Academic literature on the topic 'Uomini'

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Journal articles on the topic "Uomini"

1

Risset, Jacqueline. "Uomini del disonore." Lignes 17, no. 3 (1992): 137. http://dx.doi.org/10.3917/lignes0.017.0137.

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2

Sarti, Raffaella. "...E uomini a casa." PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 2 (October 2017): 31–45. http://dx.doi.org/10.3280/pri2016-002003.

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3

Teggi, Annalisa. "Uomini san(t)i." Chesterton Review in Italiano 1, no. 1 (2011): 97–102. http://dx.doi.org/10.5840/chesterton-italiano20111116.

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4

Paccagnella, Luciano. "Donne e uomini online." Quaderni di Sociologia, no. 79 (April 1, 2019): 103–22. http://dx.doi.org/10.4000/qds.2512.

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5

Malina, Artur. ""Kto może być zbawionym?" (Mk 10,26)." Verbum Vitae 1 (June 15, 2002): 105–22. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1310.

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Abstract:
Alla domanda dei discepoli „chi può essere salvato?” (Mc 10,26) Gesù risponde con l'affermazione dell'onnipotenza divina di operare ciò che presso gli uomini risulta impossibile (Mc 10,27). La richiesta di separarsi radicalmente da tutti i beni per trovarsi nella sequela dietro Gesù, rivolta al ricco interessato alle condizioni di ereditare la vita eterna (Mc 10,21), e la promessa di questa vita, fatta a coloro rispondono positivamente a tale chiamata alla sequela (Mc 10,30), conferiscono alla sua risposta una dimensione cristologica. La presentazione della salvezza come dono di Dio, che è offerto agli uomini nella sequela dietro Gesù, rivela la relazione unica di Gesù con Dio e le sue conseguenze per gli uomini. Sull'esempio negativo del ricco e quello positivo dei discepoli si vede come il rapporto degli uomini con Gesù sia determinante per il loro rapporto con Dio.
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6

Marchesi, Andrea. "Qui ci vuole (anche) il maschio. Sulla latitanza degli uomini nelle professioni educative." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 18 (September 2012): 114–25. http://dx.doi.org/10.3280/eds2012-018012.

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Abstract:
Gli uomini impegnati in campo educativo sono, ormai, una minoranza sempre piů residuale e di questa evidenza invisibile si discute poco, come se fosse un dato naturale che ad occuparsi di educazione siano solo le donne. Eppure non č sempre stato cosě, basti pensare alla figura del maestro elementare come all'educatore dei servizi extrascolastici. Che cosa ha determinato la scomparsa degli uomini dal mondo dell'educazione? E quali effetti sta producendo sulle pratiche e sui soggetti? La perdita di prestigio sociale e l'indebolimento della carica trasformativa dell'educazione possono spiegare, in parte, l'assenza degli uomini, senza sottovalutare i cambiamenti che investono il genere maschile: la crisi della figura del padre, del principio di autoritŕ e responsabilitŕ. L'educazione sembra, allora, ridursi alla dimensione della cura, con una presenza esclusivamente femminile, indebolendo il gioco dei ruoli e delle differenze che segna il confronto tra generazioni. Č forse il sintomo di una crisi piů ampia, che prefigura nuovi orizzonti nei quali si collocano proprio i giovani uomini che, in controtendenza, scelgono di impegnarsi come educatori.
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Abruzzese, Saverio. "Č un mondo di uomini." MINORIGIUSTIZIA, no. 3 (January 2010): 7–19. http://dx.doi.org/10.3280/mg2009-003001.

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8

Maritan, Claude. "Gli uomini e la pornografia." SETTING, no. 35 (November 2014): 89–103. http://dx.doi.org/10.3280/set2013-035005.

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Hansbury, Griffin. "L'uomo vaginale: lavorare con la corporeità di uomini queer al confine del transgender." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 1 (March 2021): 19–40. http://dx.doi.org/10.3280/pu2021-001003.

