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Cicali (book author), Gianni, and Francesco Cotticelli (review author). "Attori e ruoli nell'opera buffa italiana del Settecento." Quaderni d'italianistica 27, no. 2 (June 1, 2006): 168–71. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v27i2.8621.

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Thomson, Ann. "L’autore assente." Cromohs - Cyber Review of Modern Historiography 24 (June 8, 2022): 199–200. http://dx.doi.org/10.36253/cromohs-13656.

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Parmegiani, Sandra. "II romanzo inglese nella stampa periodica italiana del Settecento e del primo Ottocento." Italian Culture 17, no. 2 (January 1999): 17–37. http://dx.doi.org/10.1179/itc.1999.17.2.17.

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4

Fabbri. "DRAMMATURGIA SPAGNUOLA E DRAMMATURGIA FRANCESE NELL' OPERA ITALIANA DEL SEI-SETTECENTO." Revista de Musicología 16, no. 1 (1993): 301. http://dx.doi.org/10.2307/20795888.

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Mattei, Lorenzo. "Il coro nell’Opera italiana del secondo Settecento: aspetti produttivi e recettivi." Diciottesimo Secolo 7 (November 18, 2022): 127–35. http://dx.doi.org/10.36253/ds-13342.

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Abstract:
The presence of the choir in the Opera increases in the second half of the eighteenth century on the thrust of reformist demands aimed at the hybridization of Italian and French melodramaturgy. The mechanisms of the impresarios’ system and its reception have not been adequately explored, even though they can explain the reasons for the growing importance that the choir obtained during the transition from post-metastasian Opera to romanticism. The article provides some quantitative data, referring above all to those theatrical centers that more than others hosted permanent groups of choristers, and gives a summary of the vision of the choir from the perspective of both treatise writers and theatre audience.
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Cicali, Gianni. "Destouches e Goldoni tra nobildonne, arcadi e liberi muratori. Percorsi della riforma del teatro comico italiano del Settecento." Quaderni d'italianistica 40, no. 2 (October 4, 2020): 49–81. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v40i2.34878.

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Abstract:
La riforma del teatro italiano promossa da Carlo Goldoni a metà del Settecento ha avuto dei momenti preparatori. Tra le fasi importanti di questa preparazione si devono includere le traduzioni di testi teatrali francesi di Destouches, drammaturgo aristocratico e accademico di Francia. Inoltre, questi segnali di una pre-riforma si notano particolarmente in ambienti legati all’illuminismo, all’aristocrazia e alla Massoneria in Toscana, regione in cui il giovane avvocato Goldoni soggiornò per alcuni anni. Un altro elemento sono le donne della nobiltà italiana che in alcuni casi non solo recitano da dilettanti i testi del francese durante eleganti villeggiature ma a volte li traducono o li fanno circolare tra compagnie significative di attori e attrici. In questo saggio vedremo questi antecedenti formativi della riforma di Goldoni e in particolare una traduzione di un testo di Destouches che si rivela importante per le persone coinvolte e che era sfuggita agli studi sui rapporti tra Goldoni e Destouches e la riforma del teatro italiano del Settecento.
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Ruggirello, Fabio. "STRUTTURE IMMAGINATIVE NELLA TRAGEDIA DEL CINQUECENTO: IL TOPOS DEL SOGNO PREMONITORE." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 39, no. 2 (September 2005): 378–97. http://dx.doi.org/10.1177/001458580503900204.

