Academic literature on the topic 'Terzo spazio'

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Journal articles on the topic "Terzo spazio"

1

Luca, Mori. "Esperimenti mentali e altri "terzi spazi" dell'apprendimento." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 17 (December 2011): 89–102. http://dx.doi.org/10.3280/eds2012-017008.

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Abstract:
Partendo dal ruolo cruciale giocato dagli esperimenti mentali nella ricerca filosofica e scientifica, l'obiettivo di questo articolo č mostrare le implicazioni del loro utilizzo come strumenti per la formazione e l'apprendimento: l'ipotesi č che gli esperimenti mentali consentano di accedere ad un "terzo spazio" nel quale diventano percepibili nessi, relazioni e anelli intermedi che normalmente sfuggono. In questo senso, gli esperimenti mentali sono correlabili ad altre tipologie di "terzo spazio", in cui gli esseri umani evolvono scoprendo e sfidando la propria ambiguitŕ: dalla terza area di Winnicott allo "spazio di gioco" di Bettelheim, dai "mondi intermedi" dell'illusione studiati da Iacono alle esperienze formative che fanno riferimento alla mindfulness o al sogno.
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2

Carrera, Letizia. "Le politiche urbane per l'inclusione. Generare terzo spazio." TERRITORIO, no. 93 (January 2021): 123–28. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093019.

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Abstract:
Oggi la città è più che in passato caratterizzata dalla multiculturalità, affrontata ancora con la logica del ‘melting pot', quindi di omogeneizzazione delle differenze, piuttosto che di quella più complessa della ‘salad bowl'. Uno strumento strategico è rappresentato dalla (ri)progettazione dello spazio urbano in vista della realizzazione di processi di inclusione, attraverso interventi strutturali puntuali e diffusi nel territorio. Centrali gli spazi terzi, spazi fisici nei quali soggetti diversi hanno la possibilità di incontrarsi e di iniziare percorsi di riconoscimento e di costruzione di comunità territoriali fondate sulle differenze e sulla contaminazione. Alcune politiche hanno optato per strategie di attesa di processi spontanei di composizione virtuosa di quelle differenze, altre per la messa in campo di azioni di governo delle differenze stesse e di processi di inclusione attiva.
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3

Filipovic, Aleksandra. "L’ipotesi sulla progettazione dello spazio della chiesa Djurdjevi Stupovi." Starinar, no. 59 (2009): 221–36. http://dx.doi.org/10.2298/sta0959221f.

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Abstract:
(italijanski) Quest?articolo tratta l?analisi del progetto della chiesa monastica dedicata a S. Giorgio (1170/71), situata nei pressi di Novi Pazar, fondazione del gran giuppano Stefan Nemanja. Il metodo dell? autore richiedeva un cambio dei canoni di lettura di quelli applicati a S. Nicola a Toplica, la fondazione precedente della stessa committenza, per poter comprendere l?organizzazione della pianta di S. Giorgio, progettazione del suo spazio interno, modellazione del suo volume e realizzazione da parte dallo stesso costruttore. Secondo l?autore l?interno della chiesa sia stato congeniato attraverso le due assialit? - longitudinale e trasversale configurando una nuova concezione dello spazio, cui contribuisce, anche notevole altezza. La pianta della chiesa presenta una superficie quadrata in cui centro ? posizionata l?aula centrale, coperta da cupola. L?aula centrale ? il luogo che ammetteva due diverse assialit? (per questo volutamente rettangolare in pianta), e aveva perseguito senso della verticalit? che ha dato movimento all?intera volumetria centrale offrendo luogo alla terza asse, quella verticale. Le simili misure di queste tre assi (13.8 m, 14.24 m, 14.3 m) hanno fatto pensare all?autore che la genesi progettuale sottostante sia una forma cubica, la cui base sono tre assi avvalorati dalle prospettive conseguenti: una parte dall?ingresso ad ovest toccando il culmine dell?abside centrale; questo asse ? tagliato ortogonalmente dal secondo che unisce i due portali laterali; il terzo asse parte dal centro geometrico d?incontro delle prospettive a terra salendo al sommo della cupola. L?analisi ha mostrato anche l?ingresso principale era il luogo delle generatrici visive: una ortogonale (l?ase longitudinale) e due oblique (che si creano lungo i fuochi dell?elisse centrale che immettevano nelle abside laterali).
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4

Bizzarri, Virginia. "Anima e coraggio. Il paziente svela il sintomo, il terapeuta cerca il simbolo." STUDI JUNGHIANI, no. 35 (February 2013): 113–24. http://dx.doi.org/10.3280/jun2012-035007.