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Abstract:
Invece di esaminare i fenomeni espliciti dell'esperienza transgender, viene discusso il "confine del transgender" in persone non transgender, ed esplorato il rapporto tra gli uomini e "il Vaginale", inteso sia come reale che come fantasticato. Concepire il Vaginale come una controparte del Fallico permette di scollegare dal femminile in senso stretto gli stati vaginali psichici e corporei, così che, come il Fallico, diventano accessibili da persone di tutti i generi e sessi. Il concetto di Vaginale va al di là dell'esperienza reale e incarnata di molti uomini transgender che vivono in corpi "femminili" interi, parziali e/o temporanei, e può trovare applicazione anche alla realtà psico-fisica di numerosi uomini non transgender. Viene anche presentato il caso clinico di un paziente omosessuale che fa la fantasia che il proprio ano sia una vagina.
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Malina, Artur. "Dotyk miłosierdzia (Mk 2,1-12)." Verbum Vitae 3 (January 14, 2003): 119–37. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1955.

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Abstract:
Le guarigioni operate da Gesu diventano occasione per dimostrare il suo potere sul male che opprime gli uomini. Il senso di questi miracoli non si limita alla liberazione degli uomini da mali fisici. L'autorita di liberare gli uomini dai peccati viene inquadrata nel contesto dell'attivita taumaturgica a benificio degli infermi. La direzione della trasmissione di contagiosita dall'impuro al puro, riaffermata frequentemente nella Scrittura, e invertita di cento ottanta gradi: il lebbroso invece di contaminare Gesu, diventa purificato immediatamente dopo essere toccato da lui (1,41-42). L'accusa di bestemmiare, motivata dagli scribi con l'unicita di Dio (2,6-7), deve cedere al riconoscimento della sua autorita di rimettere i peccati, avvalorata dalla guarigione del paralitico (2,8-11). Alla contestazione del suo comportamento nei confronti dei peccatori egli rivela lo scopo di tutta la sua missione di salvezza nei loro confronti (2, 15-17).
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Dissertations / Theses on the topic "Uomini"

1

Barbisan, Camilla <1996&gt. "ESSERE UOMINI NELLA MIGRAZIONE. IL VIAGGIO DI GIOVANI UOMINI AFGHANI VERSO L'ITALIA." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18292.

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Abstract:
Il presente elaborato è volto ad indagare in maniera approfondita la dimensione della maschilità in giovani migranti afgani che hanno intrapreso un viaggio migratorio dal loro paese d’origine verso l’Italia tra il 2000 e il 2015. I protagonisti della ricerca arrivano in Italia in seguito ad un lungo e tortuoso viaggio migratorio; mossi dal desiderio di salvare la propria vita da situazioni di guerra e miseria diffusa, essi eseguono le procedure per richiedere la protezione internazionale (in Italia) nella speranza di un futuro migliore. Il lavoro si pone l’obiettivo di far emergere percorsi biografici personali, i vari ruoli che i migranti assumono in quanto uomini in cammino e le trasformazioni identitarie che vivono. In particolare si vogliono far emergere vissuti intimi, relazioni intrafamiliari e intergenerazionali tra i ragazzi e i nuclei familiari d’origine. Si vuole analizzare il percorso di vita dei soggetti in esame rispetto alla fase della transizione all’età adulta. Il lavoro di ricerca si compone di una prima parte in cui si analizza il contesto sociale, storico e politico del paese di provenienza, di una seconda parte in cui si analizza la cornice normativa in campo di diritto dell’ immigrazione e si illustrano le principali rotte migratorie intraprese dai migranti; infine di una terza parte costituita da un lavoro di ricerca empirica in cui vengono intervistati cinque ragazzi afghani residenti in Veneto di età compresa tra i 20 e i 30 anni. Questo lavoro pone l’attenzione al punto di vista degli uomini, cerca di dar voce a maschilità in cammino.
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Sottana, Martina <1992&gt. "Uomini e no: un'analisi strutturale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12482.