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Abstract:
Il topos classico del sogno premonitore rivivenel teatro tragico italiano del Rinascimento configurandosi come componente strutturale fondamentale, semanticamente pregnante, sulla quale diversi autori basano la sintassi drammatica dei loro testi. Attraverso l'analisi comparativa di cinque opere esemplari di quella stagione letteraria (la Sofonisba di Trissino, l' Orazia dell'Aretino, l' Orbecche di Giraldi Cinthio, la Canace di Speroni e il Torrismondo di Tasso), questo studio cerca di dimostrare come la rinascita della lingua tragica italiana nel Cinquecento si fondi anche sul tentativo di raggiungere una comunicazione più pienamente transitiva fra testo e fruitori, chiamati ad avanzare, per tutta la durata della rappresentazione, possibili “scioglimenti” dei nodi drammatici. Il sogno costituisce non solo un sintomo della rinnovata attenzione verso le strutture immaginative dei testi, ma anche un canale privilegiato per questa comunicazione, un momento topico in cui si tocca quella zona “liminale” dell'esperire umano dove la ragione e la logica lasciano spazio ad altre dimensioni cognitive come l'intuito e le emozioni tragiche per eccellenza della “pietà” e dell‘“orrore.”
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Alcini, Laura. "PAOLO ANTONIO ROLLI PRIMO TRADUTTORE DI MILTON UN POETA, EDITORE, POLEMISTA E MAESTRO D'ITALIANO NELL'INGHILTERRA DEL SETTECENTO." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 39, no. 2 (September 2005): 398–420. http://dx.doi.org/10.1177/001458580503900205.

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Abstract:
Il saggio intende ricostruire la vicenda biografica e letteraria di Paolo Antonio Rolli, intellettuale eclettico nella Londra del secolo diciottesimo, a cui spetta il merito, scarsamente riconosciuto, di precursore e fautore degli scambi letterari tra Italia e Gran Bretagna. Per almeno trenta anni Rolli fu infatti uno dei più autorevoli rappresentanti della lingua e della cultura italiana a Londra, diventandone principale ambasciatore. Oltre al Rolli poeta arcade, librettista ed editore-filologo esiste anche un Rolli docente di lingua italiana la cui vocazione maieutica si esprime nell'intento, assolutamente moderno, di rendere più vicini il mondo letterario inglese e quello italiano. Egli si colloca d'altronde nella scia di quella corrente culturale che, già dal secolo XVII, aveva visto la lingua italiana diventare fulcro della formazione culturale anglosassone. Tendenza che in John Milton aveva trovato il suo più illustre rappresentante. L'attività di traduttore, dai classici e dai moderni, costituisce senza dubbio la parte fondamentale della produzione di Paolo Rolli, particolarmente intensa durante la permanenza inglese. Il più importante lavoro traduttivo rimane la versione italiana del Paradise Lost di J. Milton che impegnò il poeta per circa quindici anni. L'opera, pionieristica per l'epoca, rappresenta una pietra miliare della critica italiana in rapporto alla letteratura inglese.
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Buccini, Stefania, and Massimo Riva. "Saturno e le Grazie. Malinconici e ipocondriaci nella letteratura italiana del Settecento." Italica 72, no. 1 (1995): 119. http://dx.doi.org/10.2307/479979.

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Fabbri, Paolo. "Round Table III: Drammaturgia spagnuola e drammaturgia francese nell'opera italiana del Sei-Settecento." Acta Musicologica 63, no. 1 (January 1991): 11. http://dx.doi.org/10.2307/932878.

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Possiedi, Paolo. "Review: Saturno e le Grazie. Malinconici e ipocondriaci nella letteratura italiana del Settecento." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 28, no. 2 (September 1994): 440–42. http://dx.doi.org/10.1177/001458589402800219.

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Bellone, Luca. "«Diverse lingue, orribili favelle, musica triste senza note». Intertestualità dantesca nel rap italiano." Carte Romanze. Rivista di Filologia e Linguistica Romanze dalle Origini al Rinascimento 9, no. 2 (December 30, 2021): 269–309. http://dx.doi.org/10.54103/2282-7447/16721.

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Abstract:
Facendo leva sull’opportunità, oggi largamente condivisa, dello studio di Dante «al di là delle fissità e degli stereotipi»,[1] e senza al contempo trascurare «i rischi del dantismo “di massa”»,[2] ll'indagine intende fornire – giunti ormai quasi al termine delle celebrazioni per i settecento anni dalla morte del poeta – un nuovo contributo allo studio della ricezione dantesca nella canzone italiana, focalizzando l'attenzione sui principali meccanismi che regolano la citazione della Commedia nel rap. [1] Frosini–Polimeni 2021b: 7. [2] Pegorari 2018.
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Buccini (book author), Stefania, and Antonio Franceschetti (review author). "Il dilemma della grande Atlantide. Le Americhe nella letteratura italiana del Settecento e del primo Ottocento." Quaderni d'italianistica 12, no. 1 (April 1, 1991): 165. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v12i1.10532.

