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Journal articles on the topic 'Variazione Seconda'

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Meli, Mariarita, and Eugenia Taranto. "Problemi con variazione ed equazione figurale: strumenti della didattica cinese trasposti in una scuola primaria italiana." Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no. 11 (May 18, 2022): 95–120. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.22.11.5.

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Abstract:
In questo lavoro viene mostrata la possibilità di sviluppare un approccio al pensiero pre-algebrico con alunni della scuola primaria che presti maggiore attenzione alle caratteristiche strutturali dei problemi additivi rispetto a quelle numeriche. In particolare, illustrando una sperimentazione condotta con allievi di una classe seconda primaria, si mira a mostrare come può concretizzarsi una trasposizione di strumenti didattici propri della didattica cinese – i problemi con variazione e l’equazione figurale – nel contesto italiano della scuola primaria. Si rileva come, a partire dal testo di un problema e dalla rappresentazione grafica dei suoi dati, i bambini sono in grado di comprendere e, a loro volta, costruire variazioni del problema di partenza, esplorando le potenzialità legate alla struttura della variazione stessa. I bambini sono così portati a sviluppare competenze d’uso di strutture di risoluzione di tipo pre-algebrico, spostando l’attenzione dal piano procedurale a quello relazionale.
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Beltramello, A., G. Viola, A. Borsato, et al. "Risonanza magnetica funzionale encefalica Razionale della metodica ed esperienze applicative su magnete per uso clinico." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 3 (1995): 345–70. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800303.

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Abstract:
La Risonanza Magnetica funzionale (fMRI) si sta di recente affermando come nuova metodica di indagine del «cervello al lavoro», occupando progressivamente un suo spazio nell'armamentario strumentale a disposizione dei Neurofisiologi per poter investigare la localizzazione e le inter-connessioni di differenti aree encefaliche funzionalmente coinvolte nella esecuzione di varie performance. L'fMRI indaga le modificazioni di segnale del tessuto encefalico indotte dalle variazioni perfusionali e di ossigenazione che si verificano nella sostanza grigia durante differenti stati funzionali (riposo/attività). Tali modificazioni sono rivelate con RM grazie alle variazioni che il transito nel letto vascolare encefalico di una sostanza para-magnetica è in grado di indurre sul rilassamento trasversale T2 degli spin protonici tissutali in prossimità dei capillari e mediante l'impiego di sequenze GE T2*-pesate. Due principali tecniche di studio sono state utilizzate: la prima, più complessa, richiede l'iniezione di un bolo di Gadolinio ed il monitoraggio, mediante sequenze eco-planari, del suo primo passaggio nel letto capillare encefalico; la seconda, realizzabile anche con magneti per uso clinico, utilizza come mdc para-magnetico endogeno la desossi-emoglobina e registra le variazioni di ossigenazione ematica correlate allo stato di attività corticale (tecnica BOLDc — Blood Oxygenation Level Dependent contrast). La nostra esperienza è stata effettuata con un magnete superconduttivo da 1,5 T, adottando la tecnica BOLDc e sequenze GE FLASH con TE lungo. Sono stati sottoposti ad indagine 19 volontari ed effettuati 11 studi di attivazione della corteccia motoria e 13 studi di attivazione della corteccia visiva. In 10 studi di attivazione motoria e 10 studi di attivazione visiva è stata osservata una buona o sod-disfacente variazione areale del segnale, localizzata nella regione corticale coinvolta dal paradigma di attivazione. Uno studio di attivazione motoria e 3 studi di attivazione visiva sono invece risultati insoddisfacenti, non essendosi riscontrata alcuna variazione di segnale o, quando presente, non essendo stato possibile attribuirla ad alcuna regione corticale di interesse. La RM, metodica che attualmente fornisce al Neuroradiologo le migliori informazioni anatomo-strutturali sul SNC, sta estendendo il suo campo di indagine, prima esclusivo appannaggio della Medicina Nucleare, ad alcuni aspetti delle funzioni cerebrali, avvantaggiandosi, rispetto alla SPET ed alla PET, in qualità delle sue prerogative di più elevata risoluzione spaziale e temporale, di assoluta innocuità, di rapida integrazione delle immagini funzionali con quelle anatomiche e di minori costi.
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Brembilla, Paola. "Reiterazione e innovazione nei franchise transmediali: le serie televisive del Marvel Cinematic Universe." Elephant and castle, no. 32 (July 1, 2024): 234–42. http://dx.doi.org/10.62336/unibg.eac.32.504.

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Abstract:
In questo articolo si prende in considerazione il caso delle serie televisive del Marvel Cinematic Universe per indagare i movimenti e le negoziazioni, nei franchise mediali, fra due concetti apparentemente opposti: quello di reiterazione da una parte e quello di innovazione dall’altra. Nella prima parte si inquadra il fenomeno all’interno degli studi sulle narrazioni seriali, che permettono di mettere in evidenza l’intrinseca natura duale dei testi aperti, di lunga durata, che reiterano formule ricorsive ma, allo stesso tempo, propongono costanti variazioni. Nella seconda, si impiegano strumenti dei media industry studies e degli studi sui franchise per comprendere le dinamiche di proprietà e condivisione delle intellectual properties su diversi media, in meccanismi di negoziazione che danno vita a testi molteplici in ambienti di intrattenimento coesi. Una volta costruiti questi framework, nelle parti successive si analizzano le diverse fasi di produzione delle serie TV legate al Marvel Cinematic Universe, concentrandoci sulle specificità di ogni tipologia di televisione coinvolta: il broadcasting con il network ABC, la tv via cavo con il canale Freeform, le piattaforme di streaming con Hulu, Netflix e Disney+. Ci si sofferma quindi sulle modalità in cui le esigenze di ogni singolo canale hanno un impatto sulle narrazioni e sul loro rapporto con i testi filmici. Questo permette, infine, di valutare il ruolo della produzione televisiva all’interno del franchise transmediale, mettendo in risalto le dinamiche evolutive per la ricerca di equilibrio fra ripetizione che mantiene continuità e variazione che crea continuo rinnovo.
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Hall, Robert A. "Arbitrarieta'e imprecisione nel linguaggio." Linguistica 31, no. 1 (1991): 25–29. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.31.1.25-29.

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Abstract:
In queste citazioni si rispecchiano gli estremi di due punti di vista opposti con­ cernenti il rapporto tra illinguaggio e Ia realtà non linguistica. L'approccio di colo­ roche, come Diodoro e Roger Price, credono che le forme linguistiche abbiano si­ gnificati precisi e inalterabili, si definisce normalmente "convenzionalistico", giac­ che si presume che I 'uso del linguaggio segue regole e convenzioni che permettono poca o nessuna variazione. Dei due approcci, questo è più vecchio ed è alia base del­ le prescrizioni della grammatica e della lessicografia accademiche. L'opinione del grammatico stoico Crisippo, secondo Ia quale ogni fenomeno linguistico sarebbe polisemico, è assai meno diffusa tra gli studiosi dellinguaggio. Gli estremisti di que­ sta scuola sostengono che nessuna manifestazione dellinguaggio abbia un significa­ to preciso o un rapporto qualsiasi con il mondo reale e che, per conseguenza, illin­ guaggio si riferisca unicamente a sé stesso. Questa dottrina ha le sue radici nello "scetticismo radicale concernente illinguaggio" espresso da John Locke nel suo Es­ say Concerning Humane Understanding del 1690, ed è stata esumata nella seconda meta del Novecento dal gruppo parigino dei Telqueliens come Jacques Derrida, Ro­ land Barthes, Julia Kristeva e i loro seguaci.
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Faini, Daniela. "La seconda oralitÀ e gli adolescenti Alcuni nuovi paradigmi teorici e didattici." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 43 (June 2012): 33–40. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-043004.

