Academic literature on the topic 'Tragedia italiana del settecento'

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Journal articles on the topic "Tragedia italiana del settecento"

1

Cicali (book author), Gianni, and Francesco Cotticelli (review author). "Attori e ruoli nell'opera buffa italiana del Settecento." Quaderni d'italianistica 27, no. 2 (June 1, 2006): 168–71. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v27i2.8621.

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2

Thomson, Ann. "L’autore assente." Cromohs - Cyber Review of Modern Historiography 24 (June 8, 2022): 199–200. http://dx.doi.org/10.36253/cromohs-13656.

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3

Parmegiani, Sandra. "II romanzo inglese nella stampa periodica italiana del Settecento e del primo Ottocento." Italian Culture 17, no. 2 (January 1999): 17–37. http://dx.doi.org/10.1179/itc.1999.17.2.17.

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4

Fabbri. "DRAMMATURGIA SPAGNUOLA E DRAMMATURGIA FRANCESE NELL' OPERA ITALIANA DEL SEI-SETTECENTO." Revista de Musicología 16, no. 1 (1993): 301. http://dx.doi.org/10.2307/20795888.

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5

Mattei, Lorenzo. "Il coro nell’Opera italiana del secondo Settecento: aspetti produttivi e recettivi." Diciottesimo Secolo 7 (November 18, 2022): 127–35. http://dx.doi.org/10.36253/ds-13342.

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Abstract:
The presence of the choir in the Opera increases in the second half of the eighteenth century on the thrust of reformist demands aimed at the hybridization of Italian and French melodramaturgy. The mechanisms of the impresarios’ system and its reception have not been adequately explored, even though they can explain the reasons for the growing importance that the choir obtained during the transition from post-metastasian Opera to romanticism. The article provides some quantitative data, referring above all to those theatrical centers that more than others hosted permanent groups of choristers, and gives a summary of the vision of the choir from the perspective of both treatise writers and theatre audience.
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6

Cicali, Gianni. "Destouches e Goldoni tra nobildonne, arcadi e liberi muratori. Percorsi della riforma del teatro comico italiano del Settecento." Quaderni d'italianistica 40, no. 2 (October 4, 2020): 49–81. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v40i2.34878.

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Abstract:
La riforma del teatro italiano promossa da Carlo Goldoni a metà del Settecento ha avuto dei momenti preparatori. Tra le fasi importanti di questa preparazione si devono includere le traduzioni di testi teatrali francesi di Destouches, drammaturgo aristocratico e accademico di Francia. Inoltre, questi segnali di una pre-riforma si notano particolarmente in ambienti legati all’illuminismo, all’aristocrazia e alla Massoneria in Toscana, regione in cui il giovane avvocato Goldoni soggiornò per alcuni anni. Un altro elemento sono le donne della nobiltà italiana che in alcuni casi non solo recitano da dilettanti i testi del francese durante eleganti villeggiature ma a volte li traducono o li fanno circolare tra compagnie significative di attori e attrici. In questo saggio vedremo questi antecedenti formativi della riforma di Goldoni e in particolare una traduzione di un testo di Destouches che si rivela importante per le persone coinvolte e che era sfuggita agli studi sui rapporti tra Goldoni e Destouches e la riforma del teatro italiano del Settecento.
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7

Ruggirello, Fabio. "STRUTTURE IMMAGINATIVE NELLA TRAGEDIA DEL CINQUECENTO: IL TOPOS DEL SOGNO PREMONITORE." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 39, no. 2 (September 2005): 378–97. http://dx.doi.org/10.1177/001458580503900204.