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Monga, Luigi, and Stefania Buccini. "Il dilemma della grande Atlantide: le Americhe nella letteratura italiana del Settecento e del primo Ottocento." Italica 69, no. 3 (1992): 421. http://dx.doi.org/10.2307/479394.

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Djuric, Zeljko. ""Fiore di virtù" tradotto da Vicentije Rakic." Prilozi za knjizevnost, jezik, istoriju i folklor, no. 78 (2012): 29–40. http://dx.doi.org/10.2298/pkjif1278029d.

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Abstract:
Il trattato medievale Fiore di virt? con la sua ricca e plurisecolare presenza nella cultura e nella letteratura non solo italiana ma anche quella europea, non solo cattolica ma anche quella ortodossa, ha suscitato interesse anche del nostro sacerdote illuminato Vicentije Rakic che nella sua diversificata attivit? letteraria, tra la fine del Settecento e l?inizio dell?Ottocento, ha scelto anche di tradurre e di presentare al pubblico serbo quel libro nella speranza di poter arricchire il non molto vasto repertorio dei libri utili e educativi della cultura serba di quel periodo.
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Forti-Lewis, Angelica. "Review: Il Dilemma della Grande Atlantide: Le Americhe nella letteratura italiana del Settecento e del primo Ottocento." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 28, no. 1 (March 1994): 160–62. http://dx.doi.org/10.1177/001458589402800122.

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Quinziano, Franco. "Ecos cervantinos en los escenarios italianos del XVIII. Baretti y Corsetti: dos modelos de apropiación e inversión." Cuadernos de Estudios del Siglo XVIII, no. 26 (October 27, 2017): 111. http://dx.doi.org/10.17811/cesxviii.26.2016.111-135.

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Abstract:
RESUMENLa presencia del Quijote en los escenarios italianos del XVIII constituye aún un campo parcialmente abonado por la crítica. Las diversas recreaciones cervantinas del período nos hablan de una importante presencia y recepción de temas y motivos en la cultura italiana, siendo estas piezas —no sólo las óperas serias o bufas, sino también las composiciones cómicas breves— verdaderas canteras aún por explorar. En dicha perspectiva se examinan dos intermezzi de clara derivación quijotesca, Don Chisciotte a Venezia (Baretti) y Don Chisciotte nella selva di Alcina (Corsetti), en los que la figura del caballero andante, implantado en ambientes festivos y carnavalescos, es despojada de toda dignidad literaria, al tiempo que se percibe una inversión en la configuración de su perfil moral. Ambas piezas confirman este proceso de apropiación e inversión en el que se plasman nuevas reencarnaciones del famoso hidalgo, recargando las tintas sobre los componentes satíricos y paródicos, a través de un proceso de reelaboración textual en el que la comicidad se desplaza hacia ámbitos decididamente grotescos y caricaturescos.PALABRAS CLAVEQuijote, recreaciones cervantinas, teatro musical, siglo XVIII, Baretti, Corsetti. TITOLOPresenze cervantine negli scenari italiani del Settecento. Baretti e Corsetti: due modelli di appropriazione e inversioneSOMMARIOLa presenza e ricezione del Quijote negli scenari italiani del Settecento costituisce ancora un campo parzialmente affrontato dalla critica. I diversi rifacimenti del periodo per il teatro musicale ci parlano di una importante presenza e ricezione di temi e motivi cervantini nella cultura italiana, essendo questi componimenti —non solo le opere serie o buffe, ma anche i sottogeneri comici e giocosi brevi— vere e proprie miniere da esplorare. In questa prospettiva lo studio esamina due brevi libretti di chiara derivazione chisciottesca, Don Chisciotte a Venezia (Baretti) e Don Chisciotte nella selva di Alcina (Corsetti), in cui la figura del cavalliere errante, inserito in ambienti festivi e carnavaleschi, è spogliata di ogni dignità letteraria, al tempo che si profila un processo di rovesciamento e inversione del suo profilo morale. Questi due intermezzi confermano un singolare processo di appropriazione e di rovesciamento rispetto al romanzo cervantino, in cui si plasmano nuove reincarnazioni del celebre protagonista, enfatizzando gli elementi satirici e parodici attraverso un processo di rielaborazione testuale in cui la comicità si sposta verso contesti decisamente grotteschi.PAROLE CHIAVIDon Chisciotte, rifacimenti cervantini, teatro musicale, Settecento, Baretti, Corsetti.
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Folli, Stefano. "L’ASSASSINIO DI ALDO MORO." Il Politico 251, no. 2 (March 3, 2020): 121–27. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2019.239.

