Academic literature on the topic 'Urbani'

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Journal articles on the topic "Urbani"

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Brocca, Marco. "Nuove interazioni tra «Città» e «Ambiente»: i boschi urbani." Società e diritti 8, no. 15 (January 11, 2023): 210–25. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19685.

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Abstract:
Il presente contributo si propone di esaminare il tema della forestazione urbana in ragione della crescente attenzione posta dall’agenda pubblica, soprattutto internazionale, che muove dall’acquisita consapevolezza della multifunzionalità dei boschi urbani: la presenza di boschi nei centri abitati è elemento di compensazione degli stati di inquinamento particolarmente intensi nelle aree metropolitane, nonché contribuisce alla fisionomia dei paesaggi urbani e fornisce utilità ulteriori sul piano economico, sociale e culturale. A livello nazionale, la promozione di iniziative di forestazione urbana è prevista dal PNRR, tuttavia il dato normativo di riferimento è scarno e, anzitutto, è incerta la definizione giuridica della categoria di “bosco urbano”. Peraltro, rilevano diverse iniziative territoriali, espressioni virtuose della sussidiarietà.
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Sertić Perić, Mirela, and Ines Radanović. "Urbani potoci – pristupačna staništa za provedbu ekoloških istraživanja u nastavi Prirode i Biologije." Educatio biologiae, no. 3 (December 27, 2017): 106–25. http://dx.doi.org/10.32633/eb.3.6.

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Abstract:
Širenjem urbanih zona i povećanjem broja urbanog stanovništva, gradovi su postali najveći izvori onečišćenja. Suvremeni urbani sadržaji povećavaju kvalitetu života gradskog stanovništva, međutim mijenjaju prirodno stanje okoliša. Stoga se u suvremenoj biologiji počela isticati urbana ekologija - jedna od novijih disciplina presudna za urbanizam i urbanističko planiranje, koja omogućuje procjenu stanja okoliša u gradovima te provedbu sustavnog nadzora, u svrhu očuvanja i zaštite gradskih ekosustava, uključujući i urbane vodotoke. U ovom radu navodimo primjer istraživanja urbanih potoka u kojem se razmatraju razmjeri i moguće posljedice urbanih utjecaja na ekologiju vodenih ekosustava i koje može poslužiti kao osnova za objašnjavanje osnovnih ekoloških koncepata i sadržaja, kao što su struktura bioloških zajednica, hranidbene mreže, oligotrofija ili eutrofija, ekološka valencija i rasprostranjenost organizama, ekološka niša. Nadalje, povezivanjem tematike urbane ekologije s problematikom ugroženosti vodnih resursa te korištenjem urbanih potoka kao modelnih staništa za istraživanje ekoloških tema (i usvajanje ekoloških koncepata) u nastavi Prirode i Biologije, učenike se (osim važnih ekoloških koncepata) upoznaje i sa suvremenom ideologijom „zelenog rasta“, „zelenih“ gradova, održivog razvoja, zaštite okoliša te regionalnog razvoja. Opisano istraživanje primjereno je za učenike viših razreda osnovne škole (Biologija 7 i 8) i/ili za učenike srednjih škola (u vidu kratkoročnog i/ili dugoročnog ekološkog istraživanja urbanih potoka u neposrednoj blizini škole i/ili životne sredine učenika), a može se prilagoditi i za učenike mlađeg uzrasta.Predstavljeno istraživanje uključuje istraživanje ekološkog stanja urbanih potoka kroz praćenje: (i) kakvoće vode (fizičko-kemijskih svojstava vode); (ii) sastava vodene faune koja čini osnovu hranidbenih lanaca u vodenim ekosustavima (bentoskih makrobeskralježnjaka i organizama obraštaja); (iii) dinamike transporta (nizvodnog otplavljivanja) organizama u urbanim vodotocima; (iv) biotičkog indeksa na osnovu primijećenih makrobeskralježnjaka kao informaciji o onečišćenju vodotoka. Važno je napomenuti da odabrane aktivnosti mogu biti primijenjene u istraživanju osnovnih bioloških pokazatelja svih, a ne samo urbanih, vodenih ekosustava. U tom smislu, opisana metodologija može biti prilagođena i primijenjena za slična istraživanja ostalih tipova tekućica dostupnih učenicima, ali se predlažu i novije (kvantitativne) metode uzorkovanja makrobeskralježnjaka i organizama obraštaja, kao i pojednostavljeni ključevi za taksonomsku determinaciju organizama primjenjivi u nastavi Prirode i Biologije.
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Zanlungo, Claudia. "Paesaggi urbani sull'Elba. la ricostruzione di Magdeburgo e Dresda." STORIA URBANA, no. 129 (April 2011): 87–119. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-129004.

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Abstract:
Le cittŕ di Dresda e Magdeburgo, insieme a poche altre, rappresentano casi eccezionali in cui, nella ricostruzione postbellica, la Repubblica democratica non mise in scena il suo rifiuto della storia. Probabilmente, per via della fama acquisita nel tempo, di cittŕ caratterizzate dalle atmosfere affascinanti dei loro paesaggi urbani, gli sforzi, nei due casi, furono rivolti alla conservazione e la ricostruzione degli "accenti architettonici" e delle "dominanti urbane" storiche, con lo scopo di restituire a queste cittŕ il loromonumentale di valore nazionale e con l'intenzione di includervi, in maniera armoniosa sia da un punto di vista urbanistico che sociale, le nuove costruzioni secondo le piů moderne concezioni di sviluppo della cittŕ, della nazione e della societŕ socialiste. Nei due casi, dunque, lungi dal risolversi con un completo rinnovamento urbano, la ricostruzione rimase legata al ricordo dell'immagine urbana storica e all'effetto che i monumenti, come testimonianze del passato e spesso come simboli urbani, potevano avere sullofuturo, quasi a volere ricostruire con essi non solo la forma ma anche l'identitŕ e ildella cittŕ.
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Colleoni, Matteo. "Mobilitŕ e societŕ urbane contemporanee." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 94 (April 2011): 16–29. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-094003.

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Abstract:
Abbiamo vissuto per molti secoli in cittŕ dalla morfologia compatta e densamente costruita attorno ai centri storici urbani, in particolare nei Paesi europei ad elevato livello di sviluppo, nelle quali le residenze, i luoghi del lavoro e dei servizi erano prossimi e l'identitŕ delle popolazioni si fondava sull'appartenenza alle comunitŕ locali delle relazioni di parentela e di vicinato. La situazione cambia con la nascita della cosiddetta cittŕ diffusa (o sconfinata), nella quale il peri-urbano diventa l'area di localizzazione privilegiata degli insediamenti e muta in modo radicale la morfologia spaziotemporale della mobilitŕ e dell'accessibilitŕ ai beni e ai servizi urbani. La dispersione degli insediamenti ha portato con sé quella della domanda di mobilitŕ e causato la crisi del sistema tradizionale di offerta dei trasporti pubblici che, organizzato sul presupposto della cittŕ compatta, presenta una struttura prevalentemente radiale, carente di reti di trasporto extra-urbane e di centri di interscambio modale. Il saggio analizza il tema della dispersione urbana, dell'aumento della superficie costruita e delle relative conseguenze sulla mobilitŕ quotidiana, dedicando particolare attenzione agli esiti dei piů validi studi empirici condotti nelle aree urbane e metropolitane italiane.
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Cinŕ, Giuseppe. "Il progetto urbano come cardine di una mutazione disciplinare rimasta incompiuta." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 104 (October 2012): 31–50. http://dx.doi.org/10.3280/asur2012-104003.

