Academic literature on the topic 'Teorie di ordine superiore'

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Journal articles on the topic "Teorie di ordine superiore"

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Gadducci, Fabio, Piergiulio Katis, Ugo Montanari, Nicoletta Sabadini, and Robert F. C. Walters. "Comparing cospan-spans and tiles via a Hoare-style process calculus1 1Research partly supported by the Italian MIUR Project Teoria della Concorrenza, Linguaggi di Ordine Superiore e Strutture di Tipi (TOSCA)." Electronic Notes in Theoretical Computer Science 62 (June 2002): 157–76. http://dx.doi.org/10.1016/s1571-0661(04)00325-1.

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De Florio, Ciro. "Logica di ordine superiore e verità." EPISTEMOLOGIA, no. 1 (July 2014): 79–95. http://dx.doi.org/10.3280/epis2014-001005.

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Vitanza, Carmela. "Sui problemi al contorno per i sistemi ellittici degeneri di ordine superiore." Rendiconti del Circolo Matematico di Palermo 34, no. 3 (October 1985): 387–406. http://dx.doi.org/10.1007/bf02844533.

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Corradini, Andrea, and Fabio Gadducci. "Categorical rewriting of term-like structures1 1Research partially supported by the EC TMR Network GETGRATS (General Theory of Graph Transformation Systems), by the ESPRIT Working Group APPLIGRAPH (Applications of Graph Transformation), and by the Italian MURST project TOSCA (Teoria della Concorrenza, Linguaggi di Ordine Superiore e Strutture di Tipi)." Electronic Notes in Theoretical Computer Science 51 (May 2002): 108–21. http://dx.doi.org/10.1016/s1571-0661(04)80195-6.

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Colombo, Alessandro. "ORDINE E MUTAMENTO NELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 27, no. 2 (August 1997): 373–401. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024862.

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Abstract:
IntroduzioneSe è vero che i silenzi e le omissioni di una disciplina dicono, a volte, più di quanto dicano le sue parole, la riflessione post-bellica delle relazioni internazionali ha meno da dire sul mutamento internazionale di quanto questo abbia da dire sulle relazioni internazionali.Quando si tireranno le somme della storia della politica internazionale del nostro secolo, infatti, essa apparirà come una successione di mutamenti colossali: dalla fine degli imperi asburgico, ottomano e germanico all'indomani della prima guerra mondiale, a quella degli imperi coloniali dopo la seconda, fino a quella dell'impero russo-sovietico che ha chiuso anche simbolicamente il Novecento. Tanto più sorprendente, quindi, è il fatto che di questi processi non sia rimasta quasi traccia nell'analisi scientifica della politica internazionale. Con alcune lodevoli eccezioni, fino alla fine degli anni settanta la gran parte dell'analisi della politica internazionale si concentrò su elementi statici, quando non finì per essere pura e semplice teoria del bipolarismo. Diversi elementi giocarono a favore di questa scelta (Gilpin 1989, 4-6): la priorità, consueta nelle scienze sociali, dell'analisi statica rispetto all'analisi dinamica (Schumpeter 1979), resa ancora più pervasiva dal successo della teoria dei sistemi; il progressivo declino di quella che K.J. Holsti definì la «grande teoria» (Holsti 1971), cioè dei tentativi di costruire una teoria generale delle relazioni internazionali; la contraddizione tra i colossali mutamenti che avvenivano nel Terzo Mondo e la matrice euro-occidentale della disciplina; la mancanza, soprattutto, di una «domanda» di teorie del mutamento, annullata anch'essa nel «lungo presente» del confronto bipolare.
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Gadducci, Fabio, and Ugo Montanari. "A Concurrent Graph Semantics for Mobile Ambients1 1Research partly supported by the EC TMR Network General Theory of Graph Transformation Systems (GETGRATS); by the EC Esprit WG Applications of Graph Transformations (APPLIGRAPH); and by the Italian MURST Project Teoria della Concorrenza, Linguaggi di Ordine Superiore e Strutture di Tipi (TOSCA)." Electronic Notes in Theoretical Computer Science 45 (November 2001): 88–105. http://dx.doi.org/10.1016/s1571-0661(04)80957-5.

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Carbone, Tiziano. "Coscienza primaria e coscienza di ordine superiore in homo sapiens: continuità ed emergenze." RICERCA PSICOANALITICA, no. 1 (April 2017): 49–66. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2017-001005.