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Abstract:
L'articolo prende spunto dall'evoluzione di alcuni paradigmi teorici legati alla proposta di Walter J. Ong relativi alle variazioni delle modalitÀ di pensiero e delle fasi dell'apprendimento nel passaggio a una cultura della seconda oralitÀ. Si propongono alcuni esempi delle variazioni degli stili attentivi e delle abilitÀ mnestiche negli adolescenti che frequentano assiduamente ed esclusivamente le nuove tecnologie rappresentate dai videogame e da Internet. Infine si offrono esempi di nuove modalitÀ didattiche e approcci educativi innovativi che prendono in considerazione le variazioni delle intelligenze dei nativi digitali, con particolare riferimento all'esperienza del progetto LARA e a quella dell'applicazione del metodo Feuerstein.
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Delle Site, Paolo. "La regola della metà per la misura dei benefici degli utenti ed il suo fondamento microeconomico." ECONOMIA PUBBLICA, no. 2 (October 2023): 149–69. http://dx.doi.org/10.3280/ep2023-002001.

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Abstract:
La misura dei benefici degli utenti è un fondamentale ingrediente della valutazione economica di progetti e politiche nel settore dei trasporti. La regola della metà si è affermata nella pratica applicativa a livello internazionale. Tuttavia, la giustifica- zione intuitiva e il fondamento microeconomico non sono stati ancora declinati nella loro completezza. L'articolo è finalizzato a colmare questa lacuna. Per la giu- stificazione intuitiva, forniamo lo sviluppo matematico che conduce alla regola a partire dai valori medi del beneficio per la domanda che resta e per la domanda che si trasferisce. Per il fondamento teorico si danno due casi. Quello della teoria clas- sica della domanda, e quello delle scelte discrete con utilità aleatoria. Per entrambi, la letteratura deriva la regola della metà come approssimazione dell'integrale di linea del surplus. Per il primo caso, formuliamo un modello di comportamento del consumatore con numerario e preferenze quasi-lineari con utilità quadratica che consentono di esprimere la domanda e l'utilità indiretta in funzione dei costi gene- ralizzati. Dimostriamo che la regola fornisce il valore approssimato del surplus Marshalliano, della variazione compensativa e della variazione equivalente del consumatore rappresentativo. Per il secondo caso, consideriamo un modello con reddito ininfluente sulle scelte e termini aleatori additivi. Dimostriamo che la re- gola fornisce la misura approssimata del valore atteso della variazione compensa- tiva e della variazione equivalente
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Mair, Peter. "IL DESTINO DEI PICCOLI PARTITI." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no. 3 (1989): 467–98. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200008662.

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Abstract:
IntroduzioneNella abbondante letteratura che prefigura una crisi delle convenzionali forme di politica nelle democrazie dell'Europa occidentale un'enfasi speciale è stata posta sulla presunta sfida rivolta ai più tradizionali e consolidati partiti di massa. La stessa politica tradizionale è vista come passè ed i grandi partiti di massa, che ne rappresentano la più classica incarnazione, sono ritenuti — a torto o a ragione — strumenti sempre più inadeguati all'incanalamento delle forme contemporanee della rappresentanza.La vulnerabilità dei partiti di massa tradizionali pare derivare da due distinti processi. In primo luogo questi partiti sono ritenuti vulnerabili in termini ideologici e di politiche, in quanto rifletterebbero temi e problemi che corrispondono sempre meno agli interessi contemporanei. In secondo luogo, sono visti come vulnerabili sotto il profilo organizzativo, in quanto cittadini più istruiti, articolati e informati non sarebbero più soddisfatti della passività e/o anonimità che caratterizza la partecipazione in questo tipo di partiti e della natura essenzialmente oligarchica attraverso la quale si ritiene venga esercitato il loro controllo. Seguendo con varie intonazioni entrambe queste linee di ragionamento, gran parte della letteratura contemporanea pone conseguentemente l'accen to sulla erosione dei partiti tradizionali e suggerisce un potenziale riallineamento a favore di partiti più recenti e più piccoli, che appaiono allo stesso tempo più sensibili verso le nuove issues e più aperti verso nuove forme di partecipazione. L'emergere di partiti ecologisti in un gran numero di democrazie europee è spesso citato come la prova più evidente della base di un tale riallineamento, ma evidenza dello stesso tipo può anche essere individuata per un gruppo più ampio di partiti che vanno dai Radicali italiani a D'66 nei Paesi Bassi e ai Socialisti di sinistra in Danimarca e Norvegia (Poguntke 1987).Tuttavia, è chiaro che ognuno di questi argomenti ha implicazioni alquanto diverse. Se, per esempio, quello corretto è il primo, allora il motore principale del cambiamento è il grado di insoddisfazione programmatica e se i partiti tradizionali si rivelassero incapaci di adattarsi dovremmo aspettarci che il riallineamento conseguente favorisca i nuovi partiti. Se invece è corretta la seconda ipotesi, allora il cambiamento principale deriva da insoddisfazione organizzativa e potrebbe risultarne un riallineamento a favore dei piccoli partiti. In realtà i due processi possono essere combinati solo nella misura in cui partiti nuovi tendono anche ad essere partiti piccoli e viceversa, un punto su cui dovremo tornare in seguito.L'importanza di distinguere tra partiti nuovi e partiti piccoli emerge anche al semplice livello di definizione. Mentre la definizione di cosa costituisca un «nuovo» partito (rispetto a un partito della «nuova politica») non sembra porre difficoltà molto superiori a quelle di stabilire una data di soglia temporale, la definizione di cosa sia un partito «piccolo» è molto più problematica. In quest'ultimo caso sono disponibili due strategie. In primo luogo possiamo definire la piccola dimensione in termini di nlevanza sistemica, o facendo ricorso ai criteri identificati da Sartori (1976, 121-25) oppure a criteri alternativi anch'essi basati sul ruolo sistemico dei partiti in questione (Smith 1987). Tuttavia, in questo caso si tende inevitabilmente a parlare di partiti rilevanti o irrilevanti piuttosto che di partiti piccoli o grandi per sè. La seconda alternativa è quella più ovvia, secondo cui piccoli e grandi partiti possono essere distinti sulla base della semplice dimensione, sia essa elettorale, parlamentare, organizzativa o altro. Di sicuro i piccoli partiti possono essere partiti rilevanti e quelliirrilevanti · possono essere piccoli. In ultima analisi, tuttavia, nel nostro caso «piccolo» si deve riferire alla dimensione piuttosto che al ruolo.Questo lavoro è parte di un più ampio progetto dedicato alla esperienza dei piccoli partiti nell'Europa occidentale ed altri contributi del progetto tratteranno il ruolo sistemico dei piccoli partiti, le varie soglie di rilevanza nella loro vita e le varie esperienze in un gran numero di diversi contesti nazionali (Mueller, Rommel e Pridham, in via di pubblicazione). L'obiettivo di questo lavoro è semplicemente quello di offrire un quadro di sintesi sull'universo elettorale dei piccoli partiti nell'Europa occidentale del dopoguerra. Attraverso questa analisi spero di mostrare il grado in cui le fortune elettorali di tali partiti sono cambiate nel tempo, di identificare quei paesi e quei periodi in cui tali cambiamenti sono stati più pronunciati e, in particolare, di identificare quali piccoli partiti ne sono stati coinvolti.Va inoltre aggiunto che si tratta di una analisi a carattere largamente induttivo: cercherò prima di definire cosa costituisca un piccolo partito e in seguito di investigare le modalità e le spiegazioni del cambiamento nel sostegno elettorale aggregato di questi partiti. Intuitivamente si ha la sensazione che il sostegno elettorale dei piccoli partiti sia aumentato negli anni del dopoguerra. Per esempio, la recente nascita di piccoli partiti ecologici, così come le numerose analisi che suggeriscono un declino dei cleavages tradizionali di classe e religione e la crisi concomitante affrontata da quei partiti tradizionali e di grandi dimensioni che mobilitano il voto lungo queste linee di cleavage, sembrano implicare che i partiti di piccola taglia siano divenuti sempre più importanti con il tempo. Anche in questo caso, tuttavia, ci vuole cautela nel mettere in relazione prognosi di mutamento con una classificazione di partiti derivata dalla sola taglia. Non tutti i partiti piccoli sono partiti nuovi, né tantomeno partiti della «nuova politica», e molti si mobilitano elettoralmente in riferimento a linee di frattura molto tradizionali. Un esempio pertinente è quello del Partito popolare svedese in Finlandia. Inoltre, non tutti i nuovi partiti sono partiti piccoli, come evidenzia il successo elettorale della nuova Associazione Cristiano-democratica nei Paesi Bassi. Per la verità, si può anche dubitare che una categorizzazione dei partiti in soli termini di taglia abbia un significato teorico; ma questo è un problema diverso, sul quale torneremo in seguito.Nonostante questi caveat rimane incontestabile che una lettura non-critica della letteratura contemporanea suggerirebbe che vi è stato nel tempo un aumento di voti verso i piccoli partiti e questa ipotesi di partenza dirigerà la nostra analisi. Nella prossima sezione opereremo una classificazione dei partiti a seconda della loro taglia e, su questa base, una classificazione dei sistemi di partito a seconda della distribuzione dei diversi tipi di partiti. Successivamente analizzeremo la tendenza temporale del sostegno elettorale ai piccoli partiti e cercheremo di offrire alcune spiegazioni per la variazione di queste tendenze. Infine, esamineremo in che modo il voto per i piccoli partiti si distribuisce nelle diverse famiglie politico-ideologiche e studiere-mo l'andamento elettorale dei diversi sottogruppi di piccoli partiti, inclusi i «nuovi» piccoli partiti e i «vecchi» piccoli partiti.
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Bartolozzi, C., M. Olmastroni, and G. Dal Pozzo. "La risonanza magnetica nella patologia discale." Rivista di Neuroradiologia 2, no. 1_suppl (1989): 35–41. http://dx.doi.org/10.1177/19714009890020s107.