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Abstract:
L'autrice s'interroga sul senso attribuibile al tertium, riferimento spaziale e temporale ricorrente nell'opera junghiana. Partendo dal sintomo alla volta del simbolo e, parallelamente, procedendo dalle parole alle immagini, l'autrice presenta la funzione trascendente come ponte interpersonale e intrapersonale che permette alla diade analitica di creare con sacrificio lo spazio per accogliere contemporaneamente il reale e il potenziale, l'immanente e il trascendente. Il materiale del paziente, che rinasce ed č contenuto nel presente dal setting e dalla relazione analitica, diventa un altro terzo elemento, nuova energia psichica liberata e disponibile per proseguire il processo di guarigione di sé. In quest'ottica, anche la sabbia č presentata come terzo luogo possibile ove rappresentare e congedare vecchie e nuove forme di esistenza ed esperienza: toccando il complesso e lasciando risuonare gli archetipi, si procede sul sentiero dell'individuazione di cui paziente e analista sono a tratti alterni, guardiani e ladri.
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5

Librandi, Rita. "Segregare, segregazione – sequestrare, sequestrazione." XI, 2019/4 (ottobre-dicembre) 11, no. 4 (December 3, 2019): 42–43. http://dx.doi.org/10.35948/2532-9006/2020.3249.

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Abstract:
Alcuni lettori chiedono se in ambiti specialistici sia opportuno usare il sostantivo segregazione e il verbo segregare in alternativa ad altre forme (es: “sequestrazione o segregazione della CO2?"; “Legge della segregazione o separazione di Mendel?”). Altri chiedono se il verbo segregare può essere usato anche riferendosi a oggetti (es: "Materiale da segregare. Non conforme!" parlando di vetro; "la zona è segregata" per uno spazio non accessibile; “segregare due materiali altamente corrosivi interponendo un terzo materiale isolante”). Infine  un lettore chiede quale sia la posizione dell’accento nelle forme dell’indicativo presente del verbo segregare.
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6

Bhabha, Homi K. "I nostri vicini, noi stessi. Riflessioni contemporanee sulla sopravvivenza." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 44 (September 2012): 99–118. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-044008.

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Abstract:
Il saggio evoca lo spirito di Hegel, nel tentativo di comprendere le problematiche contemporanee legate alla testimonianza etica, alla memoria storica, ai diritti e alle rappresentazioni delle minoranze all'interno della sfera culturale. Chi č oggi il nostro vicino? Cosa significa ospitalitÀ di questi tempi? Perché il riconoscimento degli altri diviene spesso un incontro straziante con l'alteritÀ del sé? L'articolo esemplifica come il ‘Terzo Spazio' - uno dei concetti chiave del postcolonialismo - puň aiutarci a costruire una nuova concezione di ospitalitÀ all'interno di un mondo globalizzato e cosmopolita, una concezione che poggia sul diritto alla differenza nell'uguaglianza.
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7

Caputi, Rosastella, and Valentina Iavasile. "Intimitŕ, sessualitŕ e tradimento nella coppia." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 34 (December 2011): 77–89. http://dx.doi.org/10.3280/pr2011-34006.

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Abstract:
Viene esplorata la dimensione dell'intimitŕ di coppia, dando particolare rilievo alle dinamiche relazionali implicate nella sessualitŕ e nel tradimento. In primo luogo, vengono delineate le differenze di genere nell'atto sessuale e gli aspetti non relazionabili presenti in ogni relazione di coppia. Č stata messa in luce la dialettica in cui trova spazio il tradimento. In tale prospettiva vengono descritte due "tipologie" di tradimento: il tradimento in "chat", in cui l'altro č un altro virtuale e lo scambismo, ovvero un paradosso in termini, in cui l'esperienza dell'inclusione di un terzo nella relazione č codificata da entrambi i partner.
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8

Arnaldi, Marta. "Terapia della traduzione nel Purgatorio di Dante." Quaderni d'italianistica 41, no. 2 (June 11, 2021): 9–32. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v41i2.36769.

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Abstract:
Questo saggio muove da tre considerazioni critiche: che il terzo luogo o spazio del purgatorio sia intimamente traduttivo; che l’accezione metaforica di ‘traduzione’ non sia fenomeno unicamente linguistico ma comprenda traslazioni fisiche e metafisiche; e che i linguaggi della mistica e della malattia, apparentemente scollegati, presentino un’analoga resistenza nei confronti del linguaggio, concettualizzabile come ‘intraducibilità’. Il presente saggio affronta queste tre aree in modo organico e sintetico. Da un lato, viene proposta una nuova interpretazione del purgatorio dantesco, fondato sulla traduzione in quanto processo di transizione e intermedietà. Dall’altro, il saggio interpreta il viaggio di Dante come metafora della cura, facendo della traduzione una teologia della terapia.
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9

Szewczul, Bożena. "Zadania osób konsekrowanych według uchwał II Polskiego Synodu Plenarnego (1991-1999)." Prawo Kanoniczne 46, no. 3-4 (December 20, 2003): 39–64. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2003.46.3-4.03.