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Abstract:
La tragedia di Aldo Moro (1978) segna un punto fermo nella storia italiana, ma non consente eccessive semplificazioni. Moro è stato una figura centrale in Italia negli anni Settanta proprio perché ha saputo guidare i processi storici, a partire dai rapporti con il Pci, nella consapevolezza che il sistema politico rischiava di rimanere paralizzato se non avesse trovato un nuovo dinamismo. La sua morte ha accelerato il declino del Paese, nonostante il diffuso benessere economico, e ha aperto la strada alla confusa radicalizzazione che segna i nostri tempi in cui si è persa la memoria storica.
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Campos, Daniel G. "Experiencia vital y tragedia en una familia de inmigrantes: Panorama desde el puente de Arthur Miller." ESCENA. Revista de las artes 77, no. 1 (August 7, 2017): 148. http://dx.doi.org/10.15517/es.v77i1.30102.

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Abstract:
Este artículo presenta una lectura de Panorama desde el puente, de Arthur Miller, enfocada en las formas en que la obra retrata la vida personal y familiar del inmigrante. La lectura se desarrolla de lo particular a lo universal, es decir, de las experiencias de una familia italiana en el Brooklyn del siglo XX, como ejemplar de las vivencias de familias de inmigrantes en particular, a vivencias y conflictos que atañen a la condición humana en general. La primera parte provee una descripción fenomenológica de experiencia personal del inmigrante como experiencia de transformación a nivel (i) de sus afectos, (ii) de sus relaciones con lugares, personas y comunidades y (iii) de los fines que concibe y persigue para su vida. La segunda aborda la relación entre la ley, la justicia y las costumbres morales de una comunidad y como esta relación afecta la vida de los personajes. La tercera, a modo de conclusión, discute cómo esta relación contribuye a provocar una tragedia familiar que refleja la tragedia de muchos inmigrantes en el mundo actual. El análisis se apoya en la puesta en escena de la obra dirigida por Tatiana de la Ossa y coproducida por la Compañía Nacional de Teatro y el Teatro Universitario de Costa Rica en 2016.
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Sarnelli (book author), Mauro, and John Gatt-Rutter (review author). ""Col discreto pennel d'alta eloquenza." "Meraviglioso" e Classico nella tragedia (e tragicommedia) italiana del Cinque-Seicento." Quaderni d'italianistica 20, no. 1-2 (October 1, 1999): 252–54. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v20i1-2.9473.

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Donatiello, Federico. "I primi contatti con il Teatro Occidentale in Romania: le traduzioni dei melodrammi di Pietro Metastasio nei Principati Danubiani alla fine del XVIII secolo/First contacts with western theatre in Romania: The translations of Pietro Metastasio's Melodrammi in Romanian Principates at the end of eighteenth century." Hiperboreea 1, no. 2 (December 1, 2014): 111–24. http://dx.doi.org/10.5325/hiperboreea.1.2.0111.