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Abstract:
La risonanza magnetica (RM) è attualmente il modo non invasivo più efficace nella rappresentazione del disco intervertebrale e nello studio delle sue alterazioni. Infatti ii carattere multiparametrico dell'indagine (dipendente dal T1, T2 e dalla densita protonica) e la visione secondo i vari piani dello spazio, associata all'ampio campo di vista, consentono il riconoscimento delle normali componenti del disco ed i rapporti che questo contrae con le strutture adiacenti quali i corpi vertebrali, il sacco durale, le radici nervose e le strutture ligamentose. Nella patologia degenerativa, accanto alla alterazione del disco, la RM è in grado di cogliere le variazioni di segnale in corrispondenza dei corpi vertebrali interessati dal fenomeno osteocondrosico. Lo studio eseguito secondo piani sagittali e coronali permette un'ottima visualizzazione del disco ed una facile identificazione di eventuali modificazioni del suo spessore. La patologia discale (protrusione, o «bulging», ed ernia nei suoi vari aspetti) comporta naturalmente variazioni morfologiche a carico del disco intersomatico: la RM ha la possibilità di documentare secondo vari piani questo tipo di patologia e le sue ripercussioni a carico degli involucri e delle strutture nervose contenute nel canale vertebrale.
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Baiardi, Donatella, and Carluccio Bianchi. "Come misurare l'evoluzione congiunturale a livello locale: Una proposta metodologica." SCIENZE REGIONALI, no. 2 (July 2012): 73–100. http://dx.doi.org/10.3280/scre2012-002005.

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Abstract:
Questo lavoro propone un indicatore coincidente di attivitŕ economica ad alta frequenza, mediante l'utilizzo di un dynamic factor model costruito secondo l'approccio di Stock e Watson (1998a,b). Tale metodologia prevede l'applicazione dell'analisi delle componenti principali per sintetizzare le informazioni contenute in un ampio dataset di base in un numero limitato di fattori capaci di descrivere le alterne fasi cicliche. Attraverso l'algoritmo EM (Expectation Maximization) si č in grado di ricavare dai fattori costruiti una stima della variazione tendenziale del PIL regionale o del valore aggiunto provinciale. Lo studio č applicato alla regione Lombardia e alle province di Milano e Pavia.
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Dubet, François, Marie Duru-Bellat, and Antoine Vérétout. "Le diseguaglianze scolastiche a monte e a valle. Organizzazione scolastica e influenza dei titoli di studio." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 120 (February 2011): 50–79. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120004.

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Abstract:
Ovunque la scuola riproduce la disuguaglianza sociale risultando piů favorevole per gli studenti socialmente e culturalmente avvantaggiati. Tuttavia questa "legge" č troppo generica per spiegare le forti variazioni del livello di riproduzione sociale rilevata tramite confronti internazionali. Sulla base di tali indagini, il saggio illustra innanzitutto che tali variazioni non sono spiegate direttamente dalla portata delle disuguaglianze sociali, ma occorre fare riferimento ad altri due fattori. Il primo ha a che fare con l'organizzazione dei sistemi scolastici, la quale incrementa o attenua gli effetti della disuguaglianza sociale sulle disuguaglianze scolastiche. Il secondo si colloca a valle della scuola ed ha a che fare con l'intensitŕ dell'influenza dei titoli di studio sull'accesso alle diverse posizioni sociali; in tal senso si mostra che tanto piů tale influenza č forte, tanto piů sono marcate le diseguaglianze di istruzione e rigida la riproduzione delle diseguaglianze sociali. In definitiva č il ruolo assegnato alla scuola dalle varie societŕ che determina il livello della riproduzione sociale. A partire dalle risultanze dello studio illustrato, condotto su un campione di paesi, che analizza dati a livello aggregato sarebbe molto utile effettuare approfondimenti qualitativi complementari per comprendere come opera la riproduzione sociale.
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Botezatu, Vanina Narcisa. "Varianti e variazioni discorsive del termine “giudice” nell’ordinamiento giuridico romeno." Estudios de Traducción 13 (July 14, 2023): 109–15. http://dx.doi.org/10.5209/estr.82628.

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Abstract:
Le traduzioni giuridiche da e verso un’altra lingua sono sempre frutto di dibattito, per la diversità e complessità degli ordinamenti giuridici. Ai fini di garantire una corretta comprensione dei diritti e degli obblighi ed un’efficacia applicazione del diritto non è necessario conoscere solo l’equivalenza terminologica, ma come tali espressioni o concetti sono performativi all’interno di un determinato ordinamento giuridico. Il presente intervento esaminerà la seconda parte della terminologia che include il termine giudice, avendo come supporto gli esempi della base di dati di EurLex, InfoCuria, ma anche differenti sentenze che si trovano sul portale delle istanze giudiziarie romene.
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Montecchi, Leonardo. "Variazione del setting nella psicoterapia di gruppo dovute alla pandemia da covid19." Revista de Psicoterapia 33, no. 121 (2022): 157–72. http://dx.doi.org/10.33898/rdp.v33i121.1129.

