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Academic literature on the topic 'Tessuto Adiposo Viscerale'
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Journal articles on the topic "Tessuto Adiposo Viscerale"
Carcagnì, Addolorata. "Obesità, infiammazione e rischio cardiovascolare: la genesi dell’ateroma." Cardiologia Ambulatoriale 29, no. 1 (May 30, 2021): 30–40. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-1-5.
Full textKaul, S., M. P. Rothney, D. M. Peters, W. K. Wacker, C. E. Davis, M. D. Shapiro, D. L. Ergun, and Paola Fierabracci. "Assorbimetria a doppio raggio fotonico (DXA) per la misurazione del tessuto adiposo viscerale." L'Endocrinologo 13, no. 3 (June 2012): 144. http://dx.doi.org/10.1007/bf03345972.
Full textFierabracci, Paola. "Captazione del fluoro desossiglucosio mediante PET/TAC nel tessuto adiposo viscerale e sottocutaneo dei soggetti obesi metabolicamente sani." L'Endocrinologo 16, no. 2 (March 14, 2015): 86. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-015-0107-4.
Full textDissertations / Theses on the topic "Tessuto Adiposo Viscerale"
Sanguin, Francesca. "Vitamina D e tessuto adiposo: quali possibili interazioni?" Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3421727.
Full textIntroduzione: Recenti ricerche hanno suggerito l'esistenza di una correlazione fra massa grassa e livelli sierici di 25OH Vitamina D [Vit D o 25(OH)D]. Non è ancora noto invece se il tipo di grasso corporeo, sottocutaneo o viscerale, possa interferire con lo stato vitaminico D. L’eccesso di adiposità centrale talora si associa all’ insulino-resistenza (IR), la quale a sua volta sembra essere condizionata anche dai livelli di Vitamina D. Scopo del nostro studio è valutare i livelli di Vit D ed l’indice di IR, HOMA, dopo carico orale di colecalciferolo in soggetti con diverso Body Mass Index (BMI) e diversa distribuzione del grasso corporeo. Casistica: sono state reclutate 61 donne sane che non assumevano terapie interferenti con il metabolismo osseo, suddivise in base al BMI in N (= 20, BMI < 25, età 48,6+/-10, 8), S (= 21, BMI > 25<30 età media: 50,2+/-12,1), O (= 20, BMI> 30, età media 51,8+/-7,4). Ogni paziente è stata supplementata con 300.000 U di colecalciferolo per os nella stagione invernale e sottoposta ad analisi della composizione corporea con densitometro a raggi X con valutazione della sub-regione addominale R1, questionario alimentare e dosaggio di Vit D, 1,25 di-idrossivitamina D [(1,25(OH)2D)], Paratormone (PTH), glicemia e insulinemia, per calcolo dell’indice HOMA, al basale (T0) e dopo 7 (T1), 30 (T2) e 90 giorni (T3) dal carico. Risultati: i valori della Vit D basali erano ridotti nei tre gruppi ma significativamente più bassi in O (p=0,04), nel gruppo O il PTH risultava significativamente più elevato (p=0,04) e la 1,25(OH)2D più bassa (p=0,004). WC e R1 erano significativamente differenti nei 3 gruppi; i livelli di glicemia, insulinemia e l’HOMA IR risultavano più elevati nei soggetti in sovrappeso e obesi. Dopo il carico, la Vit D aumentava significativamente in T1 e T2 (p<0,0001; p=0,002) raggiungendo un picco maggiore nei gruppi N ed S rispetto ad O, in T3 la Vit D era ridotta rispetto a T1 e T2 ma ancora aumentata rispetto al basale. Il PTH si riduceva significativamente in N ed S al tempo T1 (p=0,03; p=0,05), mentre in O i livelli rimanevano pressoché stabili. La 1,25 (OH)2D dopo il carico aumentava significativamente in tutti i gruppi in T1 (p=0,008; p<0,0001), raggiungendo livelli più elevati in N. Vi era una relazione inversa fra PTH e Vit D ai limiti della significatività statistica (p=0,07) al basale, mentre diventava statisticamente significativa dopo carico. Analizzando l’andamento della 25(OH)D dopo carico, l’R1 si è dimostrato l’indice predittivo migliore per determinare la risposta della Vitamina D al carico rispetto a BMI e WC. L’HOMA IR dopo il carico aveva un comportamento differente in base al BMI, riducendosi significativamente nei soggetti obesi, con nadir in T2 (p=0,007) per poi tornare a livelli simili al basale in T3. Conclusioni: In conclusione il nostro lavoro mostra come i livelli di vitamina D dipendano non solo dalla quantità totale (BMI) di grasso ma anche dalla sua distribuzione (R1) essendo maggiormente sequestrata e/o consumata a livello di grasso viscerale. L’indice di insulino-resistenza migliora dopo carico solo nei soggetti obesi, dove il deficit di Vitamina D è più manifesto.
