Academic literature on the topic 'Umidita risalita'

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Dissertations / Theses on the topic "Umidita risalita"

1

Dall'Olmo, Ilaria. "Gli intonaci macroporosi per il risanamento dell'umidità nelle murature storiche." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Nella tesi si analizza il problema dell'umidità di risalita capillare nelle murature, esaminando in particolare, tra le varie tecniche di risanamento esistenti, gli intonaci macroporosi. Vengono analizzati i principi di funzionamento delle varie tipologie di intonaci, identificandone i requisiti, anche alla luce della normativa esistente, piuttosto limitata. Inoltre vengono esaminati i casi di applicazione di tali intonaci in laboratorio e in situ, per valutarne l'efficacia. Al termine vengono analizzati alcuni intonaci commerciali, in termini di caratteristiche dichiarate e anche alla luce dei requisiti più sopra individuati.
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2

Gori, Valentina. "Materiali e umidità di risalita nella basilica di S. Maria Maggiore a Bologna: uno studio sperimentale ai fini del restauro." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
La chiesa di Santa Maria Maggiore è uno degli edifici religiosi più antichi di Bologna. Ormai dal 2012 lo Studio di progettazione Cavina Terra architetti si sta occupando dell’intervento di restauro, volto perlopiù a mitigare i problemi di natura strutturale, occorsi già a seguito degli eventi sismici del febbraio 2012. Il presente lavoro di tesi riguarda i problemi generati dall’umidità di risalita, che ha indotto numerosi fenomeni di degrado non solo sulle superfici delle strutture in elevazione intonacate, ma anche sui basamenti in marmo presenti, nonché sull’estesa pavimentazione in terrazzo alla veneziana. Tale problematica risulta direttamente collegabile al ricco sistema di canali presenti in zona: di fronte all’attuale ingresso della chiesa, lungo Via Galliera, scorreva l’alveo artificiale del torrente Aposa, mentre nella vicina Riva di Reno scorre tuttora, benché tombato, l’omonimo canale. Nella prima parte della tesi è stata effettuata una ricerca storico-archivistica relativa non solo alle vicissitudini storiche e alle trasformazioni architettoniche della chiesa, ma anche al sistema delle acque presenti in zona, approfondendo il rapporto dell’edificio con il sistema fognario. Inoltre l’interpretazioni di indagini di natura geofisica e geognostica, svolte in sito, ha permesso di ricavare le informazioni necessarie per la comprensione dell’entità e della distribuzione dell’umidità nel sottosuolo, nonché la conoscenza del terreno sottostante la basilica. Nella seconda parte sono state eseguite delle indagini diagnostiche su campioni di materiali prelevati in varie zone ritenute significative all’interno della chiesa e un’indagine microclimatica all’interno dell’edificio. Infine, sulla base dei risultati ottenuti in laboratorio e in sito, è stato possibile redigere delle linee guida per l’intervento sull’umidità e sui materiali.
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3

Parma, Eleonora. "Umidità di risalita e degrado dei materiali storici nella chiesa di S. Maria della Salute a Medicina (BO), XVIII secolo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
La chiesa di Santa Maria della Salute è un piccolissimo luogo di culto settecentesco, realizzato su disegno di Ferdinando Galli detto il Bibiena (1657-1743) e sito nel centro storico di Medicina, comune situato a nord-est del bolognese. Questo lavoro di tesi mira allo studio del degrado dei materiali da costruzione, interessati dalla presenza di umidità a causa della risalita capillare dal terreno, con particolare riferimento al ruolo che la diagnostica svolge nell'elaborazione di un progetto di restauro, con scelte materiche compatibili con i materiali storici e di conseguenza più durevoli. La prima parte si incentra sull’analisi storica e archivistica e sul rilievo dell’opera in esame, che consentono di avere un quadro generale della storia del manufatto e dei restauri che lo hanno interessato nel corso del tempo: avere una conoscenza integrale del monumento permette al tecnico specialista di sviluppare un giudizio critico indispensabile per fornire una lettura adeguata. La seconda parte, invece, è dedicata all’analisi dello stato di conservazione dei materiali presenti all’interno della chiesa e alle indagini diagnostiche, condotte in situ o in laboratorio mediante diversi campionamenti, che consentono di comprendere la natura dei vari fenomeni di degrado che interessano i materiali e permettono di indirizzare il successivo progetto di restauro verso scelte d’intervento mirate e rispettose dei valori storici dell’opera. Il progetto di restauro, infine, è volto al risanamento dell’umidità di risalita, attuato mediante interventi di rimozione delle cause, pulitura, reintegro delle lacune e successivo consolidamento, ove necessario, seguendo il principio di minimo intervento e di conservazione del bene nella completezza delle sue stratificazioni.
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4