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Abstract:
Abstract Uno dei fenomeni più importanti che hanno favorito l'occidentalizzazione romanza della lingua letteraria romena è stato il largo affluire di traduzioni di letteratura francese e italiana. Nel Settecento predomina la figura del poeta italiano Pietro Metastasio con ben nove testi tradotti: il melodramma italiano arriva nei Principati con modalità peculiari in quanto le traduzioni non sono destinate tanto alla rappresentazione scenica quanto alla sola lettura; esse si basano inoltre non sul testo italiano originale ma su alcune traduzioni intermediarie in lingua neogreca. La penetrazione delle opere di Metastasio nei Principati, come pure di molta cultura occidentale, è perciò legata indissolubilmente alla cultura neogreca e ai gusti della nobiltà fanariota. per modesti compilatori come Slǎtineanu o Beldiman; la scomparsa del neogreco come lingua di cultura favorirà ulteriormente il processo di rinnovamento linguistico e letterario.
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Martín Sáez, Daniel. "El lugar de la ópera en la poética de Ignacio de Luzán: entre la tragedia y las artes liberales." Co-herencia 19, no. 37 (December 1, 2022): 215–42. http://dx.doi.org/10.17230/co-herencia.19.37.11.

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Abstract:
Ignacio de Luzán escribió la poética española más influyente del siglo xviii, en un período en el que la ópera italiana ocupaba un lugar esencial en todas las cortes de Europa. Sin embargo, este género recibe un tratamiento marginal en su obra. Esto puede resultar sorprendente en un autor que no solo conoció las óperas realizadas en España durante los reinados de Felipe V y Fernando VI, sino que además fue un gran defensor de Metastasio como poeta, traduciendo algunos de sus libretos por encargo de la corte. En este artículo analizamos el lugar del melodrama en su obra, mostrando la influencia recibida de las poéticas italianas, sobre todo de Crescimbeni, Gravina, Muratori y Maffei, que entendieron el género desde las ideas aristotélicas sobre la tragedia griega. Como veremos, la clave de su poética es la contraposición entre artes liberales y serviles, que le obliga a situar la música en un lugar inferior respecto a la poesía.
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Donofrio, Andrea, and Ángel L. Rubio Moraga. "Roma ciudad abierta: el neorrealismo y la representación del miedo y el heroísmo en la Italia de la posguerra." Fotocinema. Revista Científica de Cine y Fotografía, no. 26 (January 31, 2023): 329–53. http://dx.doi.org/10.24310/fotocinema.2023.vi26.15570.

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Abstract:
Roma ciudad abierta no solo es considerada una película que retrata la resistencia italiana y que promueve la propaganda antifascista, sino que, además, representa un ejemplo del estilo rosselliniano, de su forma de captar la realidad en su crudeza. Una realidad marcada por hombres y mujeres que sufren, que luchan contra las adversidades y que anhelan un futuro diferente. Sin caer en el pesimismo ni en la desilusión, Rossellini presenta la tragedia que Italia estaba viviendo en los años finales de la Segunda Guerra Mundial. El objetivo de la presente investigación es reflexionar sobre la importancia de la película, destacando cómo, a través de una obra atemporal, el cineasta crea una obra maestra para que los trágicos acontecimientos de la época no caigan en el olvido. Tras un atento analisis de la película, se pondrá el acento en la forma de representar el miedo y la muerte que impregnaban la sociedad romana, entre realismo y simbolismo. La película creó escuela, siendo pionera en la idea de fomentar una conciencia crítica sobre acontecimientos histórico-sociales cercanos en el tiempo.
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Lacroix, Jean. "Giovanna Minardi Zincone, Translatio imperii e translatio studii (Sopravvivenza ed attualizzazione del tema nella letteratura italiana tra la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento)." Italies, no. 10 (October 1, 2006): 422–25. http://dx.doi.org/10.4000/italies.4311.

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Cagnolati, Antonella. "V como violencia, V como venganza." Ambigua: Revista de Investigaciones sobre Género y Estudios Culturales, no. 7 (December 14, 2020): 6–19. http://dx.doi.org/10.46661/ambigua.4822.

