alla luce delle sue radici heideggeriane. Un lettore attento e recettivo rispetto a questi echi presenti nel pensiero del filosofo di Verità e Metodo ne può cogliere la diretta influenza. L'urgenza ontologica che si cela dietro alle interrogazioni di Gadamer sul linguaggio fa volgere l’attenzione alla storia dell'edificazione di un rapporto tra le parole e il mondo, alla storia di ciò che è verità e di cosa ciò significhi per il dire dell’uomo e per il suo rapporto con il mondo “in-cui-è”. Chiedersi che cosa sia effettivamente linguaggio per una filosofia che come quella di Gadamer si definisca come “ermeneutica” significa perciò tentare di comprenderne le radici ontologiche, e al contempo sondarne la posizione all’interno delle eredità che il suo tempo accoglie dalla storia della filosofia.
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46

Costantini, Filippo <1989&gt. "L'unità e il molteplice nella teoria degli insiemi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4097.

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Abstract:
La tesi consiste in una analisi dei presupposti ontologici sottostanti i principali concetti insiemistici. In particolar modo, essa si concentra sui concetti di unità e molteplicità, che costituiscono il fulcro della teoria degli insiemi. Il lavoro si divide in due parti: nella prima parte si procede a una calibrazione filosofica dei concetti di unità e molteplicità; nella seconda parte invece si tenta di mostrare la rilevanza di tali concetti all'interno dell'insiemistica e, in particolar modo, in relazione alle antinomie logiche (per esempio, l'antinomia di Russell). Nel capitolo decimo - cuore dell'intero lavoro - si tenta di reinterpretare la nozione di "insieme" alla luce di quanto sviluppato nella prima parte del lavoro: l'obiettivo è quello di guadagnare una nozione di "insieme" immune dalle antinomie logiche.
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Fornasiero, Chiara <1980&gt. "Il coraggio dell'adulto nel fidarsi del bambino. "Ritornare bambini" a partire dal pensiero di Igor Sibaldi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4102.

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48

Milite, Erika <1988&gt. "L'ontologia dell'infanzia e il valore magico della parola in P.A. Florenskij." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4337.

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Abstract:
Il lavoro inizia con l’introduzione di alcune linee di base del pensiero filosofico russo e del contesto storico-culturale in cui si sviluppò il pensiero di P.A. Florenskij. Segue un capitolo dedicato alla concezione della percezione infantile di P.A. Florenskij affrontato come elemento portante della sua filosofia. Per questa parte si sono usati esclusivamente gli scritti autobiografici e le lettere alla famiglia. Si prosegue poi affrontando il tema della parola e del suo valore magico. Si conclude cercando di far vedere le connessioni tra parola e icona.
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Galetti, Andrea <1983&gt. "Il gusto compassionevole." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4425.

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Abstract:
Tutta la tradizione filosofica occidentale e teologica ha considerato il corpo e i suoi sensi come elementi poco degni di studio e di ricerca filosofica: sede di piaceri effimeri e non portatori di verità e conoscenza. La filosofia contemporanea ha ridato interesse allo studio del corpo riportandolo al centro dell'attenzione come principale ricettore e mediatore delle nostre percezioni. Con questa ricerca si vuole focalizzare l’attenzione sul corpo e in particolare sul sistema gustativo. Il gusto viene presentato come mezzo per il superamento del dualismo anima corpo e come strumento di educazione compassionevole verso la terra ed i suoi abitanti. In un primo momento si ripercorre la storia del pensiero filosofico occidentale mettendo in rilievo il dualismo e le linee di pensiero che hanno portato ad una concezione negativa del corpo. In un secondo momento si presenta una personale rivalutazione dell’elemento “Gusto” inteso, in primis, come elemento trascendentale del dualismo “cartesiano” attraverso il suo meccanismo funzionale che si fonda in un giuoco tra realtà(cibo) e ricordo ed esperienza vissuta. L’idea è quella che il gusto possa anche essere educato, appunto, in modo compassionevole tale da divenire portatore di rimandi di esperienza legati appunto alla compassione. Questo tipo di dinamica, che soddisfa un bisogno primario tramite l’educazione al piacere del gusto, può essere una pratica comportamentale valida anche per il soddisfacimento di altri bisogni umani.
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50

Piatto, Patrizia <1985&gt. "Logica e ontologia nel pensiero di Gustavo Bontadini." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4524.

Full text
Abstract:
L’elaborato si propone di analizzare la complessità del legame tra logica e ontologia nel pensiero di Gustavo Bontadini. A partire dalla collocazione della filosofia bontadiniana all’interno della tradizione filosofica occidentale, viene preso in esame il debito speculativo di Bontadini nei confronti della filosofia idealistica e attualistica in particolare. Si sottolinea come il superamento del dualismo gnoseologico, che ha il suo culmine con l’attualismo gentiliano, conduca Bontadini al recupero della metafisica classica, dopo il rifiuto dogmatico protratto dalla filosofia moderna a partire da Kant. Attraverso lo studio del metodo bontadiniano per l’elaborazione di una rigorosa metafisica dell’essere, il lavoro si concentra sul ruolo del principio di non contraddizione nella formulazione del teorema metafisico, osservando, in particolare, l’esigenza di escludere il contraddittorio che attraversa tutte le fasi della riflessione bontadiniana: dal concetto di Unità dell’Esperienza quale punto di partenza del sapere, si prosegue nell’analisi del ruolo della contraddizione, prima nella formulazione dell’inferenza metempirica che scopre l’Assoluto attraverso l’ipotesi di un divenire originario, e successivamente nella formulazione apagogica che considera la contraddittorietà del divenire in quanto tale, sanata con la formulazione del Principio di Creazione. Vengono quindi approfondite le implicazioni del principio di non contraddizione logico sul piano ontologico, attraverso l’analisi di fondamentali temi bontadiniani, tra cui, in particolare, il “Principio di Parmenide ad honorem” e l'inferenza metempirica come "sintesi a priori". Approfondendo il rapporto di circolarità che intercorre tra il principio di non contraddizione logico e il principio di non contraddizione ontologico, viene fatta emergere la semantizzazione dell’essere che soggiace all’elaborazione della metafisica di Bontadini. Si tratta di un ambito di semantizzazione in cui torna a primeggiare il principio di non contraddizione: l’essere che si definisce come opposizione al nulla è la risposta ontologica alla necessità logica di escludere l’escludente.
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