Montik, Nina. "Tessuto adiposo viscerale nelle donne in gravidanza: validazione della metodica ecografica." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2012. http://hdl.handle.net/11566/242320.
Full textExcess of fat cumuli and obesity are associated with increased morbidity and mortality as an independent factor as associated with related metabolic and cardiovascular diseases, including glucose intolerance, dyslipidemia, hyperinsulinemia, insulin resistance, and atherosclerosis (1). Body fat distribution seems to be very important, namely, increased visceral fat deposit plays a major role in the development of the metabolic syndrome and cardiovascular disease (2). Subjects are considered to be at risk, even if they are not obese, if they have increased adipose deposits in the abdominal area (3). Pregnancy is a unique physiological state characterized by hyperphagia and changes in maternal fat deposition(4,5). High maternal weight before pregnancy increases risk for adverse pregnancy outcome, including birth weight, gestational carbohydrate intolerance and hypertension (6-9). Moreover, a recent study suggested the better correlation of visceral fat thickness at early pregnancy with metabolic risk factor than Body Mass Index (BMI) (4). Some data show that during pregnancy there is an accumulation of visceral fat more than subcutaneous, and it is more evident during third trimester, providing energy storage for future lactation. Increasing parity is associated with central adiposity, and excess of gestational weight gain is associated with adverse outcomes in pregnancy as well as with long-term obesity risk for mother (9-12). Different methods have been proposed for fat distribution evaluation, but no standard is established for pregnant patient. Computed tomography (CT), considered a “gold standard” for body fat composition (14-19), is expensive and employs ionizing radiations, making it unsuitable for large-scale research and, in particular, contraindicated in pregnancy. MRI is also a valid method, but a the definition of adipose tissue depends on the settings of MRI –scanner and results a costly-effective method (20). Other simple procedure like waist-hip ratio was used as an indicator of visceral fat volume, but it is now found to be unable to distinguish between subcutaneous and visceral fat, and useless during pregnancy (21). Confirmed reproducibility of ultrasound in evaluation of adipose tissue make it the most acceptable and also cost-effective technique (19). Nevertheless, the proposed and validated protocol (4,13) for abdominal visceral fat area, measuring intrabdominal fat al L4 level m. rectus-aorta distance, is not valid for pregnant patients due to enlargement of uterus during II and III trimester. Considering that the II and the III trimesters are the period of major fat deposition an alternative method for pregnant patient should be found. The preperitoneal adipose tissue measurement was described as a possible in an only study (12) . The epicardical fat was studied as a tissue strongly correlated with visceral fat and the method of its measurement was also described, but not in pregnant patients (18). The aim of this study was to evaluate the best method for ultrasound measurement of visceral adipose cumuli during pregnancy.
MANESCHI, ELENA. "Il trattamento con testosterone o oca migliora le alterazioni del tessuto adiposo viscerale indotte dalla sindrome metabolica attraverso la normalizzazione dell’insulino-sensibilità: uno studio sperimentale nel coniglio." Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/2158/1002812.
Full textFACCHIANO, ENRICO. "Effetti del trattamento sostitutivo con testosterone sulla disfunzione del tessuto adiposo e sull’epatopatia steatosica non alcolica (NAFLD) nel paziente obeso di sesso maschile candidato a chirurgia bariatrica." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/2158/1077224.
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