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Abstract:
Il II Sinodo Plenario della Polonia si propone di rinnovarvi la vita cristiana dei fedeli. Nella realizzazione del programma di tale rinnovamento doveno inserirsi anche tutti i consacrati. Nell’ambito di questo impegno ecclesiale i decreti del Sinodo presentano i compiti più importanti delle persone consacrate che stanno vivendo la loro vocazione speciale in Polonia all’inizio del terzo millennio. Nell’articolo l’autrice parla in primo luogo della necessità, da parte dei consacrati, di mantenere viva la loro identità vocazionale specifica e poi dedica un ampio spazio al bisogno del primato della vita spirituale nella loro vita sottolineando l’importanza della consacrazione e del’osservanza dei consigli evangelici, il valore della vita fraterna, la promozione vocazionale e la ncessità della formazione permanente.
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10

Nohe, Hanna. "Diventare estranea e marginale." apropos [Perspektiven auf die Romania], no. 5 (December 17, 2020): 88. http://dx.doi.org/10.15460/apropos.5.1598.

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Abstract:
In un momento in cui il discorso politico, sociale e mediatico rappresenta il tema della migrazione e della fuga come socialmente esplosivo, questo articolo analizza come nei racconti di Fra-intendimenti (2010) di Kaha Mohamed Aden la percezione di sé del soggetto migrante venga formata dagli stereotipi che la società di arrivo proietta su loro e come, allo stesso tempo, si rappresenti la vera complessità della realtà vissuta dal soggetto migrante attraverso una doppia referenzialità. Da una parte si ricorrerà alle riflessioni di Edward Said sulla costruzione europea ed egemonica dell’alterità e all’approccio di bell hooks, che si focalizza sulle intersezioni tra race e gender, per evidenziare le percezioni stereotipe della società di arrivo; dall’altra, il concetto di «Terzo Spazio» sviluppato da Homi K. Bhabha per segnalare le dinamiche di comunicazione in contesti migratori contribuirà a mostrare la complessità della realtà sperimentata dal soggetto migrante. Così, il lettore o la lettrice ha la possibilità di cambiare la propria percezione della realtà.
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Dissertations / Theses on the topic "Terzo spazio"

1

Negrini, Elisa. "Curve di terzo grado nel piano e nello spazio." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8989/.

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Abstract:
Si è interessati a classificare le cubiche del piano proiettivo complesso. In particolare vengono classificate le cubiche piane dimostrando che ogni cubica non singolare è proiettivamente equivalente a una cubica di equazione affine nota e che esistono infinite classi di equivalenza proiettiva per le cubiche piane non singolari. Si mostra inoltre che le cubiche piane singolari irriducibili possono essere ricondotte a due classi di equivalenza proiettive: la prima classe contiene le cubiche con un nodo, la seconda classe contiene invece le cubiche con una cuspide. Infine si studiano le proiezioni piane della cubica gobba da un suo punto, oppure da un punto esterno alla cubica.
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2

Aidara, Aminata. ""Exister à bout de plume". Un recueil de nouvelles migrantes au prisme de l'anthropologie littéraire." Thesis, Sorbonne Paris Cité, 2016. http://www.theses.fr/2016USPCA070.