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Abstract:
Lo studio si propone di analizzare il romanzo Uomini e no focalizzando sulle strutture tecniche utilizzate e sul rapporto che esse intrattengono con la poetica dell’autore. Dopo aver passato in rassegna i principali modelli letterari, fonte d’ispirazione per la complessa configurazione formale del testo, si cercherà di mettere in evidenza anche quali sono i debiti contratti da Vittorini con il genere drammatico, evidenti tanto per le variabili tecniche impiegate, quanto per i motivi e i simboli ad esso legati e ricorrenti in tutta la produzione vittoriniana. Per raggiungere lo scopo ci si affiderà alle categorie formali individuate dal critico strutturalista Gerard Genette, e soprattutto al loro evolvere e mutare durante il lungo iter di elaborazione, il quale non si arresta con la princeps del romanzo ma si protrae negli anni fino alla pubblicazione del testo nella sua versione ne varietur risalente al 1965. Lo studio si estende all’indagine intertestuale, con particolare riferimento alla trasposizione teatrale che fu tratta dal romanzo, e all’analisi delle carte d’autore che testimoniano le varie fasi redazionali del testo, concludendosi con un’ipotesi circa le influenze esercitate in particolare dall’ambiente spagnolo, conosciuto da Vittorini nell’ambito della sua lunga attività editoriale e di critico letterario.
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D'ANDREA, SETTIMIO. "Correlati della carenza androgenica negli uomini affetti da mielolesione cronica." Doctoral thesis, Università degli Studi dell'Aquila, 2021. http://hdl.handle.net/11697/161795.

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Abstract:
Il riscontro di bassi livelli di testosterone durante la fase acuta di una lesione midollare è un dato consolidato da decenni nella Letteratura Internazionale. I meccanismi patogenetici di questo evento sono ben noti e comuni a tutti gli stadi acuti di patologie ad interessamento sistemico. Nell’ultimo decennio è emerso come lo stato di carenza androgenica si riscontra con un’alta prevalenza anche nella fase cronica della lesione midollare. Con l’allungarsi della vita media di questi individui, per il miglioramento delle cure ricevute, il medico che ha in cura uomini con mielolesione cronica deve sempre più frequentemente confrontarsi con questo aspetto emergente. Oltre la sfera sessuale e riproduttiva, peraltro già fortemente compromesse dalla lesione neurologica di per sé, quali le conseguenze per la salute generale di una così marcata e prolungata carenza androgenica per questi individui? Analizzando una casistica di uomini con lesione midollare da più di 12 mesi, con un’età compresa tra i 20 e gli 80 anni, reclutati mediante un programma di riabilitazione psico-motoria, abbiamo indagato i correlati clinici di tale carenza androgenica biochimica nell’uomo con lesione midollare e le possibili implicazioni prognostiche a medio e lungo termine sulla salute ed il benessere generale di tale popolazione. I nostri dati indicavano come bassi livelli di testosterone totale e libero calcolato erano significativamente associati a bassi livelli di 25-idrossi-vitamina D, marcatore quest’ultimo di una scarsa condizione di salute generale. Inoltre, abbiamo dimostrato come il venir meno dell’asse ipotalamo-ipofisi-testicolo, renda in questi soggetti molto evidente l’asse testicolo-osso, attraverso la relazione tra livelli serici di androgeni e di osteocalcina. Infatti, bassi livelli di oesteocalcina rappresentano un determinante predittivo ed indipendente di carenza androgenica in uomini con lesione midollare cronica. Ridotti livelli di testosterone e disfunzione erettile sono i principali determinanti di una scarsa soddisfazione della propria vita, a sottolineare che il percorso riabilitativo e di re-inserimento sociale deve tenere in considerazione anche gli aspetti andrologici. Infine abbiamo portato all’evidenza come i livelli circolanti di androgeni siano i principali determinanti del volume prostatico, indipendentemente dalla lesione midollare. Ciò spiegherebbe la bassa incidenza di cancro della prostata in uomini con mielolesione cronica, da noi dimostrata in precedenti studi. In conclusione la carenza androgenica in uomini con lesione midollare cronica rappresenta un marcatore di scarso benessere generale e dovrebbe essere tenuta in considerazione per selezionare soggetti più fragili che richiedono un maggior impegno in termini di cure ricevute.
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Kubiski, Joyce Marie. "Uomini Illustri : the revival of the author portrait in renaissance Florence /." Thesis, Connect to this title online; UW restricted, 1993. http://hdl.handle.net/1773/6241.