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Abstract:
Questo articolo si concentra sugli effetti prodotti dalla pandemia/ sindemia sul setting dei gruppi psicoterapeutici. Dopo avere descritto il concetto di gruppo e di gruppalita' intesa come stato di coscienza modificato e come vissuto intenzionale e non intenzionale, si sofferma sulle condizioni di passaggio dalla situazione di aggruppamento in cui la gruppalita non è cosciente di se, al gruppo in cui la gruppalita' prende coscienza. In oltre si mostrano le variabili indipendenti che favoriscono questo passaggio cioè il compito, lo spazio, il tempo e i ruoli/ funzioni. In conclusione vengono descritti gli effetti di cambiamento del setting dovuti alla pandemia, soprattutto in relazione allo spazio, in tre gruppi. Il primo si svolge nel Centro Osservazione e Diagnosi della comunità di Vallecchio, in provincia di Rimini. Il secondo è un gruppo di apprendimento. Il terzo e' un gruppo di psicoterapia.
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Pedrazzini, Luciana, Andrea Nava, and Emanuela Tenca. "THE ITALY ELT ARCHIVE: IMPLICATIONS FOR SECOND LANGUAGE AWARENESS RESEARCH AND TEACHER EDUCATION." Italiano LinguaDue 17, no. 1 (2025): 405–36. https://doi.org/10.54103/2037-3597/29094.

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Abstract:
The pivotal role of archives and special collections in education, particularly in the humanities, has been researched for many years. However, the use of digital archives for second language teacher education appears to have been overlooked. Moreover, while research into the history of second language teaching is an expanding field in Europe, the history of English Language Teaching (ELT) in Italy is still undeveloped. To fill these gaps, a project is underway at the University of Milan to create an online, open-access archive of ELT materials published in the twentieth century targeting Italian learners of English, the Italy ELT Archive (IELTA). The purpose is to promote research and provide in-service and pre-service teachers with tools to understand the principles underpinning ELT materials and develop their awareness of second language teaching methods. In thefirst part of this article, we describe how IELTA was designed and developed to fulfil both research and education purposes. In the second part, we provide examples of how IELTA can be used to research language variation and language attitudes to enhance teachers’ awareness of these linguistic phenomena. One critical issue in teacher education is bridging the gap between theoretical knowledge of second language teaching methods and their practical implementation. In the last part, we provide examples of how IELTA was used to enhance student teachers’ awareness of teaching methods through the analysis and evaluation of ELT materials. L’archivio italiano ELT: implicazioni per la ricerca sulla consapevolezza della seconda lingua e la formazione degli insegnanti Il ruolo centrale degli archivi e delle collezioni speciali nell’educazione, in particolare nelle scienze umane, è stato studiato per molti anni. Tuttavia, l’uso degli archivi digitali per la formazione degli insegnanti di seconda lingua sembra essere stato trascurato. Inoltre, mentre la ricerca sulla storia dell’insegnamento delle seconde lingue è un campo in espansione in Europa, la storia dell’insegnamento della lingua inglese (ELT) in Italia è ancora poco sviluppata. Per colmare queste lacune, presso l’Università degli Studi di Milano è in corso un progetto per la creazione di un archivio online, ad accesso libero, di materiali ELT pubblicati nel XX secolo e destinati agli studenti italiani di inglese, l’Italy ELT Archive (IELTA). Lo scopo è quello di promuovere la ricerca e di fornire agli insegnanti in servizio e pre-servizio gli strumenti per comprendere i principi alla base dei materiali ELT e sviluppare la loro consapevolezza dei metodi di insegnamento della seconda lingua. Nella prima parte di questo articolo, descriviamo come IELTA è stato progettato e sviluppato per soddisfare sia gli scopi di ricerca che quelli educativi. Nella seconda parte, forniamo esempi di come IELTA possa essere utilizzato per la ricerca sulle variazioni linguistiche e sugli atteggiamenti linguistici, al fine di migliorare la consapevolezza degli insegnanti su questi fenomeni linguistici. Una questione critica nella formazione degli insegnanti è quella di colmare il divario tra la conoscenza teorica dei metodi di insegnamento delle seconde lingue e la loro applicazione pratica. Nell’ultima parte, forniamo esempi di come l’IELTA sia stato utilizzato per migliorare la consapevolezza degli studenti insegnanti sui metodi di insegnamento attraverso l’analisi e la valutazione dei materiali ELT.
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Cavanagh, W. G., and R. R. Laxton. "An Investigation into the Construction of Sardinian Nuraghi." Papers of the British School at Rome 55 (November 1987): 1–74. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200008941.

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Abstract:
UNO STUDIO SULLA COSTRUZIONE DEI NURAGHI DELLA SARDEGNALo studio della struttura dei nuraghi è basato su accurate misurazioni di 24 volte in 15 monumenti. La parte principale analizza attraverso lo studio della loro forma la stabilità strutturale delle volte a modiglioni. La teoria, basata sulle condizioni necessarie alla stabilità, prevede che le volte debbano avere la forma:y = cxdI dati ricavati dalle volte concordano strettamente con questa previsione. Quindi le volte sono raggruppate secondo il valore dell'esponente d e la presenza o l'assenza di un ‘punto di variazione’ nella volta. Gruppi geografici sono riconosciuti. L'articolo discute anche dettagli generici della struttura e della forma dei nuraghi. L'appendice presenta reperti da un saggio di scavo al Nuraghe Sant'Antine, con importanti risultati riguardanti la data del monumento e la costruzione delle sue fondamenta.
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Transirico, Maria, and Mario Troisi. "Equazioni ellittiche del secondo ordine di tipo non variazionale in aperti non limitati." Annali di Matematica Pura ed Applicata 152, no. 1 (1988): 209–26. http://dx.doi.org/10.1007/bf01766150.

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Clark, Gillian. "Economy and Environment in North-Eastern Italy in the Second Millennium b.c." Papers of the British School at Rome 54 (November 1986): 1–28. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200008825.

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Abstract:
ECONOMIA E AMBIENTE NELL'ITALIA NORD-ORIENTALE NEL II MILLENNIO a.C.In questo articolo si studia il rapporto tra l'economia e l'ambiente nell'Italia nord-orientale dal Bronzo Iniziale al Bronzo Finale. Viene presentata una ricostruzione dell'ambiente nel II millennio a.C, basata soprattutto sui risultati dell'analisi del polline. Viene proposto un modello che prevede il rapporto tra l'economia e l'ambiente (nel presupposto che l'economia sia completamente determinata dall'ambiente). Viene posto l'accento sugli effetti del cambiamento del clima e sulle distinzioni ambientali, topografiche e vegetazionali tra le diverse regioni della zona oggetto di studio. I dati archeologici vengono esaminati e raffrontati a questo modello. È chiaro che il rapporto tra l'economia e l'ambiente è cambiato nel tempo. Nell'età del bronzo Iniziale il sistema ambientale aveva un influsso determinante sui sistema economico. Tuttavia, verso l'età del Bronzo Finale o durante questa, qualche altro sistema deve aver assunto un maggiore significato nella determinazione dell'economia, o il sistema economico stesso deve essere diventato più forte. Si possono anche notare differenze ne ruolo dell'ambiente tra le cinque zone geografiche definite. In breve, il rapporto tra l'economia e l'ambiente era complesso — si possono osservare variazioni nel tempo e nello spazio.
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Bona, Marzia, Andrea Carlà, Heidi Flarer, Marie Lehner, Astrid Mattes-Zippenfenig, and Ursula Reeger. "Gli effetti del volontariato sul senso di appartenenza di giovani immigrati: una prospettiva europea." MONDI MIGRANTI, no. 1 (March 2022): 25–44. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-001002.