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Abstract:
Il saggio tratta l'evoluzione del Progetto Urbano dalle sue prime formulazioni alle attuali versioni, fornendo una sintesi critica dei significati e dei risultati nel tempo raggiunti e individuando tre fasi evolutive: la prima, con i primi tentativi di modificare i rigidi assunti del canone moderno; la seconda, caratterizzata dal ritorno alla cittŕ; la terza, segnata dalla maturazione dei suoi contenuti ma anche dalle prime derive interpretative. Il testo mette in rilievo la contraddizione in atto di due percorsi paralleli: quello dei Progetti Urbani tendenti a produrre innovazione urbana producendo "piů cittŕ", senza abdicare alle funzioni del piano; quello dei Progetti Urbani che sfruttano i varchi aperti dalla crisi della pianificazione urbana per rispondere solo alle regole del mercato. Il testo si interroga infine sulle difficili prospettive di un ritorno di interesse verso il Progetto Urbano come paradigma dell'azione urbanistica.
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Frixa, Emanuele. "Foodification e pratiche solidali nell'epoca della pandemia: il caso delle Cucine popolari di Bologna." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 4 (December 2022): 46–60. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa4-2022oa14996.

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Abstract:
Il termine foodification ha di recente sintetizzato una serie di processi di trasformazione delle città contemporanee legati al nesso fra consumo di cibo e altri fattori: touristification, rigenerazione urbana, gentrification commerciale, o più generali effetti di sostituzione e displacement all'interno del tessuto urbano. Il contributo si concentra sulla richiesta di cibo ‘dal basso' a partire dagli effetti della pandemia sui contesti urbani ‘foodificati'. Il caso delle Cucine popolari di Bologna vuole includere nella più ampia discussione sul rapporto fra cibo e trasformazioni urbane, alcune pratiche socialmente produttive legate al bisogno di cibo, in modo da integrare il significato e la portata del termine foodification.
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Muńoz, Francesc. "I grandi eventi nella cittŕ del XXI secolo: variazioni sull'esperienza di Barcellona." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 96 (December 2011): 46–71. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-096004.

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Abstract:
Il saggio discute i nuovi ruoli dei Mega eventi urbani correlati alla produzione dei paesaggi urbani di consumo globale come immagine di marca, contribuendo a ciň che l'autore chiama ‘urbanalizzazione'. Prima di tutto, si presenta una spiegazione dei mega-eventi du- rante il ventesimo secolo. In seguito si esplorano gli importanti cambi del ruolo dei megaeventi urbani nell'attualitŕ. Infine, si presenta un'analisi critica della politica urbana a Barcellona come dimostrazione di queste ipotesi.
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Zanni, Fabrizio. "L'ibrido urbano. Ipotesi di concettualizzazione." TERRITORIO, no. 56 (March 2011): 96–98. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056016.

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Abstract:
Il lavoro sul concetto di ‘ibrido' apre l'esplorazione di nuovi operatori teorici attraverso cui ‘aggredire' la condizione urbana e cercare di individuare, al di lŕ della stanca replica dell'esistente, qualche possibilitŕ, almeno ipotetica, di rottura della fatale logica riproduttiva dell'insediamento contemporaneo. Da un punto di vista progettuale un possibile spazio urbano ibrido puň essere definito come composizione, anche dissonante, di spazi architettonici e urbani definiti dalla intersezione di differenti specie di forme spaziali e funzionali o dalla mutazione di spazi predefiniti, in accordo con una concezione genetica e non deduttiva dell'operazione progettuale. Il concetto di ‘ibrido urbano' lavora attorno al concetto di ‘soglia' inteso come intervallo, rete od insieme di soglie. Acquista pregnanza allora una possibile strategia di intervento progettuale che si ‘insinui' all'interno delle strutturazioni urbane autoriproducenti per individuare un principio interno di rigenerazione, di commistione, di ibridazione locale.
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Boeri, Stefano. "Deserti urbani." TERRITORIO, no. 56 (March 2011): 77–78. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056009.

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Fleck, F. "Carlo Urbani." BMJ 326, no. 7393 (April 12, 2003): 825. http://dx.doi.org/10.1136/bmj.326.7393.825.

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More sources

Dissertations / Theses on the topic "Urbani"

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Gaudenzi, Marco. "Spazi urbani." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Filo conduttore della mia tesi curriculare vuole essere una visione d’insieme dei progetti che ho presentato durante la mia formazione universitaria e durante il tirocinio che ho svolto. Il filo conduttore che tiene assieme queste esperienze progettuali è il rapporto tra l’architettura di volta in volta oggetto della progettazione ed il suo intorno, l’ambiente urbano dove si inserisce. Questo rapporto, tra architettura e spazio urbano, si manifesta talvolta attraverso relazioni più strette, più “assonanti”: è il caso del progetto all’Area Staveco a Bologna. Talvolta invece l’arbitrio nell’approccio progettuale si mostra più evidente, ed è questo il caso del progetto di urbanistica a Cesenatico. Ogni architettura fa dunque riferimento alla città, a lei cerca sempre di confrontarsi, per non risultarne un corpo estraneo. Cerco poi di marcare la differenza nell’approccio al progettazione tra i miei lavori condotti all’università e quello sviluppati al di fuori di essa, durante la mia esperienza di tirocinio.
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Tiddia, Michela. "Riqualificazione dei tessuti urbani." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10111/.

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VOLPI, FABIO. "Problematiche connesse ai deflussi urbani." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2005. http://hdl.handle.net/2108/29338.

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Abstract:
Uno dei punti cardine nella salvaguardia ambientale è la corretta disciplina delle acque reflue che defluiscono nei bacini urbani per effetto delle precipitazioni meteoriche e degli scarichi civili ed industriali. PArtendo dall'analisi delle tipologie di drenaggio urbano presenti sul territorio sono state approfondite le problematiche relative al trasporto solido e l'interrimento dei collettori, le problematiche di interrimento e di perdita di funzionalità delle caditoie stradali. Sono quindi proposti modelli di interpretazione dei fenomeni ed opere tipo per il presidio allo scarico delle reti fognarie.
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Bordin, Laura <1982&gt. "Richiedenti asilo e orti urbani." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10244.

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Abstract:
la cornice di questo studio è il territorio veneziano, più precisamene la zona del centro storico di venezia e alcune isole della laguna. Gli oggetti della ricerca saranno gli orti e i richiedenti asilo che fanno parte del centro Darsena-progetto S.P.R.A.R. di Venezia. Il punto di partenza è lo studio di queste due importanti risorse con l'obiettivo di farle convergere in un unico progetto che possa valorizzarle.
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SINI, STEFANIA. "Centri della conoscenza: dispositivi urbani per la creazione di Smart Cities." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2015. http://hdl.handle.net/11584/266388.

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Abstract:
The PhD research investigates the meaning of the paradigm of Smart City, or Intelligent City, that, from several time, started to be discussed and applied in diverse urban contexts in the world. Smart Cities are characterized by the presence of pervasive and cooperating information and communication technologies. These technologies improve the efficiency of urban resources' management and increase relations and interaction within the urban space. However, a Smart City doesn't prescind from the fundamental role of citizens in the urban space's transformation and development, for this reason information and communication infrastructure are primarily a tool for intensifying connections and exchanges among citizens. In a sense, according with the vision proposed in this research, a Smart City is not exclusively a concept through which efficiency and resources optimization are emphasized, as in the visions that represent the city as a machine constituted of technological cooperating components, but definitively suggests a more holistic vision, which considers the complexity of contemporary cities. This approach underlines that the city is constituted of several interacting components, human and non-human, that together create a complex ecological system where the technological tools, proper of the Smart Cities, can facilitate its management, without adopting rigid standards that limit its free evolution. The intensifying and multiplying of relations and interactions is therefore a concept at the base of the vision proposed by the Intelligent City model, where urban space's development is realized through new practices that enable novel opportunities for collaboration, based on a system of diffused knowledge. Context-knowledge is amplified by the information belonging to the digital space: urban space is increasingly constituted of digital elements that fundamentally contribute in shaping urban places, blending and integrating themselves into the physical space to which they relate and in which they are inscribed. The development of approaches and methodologies capable of facilitating transformational processes of existing urban contexts towards more intelligent configurations can be a solution for the problems faced by contemporary cities. Defining solutions capable to imagine the space as a construct integrating physical and digital components, whose distinction is ever more labile, it is possible to develop new criteria that design and modified cities sustainably, favoring the increase of quality of life for citizens. The research's unfolding has lead to observe how diffused knowledge and citizens' ability to cooperatively act are peculiar characteristics of intelligent cities, accelerated by pervasive urban technologies that facilitate the rapid diffusion on information and enable new forms of interaction through physical and digital space. Final results of the research define the Centers of Knowledge as conceptual devices that facilitate the creation of Smart Cities, suggesting material and immaterial forms with which generate intelligent urban contexts. The thesis is articulated into four chapters: in the first and second chapter principal theoretical references and best practices on Smart City are described; the third chapter contains the analysis conducted in Chicago, which is considered an optimum example of an intelligent urban context; in the forth chapter the concept of Center of Knowledge is explicated, describing the ways through which it can be shaped to develop new urban scenarios. Hopefully, the results of the research will provide a valid contribution in the rich debate around Smart Cities or Intelligent Cities, with the awareness that technological innovations and increasing experimentation of new modes of interactions produce rapid changes of the frame of references.
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ANNUNZIATA, ALFONSO. "Il recupero dei vuoti: creare nuovi scenari urbani." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2012. http://hdl.handle.net/11584/266078.