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Pacquola, Fabio <1982&gt. "LA CURA DEGLI UOMINI MALTRATTANTI. UNA REVISIONE DEGLI STUDI INTORNO ALLE ESPERIENZE E ALLE CONSEGUENZE PSICOLOGICHE IN CHI LAVORA CON UOMINI CHE HANNO AGITO VIOLENZA CONTRO LE DONNE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14669.

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Abstract:
Negli ultimi anni si è assistito allo sviluppo di alcuni percorsi terapeutici nell’ambito del sistema socio-sanitario italiano dedicati agli uomini che hanno agito dei comportamenti violenti all’interno delle relazioni affettive. A fronte di questa nuova dimensione della cura non sono ancora molti gli studi specifici sulle conseguenze psicologiche per chi lavora con uomini maltrattanti. Esistono alcune ricerche relative ad esperienze in altri paesi europei ed extraeuropei. Attraverso la loro analisi, questa tesi si interroga se si possa parlare tra chi lavora con uomini maltrattanti dello sviluppo di una specifica “cultura” operativa e professionale che permetta agli operatori di gestire in maniera adeguata le dinamiche di transfer e contro-transfer presenti nella relazione di cura. Inoltre, indaga se tale dinamica si possa definire come una dimensione necessaria alla realizzazione di un intervento terapeutico efficace. Rispondere a tali domande sembra essere importante sia per le dimensioni che tale fenomeno sta assumendo sia per la possibilità che tale “cultura” operativa legata alla cura e alla prevenzione nei soggetti adulti, possa trasformarsi in una riflessione sulle dinamiche educative e pedagogiche nelle società contemporanee.
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Negri, Francesca <1981&gt. "Uomini contro. Produzione, distribuzione e mercato del cinema politico italiano. 1994 - 2009." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3302/1/Negri_Francesca_Tesi.pdf.

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Negri, Francesca <1981&gt. "Uomini contro. Produzione, distribuzione e mercato del cinema politico italiano. 1994 - 2009." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3302/.

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Borin, Valentina <1986&gt. "Agire fuori dall'ombra degli uomini: donne Caminesi tra XI e XIV secolo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7072.

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Abstract:
Per quanto concerne la storiografia di genere del periodo medievale, soprattutto negli ultimi anni, sono stati fatti dei grossi passi avanti, anche se molto sembra ancora perlopiù avvolto in un’aurea di mistero. Sfortunatamente i ruoli sociali del medioevo furono esclusivamente appannaggio degli uomini e la figura della donna rappresentava solamente un accessorio del tutto subordinato al ruolo che gli veniva affibbiato indipendentemente dalla propria volontà. Solo alcune donne di tempra eccezionale riuscirono ad emergere in una società fortemente autoritaria e carica di pregiudizi non solo sopravvivendo, ma riuscendo anche a far parlare di sé nei secoli futuri. E' il caso di alcuni personaggi della casata Caminese che, tra XI e XIV secolo, sono riuscite a lasciare il segno e, in alcuni casi, a diventare una sorta di mito. Conscia del fatto che il materiale a disposizione sia piuttosto esiguo e che quindi non sia possibile ricostruire un quadro completo di ogni singolo personaggio femminile, ho deciso di concentrarmi solamente su alcune di esse - Gisla, Sofia, Soprana, Beatrice e Chiara - conducendole fuori dall'ombra degli uomini.
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9

Comin, Silvia <1992&gt. "L'azienda che insegnò agli uomini a portare il cappello: il caso Borsalino." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13051.