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Abstract:
Il topos classico del sogno premonitore rivivenel teatro tragico italiano del Rinascimento configurandosi come componente strutturale fondamentale, semanticamente pregnante, sulla quale diversi autori basano la sintassi drammatica dei loro testi. Attraverso l'analisi comparativa di cinque opere esemplari di quella stagione letteraria (la Sofonisba di Trissino, l' Orazia dell'Aretino, l' Orbecche di Giraldi Cinthio, la Canace di Speroni e il Torrismondo di Tasso), questo studio cerca di dimostrare come la rinascita della lingua tragica italiana nel Cinquecento si fondi anche sul tentativo di raggiungere una comunicazione più pienamente transitiva fra testo e fruitori, chiamati ad avanzare, per tutta la durata della rappresentazione, possibili “scioglimenti” dei nodi drammatici. Il sogno costituisce non solo un sintomo della rinnovata attenzione verso le strutture immaginative dei testi, ma anche un canale privilegiato per questa comunicazione, un momento topico in cui si tocca quella zona “liminale” dell'esperire umano dove la ragione e la logica lasciano spazio ad altre dimensioni cognitive come l'intuito e le emozioni tragiche per eccellenza della “pietà” e dell‘“orrore.”
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Alcini, Laura. "PAOLO ANTONIO ROLLI PRIMO TRADUTTORE DI MILTON UN POETA, EDITORE, POLEMISTA E MAESTRO D'ITALIANO NELL'INGHILTERRA DEL SETTECENTO." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 39, no. 2 (September 2005): 398–420. http://dx.doi.org/10.1177/001458580503900205.

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Abstract:
Il saggio intende ricostruire la vicenda biografica e letteraria di Paolo Antonio Rolli, intellettuale eclettico nella Londra del secolo diciottesimo, a cui spetta il merito, scarsamente riconosciuto, di precursore e fautore degli scambi letterari tra Italia e Gran Bretagna. Per almeno trenta anni Rolli fu infatti uno dei più autorevoli rappresentanti della lingua e della cultura italiana a Londra, diventandone principale ambasciatore. Oltre al Rolli poeta arcade, librettista ed editore-filologo esiste anche un Rolli docente di lingua italiana la cui vocazione maieutica si esprime nell'intento, assolutamente moderno, di rendere più vicini il mondo letterario inglese e quello italiano. Egli si colloca d'altronde nella scia di quella corrente culturale che, già dal secolo XVII, aveva visto la lingua italiana diventare fulcro della formazione culturale anglosassone. Tendenza che in John Milton aveva trovato il suo più illustre rappresentante. L'attività di traduttore, dai classici e dai moderni, costituisce senza dubbio la parte fondamentale della produzione di Paolo Rolli, particolarmente intensa durante la permanenza inglese. Il più importante lavoro traduttivo rimane la versione italiana del Paradise Lost di J. Milton che impegnò il poeta per circa quindici anni. L'opera, pionieristica per l'epoca, rappresenta una pietra miliare della critica italiana in rapporto alla letteratura inglese.
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9

Buccini, Stefania, and Massimo Riva. "Saturno e le Grazie. Malinconici e ipocondriaci nella letteratura italiana del Settecento." Italica 72, no. 1 (1995): 119. http://dx.doi.org/10.2307/479979.

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10

Fabbri, Paolo. "Round Table III: Drammaturgia spagnuola e drammaturgia francese nell'opera italiana del Sei-Settecento." Acta Musicologica 63, no. 1 (January 1991): 11. http://dx.doi.org/10.2307/932878.

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Dissertations / Theses on the topic "Tragedia italiana del settecento"

1

Bassi, Filippo. "Le virtù elettriche del lucido pennello. Sulla traduzione italiana del Treatise of electricity di Tiberio Cavallo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/7240/.