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Abstract:
A detailed urban road study cannot prescind from the theme of recovery of its role as heart of urban life. This premise implies a sub version of the common trend to consider the road as a non- place designed for the mere car transit. This presumed car hegemony is the main cause of degradation in urban areas . The increase in vehicular flow and there lated harmful phenomena ( accidents , harmful emissions , noise , landconsumption) cause the disappereance of “ relational spaces ” , therefore a n et decrease i n volume and content of activities of which the road is the scenario. On the contrary, the road has to be a scenari of or a wide range of high social context and calibre events ; these presuppose that the road is also a stage for awide range of voluntary and social activities . These activities pretend highst an dards of t h er m al , acoustic and visual comfort areas wi t h accessibility, safety and aesthet ic value necessary to persuade people to a more fruitful use of the road. It is fundamental , in the recovery of a road systems trip , to provide a holistic approach , and at avoiding the use of standard solutions , taking each area as a unique and distinctive.
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ESOPI, GIULIA. "URBAN COMMON Elementi teorici e strumenti pianificatori per una nuova lettura dei servizi urbani." Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2019. http://hdl.handle.net/11571/1263406.

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Abstract:
All’interno del dibattito contemporaneo sugli studi urbani, la città è intesa come un sistema aperto complesso che interagisce con l’ambiente esterno e con altri sistemi simili creando una rete globale anch’essa complessa. Nel contempo, il sistema città è soggetto a continui e rapidi cambiamenti che ne minacciano l’equilibrio provocando condizioni di instabilità e di fragilità. Le istituzioni, responsabili dello sviluppo sostenibile del territorio, faticano a operare in maniera ottimale generando così situazioni di inefficienza e scarso funzionamento del sistema urbano e delle sue parti. Ad esempio, la difficoltà delle istituzioni di gestire il territorio comporta disposizioni spaziali statiche e rigide di un sistema fluido che causano l’abuso e il sottoutilizzo degli spazi e dei servizi della città e l’insoddisfazione delle esigenze della popolazione (cittadini e city user). A fronte di tali situazioni di criticità, emergono iniziative comunitarie finalizzate a plasmare lo spazio urbano. Si tratta di forme di collaborazione e cooperazione tra diversi soggetti che si assumono la responsabilità della cura e della rigenerazione delle risorse urbane soddisfacendo sia le esigenze collettive che quelle individuali. Tali azioni rappresentano esperienze di resilienza sociale e alternative virtuose alla pianificazione tradizionale, capaci di aumentare la qualità del sistema urbano in termini di valorizzazione, sostenibilità e attrattività. Concretamente tra elementi fisici e individui, si generano nuove forme di ricchezza come gli urban common. La presente ricerca analizza la tematica degli urban common, intesi come risorse urbane condivise da un gruppo eterogeneo di individui, e si propone di comprendere come la pianificazione locale può garantire una prospettiva urban common nel ragionamento dei servizi urbani. Nello specifico, lo studio evidenzia i caratteri generali e specifici della tematica, confronta gli urban common con i servizi urbani così come sono intesi nel contesto italiano e, infine, analizza la distribuzione spaziale del fenomeno nello specifico contesto della città di Segrate (MI).
The contemporary urban studies debate intends the city as an open complex system that interacts with the environment and other cities creating a complex global network. At the same time, the city is subject to continuous and rapid changes that generate instability conditions making it fragile. The institutions, responsible for sustainable development of territories, struggle to deal with these phenomena generating situations of inefficiency and poor functioning of city system and its parts. For example, the difficulty of institutions to manage the territory is represented in static and rigid space arrangements of a fluid system. These situations cause the misuse/under-use of spaces and services by society and the dissatisfaction of city users needs. In an attempt to fill the gap left by public actors, community initiatives are emerging from below aimed to shape urban space creating new opportunities for community use. These are forms of collaboration and cooperation among different individuals that take responsibility for urban resources by satisfying both collective and individual needs. They are social resilience experiences, or rather actions-reactions by individuals that represent alternatives to traditional planning. The social component abilities (reactive, adaptive and proactive) increase the quality of urban system in terms of enhancement, sustainability and attractiveness. From these interactions among physical elements and individuals, new forms of wealth are generated as urban commons. The present research refers to alternative methods related to planning and design processes of urban spaces and wonders how local planning can ensure, within urban services topic, the initiatives and actions of citizens aimed to adapt spatial urban resources to community needs. It defines a specific typology of urban commons, city resources shared by a heterogeneous group of individuals. In particular, the research focuses on three objectives: two theoretical (the investigation of urban commons features and the comparison with urban services in the Italian context, in particular Lombardia region) and one applicative (the analysis of urban commons distribution in a real context, the city of Segrate - MI).
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ESOPI, GIULIA. "URBAN COMMON Elementi teorici e strumenti pianificatori per una nuova lettura dei servizi urbani." Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2019. http://hdl.handle.net/11571/1263426.