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Abstract:
Questo contributo esamina gli effetti del volontariato su giovani immigrati in sei paesi europei, concentrandosi sui cambiamenti occorsi dopo un anno di coinvolgimento volontario nel loro senso di appartenenza e nei legami con il luogo di residenza. Lo studio ha dato ampio spazio all'auto-percezione dei volontari, rilevata attraverso metodi qualitativi, ricorrendo all'uso di un "control group". L'ipotesi - che l'esperienza potesse rafforzare il senso di appartenenza con intensità variabile a seconda del background migratorio del partecipante - è stata in parte confermata. L'analisi mostra variazioni apprezzabili in particolare tra i giovani con background migratorio, per chi si è impegnato per più tempo, e tra i giovani con precedente esperienza di volontariato, ad indicare l'importanza di contesti di volontariato che sostengano il capitale sociale di tipo "bridging".
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Materni, Marta. "L'ancien français attraverso la variazione manoscritta : la proposta della nuova base testuale EXOMARE." Études romanes de Brno, no. 4 (2024): 105–27. https://doi.org/10.5817/erb2024-4-6.

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Abstract:
Il contributo intende illustrare i criteri che hanno presieduto alla costituzione di una nuova base testuale consacrata all'ancien francais: la base EXOMARE. Il progetto si focalizza su un segmento limitato di uso della lingua: opere appartenenti alla dimensione letteraria dello scritto, in particolar modo al genere roman. Come primo caso di studio la base dedicherà una specifica attenzione al sotto-genere dei romans antiques, fra il 1150 e il 1250, dal momento che è nei loro testi che si afferma l'espressione mettre en romanz nella sua doppia valenza di traduzione linguistica, dal latino al volgare, e formale, dalle fonti all'ottosillabo. L'elemento che dovrebbe caratterizzare la base EXOMARE in confronto alle altre già esistenti è in primo luogo la scelta di costruire il corpus testuale in modo omogeneo rispetto alla tipologia testuale, distinguendo fra testualità letteraria e testualità documentaria (esclusa); e in secondo luogo la proposta di creare dei "corpora d'Opera", di utilizzare cioè, per ciascuna opera, la trascrizione di tutti i manoscritti della sua tradizione, al fine di seguire la variazione linguistica di uno stesso bacino lessicale, quello del testo dell'opera, attraverso i suoi vari testimoni.
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BREVI, B., A. DI BLASIO, C. DI BLASIO, F. PIAZZA, L. D’ASCANIO, and E. SESENNA. "Quale analisi cefalometrica per la chirurgia maxillo-mandibolare in pazienti con sindrome delle apnee ostruttive notturne?" Acta Otorhinolaryngologica Italica 35, no. 5 (2015): 332–37. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-415.

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Abstract:
L’avanzamento maxillo-mandibolare (AMM) è un trattamento efficace per pazienti affetti da sindrome delle apnee ostruttive notturne (OSAS) di grado severo. Sebbene il miglioramento dell’OSAS sia l’obiettivo principale di tale chirurgia, è necessario evitare un avanzamento maxillo-mandibolare eccessivo per garantire un gradevole risultato in termini di estetica facciale. A tale scopo, è necessario programmare preoperatoriamente l’entità dell’AMM mediante un’analisi estetica e cefalometrica. Le analisi cefalometriche di Steiner e Delaire vengono comunemente impiegate nella programmazione della chirurgia ortognatica per deformità dentofaciali, tuttavia resta controverso il ruolo di tali analisi nei pazienti con OSAS candidati a AMM. Quarantotto pazienti con OSAS severa sono stati sottoposti a AMM. Abbiamo effettuato le analisi cefalometriche di Steiner e Delaire in tutti i soggetti. Per il tracciato di Steiner, abbiamo misurato la variazione degli angoli SNA e SNB, mentre per l’analisi di Delaire, abbiamo misurato la variazione degli angoli C3/FM-CPA e C3/ FM-Me. L’AMM medio è stato di 6,9 + 3,8 mm per il mascellare superiore e 13,6 + 5 mm per la mandibola. Dopo l’intervento abbiamo riscontrato un miglioramento dell’Indice di Apnea-Ipopnea (40,47 + 7,64 preoperatoriamente vs. 12,56 + 5,78 postoperatoriamente). In tutti i pazienti, entrambe le tecniche cefalometriche hanno dimostrato una retrusione bimascellare preoperatoria. Dopo l’intervento, l’angolo SNA medio è aumentato da 78,18° a 85,58° (p < 0,001), mentre l’angolo C3/FM-CPA medio è aumentato da 81,19° a 89,71° (p < 0,001). Il valore medio dell’angolo SNB è aumentato da 74,33° a 80,73° (p < 0,001), mentre l’angolo medio C3/FM-CPA è passato da 80,10° a 87,29° (p < 0,001). Postoperatoriamente, sia il mascellare superiore che la mandibola risultavano in una posizione più protrusa (p < 0,001) se analizzati secondo l’analisi di Steiner rispetto al tracciato di Delaire. L’utilizzo dell’analisi cefalometrica di Delaire nella programmazione dell’AMM in pazienti con OSAS comporta un avanzamento maxillo-mandibolare superiore rispetto al tracciato di Steiner. È opportuno considerare le conseguenze di tale risulto sull’estetica facciale durante la programmazione chirurgica e nel consenso informato preoperatorio in pazienti con OSAS candidati a AMM.
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Salatini, Erica. "Variazioni belliche, de Amelia Rosselli: Arquivo da História e da Cultura." Revista de Italianística, no. 49 (December 31, 2024): 54–72. https://doi.org/10.11606/issn.2238-8281.i49p54-72.

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Abstract:
This article aims to introduce the Brazilian reading public to the poetic work of Amelia Rosselli, a complex and thought-provoking figure in Italian women’s poetry produced in the twentieth century, thus contributing to the wider dissemination and increased circulation of Italian women poets in Brazil. According to critic Alfonso Berardinelli, Amelia Rosselli is one of the most significant representatives of lyric poetry from the second half of the twentieth century in Italy (Berardinelli, 2007, p. 189). But despite the importance, notoriety, and representativeness of Rosselli’s poetry, it remains almost unpublished in Brazil, with only a few sparse poems translated and published in poetry blogs and magazines, some of which have national circulation. It is our intention, therefore, to present a critical profile of the author and comment on her poetic writing situated between different languages and cultures, based on the reading and analysis of the volume Variazioni belliche, especially the poems written and published in the early 1960s, seeking new perspectives that will help promote a greater circulation of Rosselli’s work in the country, providing visibility to Italian women’s writing in general.
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Ferrero, Michele. "L'evoluzione storica della parola latina per “Cina”." Salesianum 73, no. 4 (2011): 667–82. https://doi.org/10.63343/xi6621lw.

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Abstract:
L’articolo presenta la storia della parola latina per “Cina” lungo i secoli. La storia della parola latina per “Cina” si può dividere in tre periodi. Dall’antica Roma al Medio Evo la parola era “Seres”, che indicava un popolo piuttosto che una nazione; nel Medio Evo appaiono le parole “Catai”, scritta in modi leggermente diversi, “Tartaria” e “Mongolia”; dal ‘500 in poi si usa il plurale “Sinae, -arum”, insieme ad alcune varianti. Con una ricco elenco di testi in latino sulla Cina nell’arco di 2000 anni l’articolo dimostra due fatti storici importanti: il primo è che esiste una miniera ancora poco esplorata di testi latini sulla Cina; il secondo è che dal punto di vista linguistico la parola latina per “Cina” ha subito variazioni evidenti non sempre facilmente spiegabili.
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Gatti, Guido. "Qualità umana e percezione del mondo nei drammi di Beckett." Salesianum 69, no. 1 (2007): 75–125. https://doi.org/10.63343/hj3510aw.