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Di Pietro, Maria Luisa, and Roberta Minacori. "La teoria della brain birth versus la teoria della brain death: una simmetria impossibile." Medicina e Morale 48, no. 2 (April 30, 1999): 321–36. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1999.807.

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Abstract:
In simmetria con il paramento cerebrale quale modalità di accertamento della morte, viene proposto da più parti il riferimento alla comparsa di un sistema nervoso funzionante per identificare l’inizio dell’esistenza di un individuo umano. È la cosiddetta teoria della brain birth</> o della nascita cerebrale: ma più esattamente si potrebbe parlare di “teorie”, in quanto molteplici sono state le interpretazioni che ne sono state date. In questo articolo vengono passate in rassegna le varie teorie della brain birth (di Goldenring Kushner, Burgess, Jones, etc.) e vengono analizzate criticamente le ragioni e le finalità di una tale proposta. Finalità - come è noto – meramente pratiche: si vuole individuare un limite prima del quale è possibile sopprimere o utilizzare l’embrione a scopi sperimentali e attuare così una tutela radualistica dello stesso; ragioni arbitrarie: ridurre l’uomo al suo cervello e il cervello alla capacità di coscientizzare. Una proposta, quella della brain birth, che manca di fondamento biologico e ontologico e che vuole in modo indebito utilizzare un criterio che accerta il disordine e la disinterazione della morte per individuare l’inizio della vita, che ordine e proressione.
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Monti, C., M. C. Malaguti, and M. Marchi. "La patologia della colonna dell'anziano." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 3_suppl (October 1994): 65–88. http://dx.doi.org/10.1177/19714009940070s309.

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Abstract:
La patologia della colonna dell'anziano, intendendo arbitrariamente con questo termine soggetti di età superiore ai 60 anni, è costituita per lo più da lesioni degenerative osteo-disco-articolari, dalla osteoporosi e dalle sue complicanze. Dalla revisione di 1.000 esami di tomografia computerizzata della colonna in pazienti di età superiore a 60 anni gli Autori infatti hanno posto diagnosi in 808 casi di malattia degenerativa e di osteoporosi e in 192 casi hanno ritrovato altre patologie che, pur non essendo di esclusiva pertinenza dell'anziano, mostrano una netta predilezione per questa fascia di età. In 27 pazienti fu posta diagnosi di metastasi ed il dato, epidemiologicamente non significativo, è da porsi in relazione al carattere monospecialistico degli Istituti Ortopedici Rizzoli. In 93 casi fu posta diagnosi di tumore osseo primitivo benigno rappresentato dall'emangioma nelle sue varietà asintomatica e compressiva; i 43 casi di tumori ossei primitivi maligni sono da ascrivere in ordine decrescente al mieloma, al cordoma, ai linfomi e a rarissimi casi di emangioendotelioma. In 21 pazienti fu posta diagnosi di spondilodiscite e in 8 di malattia di Paget. Gli autori descrivono le caratteristiche clinico-radiologiche di queste lesioni enfatizzando il ruolo della tomografia computerizzata e della risonanza magnetica non solo nella individuazione e precisazione della lesione ma anche nel bilancio loco-regionale ed infine sottolineano la difficoltà della diagnosi differenziale tra metastasi, tumori primitivi maligni talora con le spondilodisciti e la malattia di Paget per cui spesso è indispensabile il ricorso alla biopsia TC-guidata.
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Allais, Maurice. "The Empirical Approaches of the Hereditary and Relativistic Theory of the Demand for Money: Results, Interpretation, Criticisms, and Rejoinders." Journal of Public Finance and Public Choice 4, no. 1 (April 1, 1986): 3–83. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907117318.

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Abstract:
Abstract La teoria ereditaria e relativistica della dinamica monetaria è basata su alcuni nuovi principî-guida: la fondamentale analogia tra oblio e interesse, la considerazione del tempo psicologico, il condizionamento ereditario della psicologia dell’operatore.Questi principî sono applicabili a numerosi campi, come l’economia, la psicologia, la sociologia, la scienza politica.Dopo una breve esposizione della struttura fondamentale della teoria ereditaria e relativistica della domanda di moneta, viene effettuato un confronto, sulla base di due diverse impostazioni, tra le ipotesi della teoria ed i dati empirici.I risultati conseguiti dimostrano che nessun’altra teoria spiega con altrettanto rigore l’iper-inflazione tedesca e l’andamento dell’economia statunitense durante la «grande depressione».Se, quindi, si accetta come fondamentale criterio di validità di una teoria la sua verifica empirica, la teoria ereditaria e relativistica appare di gran lunga superiore alle teorie monetarie alternative.
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More sources

Dissertations / Theses on the topic "Teorie di ordine superiore"

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Miletta, Rosario. "Sistemi di copertura "Cold-Formed": un approccio di analisi basato su teorie di trave di ordine superiore." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/328/.