Full text
Abstract:
All’interno del dibattito contemporaneo sugli studi urbani, la città è intesa come un sistema aperto complesso che interagisce con l’ambiente esterno e con altri sistemi simili creando una rete globale anch’essa complessa. Nel contempo, il sistema città è soggetto a continui e rapidi cambiamenti che ne minacciano l’equilibrio provocando condizioni di instabilità e di fragilità. Le istituzioni, responsabili dello sviluppo sostenibile del territorio, faticano a operare in maniera ottimale generando così situazioni di inefficienza e scarso funzionamento del sistema urbano e delle sue parti. Ad esempio, la difficoltà delle istituzioni di gestire il territorio comporta disposizioni spaziali statiche e rigide di un sistema fluido che causano l’abuso e il sottoutilizzo degli spazi e dei servizi della città e l’insoddisfazione delle esigenze della popolazione (cittadini e city user). A fronte di tali situazioni di criticità, emergono iniziative comunitarie finalizzate a plasmare lo spazio urbano. Si tratta di forme di collaborazione e cooperazione tra diversi soggetti che si assumono la responsabilità della cura e della rigenerazione delle risorse urbane soddisfacendo sia le esigenze collettive che quelle individuali. Tali azioni rappresentano esperienze di resilienza sociale e alternative virtuose alla pianificazione tradizionale, capaci di aumentare la qualità del sistema urbano in termini di valorizzazione, sostenibilità e attrattività. Concretamente tra elementi fisici e individui, si generano nuove forme di ricchezza come gli urban common. La presente ricerca analizza la tematica degli urban common, intesi come risorse urbane condivise da un gruppo eterogeneo di individui, e si propone di comprendere come la pianificazione locale può garantire una prospettiva urban common nel ragionamento dei servizi urbani. Nello specifico, lo studio evidenzia i caratteri generali e specifici della tematica, confronta gli urban common con i servizi urbani così come sono intesi nel contesto italiano e, infine, analizza la distribuzione spaziale del fenomeno nello specifico contesto della città di Segrate (MI).
The contemporary urban studies debate intends the city as an open complex system that interacts with the environment and other cities creating a complex global network. At the same time, the city is subject to continuous and rapid changes that generate instability conditions making it fragile. The institutions, responsible for sustainable development of territories, struggle to deal with these phenomena generating situations of inefficiency and poor functioning of city system and its parts. For example, the difficulty of institutions to manage the territory is represented in static and rigid space arrangements of a fluid system. These situations cause the misuse/under-use of spaces and services by society and the dissatisfaction of city users needs. In an attempt to fill the gap left by public actors, community initiatives are emerging from below aimed to shape urban space creating new opportunities for community use. These are forms of collaboration and cooperation among different individuals that take responsibility for urban resources by satisfying both collective and individual needs. They are social resilience experiences, or rather actions-reactions by individuals that represent alternatives to traditional planning. The social component abilities (reactive, adaptive and proactive) increase the quality of urban system in terms of enhancement, sustainability and attractiveness. From these interactions among physical elements and individuals, new forms of wealth are generated as urban commons. The present research refers to alternative methods related to planning and design processes of urban spaces and wonders how local planning can ensure, within urban services topic, the initiatives and actions of citizens aimed to adapt spatial urban resources to community needs. It defines a specific typology of urban commons, city resources shared by a heterogeneous group of individuals. In particular, the research focuses on three objectives: two theoretical (the investigation of urban commons features and the comparison with urban services in the Italian context, in particular Lombardia region) and one applicative (the analysis of urban commons distribution in a real context, the city of Segrate - MI).
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ESOPI, GIULIA. "URBAN COMMON Elementi teorici e strumenti pianificatori per una nuova lettura dei servizi urbani." Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2019. http://hdl.handle.net/11571/1263386.

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Abstract:
All’interno del dibattito contemporaneo sugli studi urbani, la città è intesa come un sistema aperto complesso che interagisce con l’ambiente esterno e con altri sistemi simili creando una rete globale anch’essa complessa. Nel contempo, il sistema città è soggetto a continui e rapidi cambiamenti che ne minacciano l’equilibrio provocando condizioni di instabilità e di fragilità. Le istituzioni, responsabili dello sviluppo sostenibile del territorio, faticano a operare in maniera ottimale generando così situazioni di inefficienza e scarso funzionamento del sistema urbano e delle sue parti. Ad esempio, la difficoltà delle istituzioni di gestire il territorio comporta disposizioni spaziali statiche e rigide di un sistema fluido che causano l’abuso e il sottoutilizzo degli spazi e dei servizi della città e l’insoddisfazione delle esigenze della popolazione (cittadini e city user). A fronte di tali situazioni di criticità, emergono iniziative comunitarie finalizzate a plasmare lo spazio urbano. Si tratta di forme di collaborazione e cooperazione tra diversi soggetti che si assumono la responsabilità della cura e della rigenerazione delle risorse urbane soddisfacendo sia le esigenze collettive che quelle individuali. Tali azioni rappresentano esperienze di resilienza sociale e alternative virtuose alla pianificazione tradizionale, capaci di aumentare la qualità del sistema urbano in termini di valorizzazione, sostenibilità e attrattività. Concretamente tra elementi fisici e individui, si generano nuove forme di ricchezza come gli urban common. La presente ricerca analizza la tematica degli urban common, intesi come risorse urbane condivise da un gruppo eterogeneo di individui, e si propone di comprendere come la pianificazione locale può garantire una prospettiva urban common nel ragionamento dei servizi urbani. Nello specifico, lo studio evidenzia i caratteri generali e specifici della tematica, confronta gli urban common con i servizi urbani così come sono intesi nel contesto italiano e, infine, analizza la distribuzione spaziale del fenomeno nello specifico contesto della città di Segrate (MI).
The contemporary urban studies debate intends the city as an open complex system that interacts with the environment and other cities creating a complex global network. At the same time, the city is subject to continuous and rapid changes that generate instability conditions making it fragile. The institutions, responsible for sustainable development of territories, struggle to deal with these phenomena generating situations of inefficiency and poor functioning of city system and its parts. For example, the difficulty of institutions to manage the territory is represented in static and rigid space arrangements of a fluid system. These situations cause the misuse/under-use of spaces and services by society and the dissatisfaction of city users needs. In an attempt to fill the gap left by public actors, community initiatives are emerging from below aimed to shape urban space creating new opportunities for community use. These are forms of collaboration and cooperation among different individuals that take responsibility for urban resources by satisfying both collective and individual needs. They are social resilience experiences, or rather actions-reactions by individuals that represent alternatives to traditional planning. The social component abilities (reactive, adaptive and proactive) increase the quality of urban system in terms of enhancement, sustainability and attractiveness. From these interactions among physical elements and individuals, new forms of wealth are generated as urban commons. The present research refers to alternative methods related to planning and design processes of urban spaces and wonders how local planning can ensure, within urban services topic, the initiatives and actions of citizens aimed to adapt spatial urban resources to community needs. It defines a specific typology of urban commons, city resources shared by a heterogeneous group of individuals. In particular, the research focuses on three objectives: two theoretical (the investigation of urban commons features and the comparison with urban services in the Italian context, in particular Lombardia region) and one applicative (the analysis of urban commons distribution in a real context, the city of Segrate - MI).
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Corelli, Lorenzo. "Rilevamento satellitare di cicli in percorsi urbani." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Lo scopo di questo lavoro è sperimentare l’impiego di ricevitori a basso costo per il posizionamento di cicli in ambito urbano. Questo tipo di rilievo trova ampio impiego nello studio e verifica delle funzionalità del reticolo delle piste ciclabili. Il rilievo effettuato in condizioni di scarsa visibilità verso la costellazione satellitare e in presenza di riflessioni multiple indotte da superfici verticali, quali quelle degli edifici in ambito urbano, risulta affetto da specifiche problematiche che si è cercato di affrontare nella presente tesi. In particolare si è analizzato l’effetto del “multipath”, nel posizionamento GPS, di un ciclista in movimento su percorsi caratterizzati da “canyon urbano”, nel centrostorico di Bologna. La strumentazione sperimentata è consistita da un tablet Smasung Note 10.1, uno smartphone Samsung S4 e un ricevitore GNSS (U-blox Neo-7P) collegato ad una Raspberry Pi 2. Anche a livello software è stato sperimentato per le unità Samsung sia il software Strava, che il Blackcountry Navigator. Mentre l’acquisizione del sensore U-blox è avvenuta direttamente tramite connessione seriale in un file di testo. Nel primo capitolo verrà presentato il sistema GPS nella sua generalità. Nel secondo, invece, verrà descritta la parte del sistema GPS, che si è utilizzato per questo lavoro. Nel terzo si mostreranno gli strumenti e le apparecchiature utilizzate durante il lavoro. Nel quarto si procederà alla presentazione del caso di studio. Nell’ultimo capitolo verranno riportate le conclusioni di tutto il lavoro svolto.
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Books on the topic "Urbani"

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Caja, Michele. Progetti urbani: Urban projects. Firenze: Aión, 2020.

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University of Central England in Birmingham. Faculty of the Built Environment. and Urban Planning Institute of Slovenia., eds. Urbani izziv =: Urban challenge. Ljubljana: Urban Planning Institute of Slovenia, 1995.

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Rivadossi, Silvia. Sciamani urbani. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-414-1.