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Abstract:
Samuel Beckett è comunemente ritenuto uno dei rappresentanti più significativi (e più estremi) di quel nichilismo che caratterizza tanta parte della letteratura europea del secondo ‘900. Ma il tipo di lettura (che l’A. di questo articolo chiama “sapienziale”) della sua produzione drammatica, lascia intravedere una prospettiva più ambigua e meno chiusa ad una visione sensata della realtà. Questa lettura utilizza una chiave interpretativa della drammatica beckettiana che si potrebbe esprimere utilizzando (sia pure solo in senso soltanto materiale e con una variazione significativa) una celebre frase di S. Tommaso: “qualis unusquique est, talis finis videtur ei”: se sostituiamo la parola finis con la parola mundus, la negatività assoluta del mondo descritto da Beckett si rivela come un riflesso e una proiezione del mondo interiore del soggetto e della sua qualità umana e morale. La qualità del mondo in cui l’uomo vive si rivela, al di là della sua consistenza materiale, come una proiezione del mondo interiore dell’uomo, con esempi che vanno dal negativismo assoluto di, alla visione assurdamente ottimistica di, passando attarverso tutte le tonalità intermedie.
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Casini, Simone. "Questioni di teoria linguistica: Per un paradigma teorico della creatività semiotica." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, no. 1 (2018): 69–89. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818816667.

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Abstract:
Il contributo delinea il paradigma teorico della creatività intesa, da una prospettiva semiotica e di linguistica teorica, come il quadro di riferimento formale per la variazione e il cambiamento linguistico sia nei processi di generale interazione che, su piani quantitativamente maggiori, nei fenomeni in cui lingue e identità in contatto interagiscono per negoziare il senso comunicativo. Il percorso propone una analisi della creatività che spazia dagli ambiti della Filosofia antica sino alla riflessione linguistica contemporanea che si è avuta nel Novecento tra le due sponde dell’Oceano e individua nella dimensione dell’uso e della condivisione sociale tra i parlanti il principio primo capace di guidare le forme di creatività linguistica potenzialmente illimitate verso un fine che è identitario e comunicativo, al di là e molto oltre rispetto ai modelli di regolarità e norma (in senso prescrittivo) grammaticale. Interpretare secondo questo modello il paradigma della creatività significa porre la proprietà semiotica in una posizione di prima inter pares, in cui le viene affidato non solo il “ruolo” di formatore di segni (parole, frasi, testi), ma la funzione di primaria arbitrarietà, causa ed effetto della discretizzazione delle lingue storico-naturali.
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Rossetti, Maria Rosaria, Giuseppe Dalfino, Deni Aldo Procaccini, and Loreto Gesualdo. "L'alimentazione “mediterranea” nel paziente con rene policistico." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 1 (2013): 81–84. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1012.

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Abstract:
Dalla seconda metà del XX secolo sono intervenute modificazioni nelle abitudini alimentari e nello stile di vita, tali da determinare variazioni anche nello stato di salute della popolazione. Numerose evidenze scientifiche indicano la necessità di dover rivedere l'alimentazione, ritornando a preferire i cibi tipici della Dieta Mediterranea, che, unitamente all'attività fisica, all'astensione dal fumo o da altre dipendenze e alla convivialità, possono influire anche sulla progressione delle malattie cronico-degenerative e certamente sulla Qualità della Vita. È noto che la dieta iperproteica a elevato contenuto di sodio, unitamente all'abuso di alcool, costituisce un determinante della progressione della malattia renale. Al contrario, l'adesione alla Dieta Mediterranea, ricca di frutta, verdura, legumi, cereali e olio d'oliva e moderata nel consumo di proteine animali e alcool, gioca un ruolo protettivo della funzione renale. La Dieta Mediterranea si è mostrata in grado di ridurre malattie cardiovascolari e stress ossidativo, pertanto esistono i presupposti per valutare se l'alimentazione di tipo mediterraneo sia in grado di ridurre in maniera significativa l'attivazione dello stress ossidativo anche in pazienti con ADPKD e, quindi, il loro rischio cardiovascolare.
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Koceva, Vesna, Dragana Kuzmanovska, and Ana Vitanova-Ringaceva. "I RAPPORTI FAMILIARI NEI PROVERBI: POTENZIALITÀ INTERCULTURALE ED IMPLICAZIONI GLOTTODIDATTICHE." Годишњак Филозофског факултета у Новом Саду 49, no. 3 (2024): 254–66. http://dx.doi.org/10.19090/gff.v49i3.2477.

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Abstract:
Il presente contributo si propone di presentare l’uso dei proverbi in classe di lingua straniera, il confronto tra proverbi in lingua italiana, tedesca e macedone e la loro potenzialità per lo sviluppo della competenza interculturale. Nella prima parte del contributo vengono presentate delle osservazioni sui proverbi ed il loro valore linguistico e culturale. Nella seconda parte del contributo vengono presentati alcuni possibili esempi di uso dei proverbi in vari tipi di attività didattiche. I proverbi presi in esame sono proverbi in italiano, tedesco e macedone appartenenti al campo semantico della famiglia, cioè, proverbi che contengono i lessemi padre, madre, figlio, figlia, fratello, sorella, suocera, nuora, moglie e marito, parente/i. L’obiettivo delle attività non è soltanto acquisire un repertorio lessicale più ricco ed evoluto, ma anche stimolare la creatività degli studenti nonché suscitare la riflessione sugli stereotipi e la discussione sui pregiudizi presentati. Svolgendo le attività gli studenti universitari macedoni che studiano l’italiano e il tedesco come LS nella classe di lingua, alla Facoltà di Filologia dell’Università Goce Delcev di Stip sono incoraggiati ad individuare le somiglianze e le differenze tra i proverbi appartenenti a queste tre lingue e le rispettive culture, e ad individuare degli stereotipi, coinvolgendoli in una riflessione linguistica e culturale. Questa seconda parte, quindi, dimostra che molti proverbi sono presenti in più lingue e culture con piccole variazioni in modo tale che confrontandoli, scopriamo le equivalenze interlinguistiche.
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Collina, Riccardo. "Nel verso impenetravi la | tua notte." Incontri. Rivista europea di studi italiani 37, no. 2 (2024): 1–19. http://dx.doi.org/10.18352/inc17415.

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Abstract:
“Nel verso impenetravi la | tua notte” Notes for a Pasolinian heritage in Amelia Rosselli’s verses Amelia Rosselli and Pier Paolo Pasolini represent two of the most relevant characters of the second half of the Italian twentieth century. Their diversity and independence, as opposed to other cultural and literary perspectives of that time, are significant and allow for an interesting comparison, particularly with regard to their poetic contexts. Pasolini is always studied as a “complete” intellectual, while Rosselli is recognised as the poet of lapsus and trilingualism. The essay intends to analyse some noteworthy aspects of the relationship between them, starting from Pasolini’s role in introducing Rosselli to the public and proceeding to interpret Pasolini’s presence in several key passages of Amelia Rosselli’s work, from Variazioni belliche to Impromptu. The alleged dependence of Amelia Rosselli regarding the Pasolinian lexicon will be discussed. Pasolini couldn’t help but be astonished by her ability and diversity, even if he himself commits some mistakes of simplification, maybe caused by the excessive rush to be considered as the discoverer of an exceptional poet.
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Dinapoli, N., T. Tartaglione, F. Bussu, et al. "Modelling tumour volume variations in head and neck cancer: contribution of magnetic resonance imaging for patients undergoing induction chemotherapy." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 1 (2017): 9–16. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-906.