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Abstract:
Paola Drigo (1876-1938) fue una voz importante y original de la literatura italiana, considerada por muchos críticos una de las escritoras más importantes de la primera mitad del siglo XX. Los temas principales de su obra abarcan campos muy diferentes: se pasa de una fase inicial, en el que prevale la descripción de los ambientes brillantes y vacuos de la acaudalada burguesía en los que vivía, a una fase más madura, en la que las protagonistas de las historias son mujeres humildes, pobres y marginadas, debilitadas por el destino y abatidas por las desgracias. La publicación en 1936 de la novela Maria Zef causó un gran revuelo entre la comunidad literaria italiana, porque trataba temas, considerados tabú, de forma cruda y sin tapujos, con un deseo evidente de denuncia y una sencillez, a veces, desarmante (Boccelli, 1937). El argumento, en realidad bastante descarnado, gira en torno a tres figuras femeninas que se encuentran en el centro de la trama narrativa y de cuyas relaciones se originan las dinámicas fundamentales de la novela. Sin embargo, esta sencillez es solo aparente, ya que la novela procede de forma inteligente a través de la presentación de algunos indicios y pistas que conducirán a una epifanía final, al que sigue un gesto destructivo y resolutivo, acto ampliamente justificado por las premisas. El final es digno de una tragedia griega: domina la fatalidad, los destinos intricados protagonizados por humanos ignorantes e, inevitablemente, la muerte se torna necesaria para saciar la sed de una venganza justa.
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Torlontano, Rossana. "Un patrimonio storico e artistico inedito e inesplorato." DigItalia 15, no. 1 (June 2020): 114–21. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00009.

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Abstract:
Il progetto Edizione digitale dei Monumenti Adriani e degli Annali Acquaviviani è stato finanziato dall’Agenzia per l’Italia Digitale con un accordo di collaborazione con il Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali dell’Università di Chieti. L’obiettivo è stato la realizzazione di ricerche ed azioni specifiche finalizzate alla conservazione a lungo termine, allo studio, alla valorizzazione e alla divulgazione via internet del patrimonio storico e documentario inedito dei Monumenti Adriani e degli Annali Acquaviviani, volumi manoscritti da Nicola Sorricchio tra il 1755 e il 1785 conservati presso la biblioteca privata dei suoi eredi. Essi trattano la storia di Atri e del territorio circostante dall’età medievale fino alla seconda metà del Settecento, dominata dalle vicende e dalla politica della famiglia degli Acquaviva nel ramo dei duchi d’Atri. È stata creata una Digital Library che ospita la riproduzione digitale dei volumi garantendone la conservazione a lungo termine e la possibilità di essere consultati sia attraverso il sito http://sorricchio.dilass.unich.it che sulla Teca Digitale Italiana di Internet Culturale. I dati sono stati digitalizzati e memorizzati nel formato MAG, standard per l’ICCU, e archiviati in modo permanente nel formato interno richiesto dal software Fedora Commons opportunamente configurato con un content model adatto a rappresentare opere testuali manoscritte. Il sistema web-based realizzato ha consentito l’indicizzazione complessa di concetti e temi importanti per la ricerca e la realizzazione di apparati scientifici tramite annotazioni e/o database, con l’obiettivo ultimo di divulgare anche questa documentazione digitalizzata e i risultati della ricerca nel sito web dedicato del progetto.
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TOSCANO, ANNA. "DINO CARPANETTO, Scienza e arte del guarire. Cultura, formazione universitaria e professioni mediche a Torino tra Sei e Settecento, Cuneo 1998, 318 pp., L. 40.000 (Deputazione Subalpina di Storia Patria. Miscellanea di Storia Italiana. Serie V. Studi e fonti per la storia dell'Universit di Torino, VIII)." Nuncius 15, no. 2 (2000): 772–75. http://dx.doi.org/10.1163/182539100x00209.

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Premuda, Loris. "Carpanetto, Dino: Scienza e arte del guarire. Cultura, formazione universitaria e professioni mediche a Torino tra sei e settecento. Torino, Deputazione Subalpina di Storia Patria, 1998. X.318 p. (Miscellanea di Storia Italiana, Serie V: Studio e fonti per la storia dall’Università di Torino, VIII). Lit. 40 000." Gesnerus 57, no. 3-4 (November 27, 2000): 265–66. http://dx.doi.org/10.1163/22977953-0570304019.

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TOSCANO, ANNA. "DINO CARPANETTO, Scienza e arte del guarire. Cultura, formazione universitaria e professioni mediche a Torino tra Sei e Settecento, Cuneo 1998, 318 pp., L. 40.000 («Deputazione Subalpina di Storia Patria. Miscellanea di Storia Italiana. Serie V. Studi e fonti per la storia dell'Università di Torino», VIII)." Nuncius 15, no. 2 (January 1, 2000): 772–75. http://dx.doi.org/10.1163/221058700x00203.