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Abstract:
What does it mean to be a ‘shaman’ in present-day Tokyo today? In what way(s) is the role of the shamanic practitioner represented at a popular level? Are certain characteristics emphasised and others downplayed? This book offers an answer to these questions through the analysis of a specific discourse on shamans that emerged in the Japanese metropolitan context between the late 20th century and the first decade of the 21st century, a discourse that the more ‘traditional’ approaches to the study on shamanism do not take into account. In order to better contextualise this specific discourse, the volume opens with a brief historical account of the formation of the academic discourse on shamans. Within the theoretical framework offered by critical discourse analysis and by means of multi-sited ethnographic research, it then weaves together different case studies: three novels by Taguchi Randy, a manga, a TV series and the case of an urban shaman who is mostly active in Tokyo. The main elements emerging from these case studies are explored by situating them in the precise historical and social context within which the discourse has been developed. This shows that the new discourse analysed shares several characteristics with the more ‘traditional’ and accepted discourses on shamanism, while at the same time differing in certain respects. In this work, particular attention is given to how the category and term ‘shaman’ is defined, used and re-negotiated in the Japanese metropolitan context. Through this approach, the book aims to further problematize the categories of ‘shaman’ and ‘shamanism’, by highlighting certain aspects that are not yet accepted by many scholars, even though they constitute a discourse that is relevant and effective.
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Finis, Giorgio De. Diari urbani. [Rome, Italy]: Prospettive, 2010.

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5

Markovski, Vasko. Urbani legendi. Skopje: Begemot, 2018.

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(Gallery), Nuages, ed. Fantasmi urbani. Milano: Skira, 2017.

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Ambrogi, Luigi De, and Viviana Saitto. Interni urbani. Santarcangelo di Romagna (RN) [i.e. Rimini, Italy]: Maggioli, 2013.

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1954-, Dragićević-Šešić Milena, Šentevska Irena, and Međunarodni simpozijum Ulice i tragovi-prostori spektakla (1997 : Belgrade, Serbia), eds. Urbani spektakl. Beograd: Clio, 2000.

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Antonio, Armando Di. Teramo: Frammenti urbani. Teramo, Italia: Ricerche&Redazioni, 2020.

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Uršič, Matjaž. Urbani prostori potrošnje. Ljubljana: Fakulteta za družbene vede, 2003.

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Book chapters on the topic "Urbani"

1

Krstić-Furundžić, Aleksandra D. "Izgrađeno okruženje i rezilijentnost grada." In Urbana bezbednost i urbani razvoj, 11–29. Beograd: Univerzitet u Beogradu, Fakultet bezbednosti, 2018. http://dx.doi.org/10.18485/fb_ubur.2018.1.ch1.

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Katić, Ljubinka. "Mreža vaspitno-obrazovnih institucija u Srbiji kao činilac ljudske bezbednosti." In Urbana bezbednost i urbani razvoj, 158–75. Beograd: Univerzitet u Beogradu, Fakultet bezbednosti, 2018. http://dx.doi.org/10.18485/fb_ubur.2018.1.ch10.

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3

Stanarević, Svetlana, Goran J. Mandić, and Slobodan Spasić. "Priroda urbane transformacije i mogućnosti za njeno oblikovanje u odnosu na migracije kao izazov." In Urbana bezbednost i urbani razvoj, 176–94. Beograd: Univerzitet u Beogradu, Fakultet bezbednosti, 2018. http://dx.doi.org/10.18485/fb_ubur.2018.1.ch11.

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4

Milutinović, Slobodan, and Radoje Laušević. "Planiranje vodne bezbednosti u lokalnim zajednicama u uslovima promene klime — primer zemalja Bliskog istoka i severne Afrike." In Urbana bezbednost i urbani razvoj, 195–210. Beograd: Univerzitet u Beogradu, Fakultet bezbednosti, 2018. http://dx.doi.org/10.18485/fb_ubur.2018.1.ch12.

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5

Vučićević, Stefan. "Inteligentni saobraćaj i pametni gradovi: kako velikim podacima očuvati ekološku bezbednost." In Urbana bezbednost i urbani razvoj, 211–24. Beograd: Univerzitet u Beogradu, Fakultet bezbednosti, 2018. http://dx.doi.org/10.18485/fb_ubur.2018.1.ch13.

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6

Stupar, Aleksandra, and Ivan Simić. "Rezilijentnost i(li) održivost? Klimatska neizvesnost kao faktor u planiranju gradova." In Urbana bezbednost i urbani razvoj, 225–37. Beograd: Univerzitet u Beogradu, Fakultet bezbednosti, 2018. http://dx.doi.org/10.18485/fb_ubur.2018.1.ch14.

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7

Backović, Vera. "Osećaj sigurnosti u postmodernom gradu." In Urbana bezbednost i urbani razvoj, 238–50. Beograd: Univerzitet u Beogradu, Fakultet bezbednosti, 2018. http://dx.doi.org/10.18485/fb_ubur.2018.1.ch15.

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8

Vukmirović, Milena, and Miroslava Raspopović Milić. "Jačanje bezbednosti otvorenih javnih gradskih prostora primenom IKT — društvenog računarstva." In Urbana bezbednost i urbani razvoj, 251–70. Beograd: Univerzitet u Beogradu, Fakultet bezbednosti, 2018. http://dx.doi.org/10.18485/fb_ubur.2018.1.ch16.

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Gačić, Jasmina, and Slađana Babić. "Ranjivost i otpornost gradova — novi odgovor na prirodne katastrofe." In Urbana bezbednost i urbani razvoj, 271–84. Beograd: Univerzitet u Beogradu, Fakultet bezbednosti, 2018. http://dx.doi.org/10.18485/fb_ubur.2018.1.ch17.

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10

Gligorijević, Milan, Siniša Milković, and Aleksandar Maksimović. "Analitički pristup izboru lokacija sistema video-nadzora i ANPR sistema u urbanim područjima." In Urbana bezbednost i urbani razvoj, 285–98. Beograd: Univerzitet u Beogradu, Fakultet bezbednosti, 2018. http://dx.doi.org/10.18485/fb_ubur.2018.1.ch18.

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Conference papers on the topic "Urbani"

1

Araújo Lima, Cristina de. "Configuração urbana e o sistema BRT de Curitiba – Brasil: investigando a qualidade espacial do entorno de terminais: uma metodologia em construção." In Seminario Internacional de Investigación en Urbanismo. Barcelona: Facultad de Arquitectura. Universidad de la República, 2015. http://dx.doi.org/10.5821/siiu.6145.

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Abstract:
Otimizar o consumo de espaço e recursos naturais é uma meta recomendável para atingir maior sustentabi-lidade urbana, assim como racionalizar e gerenciar eficientemente os fluxos urbanos. O presente artigo apresenta uma etapa de uma pesquisa no campo do Desenho Urbano que questiona como se configuram os espaços do entorno de terminais de ônibus. O objetivo é refletir sobre resultados e consequências de projetos urbanos (urban design), principalmente aqueles que afetam parcelas significativas da população, como as condições de mobilidade em centros metropolitanos. Curitiba é pólo de uma região metropolitana formada por 29 municípios, sendo que 13 deles são abrangidos pelo sistema de transporte integrado RIT, que transporta diariamente cerca de 2 milhões de usuários. A justificativa para o estudo deriva da ampliação do sistema RIT em face à expansão periurbana, limitações ambientais e otimização do uso do solo urbani-zado. A metodologia é de pontuação por categorias de elementos existentes e escala de valores, como primeira etapa para obter indicadores para gestão ambiental urbana. Optimizing the occupation of space and the use of natural resources is a recommended goal in order to achieve greater urban sustainability, and so is rationalizing and managing efficiently urban flow. This article presents a step of a research in the field of Urban Design that questions how are urban spaces configured in the surroundings of bus stations. The objective is to reflect about results and consequences of urban pro-jects (urban design), especially those affecting a significant part of the population, such as mobility condi-tions in metropolitan centers. Curitiba is the pole of a metropolitan area composed by 29 municipalities, but 13 of them comprised by the integrated transportation system known as RIT, which transports approximately 2 million users daily. The study is justified by the upcoming extension of the RIT system in face of peri-urban growing, environmental limits and the balance for urbanized soil needs. The methodology is of punctuating per categories existing elements and scales of values as first stage as to obtain pointers to manage the ur-ban environment.
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Corbisiero, Fabio, and Antonella Avolio. "Migrazioni e networks urbani." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7987.