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Abstract:
La valutazione del volume del tumore primitivo ha mostrato un valore predittivo per la stima dei risultati della sopravvivenza. Usando i dati volumetrici acquisiti con la Risonanza Magnetica (RM) nei pazienti sottoposti a chemioterapia di induzione (CI), tali risultati sono stati stimati nei pazienti con tumore del testa e collo, prima del trattamento radiante. Le immagini RM acquisite prima e dopo CI in 36 pazienti con tumore avanzato della testa e del collo sono state analizzate per valutarne il volume del tumore primitivo. I due volumi sono stati correlati utilizzando la regressione lineare locale tra i volume valutati nelle immagini della prima e quelli della seconda RM. Sono stati definiti i modelli di rischio proporzionale di COX per la valutazione del controllo locoregionale, la sopravvivenza libera da malattia e la sopravvivenza globale. La regressione lineare locale ha mostrato un buon valore predittivo per tutti i risultati di sopravvivenza nei modelli di rischio proporzionale di COX. I modelli predittivi per il controllo locoregionale di malattia e la sopravvivenza libera da malattia a 24 mesi ha mostrato una ottima discriminazione e capacità di previsione. La valutazione delle variazioni dei volumi dei tumori primitivi della testa e del collo dopo CI fornisce un esempio di modello che può essere facilmente utilizzato per altri approcci terapeutici. Una valutazione completa delle variabili nelle covariate è un prerequisito necessario per la creazione di modelli clinicamente attendibili.
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D’Onofrio, F., and U. De Fanis. "Ma esiste il terzo sesso?" Medicina e Morale 48, no. 4 (1999): 709–19. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1999.796.

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Abstract:
La diffusione dell’omosessualità, specie in questi ultimi decenni, ha richiamato l’attenzione di molti ricercatori che hanno formulato varie ipotesi per spiegare la sua genesi.
 La teoria psicoanalitica sostiene che l’omosessualità sarebbe un disturbo acquisito della pulsione sessuale.
 Invece, secondo la teoria biologica, vi sarebbero meccanismi organici e genetici alla base dell’omosessualità. Infatti alcuni studi avrebbero evidenziato differenze anatomiche tra il cervello degli eterosessuali e quello degli omosessuali ed inoltre sarebbe stata evidenziata una ricorrenza familiare dell’omosessualità.
 Tuttavia, l’ipotesi biologica è stata contestata da diversi studi che non solo non hanno riscontrato differenze sostanziali tra il cervello di omosessuali e quello degli eterosessuali, ma hanno anche sottolineato il fatto che i pochi soggetti esaminati erano affetti da AIDS e sottoposti a lunghi periodi di terapie ormonali. Inoltre, il mancato riscontro di sequenze geniche alterate nonché i metodi utilizzati per la ricerca di coppie di fratelli omosessuali, sono le principali contestazioni mosse all’origine genetica dell’omosessualità.
 Il problema dell’omosessualità, in attesa di altre ricerche, deve ancora essere considerato come una scelta individuale di orientamento sessuale condizionato da esperienze maturate per lo più nell’ambito familiare e relazionale favorita da una cultura permissivistica e non come una scelta obbligata condizionata da variazioni anatomiche e genetiche.
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Carmagnola, Fulvio. "Prospettive etiche nell'estetica." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 16 (September 2011): 94–104. http://dx.doi.org/10.3280/eds2011-016007.

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Abstract:
Nel mondo contemporaneo la bellezza č ancora un valore in se stessa? Questa la questione che propongo nel saggio. La estetizzazione del mondo della vita, ovvero la sempre crescente quantitŕ di "bellezza" presente nei beni economici, č la situazione problematica che prendo in considerazione: come č possibile un punto di vista etico nel campo dell'estetica, se la bellezza oggi non ha solo un valore simbolico, secondo l'affermazione kantiana del paragrafo 59 della("Io dico che la bellezza č il simbolo del bene morale") ma ha piuttosto un sempre crescente significato economico? Sono dell'idea che ciň che il pensatore francese Jean-Francois Lyotard chiamava "condizione postmoderna" (1979) implichi una nuova condizione della bellezza, che va sotto il nome di estetizzazione: il design, inteso come un punto di vista che privilegia la forma e l'aspetto attraente dei beni economici o "la pelle della cultura" (D. De Kerkhove) assume la prioritŕ sull'Arte e sugli artefatti di alto livello, e diventa l'aspetto principale della bellezza. Dunque noi dobbiamo prendere in considerazione i processi di valorizzazione economica e le basi istituzionali dei sistemi (Sistema-Arte, Sistema-Design. Sistema-Moda e cosi via) come la vera sfera nella quale porre il problema della bellezza e del gusto. Questa situazione implica una significativa variazione storica della domanda etica circa la bellezza: come costruire una nuova specie di giudizio di gusto (in termini kantiani: Urtheilskraft) che sia in grado di sfuggire a una sorta di compulsione consumistica al piacere o all'attuale "imperativo estetico" che si presenta nella forma paradossale dell'ingiunzione: "Enjoy!". Giocare - con o contro - questo imperativo estetico, questa la via che propongo per un'etica dell'estetica.
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De Marco, Anna, and Patrizia Sorianello. "COMPLAINTS IN ITALIAN AS A SECOND LANGUAGE: A STUDY ON (SOCIO)PRAGMATIC STRATEGIES AND PROSODIC VARIATIONS." Italiano LinguaDue 16, no. 2 (2025): 104–21. https://doi.org/10.54103/2037-3597/27760.

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Abstract:
This study analyzes the production of complaint acts in both L2 Italian and native Italian. It focuses on examining the relationship between the prosodic indices used by Italian learners and native speakers during the production of complaints, as well as the (socio)pragmatic strategies employed to execute these acts. To this end, a sample of protests produced by Arabic-speaking and Spanish-speaking learners, as well as by a group of native speakers through oral role-plays, to analysis was analysed from both a socio-pragmatic and a phonetic perspective. The preliminary results indicate a diverse range of outcomes. The learners, although exhibiting some differences between the two groups, tend to utilise more direct strategies and fewer modifications, which at times results in a reduction in politeness, particularly in situations of greater social distance. The prosodic analysis, which was limited to the study of the directive speech acts present in the complaints, revealed the presence of narrow pitch ranges and shorter durations of nuclear vowels in learners. Furthermore, the orders produced by the learners exhibited a less prominent final falling of the intonation pattern, resulting in a more mitigated prosody than that observed in the native data. This study can contribute to a deeper understanding of the interlinguistic competencies of learners from more distant languages and cultures and serve as a valuable resource for teaching linguistic acts that are considered more complex due to their higher face-threatening nature. Atti di protesta in italiano come seconda lingua: uno studio sulle strategie (socio)pragmatiche e sulle variazioni prosodiche Questo studio analizza la produzione degli atti di protesta in parlanti nativi e non nativi di italiano, con l’obiettivo di esaminare la relazione tra gli indici prosodici e le strategie (socio)pragmatiche impiegati durante la realizzazione dell’atto linguistico. A tal fine, è stato sottoposto ad analisi un corpus, prodotto attraverso simulazioni orali, dalla duplice prospettiva socio-pragmatica e fonetica. I risultati preliminari evidenziano una varietà di esiti. Sebbene emergano differenze tra i due gruppi di apprendenti, essi tendono ad adottare strategie più dirette e a utilizzare meno mitigazioni, con una conseguente riduzione del grado di cortesia, specialmente in contesti caratterizzati da maggiore distanza sociale. L’analisi prosodica, limitata allo studio degli atti linguistici direttivi all'interno delle proteste, ha rilevato negli apprendenti un’escursione tonale più ristretta e una durata più breve delle vocali nucleari. Inoltre, gli ordini prodotti dagli apprendenti mostrano una discesa intonativa finale meno marcata, con una resa prosodica più attenuata rispetto ai dati osservati nei parlanti nativi. Questo studio contribuisce a una comprensione più approfondita delle competenze interlinguistiche degli apprendenti provenienti da lingue e culture linguisticamente e culturalmente distanti, e rappresenta una risorsa preziosa per l’insegnamento degli atti linguistici che, per la loro natura intrinsecamente minacciosa per l’immagine sociale, risultano essere caratterizzati da una maggiore complessità.
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Daniele, Morselli. "The entrepreneurial laboratory for teacher training in enterprise education." Formazione & Insegnamento XIV, no. 3 (2017): 73–88. https://doi.org/10.5281/zenodo.569883.