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Abstract:
Cette recherche concerne le rapport à la lecture et à l’écriture d’une communauté de jeunes issus de l’immigration. L’hypothèse est que l’expression littéraire incarne un tiers espace d’expression culturelle, entre la famille et la société pour des jeunes dont la vie familiale est d’avantage traversée par l’Histoire et les questions mondiales le plus contemporaines. Au fil des représentations découlant d’un recueil de nouvelles qui a été créé ad hoc pour cette thèse, Exister à bout de plume. Nouvelles migrantes, est démontrée la façon dont l’écriture fictionnelle ou autobiographique symbolise une prise de parole importante permettant aux individus qui l’emploient d’avoir une meilleure conscience de soi. À travers une première partie dédiée à la recherche de terrain et l’autre se fondant sur l’analyse des entretiens et des nouvelles du recueil, ressort l’importance d’une visibilité pour les questionnements, problématiques, ressentis, espoirs et revendications des jeunes issus de l’immigration dans une époque où le modèle assimilationniste montre plus que jamais la saveur amère de ses fruits et les fractures sociétaires qu’il n’a pas pu empêcher de laisser se creuser. En mettant en avant des thèmes comme : la quête identitaire, les obstacles et l’ambition caractérisant leurs premiers pas dans la société, la recherche de légitimité et l’envie de raconter, directement ou pas, le parcours de leurs parents – ces jeunes écrivains amateurs se réapproprient activement leur bagage culturel et leur apparence. Ils s’engagent dans l’écriture pour que ça ne soit plus seulement l’apanage des voix littéraires dominantes. Pour qu’on prenne connaissance de leurs propres regards sur eux-mêmes, enfin sortis de la condition limitée d’objet d’étude sociologique ou anthropologique pour se faire sujets via l’écriture
This research focuses on young people of immigrant background with the aim of investigating the distinctive manner in which this community relates to literature as a means of expression. The hypothesis we explore is that these young people, whose life tends to be especially permeated by history and contemporary global issues, may find in literature a third space of cultural expression, alongside family and society. As the various images arising from a collection of short stories created especially for this dissertation - Exister à bout de plume. Nouvelles migrantes – succeed one another, it emerges that fictional and autobiographical writing enables those who resort to it as a means of expression to find their own voice and gain deeper self-awareness. The first part of the dissertation is dedicated to field research, while the second part provides analyses of the short stories and the interviews of the authors. The analyses reveal how important it is to make visible the problems, struggles, feelings, hopes and claims of young people of immigrant background, especially in times in which the bitter fruits of the assimilationist model and the social fractures this model was unable to prevent become more and more apparent. The young amateur writers reclaim their cultural background and their appearance emphasising themes such as the search for personal identity, the obstacles and ambitions characterising their first steps into society, the search for legitimacy and the desire to narrate, more or less explicitly, the personal trajectories of their parents. The engagement of this community with the literary means appears to be motivated by the desire to reclaim themes that tend to be considered exclusive purview of dominant literary voices. The literary means seems to allow the authors to escape the role of mere object of sociological and anthropological investigation and become Subjects narrating themselves from their own point of view
L’oggetto di questa ricerca è il rapporto alla lettura e alla scrittura di una comunità di giovani di seconda generazione d’origine immigrata. L’ipotesi formulata vede nella manifestazione letteraria la concretizzazione di un terzo spazio d’espressione culturale e di autorappresentazione, tra famiglia e società, che si giustifica attraverso le questioni storiche nonché contemporanee che questi giovani si trovano ad affrontare nel loro percorso di crescita ed evoluzione personale. Analizzando le rappresentazioni risultanti da una raccolta di racconti creata ad hoc per questa tesi, Esistere in punta di penna. Racconti migranti, si spiega il modo in cui la scrittura di finzione o autobiografica riesce a simbolizzare una presa di parola importante che permette agli individui che l’utilizzano d’avere una migliore coscienza di sé. Attraverso una prima parte dedicata alla ricerca sul campo e l’altra basata sull’analisi delle interviste e dei racconti della raccolta, emerge l’importanza di rendere visibili domande, problematiche, sentimenti, speranze e rivendicazioni dei giovani d’origine immigrata in un’epoca, la nostra, in cui il modello assimilazionista mostra più che mai il sapore amaro dei suoi frutti e la sua impotenza di fronte alle sempre più laceranti fratture sociali. Mettendo in primo piano temi come : l’indagine identitaria, gli ostacoli e le ambizioni che caratterizzano i loro primi passi nella società, la ricerca di legittimità e la voglia di raccontare, direttamente o meno, il percorso dei loro genitori, questi giovani scrittori alle prime armi, si riappropriano attivamente del loro bagaglio culturale e della loro apparenza fisica. Si impegnano nella scrittura affinché questa non sia più sola prerogativa di voci letterarie dominanti, permettendoci quindi di conoscere lo sguardo che hanno su se stessi e il mondo che li circonda, persone liberate infine dalla condizione limitata d’oggetto di studio sociologico o antropologico per esistere diversamente come soggetti « in punta di penna »
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3

Terzi, Firat [Verfasser], and Thomas [Akademischer Betreuer] Kuner. "A genetically encoded system with high spatio-temporal resolution for in vivo modification of neuronal network activities / Firat Terzi ; Betreuer: Thomas Kuner." Heidelberg : Universitätsbibliothek Heidelberg, 2018. http://d-nb.info/1177385147/34.