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Abstract:
Ripercorrendo l’ampio dibattito sul tema emerge quanto numerose siano le definizioni di integrazione elaborate dagli studiosi che si sono occupati di migrazioni. Soprattutto in anni più recenti, in forza dei rilevanti cambiamenti dei fenomeni migratori in atto, in molti concordano che questi processi sono aperti a molteplici esiti, in gran parte collegati a fattori di contesto politico, sociale, economico e culturale. Questi diversi fattori rappresentano altrettante dimensioni con cui si può guardare all’integrazione, che pertanto si configura come concetto multidimensionale, oltre che dinamico, e che può essere declinato a diversi livelli di analisi. Il livello relazionale (livello meso) rappresenta il punto di convergenza di fattori di integrazione macro e micro: i percorsi di inserimento urbano spesso dipendono dall’efficacia delle reti nelle quali si è inseriti. Questo contributo presenta i risultati di una ricerca condotta nel quartiere Mercato a Napoli, che ha avuto come oggetto di analisi l’integrazione della comunità cabardina, attraverso la metodologia e gli strumenti della Social Network Analysis. There are many definitions of integration developed by scholars of migration. They agree – especially in recent years, due to the significant changes in migration – that these processes are open to multiple outcomes, largely related political, social, economic and cultural factors. These different factors represent the different dimension which you can look to the integration; a term that appears as a multidimensional concept, as well as dynamic, and can be declined at different levels of analysis. The relational level (meso-level) represents the point of convergence between macro and micro factors of integration. In fact, the urban integration processes often depend on the effectiveness of their own social networks. This paper presents the results of a survey in the Mercato neighborhood (Naples). The aim is to analyze the integration of Kabardians community, through Social Network Analysis methods.
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Albissini, Piero, Antonio Catizzone, Laura De Carlo, Laura Carlevaris, Vittorio Di Stefano, and Alessandro Micucci. "Le trasformazioni dello spazio urbano: la quarta dimensione nella georeferenziazione dell’iconografia storica di Rome." In International Conference Virtual City and Territory. Barcelona: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2009. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7549.

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Abstract:
Se si considera la componente fisica del sistema città come espressione materiale dell’insieme dei fenomeni evolutivi dei luoghi, appare evidente come la sua rappresentazione possa essere considerata come sistema di conoscenza generale in grado di manifestare una convergenza di informazioni di natura altamente eterogenea. Le vaste trasformazioni che hanno interessato le città nella storia hanno determinato una evoluzione non solo nelle modifiche morfologiche degli assetti territoriali e nella stratificazione architettonica delle strutture urbane, ma anche nella percezione e fruizione degli spazi urbani. Se si considera l’organizzazione dello spazio urbano come ambito di relazione tra gli uomini, i contributi che provengono dalle fonti bibliografiche, iconografiche e cartografiche in particolare possono consentire la ricostruzione diacronica dei tessuti urbani. Questa ricostruzione è resa possibile dalla lettura delle diverse rappresentazioni che della città sono state date nel tempo, come rappresentazioni iconografiche o pittoriche, talvolta simboliche se non addirittura metaforiche, che consentono di acquisire conoscenze dei luoghi, anche quando presentano uno scarso grado di attendibilità. L’introduzione dell’informatica nel rilevamento e nella rappresentazione cartografica e la realizzazione dei sistemi informativi territoriali hanno aperto nuove possibilità non solo nella realizzazione di database collegati e georeferenziati, che possono contenere una notevole quantità di informazioni di diversa natura progressivamente incrementabili, ma soprattutto rendendo agevoli sia le molteplici interrogazioni sia le successive elaborazioni. Lo sviluppo della cartografia digitale dalla quale si possono derivare direttamente modelli tridimensionali, si pone quindi come punto di partenza per una corretta rappresentazione della complessità del fenomeno urbano e per un ripensamento dello spazio non più sulla base di esplorazioni planimetriche, ma tramite la creazione di modelli virtuali generati in maniera più o meno automatica a partire dalla cartografia stessa. In questo senso, il modello di derivazione cartografica costituisce l’aspetto metrico-quantitativo della rappresentazione della città, aspetto che risulta tanto più esatto, obiettivo e verificabile in quanto ottenuto con strumenti che rendono le misurazioni sufficientemente attendibili. Si tratta dunque di esplorare la cartografia tridimensionale cogliendone le peculiarità e la ricchezza nella restituzione dello spazio urbano, caratteristiche, queste, che suggeriscono immediatamente di tentare di ricostruire con la stessa vivacità rappresentativa anche tutti i trascorsi storici della città o, quanto meno, di alcuni dei suoi momenti topici, con particolare attenzione alle trasformazioni di natura orografica ed edilizia. In questo quadro emergono due distinti aspetti di natura metodologica, l’uno concernente la generazione del modello urbano e le implicazioni tecniche che questo comporta (implementazione di dati, automatismi, studi tipo-morfologici, scala del modello, …), l’altro relativo all’evoluzione della città attraverso il confronto tra modelli cartografici diversi (bi e tridimensionali). La realizzazione di un modello virtuale basato sulla cartografia digitale 3D, che fotografa lo stato attuale della struttura urbana, può rappresentare la griglia tridimensionale di riferimento per una visualizzazione delle trasformazioni spaziali attuata con una procedura che ripercorre a ritroso il cammino della storia. Si tratta di riferire a questa griglia orientata sulla base di capisaldi topografici certi i dati cartografici e iconografici provenienti dalla ricerca storico-documentaria, sulla base della individuazione di elementi invarianti della struttura urbana, come assetti orografici, vuoti urbani o edifici esistenti, etc., che non hanno mutato la loro localizzazione e le loro caratteristiche morfologiche. Così concepito, il modello tridimensionale di derivazione cartografica si caratterizza per la capacità di recepire e valorizzare documenti molto diversi e non necessariamente “scientifici” ai fini di una visualizzazione interattiva della storia del singolo brano di città o del singolo edificio per valutarne le trasformazioni sul piano morfologico e dimensionale, ma anche percettivo.
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Zucchi, Giovanni. "Nuovi dispositivi spaziali per la rigenerazione urbana: il caso studio delle caserme Caretto e Boscariello di Secondigliano a Napoli." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7909.

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Abstract:
Le aree dimesse, veri propri buchi neri nei tessuti urbani, rappresentano un’importante occasione per lo sviluppo delle città da contrapporre ai modelli dello sprawl, intervenendo come nodo centrale del dibattito e della ricerca urbana contemporanea. Bisogna però interrogarsi sulle possibilità del progetto di tali aree, le cui trasformazioni possono avere ricadute enormi sull’assetto della città stravolgendone la geografia e gli stessi rapporti posizionali. Considerare la rigenerazione un modello da contrapporre allo sprawl, necessita innanzitutto un’analisi di quei caratteri che hanno favorito i modelli di diffusione urbana, rendendoli appetibili sia agli investimenti che alle pratiche insediative. Bisogna quindi capire cosa porta una persona a preferire l’outlet alle vie del centro o la villetta suburbana all’appartamento in città. Si delinea così un nuovo modello di spazi per la città, che ibrida le tipologie tipicamente urbane con quelle più contemporanee dello spawl, secondo i dispositivi dinamici e flessibili della rigenerazione urbana. In questo senso si intende proporre il caso studio delle caserme Caretto e Boscariello situate a Napoli nel quartiere di Secondigliano ed oggetto della sperimentazione progettuale da me svolta nell’ambito della tesi di laurea in Ingegneria Edile-Architettura presso l’Università Federico II di Napoli. In questa vasta area militare sottoposta a dismissione dalla Variante al piano regolatore,si pensa di collocare un nuovo tessuto urbano che, in un territorio altamente complesso, vuole rappresentare una nuova forma di centralità urbana capace di riattivare l’intera periferia Nord di Napoli.
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Battaglini, Elena, and Sandra Annunziata. "Territoriality and urban policy: addressing territorial complexity." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8028.