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Abstract:
L'elaborato si propone di analizzare il caso di una storica azienda italiana, la Borsalino, che nei primi decenni del secolo scorso ha riscosso successo in tutto il mondo grazie ai suoi famosi cappelli. In tempi più recenti è stata tristemente protagonista della cronaca finanziaria: dal crac del socio di maggioranza alle procedure concorsuali che l'hanno coinvolta. Il caso sarà esaminato partendo dalle origini della società fino ad arrivare a trattare gli ultimi decenni che hanno caratterizzato la sua storia. Nell'affrontare il tema delle procedure concorsuali a cui è stata soggetta, verrà esposta la normativa vigente in tale materia. Infine, dopo aver trattato cause e conseguenze della finanza d'assalto di cui la Borsalino è stata vittima, verrà confrontato il caso specifico con altri recenti casi di crisi aziendali.
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10

CORTI, Carla. "Uomini, Insediamenti e Traffici lungo il corso del Po in età romana." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2011. http://hdl.handle.net/11392/2389236.

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Abstract:
The subject of this study concerns the traffic, mobility and settlement in Roman times along the last stretch of the Po, between vicus Hostilia (Ostiglia, Mantova) and the southern branch of the Po (Po di Volano-Pado Vetere), and the river Secchia (Secula / Secies). The connection between Pado Vetere and Ravenna was secured by a channel, the fossa Augusta. In this study was adopted an interdisciplinary approach. Historical, legal, archaeological, epigraphic and topographic sources and geomorphological data were integrated with archaeometrical and palaeobotanic analysis and information from the faunal remains. The integration of data and the cross-dating character of the research represent an element of novelty for this branch of studies. The study has taken into account not only the goods object of trade, the production areas, the circulation of goods and the trade routes, but also the relations between land ownership and trade and between free trade and state monopoly, as well as the social and economic status of possessores and negotiatores, in order to delineate some guidelines and particularities of land management.
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Books on the topic "Uomini"

1

Uomini. Milano: A. Mondadori, 1996.

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2

Orlandini, Marisa Volpi. Uomini. Milano: Mondadori, 2004.

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3

Uomini bianchi contro uomini rossi, 1830-1890. Milano: Mursia, 1985.

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4

Bucelli, Andrea, ed. Produrre uomini. Florence: Firenze University Press, 2006. http://dx.doi.org/10.36253/8884533643.

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Abstract:
In the wake of the debates that have arisen following the introduction on 19 February 2004 of the controversial Law no. 40 concerning medically assisted procreation, and the referendums which called it into question, the book is proposed as a serious multidisciplinary analysis of the Law itself and the related issues and problems. Nine exponents of varied background and experience (from moral philosophy to gynaecology, from private law to theology, from criminal law to genetics) address the recent legislation (contained in the appendix) within the ethical and juridical context in which it operates, while also reflecting on the implications of the biotechnological revolution.
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5

Uomini pericolosi. Milano: Mondadori, 1998.

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6

Villarosa, Riccardo. Uomini & calze. Milano: Idea Libri, 1991.

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7

Tenti, Gianluca. Uomini d'onore. Firenze: Octavo, 1998.

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8

Uomini ragno. Palermo: Sellerio, 2006.

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9

Uomini miei. [Milan]: Frassinelli, 2005.

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10

Calio', Giuseppe. Uomini curvi. Milano: Todariana, 1988.

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Book chapters on the topic "Uomini"

1

Sito, Giuseppe, and Anna Paola Merone. "Gli uomini." In La chirurgia estetica, 69–77. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2436-6_7.