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Books on the topic "Terzo spazio"

1

Tra Babilonia e Gerusalemme: Scrittori ebreo-tedeschi e il "terzo spazio". Milano: B. Mondadori, 2012.

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2

Boggio, F. Geografia dello sviluppo: Spazi, economie e culture tra ventesimo secolo e terzo millennio. Novara: UTET università, 2008.

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3

Zamponi, Stefano, ed. Intorno a Boccaccio / Boccaccio e dintorni 2016. Florence: Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-619-4.

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Abstract:
Il volume Intorno a Boccaccio/Boccaccio e dintorni 2016 nasce dal seminario internazionale, tenutosi a Certaldo il 9 settembre 2016, promosso dall’Ente Nazionale Giovanni Boccaccio e giunto alla sua terza edizione. Il seminario, che ha acquisito una cadenza annuale, ha lo scopo precipuo di dare spazio a studiosi giovani, che possono presentare nuove ricerche ancora in corso. Il volume, accanto a contributi filologici e critici relativi al Decameron e al suo Fortleben , si caratterizza per l’attenzione ad altre opere di Boccaccio (Filostrato, Rime , De mulieribus claris , Epistole, Trattatello), di volta in volta esaminate sotto l’aspetto della tradizione testuale, delle figure retoriche e del lessico.
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4

Torricelli, Maria Chiara, ed. ES-LCA e patrimonio naturale. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-803-3.

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Abstract:
La protezione dell’ambiente, la tutela delle risorse ecologiche e naturali, la valorizzazione sostenibile degli spazi urbani e rurali rappresentano per le società del terzo millennio degli incontestabili paradigmi etici e delle ineludibili realtà con le quali confrontarsi. Alla tutela ambientale si sono affiancati obiettivi più ampi, connessi alla fruizione dei contesti territoriali, in un’ottica di conservazione attiva, e si sono modificate le strategie di intervento in funzione della valorizzazione di risorse e contesti, nonché dello sviluppo delle specificità del territorio stesso. L’analisi di sostenibilità, come strumento per monitorare, reinterpretare, sviluppare e valorizzare un territorio, e in particolare il suo patrimonio naturale, è il tema di questo libro che riporta i risultati di una ricerca condotta da un gruppo interdisciplinare che ha condiviso l’approccio Life Cycle. L’approccio del Ciclo di Vita – che si sta evolvendo verso una metodologia in grado di recepire la dimensione locale oltre a quella globale, la scala macro e meso oltre a quella del prodotto, la dimensione sociale oltre a quella ambientale ed economica – può essere appropriato e praticabile nell’analisi di sostenibilità di un territorio? A questa domanda, in particolare circoscritta ad aspetti ambientali, di biodiversità e di accessibilità ambientale-spaziale, il libro intende dare una risposta sia sul piano teorico, sia con l’applicazione ad un caso studio: il territorio in cui è inserito il Parco regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli in Toscana. Il libro fornisce un quadro delle fasi di analisi e degli indicatori che le supportano e ne documenta l’applicazione a diverse scale nel contesto del Parco.
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5

Calleja, Alejandro Alvarez. El Balneario de Fuente Santa, 1847-1936: Monografía de las Aguas Termo-Minerales de Fuente Santa de Buyeres de Nava. Oviedo: Septem Ediciones, 2003.

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6

El Balneario de Fuente Santa, 1847-1936: Monografía de las Aguas Termo-Minerales de Fuente Santa de Buyeres de Nava. Oviedo: Septem Ediciones, 2003.

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7

Pugliese, Rossela, Fiorella De Rosa, and Annafrancesca Naccarato, eds. Il terzo spazio. Peter Lang CH, 2020. http://dx.doi.org/10.3726/b17819.

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8

S. Rosa: tradizione e culto: Atti della terza giornata di studio, 29 settembre 2000 : Spazi urbani, spazi espositivi, recuperi, multimedialità. Manziana (Roma): Vecchiarelli, 2001.

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9

Silvio, Cappelli, ed. S. Rosa: tradizione e culto: Atti della terza Giornata di studio, 29 settembre 2000 : Spazi urbani, spazi espositivi, recuperi, multimedialità. Manziana (Roma): Vecchiarelli, 2001.

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Book chapters on the topic "Terzo spazio"

1

"CHAPTER 2. New Spain: Bones of Fear and Birds of Terro." In Fossil Legends of the First Americans, 73–105. Princeton: Princeton University Press, 2013. http://dx.doi.org/10.1515/9781400849314.73.

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Conference papers on the topic "Terzo spazio"

1

Leone, Vittorio, and Raffaella Lovreglio. "Gli incendi nello spazio rurale: un disastro annunciato." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.046.

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