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Cacchi, Sara. "Teorie di Ordine Superiore per l'Analisi Dinamica e Statica di Archi e Travi in Materiale Composito." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Il titolo, Teorie di Ordine Superiore per l’Analisi Dinamica e Statica di Archi e Travi in Materiale Composito, illustra il tema trattato e la prospettiva seguita nella scrittura del presente lavoro. Il suo scopo è quello di analizzare il comportamento statico e dinamico di travi rettilinee e curvilinee in materiale composito attraverso l’applicazione del Metodo Generalizzato di Quadratura Differenziale. L’elaborato si suddivide in quattro capitoli, nei quali viene fornita la teoria relativa alla statica e alla dinamica degli elementi strutturali analizzati e vengono presentati i risultati delle applicazioni della tecnica numerica adottata. In generale, un problema strutturale è descritto da equazioni differenziali e da opportune condizioni al contorno. Pertanto, non risulta sempre possibile determinare la soluzione analitica del fenomeno indagato, ciò è spesso dovuto alla geometria del problema o alla complessità delle condizioni al contorno che affiancano il sistema di equazioni governanti. Per questo motivo, in ambito ingegneristico vengono ampiamente sfruttate delle tecniche numeriche che consentono di trasformare il problema differenziale in un problema algebrico e di ottenere una soluzione approssimata ma comunque accettabile. L’obiettivo principale di questo elaborato è quindi quello di proporre un approccio numerico per risolvere la formulazione forte delle equazioni fondamentali, ottenute tramite modelli strutturali di ordine superiore, in maniera efficiente, accurata e con un ridotto costo computazionale.
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Magliocchetti, Marco. "Analisi statica e dinamica di gusci a doppia curvatura in materiale composito: formulazione forte e debole con teorie di ordine superiore." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Nel presente lavoro vengono riportati i risultati ottenuti dall’analisi dinamica e statica di gusci a doppia curvatura in materiale composito attravero l’applicazione del Metodo Generalizzato di Quadratura Differenziale (GDQ) ed Integrale (GIQ). In particolare è stata testata la validità dei due metodi, utilizzati rispettivamente per la risoluzione delle equazioni fondamentali nella Formulazione Forte e Debole, confrontandoli con le soluzioni ottenute tramite il metodo degli elementi finiti (FEM). Nei primi capitoli si riportano le nozioni teoriche alla base del lavoro. Successivamente, vengono mostrati i risultati ottenuti dall’applicazione della tecnica di Quadratura Integrale Generalizzata (GIQ) per risolvere le equazioni di governo espresse nella Formulazione Debole. In particolare vengono riportate le caratteristiche di convergenza e stabilità della tecnica al variare delle funzioni di base e delle funzioni discretizzanti. Nel quinto e sesto capitolo si riportano rispettivamente i risultati numerici ottenuti dall’analisi dinamica e statica di diverse strutture a doppia curvatura in materiale composito. Nello specifico i risultati ricavati per la Formulazione Debole (GIQ), vengono confrontati sia con quelli ottenuti per la Formulazione Forte (GDQ) che con quelli forniti attraverso l’utilizzo di programmi di calcolo strutturale. Vengono così mostrati gli effetti della variazione delle proprietà meccaniche e geometriche sulle frequenze di vibrazione e sul campo tensionale. Infine nel settimo capitolo si riportano i risultati ottenuti dall’analisi dinamica di archi piani a partire dal modello tridimensionale.
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Bianco, Giulia. "Soluzione delle Equazioni in Forma Debole per l'Analisi Statica e Dinamica di Archi e Travi in Materiale Composito." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Lo scopo è quello di analizzare il comportamento statico e dinamico di travi rettilinee e curvilinee in materiale composito attraverso l’applicazione del Metodo Generalizzato di Quadratura Integrale. L’elaborato si suddivide in quattro capitoli, nei quali viene fornita la teoria relativa alla statica e alla dinamica degli elementi strutturali analizzati e vengono presentati i risultati delle applicazioni della tecnica numerica adottata. All’interno del primo capitolo sono esposti i fondamenti matematici su cui si basa il Metodo Generalizzato di Quadratura Differenziale (GDQ) e il Metodo Generalizzato di Quadratura Integrale (GIQ). Nel secondo capitolo si introducono le principali caratteristiche geometriche di un arco, vengono introdotte le teorie strutturali di ordine superiore e vengono dedotte le equazioni fondamentali che racchiudono in unico sistema i tre aspetti del problema dell’equilibrio elastico di un arco in materiale composito, ovvero congruenza, legame costitutivo ed equilibrio statico dinamico. L’elaborato prosegue con il terzo e quarto capitolo che costituiscono il nucleo principale della trattazione; infatti, dopo aver fornito le necessarie basi teoriche nei capitoli precedenti, sono presentati i risultati dell’analisi dinamica (vibrazioni libere) e dell’analisi statica delle principali strutture ad arco in materiale composito. La soluzione numerica GIQ viene confrontata non solo con i risultati disponibili in letteratura, ma anche con quelli forniti e ricavati attraverso l’utilizzo di un programma di calcolo strutturale (Straus7), basato sul metodo degli elementi finiti (FEM). L’obiettivo principale di questo elaborato è quindi quello di proporre un approccio numerico per risolvere la formulazione debole delle equazioni fondamentali, ottenute tramite modelli strutturali di ordine superiore, in maniera efficiente, accurata e con un ridotto costo computazionale.
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Lupidi, Michele. "Analisi Dinamica di Gusci Rotanti a Doppia e Singola Curvatura in Materiale Composito." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
L'obiettivo della tesi è trovare il valore di velocità angolare critica per una vasta gamma di strutture a guscio rotanti in materiale composito. I valori di velocità critica sono stati trovati con il metodo GDQ, utilizzando sia la teoria del primo ordine FSDT sia teorie di ordine superiore. Dove possibile è stato considerato anche l'effetto ZIG ZAG mediante la funzione di Murakami. I materiali usati comprendono materiali isotropi, ortotropi e FGM, disposti secondo diversi schemi di laminazione, tra cui pannelli sandwich. Le strutture analizzate includono gusci a doppia e singola curvatura. Inoltre si sono trovati valori di velocità critica per gusci rotanti su fondazione elastica.
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Zuffi, Lorenzo. "Gruppi di omotopia di ordine superiore." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7475/.