Castelli, Claudia. "Valutazione dell’efficacia di barriere chimiche contro l’umidita’ da risalita capillare nelle murature mediante modelli di laboratorio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
La risalita capillare di umidità nelle murature storiche è la principale responsabile del degrado dei materiali. La metodologia ad oggi più utilizzata in tale campo è quella basata sull’iniezione di prodotti chimici in grado di formare barriere artificiali che blocchino il flusso ascendente dell’acqua, ma è ancora in fase di perfezionamento. Per potere svolgere tale perfezionamento, è utile disporre di una metodologia attendibile per la valutazione dell’esito dei trattamenti, ossia un metodo standardizzato che possa garantire una corretta misurazione del contenuto di umidità nelle murature pre e post iniezioni. Nella presente tesi, che ha lo scopo di valutare l’efficacia di alcuni prodotti per barriere chimiche nelle murature, si è utilizzato un metodo di laboratorio standardizzato proposto dai ricercatori del LASTM (DICAM), che permette di riprodurre in laboratorio il processo di risalita dell’umidità e, allo stesso tempo, permette di potere svolgere le misurazioni del contenuto d’acqua interno ai materiali con il metodo diretto. I trattamenti, svolti in collaborazione con la Azienda inglese “Safeguard”, produttrice di resine impermeabilizzanti, sono stati effettuati su vari modelli, costituiti di laterizi e malta, preventivamente sottoposti a differenti condizioni ambientali. Successivamente si è svolto un monitoraggio periodico per potere determinare sia l’efficacia dell’intervento che l’attendibilità del modello. Dopo avere studiato un sistema di controllo delle condizioni di laboratorio, si è ritenuto opportuno svolgere anche alcune prove di caratterizzazione dei materiali utilizzati nella costruzione dei vari modelli, per conoscerne appieno le caratteristiche e potere valutare con maggiore attendibilità i risultati dei trattamenti. Infine, per approfondire le dinamiche di diffusione dei formulati chimici all’interno dei materiali, si sono svolte prove su travetti di malta.
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5

Crinelli, Andrea. "Il degrado ambientale in murature storiche: sperimentazione non distruttiva e meccanica in laboratorio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
In normativa non sono presenti nozioni riguardanti il degrado da invecchiamento naturale combinato con il fenomeno della risalita capillare. Fino ad oggi il degrado naturale è stato studiato in letteratura solamente basandosi su un approccio visivo invece la combinazione di questi fenomeni influisce sulle strutture di muratura provocando sia una diminuzione della sezione resistente sia una evoluzione delle proprietà meccaniche. Per colmare questa mancanza è stata effettuata una sperimentazione pluriennale sia non distruttiva sia meccanica alla fine di ogni stagione di invecchiamento. Sono stati testati campioni di laterizio pieni, nuovi, di tipo commerciale e prismi di malta di calce idraulica gettati in laboratorio, sottoposti o a sola pioggia o a salamoie caratterizzate da basse concentrazioni di sali. Le prove non distruttive effettuate sono prove ultrasoniche, le quali hanno permesso di determinare i valori di velocità nelle direzioni longitudinali e trasversali dei provini di mattone e malta. Le prove meccaniche sono state di compressione e compressione ciclica, nel caso dei laterizi; flessione, compressione e modulo nel caso dei prismi di malta. Sono stati determinati i parametri meccanici con entrambe le tecniche (non distruttiva e distruttiva), poi sono stati confrontati i valori medi per ogni tipologia di provino in ogni stagione di invecchiamento. La sperimentazione, il monitoraggio e il confronto dei risultati elaborati, ha prodotto importanti riflessioni su come le tecniche citate, diano informazioni sia qualitative sia quantitative sull'evoluzione del degrado da invecchiamento naturale e risalita capillare.
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