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2

Spina, Luigi. "Modi divini di nominare gli uomini." In Recherches sur les Rhétoriques Religieuses, 579–84. Turnhout: Brepols Publishers, 2005. http://dx.doi.org/10.1484/m.rrr-eb.4.00385.

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3

Mandolini, Nicoletta. "38Se questi sono gli uomini (2012) by Riccardo Iacona." In Representations of Lethal Gender-Based Violence in Italy Between Journalism and Literature, 38–47. London: Routledge, 2021. http://dx.doi.org/10.4324/9781003120339-3.

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Sardella, Teresa. "La crisi degli uomini sposati nelle strutture ecclesiastiche (VI secolo)." In Haut Moyen Âge, 69–97. Turnhout: Brepols Publishers, 2006. http://dx.doi.org/10.1484/m.hama-eb.3.490.

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5

Morelli, Laura. "I ritratti di uomini illustri degli Uffizi dipinti da Carlo Ventura Sacconi, Giovanni Pietro Pollini e Giovanni Berti." In Studi e saggi, 241–67. Florence: Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-181-5.13.

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Abstract:
Documentary investigations conducted at the Florence State Archives contributed to shed light on eighteenth-century efforts to develop the collection of the Uomini Illustri portraits, exhibited along the walls of the Uffizi Gallery. While the original body of works had been commissioned by granduke Cosimo I to Cristofano di Papi dell’Altissimo, who had copied the series held by Paolo Giovio in his villa in Como, the Florentine collection was later enriched by a massive supply of portraits between 1719 and 1733. The desire to complete the Uffizi ‘gioviana’ series was probably due to Anna Maria Luisa de’ Medici and the artist who followed in Cristofano dell’Altissimo’s footsteps should be identified in Carlo Ventura Sacconi (1676-1762), who painted 159 portraits of illustrious men. Between 1721 and 1727 the painter also completed the so-called ‘serie Aulica’, which was displayed – just like the ‘gioviana’ series – in the corridors of the Florentine Gallery.
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6

Rolls, Geoff. "Gli uomini che non dormivano: la storia di Peter Tripp e Randy Gardner." In Casi classici della psicologia, 175–83. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1923-2_16.

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Wallnig, Thomas. "Die Geschichtsforschung der uomini mediocri: Pietro Bettio und Francesco Rossi im Lichte ihres Briefwechsels mit Josef von Hammer-Purgstall." In Das Osmanische Reich und die Habsburgermonarchie, 525–36. Wien: Böhlau Verlag, 2005. http://dx.doi.org/10.7767/boehlau.9783205160281.525.

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8

Oddone, Cristina. "Introduzione." In Uomini normali, 7–16. Rosenberg & Sellier, 2020. http://dx.doi.org/10.4000/books.res.6909.

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Oddone, Cristina. "Ringraziamenti." In Uomini normali, 17. Rosenberg & Sellier, 2020. http://dx.doi.org/10.4000/books.res.6914.

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10

Oddone, Cristina. "1. Il fenomeno della violenza. Prospettive socio-antropologiche." In Uomini normali, 21–32. Rosenberg & Sellier, 2020. http://dx.doi.org/10.4000/books.res.6924.

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Conference papers on the topic "Uomini"

1

d’Orlando, Vincent. "Uomini e no d’Elio Vittorini : un néoréalisme en trompe-l’oeil." In L’Histoire en fictions. La Seconde Guerre mondiale dans le néoréalisme italien. Fabula, 2016. http://dx.doi.org/10.58282/colloques.3124.

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2

Ferrighi, Alessandra. "Citta', spazio e tempo: l’applicazione di un HGIS per la storia urbana." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7920.