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Abstract:
Scopo di questa tesi è presentare i concetti topologici legati alla nozione di gruppo di omotopia, con particolare riferimento ai gruppi di omotopia delle sfere. Il capitolo introduttivo riguarda il gruppo fondamentale e il secondo capitolo la sua generalizzazione ai gruppi di omotopia di ordine superiore. Nel terzo capitolo è trattato il cobordismo con framing tra sottovarietà e la sua relazione con la teoria dell'omotopia. Negli ultimi due capitoli sono enunciati teoremi e risultati ottenuti nel problema ancora irrisolto del calcolo dei gruppi di omotopia delle sfere.
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Sandroni, Antonio. "Lagrangiane di ordine superiore e sistemi instabili." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16957/.

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Abstract:
Quando nella descrizione di un sistema fisico si fa uso del secondo principio della dinamica di Newton, si ottengono equazioni del moto che contengono al massimo derivate del secondo ordine rispetto al tempo. Quando le equazioni vengono ricavate da principi variazionali tramite la funzione Lagrangiana, si richiede che questa contenga al massimo derivate prime delle coordinate in modo tale che le equazioni del moto siano al massimo di ordine due. La motivazione che porta a rispettare questa limitazione proviene dai lavori di Mikhail Ostrogradsky il quale, nella sua formulazione del formalismo Hamiltoniano proveniente da Lagrangiane con derivate superiori al primo ordine mostra come la funzione Hamiltoniana soffra di una particolare instabilità, data dalla sua dipendenza lineare nei momenti. Sono stati riportati i risultati originali di Ostrogradsky che si applicano a Lagrangiane non degeneri, seguiti da alcuni esempi che illustrano le problematiche che si presentano. Al fine di studiare l’instabilità si rende necessaria una analisi e una classificazione dei tipi di vincoli che possono essere presenti; si arriverà alla conclusione che l’unico modo per poter rimuovere la instabilità è dato dall’inserire vincoli nello spa zio delle fasi che possano limitare le variabili responsabili della patologia. Sarà preso in esame il caso delle Lagrangiane non degeneri di ordine due per le quali si mostreranno le condizioni sotto le quali la patologia possa essere curata. Infine viene introdotto il ruolo delle Lagrangiane degeneri dalle quali discendono i sistemi descritti da equazioni del moto di ordine dispari.
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Zanchini, Giulia. "Sistemi ed equazioni differenziali di ordine superiore." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4137/.