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Gehl, Paul F. "Recent Italian Studies in BibliographyCantele, Giuseppe, and Roberto Sbiroli. Roberto Ridolfi: Bibliografia. Biblioteca di bibliografia italiana 189. Florence: Leo S. Olschki, 2010. xxxvii, 287 pp., [2] leaves plates. Illus. €39.00 (isbn 978-88-2225-953-0).Formiga, Federica. I Merlo: Tipografi veronesi fra Sei e Settecento; Documenti e annali. Storia della tipografia e del commercio librario, 8. Florence: Leo S. Olschki, 2009. 321 pp. Illus., [7] leaves plates. €35.00 (isbn 978-88-2225-890-8).Gasperoni, Lucia. Presentazione di Lorenzo Baldacchini. Gli annali di Giorgio Rusconi, 1500–1522. Dal codice al libro 33. Rome: Vecchiarelli, 2009. lviii, 204 pp. Illus. €35.00 (isbn 978-88-8247-256-6).Govi, Fabrizio. Con un saggio introduttivo di Giovanni Ragone ed una nota di Umberto Pregliasco. I classici che hanno fatto l’Italia: Per un nuovo canone bio-bibliografico degli autori italiani. Modena: Giorgio Regnani Editore, 2010. xxxv, 415 pp. Illus. €65.00 (published without isbn).Petrella, Giancarlo. Presentazione di Dennis E. Rhodes. Fra testo e immagine: Edizioni popolari del Rinascimento in una miscellanea ottocentesca. Libri e biblioteche 23. Udine: Forum, 2009. 222 pp. Illus. Paper, €24.00 (isbn 978-88-8420-555-1).Petrella, Giancarlo. Presentazione di Ottavia Niccoli. La Prognosticatio di Johannes Lichtenberger: Un testo profetico nell’Italia del Rinascimento. Libri e biblioteche 25. Udine: Forum, 2010. 206 pp. Illus. Paper, €22.00 (isbn 978-88-8420-594-0)." Papers of the Bibliographical Society of America 106, no. 2 (June 2012): 257–64. http://dx.doi.org/10.1086/680638.

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Musitelli, Pierre. "Lodovica Braida, L’autore assente: l’anonimato nell’editoria italiana del Settecento." Laboratoire italien, January 6, 2020. http://dx.doi.org/10.4000/laboratoireitalien.3969.

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Giusto, Rosa Maria. "Alessandro Galilei e le fonti classiche dell’architettura in Inghilterra." Quintana: revista do Departamento de Historia da Arte 13, no. 13 (December 10, 2015). http://dx.doi.org/10.15304/qui.13.1411.

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Abstract:
L’articolo intende tracciare un quadro della partecipazione italiana al dibattito sull’architettura del primo Settecento europeo a partire dal diretto coinvolgimento di personalità emergenti del panorama architettonico italiano nel processo di divulgazione delle fonti e dei Trattati di architettura in Gran Bretagna e dalla documentazione relativa alla attività del fiorentino Alessandro Galilei autore di un Trattato di architettura civile redatto in lingua italiana e in lingua inglese. La redazione di traduzioni in lingua inglese delle fonti classiche dell’architettura italiana curate da taluni ‘impenditori’ illuminati del sapere scientifico oltre la Manica all’alba di un fenomeno importante come il Neopalladianesimo inglese è la premessa indispensabile al radicamento e alla diffusione, anche a scopo di studio, della grammatica architettonica classica e alla pratica frequente del Grand Tour.
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"donatella balani. Il vicario tm città e stato: L'Ordine pubblico e Vannona nella Torino del Settecento. (Biblioteca di storia italiana récente, new series, number 21.) Turin: Deputazione Subalpina di Storia Patria. 1987. Pp. ix, 282. L. 40,000." American Historical Review, June 1990. http://dx.doi.org/10.1086/ahr/95.3.862-a.

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