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Abstract:
La città è frutto dell'opera dell'uomo. Attraverso processi di lunga durata l’uomo ha costruito la forma della città adattando lo spazio circostante e modificando l’ambiente. Indagando tali processi, la storia delle città può essere narrata attraverso la ricerca e lo studio delle fonti, le interpretazioni e le analisi delle stesse. I luoghi o gli eventi legati alla città sono caratterizzati dai due concetti di Spazio e Tempo. Ogni città è stata creata in un determinato spazio e in un determinato tempo; ogni evento si è svolto in momento preciso e in un luogo specifico. I personaggi della storia sono vissuti in un intervallo temporale, hanno contribuito a segnare quel momento con azioni che sono riconoscibili come tracce nella storia. Siano essi personaggi illustri, che uomini del fare. Questa ricerca è nata dall'idea di trovare altri e diversi modi di comunicare, grazie alle nuove tecnologie, le trasformazioni, le stratificazioni e i cambiamenti delle città legati agli eventi naturali, alle decisioni politiche e amministrative avvenute nel corso della storia delle città stesse. Quando si narra la storia della città si fa riferimento, anche se non espressamente, alle due tematiche di Spazio e Tempo perché, come detto, le azioni si svolgono in momenti e luoghi definititi o circoscrivibili. L'HGIS (Historical GIS) se applicato alla storia urbana consente di mettere in relazione Spazio e Tempo nella lettura delle trasformazioni della città e del territorio circostante.
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3

Buda, Chiara. "Cittadinanze sospese e diritto alla cittá: suspended citizenship and the right to the city." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7905.

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Abstract:
La città globale ha generato una forte ipermobilità delle merci e degli uomini. Cambiano cioè gli attori e i gruppi sociali della scena urbana. Rilevante è la presenza degli immigrati che forniscono manodopera in numerosi ambiti. Le società ospitanti riconoscono, infatti, il ruolo determinante degli stranieri in quanto lavoratori, ma pongono forti resistenze nel riconoscerli in quanto cittadini. In altre parole, restano cittadini sospesi tra il paese d’origine e quello d’arrivo, perché godono di una cittadinanza con revoca. Gli immigrati possono al massimo godere di una cittadinanza sostanziale, nel senso che esiste un insieme di pratiche di cittadinanza, che fanno percepire lo straniero come se fosse a casa propria pur non essendolo. Si tratta delle c.d. pratiche di home making, cioè di addomesticamento dello spazio circostante. Tale riappropriazione del contesto urbano, esprime in realtà la rivendicazione dello straniero al diritto alla centralità e il desiderio di non essere periferizzati. Si tratta del diritto alla città elaborato da Henri Lefebvre nel 1978, inteso come diritto alla vita urbana. Non tutti però godono allo stesso modo di tale diritto: i soggetti più deboli e vulnerabili non hanno voce nei processi decisionali. Ma la vera essenza della cittadinanza contemporanea consiste nel prender parte ad una vita pienamente urbana, per tale motivo i migranti, in quanto attori urbani e portatori di una particolare domanda di città, dovrebbero essere ascoltati dagli amministratori locali. The central topic of this paper is the complex relationship between migrants and the global city, which has created a strong hypermobility of goods and people. There are new actors in the urbane scene: immigrants provide labor in many areas, but they are particularly invisible at the main decision-making levels, especially in those concerning the city design. They are subjected to discrimination: first of all as city users and also as proponents of urban and architectural projects. Our cities are not able to answer the "supply of city" of those who live in, that means they do not fully answer to the people needs and desires. Consequently, the weakest and most vulnerable citizens don’t fully enjoy their right to the city. This right has been presented by Henri Lefebvre around the 70s. According to the French sociologist everyone should enjoy the "right to urban life", that is the possibility to satisfy their aspirations in terms of political, social and environmental impacts in the city.
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Albissini, Piero, Antonio Catizzone, Laura De Carlo, Laura Carlevaris, Vittorio Di Stefano, and Alessandro Micucci. "Le trasformazioni dello spazio urbano: la quarta dimensione nella georeferenziazione dell’iconografia storica di Rome." In International Conference Virtual City and Territory. Barcelona: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2009. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7549.