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Abstract:
In che modo affrontiamo le istanze poste dalla complessità del territorio nelle pratiche e nella definizione di politiche territoriali? Cosa è la territorialità e quali possono le variabli in gioco nei processi di territorializzazione dei fenomeni urbani? Per rispondere a queste domande il contributo introdurrà la nozione di regione, territorio, luogo, territorialità e territorializzazione. In seguito si analizzano le variabili e le dimensioni emerse, nell’abito della sessione Terrioriality and Urban Policies, nell’affrontare le istanze poste dalla complessità territoriale. Tali dimensioni della “produzione territoriale” saranno qui trattate come un punto di partenza per una definizione delle politiche territoriali che sia informata dall’analisi dei fenomeni urbani e il più possibile aderente alla complessità dei territori contemporanei. How do we deal with territorial complexity in present urban territorial policies and practices. What is territoriality and what are the dimension od territorial production ? In order to explore this issue the contribute will unpack in the first paragraph the notion of region, territory, place, territoriality and territorialisation. In the second paragraph it will outline the dimension of territorial production that inform urban and territorial policies as emerged from the conference parallel session on Territoriality and urban policy. These dimension might inform future approach in territorial policy making.
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Mastronardi, Luigi, and Elena Battaglini. "Turismo sostenibile e tensioni urbane nel terzo millennio." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7990.

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Abstract:
Il processo di urbanizzazione è un fenomeno che, negli ultimi decenni, ha registrato notevoli cambiamenti, i quali hanno avuto delle ripercussioni sulla distribuzione della popolazione mondiale tra aree urbane e rurali. L’aumento di popolazione nei centri urbani sta già creando problemi relativi alla produzione e allo smaltimento dei rifiuti e alla disponibilità e qualità della risorsa idrica, come anche problemi di sicurezza sanitaria nelle periferie che continuano ad espandersi in assenza di infrastrutture e servizi. In relazione a ciò, il modello di sviluppo urbano sostenibile assume una valenza strategica in termini sociali, economici ed ambientali. Il turismo può, infatti, contribuire ad aumentare la vitalità economica delle città e a rafforzare il senso di identità urbana. Il turismo sostenibile contribuisce, inoltre, a mantenere l'integrità ambientale e culturale delle comunità, a conservare il patrimonio naturale e le zone ecologicamente sensibili. In questa Sessione dedicata al turismo è stata avviata una riflessione su ciò che il turismo può e deve fare per la sostenibilità del territorio, in maniera particolare di quello urbano. Diventa fondamentale comprendere in che modo il turismo può essere un elemento che può dare un contributo significativo allo sviluppo e all’innovazione sostenibile urbana, dato il suo impatto trasversale sulla società e le sue molteplici sfaccettature ambientali, economiche, sociali, culturali. In conclusione, sulla base degli spunti emersi è lecito affermare che il turismo rappresenti una opportunità di trasformazione delle città e dei territori circostanti, modificando gli equilibri sociali e culturali, economici e urbanistici, riuscendo persino a cambiare il modo di intendere e di vivere le città.
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Piplović, Stanko. "Urbani razvitak Splita između dva svjetska rata." In Desničini susreti 2014. Filozofski fakultet u Zagrebu, FF Press, 2015. http://dx.doi.org/10.17234/desnicini_susreti2014.3.

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Buda, Chiara. "Cittadinanze sospese e diritto alla cittá: suspended citizenship and the right to the city." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7905.

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Abstract:
La città globale ha generato una forte ipermobilità delle merci e degli uomini. Cambiano cioè gli attori e i gruppi sociali della scena urbana. Rilevante è la presenza degli immigrati che forniscono manodopera in numerosi ambiti. Le società ospitanti riconoscono, infatti, il ruolo determinante degli stranieri in quanto lavoratori, ma pongono forti resistenze nel riconoscerli in quanto cittadini. In altre parole, restano cittadini sospesi tra il paese d’origine e quello d’arrivo, perché godono di una cittadinanza con revoca. Gli immigrati possono al massimo godere di una cittadinanza sostanziale, nel senso che esiste un insieme di pratiche di cittadinanza, che fanno percepire lo straniero come se fosse a casa propria pur non essendolo. Si tratta delle c.d. pratiche di home making, cioè di addomesticamento dello spazio circostante. Tale riappropriazione del contesto urbano, esprime in realtà la rivendicazione dello straniero al diritto alla centralità e il desiderio di non essere periferizzati. Si tratta del diritto alla città elaborato da Henri Lefebvre nel 1978, inteso come diritto alla vita urbana. Non tutti però godono allo stesso modo di tale diritto: i soggetti più deboli e vulnerabili non hanno voce nei processi decisionali. Ma la vera essenza della cittadinanza contemporanea consiste nel prender parte ad una vita pienamente urbana, per tale motivo i migranti, in quanto attori urbani e portatori di una particolare domanda di città, dovrebbero essere ascoltati dagli amministratori locali. The central topic of this paper is the complex relationship between migrants and the global city, which has created a strong hypermobility of goods and people. There are new actors in the urbane scene: immigrants provide labor in many areas, but they are particularly invisible at the main decision-making levels, especially in those concerning the city design. They are subjected to discrimination: first of all as city users and also as proponents of urban and architectural projects. Our cities are not able to answer the "supply of city" of those who live in, that means they do not fully answer to the people needs and desires. Consequently, the weakest and most vulnerable citizens don’t fully enjoy their right to the city. This right has been presented by Henri Lefebvre around the 70s. According to the French sociologist everyone should enjoy the "right to urban life", that is the possibility to satisfy their aspirations in terms of political, social and environmental impacts in the city.
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Souza, Eduardo Leite, and Maria Inês Sugai. "A (i)mobilidade como reflexo das desigualdades no espaço urbano." In Seminario Internacional de Investigación en Urbanismo. Barcelona: Curso de Arquitetura e Urbanismo. Universidade do Vale do Itajaí, 2016. http://dx.doi.org/10.5821/siiu.6293.

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Abstract:
O tema mobilidade urbana tem ganhadorepercussão. Geralmente a questão é abordada como um problema em si, não como resultado de um processo social que reflete diversos fatores, interesses e correlações de forças no espaço urbano. O artigo objetivaa investigação das dinâmicas urbanas evidenciadas nos deslocamentos, através da análise da mobilidade eda inserção urbana dos empreendimentos do Programa Minha Casa Minha Vida na área conurbada de Florianópolis-SC.Conclui-se que a mobilidade urbana é indissociável das diversas outras questões urbanas e sociaise que o processo de espraiamento urbano na área continental vem sendo fortalecido pelosconjuntos MCMV. Apesar de o programa habitacional ter tido êxito em muitos aspectos, a inserção dos empreendimentos nãovem acompanhada de infraestruturas adequadas de transportes, serviços e atrativos urbanos, que aliado a incentivos governamentais à indústria automobilística, induz a uma dependência aos transportes individuais motorizados, com impactos em toda a região. The urban mobility theme has had repercussions. Usually the issue is addressed as a problem in itself, not as a result of a social process that reflects several factors, interests and correlations of forces in urban space. The article aims to investigate the urban dynamics evidenced in displacements through the mobility analysis and urban integration of the developments of the Minha Casa Minha Vida Program in metropolitan area of Florianópolis-SC. It is concluded that urban mobility is inseparable from many other urban and social issues and the urban sprawl process in the continental area has been strengthened by housing developments. Although the housing program having been successful in various aspects, the insertion of the projects is not accompanied by adequate transport infrastructure, services and urban attractions, which combined with government incentives to the automotive industry, leads to a dependence on individual motorized transport, with impacts throughout the region.
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Miljanović, Mirjana. "URBANI MARKETING – INSTRUMENT ZA TRANSFORMACIJU GRADOVA U TURBULENTNOM VREMENU." In 2nd International Scientific Conference - Economics and Management: How to Cope With Disrupted Times. Association of Economists and Managers of the Balkans, Belgrade, Serbia; Faculty of Management Koper, Slovenia; Doba Business School - Maribor, Slovenia; Integrated Business Faculty - Skopje, Macedonia; Faculty of Management - Zajecar, Serbia, 2018. http://dx.doi.org/10.31410/eman.2018.539.