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Polidori, Daniele. "Implementazione in un linguaggio logico con vincoli di ordine superiore della type inference di Haskell." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20503/.

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Abstract:
Implementazione in ELPI, un linguaggio logico con vincoli di ordine superiore, dell'algoritmo di type inference di Haskell. ELPI è un'estensione con vincoli di lambda Prolog. Utilizzando lambda Prolog risulta impossibile implementare la type inference di Haskell. Si è reso dunque necessario l'utilizzo di ELPI, più espressivo (non nel senso di Turing completezza) di lambda Prolog. La presente trattazione ha una duplice finalità. La prima consiste nel dimostrare che le estensioni a lambda Prolog presenti in ELPI permettono di risolvere problemi non risolvibili in lambda Prolog. La seconda, non ancora implementata ma lasciata agli sviluppi futuri, prevede di fare del mio lavoro uno strumento di prova per testare, implementare e studiare nuove estensioni al meccanismo delle type class di Haskell. Infatti, essendo ELPI un linguaggio di più alto livello e più semplice (grazie alle features del linguaggio) rispetto ad Haskell, aggiungere estensioni al meccanismo base delle type class dovrebbe risultare banale (in confronto alla complessità di eseguire tale operazione in Haskell).
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De, Luca Manuel. "Elementi Finiti in Forma Debole per l'Analisi Dinamica di Strutture di Forma Arbitraria in Materiale Composito." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
La presente tesi affronta il problema delle vibrazioni libere di strutture aventi forma arbitraria e realizzate in materiale composito. In particolare, l’analisi viene condotta attraverso l’utilizzo di una tecnica numerica finalizzata alla risoluzione del sistema di equazioni in forma integrale descriventi l’equilibrio dinamico. In altri termini, viene sviluppata la formulazione debole del problema in parola, relativamente ai casi di piastre e membrane. Il principio variazionale di Hamilton, utilizzato per ottenere le equazioni di equilibrio, viene applicato introducendo un’ipotesi sul modello cinematico: gli spostamenti generalizzati, dunque, sono espressi in funzione di quantità nodali e interpolati per mezzo di polinomi di alto grado. Il sistema così ottenuto viene risolto, all’interno di ciascun elemento, attraverso la tecnica numerica di Quadratura Integrale Generalizzata (GIQ). L’obiettivo, pertanto, è quello di dimostrare la maggiore accuratezza della tecnica presentata rispetto a quanto disponibile nei software commerciali, valutando i parametri che incidono sulla convergenza, sulla stabilità e sull’accuratezza dei risultati. Tutte le applicazioni condotte prevedono il confronto fra differenti tecniche numeriche risolutive: in particolare, la tecnica del GIQ viene accostata alla tecnica della Quadratura Differenziale Generalizzata (GDQ) e al Metodo degli Elementi Finiti (FEM) analizzando, di volta in volta, i risultati ottenuti sulla base del costo computazionale richiesto e in relazione alle caratteristiche di accuratezza, stabilità e velocità di convergenza. Viene inoltre presentata la tecnica del mapping iso-geometrico, utilizzata per descrivere domini irregolari. Tale metodo, attraverso l'impiego delle curve NURBS, utilizzate per descrivere i contorni degli elementi, consente una più agevole fase di modellazione. A tal proposito vengono sottoposte ad analisi piastre e membrane fortemente irregolari e di forma arbitraria.
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Books on the topic "Teorie di ordine superiore"

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Tornabene, Francesco, Erasmo Viola, Nicholas Fantuzzi, and Michele Bacciocchi. Strutture a Guscio in Materiale Composito. Geometria Differenziale. Teorie di Ordine Superiore. Società Editrice Esculapio, 2015. http://dx.doi.org/10.15651/978-88-748-8855-9.

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Book chapters on the topic "Teorie di ordine superiore"

1

Ambrosetti, Antonio. "Sistemi ed equazioni di ordine superiore." In Appunti sulle equazioni differenziali ordinarie, 19–36. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2394-9_2.

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2

Colombo, Guiseppe. "Sui Sistemi Autonomi di Ordine Superiore al Secondo." In Equazioni differenziali non lineari, 211–37. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-10886-0_6.

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