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Abstract:
Se si considera la componente fisica del sistema città come espressione materiale dell’insieme dei fenomeni evolutivi dei luoghi, appare evidente come la sua rappresentazione possa essere considerata come sistema di conoscenza generale in grado di manifestare una convergenza di informazioni di natura altamente eterogenea. Le vaste trasformazioni che hanno interessato le città nella storia hanno determinato una evoluzione non solo nelle modifiche morfologiche degli assetti territoriali e nella stratificazione architettonica delle strutture urbane, ma anche nella percezione e fruizione degli spazi urbani. Se si considera l’organizzazione dello spazio urbano come ambito di relazione tra gli uomini, i contributi che provengono dalle fonti bibliografiche, iconografiche e cartografiche in particolare possono consentire la ricostruzione diacronica dei tessuti urbani. Questa ricostruzione è resa possibile dalla lettura delle diverse rappresentazioni che della città sono state date nel tempo, come rappresentazioni iconografiche o pittoriche, talvolta simboliche se non addirittura metaforiche, che consentono di acquisire conoscenze dei luoghi, anche quando presentano uno scarso grado di attendibilità. L’introduzione dell’informatica nel rilevamento e nella rappresentazione cartografica e la realizzazione dei sistemi informativi territoriali hanno aperto nuove possibilità non solo nella realizzazione di database collegati e georeferenziati, che possono contenere una notevole quantità di informazioni di diversa natura progressivamente incrementabili, ma soprattutto rendendo agevoli sia le molteplici interrogazioni sia le successive elaborazioni. Lo sviluppo della cartografia digitale dalla quale si possono derivare direttamente modelli tridimensionali, si pone quindi come punto di partenza per una corretta rappresentazione della complessità del fenomeno urbano e per un ripensamento dello spazio non più sulla base di esplorazioni planimetriche, ma tramite la creazione di modelli virtuali generati in maniera più o meno automatica a partire dalla cartografia stessa. In questo senso, il modello di derivazione cartografica costituisce l’aspetto metrico-quantitativo della rappresentazione della città, aspetto che risulta tanto più esatto, obiettivo e verificabile in quanto ottenuto con strumenti che rendono le misurazioni sufficientemente attendibili. Si tratta dunque di esplorare la cartografia tridimensionale cogliendone le peculiarità e la ricchezza nella restituzione dello spazio urbano, caratteristiche, queste, che suggeriscono immediatamente di tentare di ricostruire con la stessa vivacità rappresentativa anche tutti i trascorsi storici della città o, quanto meno, di alcuni dei suoi momenti topici, con particolare attenzione alle trasformazioni di natura orografica ed edilizia. In questo quadro emergono due distinti aspetti di natura metodologica, l’uno concernente la generazione del modello urbano e le implicazioni tecniche che questo comporta (implementazione di dati, automatismi, studi tipo-morfologici, scala del modello, …), l’altro relativo all’evoluzione della città attraverso il confronto tra modelli cartografici diversi (bi e tridimensionali). La realizzazione di un modello virtuale basato sulla cartografia digitale 3D, che fotografa lo stato attuale della struttura urbana, può rappresentare la griglia tridimensionale di riferimento per una visualizzazione delle trasformazioni spaziali attuata con una procedura che ripercorre a ritroso il cammino della storia. Si tratta di riferire a questa griglia orientata sulla base di capisaldi topografici certi i dati cartografici e iconografici provenienti dalla ricerca storico-documentaria, sulla base della individuazione di elementi invarianti della struttura urbana, come assetti orografici, vuoti urbani o edifici esistenti, etc., che non hanno mutato la loro localizzazione e le loro caratteristiche morfologiche. Così concepito, il modello tridimensionale di derivazione cartografica si caratterizza per la capacità di recepire e valorizzare documenti molto diversi e non necessariamente “scientifici” ai fini di una visualizzazione interattiva della storia del singolo brano di città o del singolo edificio per valutarne le trasformazioni sul piano morfologico e dimensionale, ma anche percettivo.
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