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Reports on the topic "Urbani"

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CIE. CIE 234:2019 (ES) Guía para un plan director de iluminación urbana. International Commission on Illumination, September 2019. http://dx.doi.org/10.25039/tr.234.2019.es.

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Abstract:
El objetivo de esta publicación es proporcionar orientación sobre los objetivos y principios subyacentes relativos a aspectos de la iluminación del paisaje nocturno urbano. Se tratan los elementos visuales, organizativos, ambientales y técnicos de estos aspectos de la planificación urbana. Esta guía identifica los criterios de planificación del alumbrado que deben tenerse en cuenta a la hora de tomar iniciativas en relación con el alumbrado nuevo o existente en zonas urbanas, o en aglomeraciones urbanas de nueva planificación. Se ofrecen orientaciones tanto sobre los aspectos funcionales como sobre los aspectos expresivos del alumbrado. Esta publicación está destinada a apoyar a los responsables de la toma de decisiones que deben iniciar, promover y gestionar la imagen nocturna de su ciudad, y que necesitan tener un plan director que proporcione una base sólida para el desarrollo de la iluminación a largo plazo. The purpose of this publication is to provide guidance about the objectives and underlying principles relating to the lighting aspects of the urban nightscape. It deals with the visual, organizational, environmental, and technical elements of these aspects of urban planning. This guide identifies the lighting planning criteria that should be considered when initiatives are being taken in relation to new or existing lighting in urban areas or newly planned conurbations. Guidance is provided to both the functional and expressive aspects of lighting. This publication is intended to support those decision makers who are required to initiate, promote, and manage the night-time image of their city and who require a masterplan to provide a sound basis for long term lighting developments.
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Borja Buitrago, Diana. Bases para la construcción de un urbanismo prioritario para la reducción de la pobreza y la desigualdad social en Quibdó, Colombia. Propuesta de Plan de Indicadores y Líneas Estratégicas de Desarrollo Urbano. Fundación Carolina, June 2021. http://dx.doi.org/10.33960/issn-e.1885-9119.dte5.

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Abstract:
Quibdó es una ciudad Colombiana, capital del departamento del Chocó y una de las poblaciones más importantes en la región del Pacífico Colombiano. Pese a estar ubicada en una de las regiones más biodiversas del país, la ciudad presenta graves problemas de pobreza y desigualdad social. En el contexto nacional, esta ciudad no alcanza un nivel mínimo de desarrollo social en cuestiones de salud, vivienda, educación y servicios públicos. Debido a su retraso urbano y social, es necesario implementar medidas mediante las cuales la ciudad supere esta vulnerabilidad y alcance un grado de prosperidad urbana que mejore la calidad de vida para todos sus ciudadanos. Por tal razón, esta investigación propone un nuevo modelo de ciudad, denominado “urbanismo prioritario”. Se trata de un modelo adaptado para entornos con características de extrema pobreza. Asimismo, ofrece una forma de medición alternativa, basada en 15 dimensiones ligadas a los lineamientos del urbanismo prioritario. Estas dimensiones ofrecen 53 indicadores urbanos, cuya finalidad es medir de manera correcta la pobreza de la ciudad. El objetivo consiste en detectar sus problemas reales, y ofrecer un diagnóstico que posibilite un planteamiento adecuado de las líneas estratégicas para el futuro desarrollo urbano de Quibdó.
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Busso, Matías, and Nicolás Herrera L. Research Insights: Do People Continue Migrating to Cities for Higher Wages despite Potentially Worse Living Conditions? Inter-American Development Bank, December 2021. http://dx.doi.org/10.18235/0003870.

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Abstract:
A pesar de los altos niveles de urbanización, persisten los incentivos económicos para migrar de las zonas rurales a zonas urbanas. Además de la brecha salarial urbana-rural esperada, tanto la probabilidad de encontrar un empleo formal como el costo más alto de la vivienda urbana también tienen una gran importancia. La brecha salarial urbana-rural es mayor para las personas con niveles educativos más altos y es mayor entre los hombres que entre las mujeres. La brecha salarial urbana-rural es más pequeña cuando la ciudad está más cerca de su zona geográfica rural de influencia, en las ciudades mejor preparadas para absorber los flujos migratorios, y en las zonas rurales con una mayor proporción de jóvenes (que tienden a ser más móviles).
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Chang, Li-Fen Anny. Urbane Rebel. Ames: Iowa State University, Digital Repository, 2013. http://dx.doi.org/10.31274/itaa_proceedings-180814-688.

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5

Alarcón, Lía, Patricia Alata, Mariana Alegre, Tamara Egger, Rosario Fassina, Analía Hanono, Carolina Huffmann, Lucía Nogales, and Carolina Piedrafita. Citizen-Led Urbanism in Latin America: Superbook of civic actions for transforming cities. Inter-American Development Bank, November 2022. http://dx.doi.org/10.18235/0004582.

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Abstract:
This is a publication about citizen-led urbanism processes in Latin America. It follows the recent life of a movement originating from, and driven by and for citizens, who out of a compelling love for their cities, have brought together actors from all fields to co-create new, more inclusive and equitable public space models. By using tools such as innovation, creativity and co-responsible solidarity, citizen-led urbanism has been able to complement the traditional approaches to urban planning and city governance. This publication also invites us to move from the theory and concepts that provide the rationale for citizen-led urbanism to the actual practical experiences which are helping to shape it and consolidate it as a regional movement. It thus takes us on a journey through successful projects developed in different places and contexts of Latin America and looks at the experience of the first urban innovation labs, as a means to consider the paths that may lead to new horizons of an inclusive future, in view of the challenges, both known and yet to be known, of the first half of the 21st century. In less than one decade, with their impressive diversity and vigorous urban activity, members of the citizen-led urbanism movement have brought about changes in the streets, neighborhoods and cities where they live: changes in the way of thinking of authorities and fellow citizens; changes in public policies, which have an impact not only on the urban landscape, but also on how we relate to each other through our relationship with what we call “the urban” and with ecosystems, with our individual needs and with the urgency of organizing ourselves collectively to identify solutions for the common good. This is why this book became a superbook, i.e., an extensive compilation about a fabulous collective adventure, undertaken by thousands of people whose common denominator is creativity and their will to think and do things differently. We hope it may serve as an inspiration to its readers so that they, too, may take a leading role in this story.
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Black, Duncan, and Vernon Henderson. Urban Growth. Cambridge, MA: National Bureau of Economic Research, April 1997. http://dx.doi.org/10.3386/w6008.

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7

Vane, Russ, Woody Spring, Ed Waltz, Tom Tulenko, and Mike Schenaker. Urban Sunrise. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, February 2004. http://dx.doi.org/10.21236/ada421528.

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8

Glaeser, Edward, Matthew Resseger, and Kristina Tobio. Urban Inequality. Cambridge, MA: National Bureau of Economic Research, October 2008. http://dx.doi.org/10.3386/w14419.

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9

Glaeser, Edward. Urban Resilience. Cambridge, MA: National Bureau of Economic Research, September 2021. http://dx.doi.org/10.3386/w29261.

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10

Susan Waters, Susan Waters. Urban Pollination: sustain native bees & urban crops. Experiment, August 2012. http://dx.doi.org/10.18258/0038.

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