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Abstract:
Questa tesi ha per argomento l'analisi linguistica della traduzione italiana del Treatise of electricity di Tiberio Cavallo (1777) ad opera di Ferdinando Fossi – Trattato completo d'elettricità – (1779). Con questo studio, che prende in esame un particolare episodio letterario, si è inteso esaminare un momento della storia del lessico scientifico italiano al fine di individuarne le peculiarità e sottolinearne le differenze rispetto ai corrispettivi di altre lingue, con speciale attenzione alla lingua inglese. I capitoli introduttivi riportano notizie biografiche e sulla formazione di T. Cavallo e F. Fossi. Nel terzo capitolo viene delineato un quadro della formazione e costituzione del lessico elettrologico italiano, seguendone l'evoluzione nel cinquantennio '40/'90 del XVIII secolo. Una parte della tesi è poi dedicata al fenomeno culturale rappresentato dalle scienze elettriche in cui si inscrive la traduzione del Treatise. Sono qui riportate notizie relative alla fortuna mondana dell'elettricità, per le quali si è attinto a carteggi, documenti d'archivio, testi antichi e studi moderni. L'analisi linguistica vera e propria si è basata sul confronto tra il testo originale di Tiberio Cavallo e la traduzione di Ferdinando Fossi. Partendo dal Treatise abbiamo isolato particolari gruppi di parole: 1) voci corrispondenti a termini propri dei fenomeni elettrici; 2) verbi; 3) strumenti scientifici. Per ognuna della voci abbiamo controllato la ricorsività; poi abbiamo cercato i traducenti corrispondenti, suddividendoli in “corrispondenze assolute” – il traducente è corrispettivo del termine originale –, “corrispondenze mancate” – variazioni nella traduzione di termini ripetuti costantemente –, “tendenza omologatrice” – traduzione univoca di termini semanticamente simili –. Un capitolo sulla lettura critica della traduzione spiega come da parte del Fossi si sia rilevata una sostanziale e sistematica assenza di sensibilità per la precisione terminologica che caratterizza il testo di Cavallo; ove si dimostra che il testo inglese insiste sulla ripetizione dei termini – già stabilizzati e facenti parte di un corpus omogeneo e condiviso –, mentre il testo italiano predilige il ricorso alla "variatio", ricercando una migliore resa stilistica d'insieme piuttosto che la precisione scientifica. Il momento storico-linguistico preso in esame attraverso il particolare caso della traduzione del Treatise vede la lingua italiana sprovvista di una lessico elettrico univoco e condiviso. Complici di questa mancata corrispondenza alle esigenze del linguaggio scientifico moderno sono certamente pregiudizi di ordine retorico, che esaltano l'importanza dello stile e alimentano il disprezzo per i tecnicismi, ma anche e soprattutto la diffusione di traduzioni eterogenee, che danno atto ad una moltiplicazione semantica dei termini realmente in grado di ritardare la formazione di un corpus lessicale condiviso dalla comunità scientifica italiana.
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Books on the topic "Tragedia italiana del settecento"

1

1686-1753, Marchese Annibale duca, ed. Di Fedra il cieco furor: Passione e potere nella tragedia del Settecento, Il Crispo di Annibale Marchese, con l'edizione del testo. Salerno: Edisud, 2000.

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2

La commedia italiana del Settecento. Firenze: Sansoni, 1986.

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3

Una tragedia sismica nella Calabria del Settecento. Galatina (Le) [i. e. Lecce]: Congedo, 2005.

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4

Marini, Paola. La città italiana nelle stampe popolari del Settecento. Milano: Il polifilo, 1998.

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5

Letteratura italiana del secondo Settecento: Protagonisti e percorsi. Modena: Mucchi, 2003.

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6

Cicali, Gianni. Attori e ruoli nell'opera buffa italiana del Settecento. Firenze: Le lettere, 2005.

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7

Attori e ruoli nell'opera buffa italiana del Settecento. Firenze: Le lettere, 2005.

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8

Trivero, Paola. Tragiche donne: Tipologie femminili nel teatro italiano del Settecento. Alessandria: Edizioni dell'Orso, 2000.

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9

Caròla-Perrotti, Angela. Classico bianco barocco: Scultura italiana in porcellana bianca del Settecento. Maroggia [Switzerland]: Caviglia, 1999.

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10

Scriver la vita: Lingua e stile nell'autobiografia italiana del Settecento. Firenze: F. Cesati, 2009.

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Book chapters on the topic "Tragedia italiana del settecento"

1

Marazzini, Claudio. "La tradizione storico-filologica nella linguistica italiana del Settecento." In History and Historiography of Linguistics, 315. Amsterdam: John Benjamins Publishing Company, 1990. http://dx.doi.org/10.1075/sihols.51.1.33mar.

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2

Domenico Crispino and Luigi Corniello. "L'armonia del linguaggio dei Giardini Paesaggistici nell'Europa di fine Settecento." In 42th INTERNATIONAL CONFERENCE OF REPRESENTATION DISCIPLINES TEACHERS. CONGRESS OF UNIONE ITALIANA PER IL DISEGNO. PROCEEDINGS 2020. LINGUAGGI, DISTANZE, TECNOLOGIE. FrancoAngeli srl, 2021. http://dx.doi.org/10.3280/oa-693.32.

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