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Abstract:
This paper examines a current European Marie Curie project on in service teacher training in enterprise education. It begins with an overview of the current debate in Europe on entrepreneurship education. It presents expansive learning as suitable learning theory to underpin entrepreneurship education through the entrepreneurial laboratory workshops, a variation of the change laboratory for enterprise education. The paper introduces the empirical component of the research which is to be carried out in a technical institute in Italy. The major challenge facing the upper secondary vocational schools in Italy is the implementation of 400 hours’ work experience, and this challenge will be employed in the entrepreneurial laboratory workshops with teachers. It is argued that by participating in the workshops the teachers will gain agency and become entrepreneurial in the way they implement enterprise education with their students. Moreover, in order to trigger deep transformation of school and work interactions and enterprise education with consequent in-class pedagogies, the entrepreneurial laboratory will have to make use of special second stimuli, such as the work-to-school relationship, and the model of connective pedagogy. The paper concludes by describing how learning outcomes will be measured in students.Enterprise education should be based on pedagogies aimed at connecting school with industry, as well as on teachers who teach around principles and open questions. Il contributo illustra un progetto europeo Marie Curie in corso riguardante la formazione continua degli insegnanti all’imprenditività. Si inizia con il dibattito contemporaneo sull’educazione all’imprenditorialità in Europa. La teoria dell’apprendimento espansivo caratterizza l’educazione all’imprenditorialità attraverso una variazione del Change Laboratory specifica per l’insegnamento dell’imprenditivitá. Nell’articolo si mostra la progettazione della parte empirica che si svolgerà presso un istituto tecnico tecnologico mantovano. Una delle sfide che le scuole secondarie superiori, in particolare gli istituti tecnici e professionali, è l’implementazione di 400 ore di alternanza scuola lavoro; sarà proprio questa sfida ad animare la discussione durante i laboratori imprenditoriali con insegnanti e parti sociali. L’ipotesi è che partecipando agli incontri gli insegnanti qualifichino l’agency e diventino imprenditivi nel modo stesso in cui implementano l’imprenditività, sia durante l’insegnamento in classe che durante l’alternanza scuola lavoro. Per portare trasformazioni più incisive nelle interazioni tra scuola e lavoro, il laboratorio imprenditoriale potrà utilizzare secondi stimoli specifici con diagrammi quali la relazione tra scuola e lavoro o il modello di pedagogia connettiva. Si conclude sottolineando come l’imprenditività dal punto di vista pedagogico si dovrebbe basare sulla connessione tra scuola mondo del lavoro, e insegnanti che insegnano per principi e domande aperte.
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de Albuquerque, Marianna Bicalho. "Gestures and multilevel discourse in spontaneous speech corpora: the case of reported speech." DILEF. Rivista digitale del Dipartimento di Lettere e Filosofia, no. 3 (January 4, 2024): 1–18. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/2024.4346.

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Abstract:
L'obiettivo di questo lavoro è stato quello di analizzare le unità di discorso riportato e le unità gestuali che vengono prodotte insieme ad esse. Studi basati su corpora e fondati sulla Language into Act Theory, il quadro teorico adottato in questa ricerca, hanno dimostrato che le zone di confine delle unità gestuali tendono a coincidere con i confini prosodici del discorso. Per quanto riguarda il discorso riportato, Good 2015 osserva che quando lo inseriamo nel flusso del discorso spontaneo, utilizziamo risorse che mostrano il suo carattere metaillocutivo, come la variazione prosodica, i cambiamenti nella postura del corpo e anche i gesti messi in scena. Pertanto, è prevedibile che si notino differenze nel profilo prosodico e gestuale tra il discorso non riportato e quello riportato, e viceversa. In questa ricerca, questi aspetti sono stati analizzati sulla base di un corpus di parlato spontaneo, C-ORAL-BGEST, etichettato informazionalmente secondo la Language into Act Theory e gestualmente secondo le linee guida di McNeill 1992, Kendon 2004 e Bressem, Ladewig e Müller 2013. I risultati sembrano mostrare che il cambiamento di livello discorsivo, cioè il passaggio dal livello dell'enunciato al livello del discorso riportato, è evidente non solo dal punto di vista prosodico, ma anche gestuale.   The aim of this work was to analyze reported speech units and the gestural units that are produced alongside them. Studies based on corpora and grounded in Language into Act Theory, the theoretical framework adopted in this research, have shown that the boundary zones of gestural units tend to coincide with the prosodic boundaries of speech. Regarding reported speech, Good 2015 observes that when we insert them into the flow of spontaneous speech, we use resources that show their meta-illocutionary character, such as prosodic variation, changes in body posture and also enacted gestures. Thus, it is to be expected that differences in the prosodic and gestural profile will be noticed between unreported to reported speech, and vice versa. In this research, these aspects were analyzed based on a corpus of spontaneous speech, C-ORAL-BGEST, informationally labeled according to the Language into Act Theory, and gesturally labeled according to the guidelines of McNeill 1992, Kendon 2004 and Bressem, Ladewig and Müller 2013. The results seem to show that the change in discursive level, i.e. the transition from the level of the utterance to the level of reported speech, is noticeable not only prosodically, but also gesturally.
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Micelli, Ezio, and Eleonora Righetto. "How do metropolitan cities evolve after the 2008/2012 crisis and the Covid-19 pandemic? An analysis from real estate market values." Valori e Valutazioni 31 (February 2023): 49–67. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223105.

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Abstract:
Italian cities have been touched by two major events, the 2008 and 2012 crises and the Covid-19 pandemic in 2020 and 2021. The research aimed to verify whether, and in what way, Italian cities have embarked on a path of transformation, outlining their possible trajectories of change in the intervening decade. The cities considered were the metropolitan cities to which the legislature has assigned the role of territorial reference for areas of a regional nature. The research examined real estate market values for their ability to represent a city’s degree of attractiveness in synthetic form. The other variables used made it possible to detect trends in the determinants of the real estate market: economic growth, demographic development and changes in the territorial capital endowment. Concerning the research objectives, cluster analysis appeared to be the most suitable tool to represent changes by aggregating cities according to common patterns. The survey considered the reactions of the different cities in the two five-year periods related to each exogenous shock and, overall, in the decade under review for a long-term reading of the trends. The conclusions reached by the survey show how, between 2012 and 2017, there was a concentration of wealth and population in the major centers and in particular in the city of Milan, characterized by rising property values against a generalized decline in the Italian market. In the second five-year period from 2017 to 2022, the pattern is reproduced with similar intensity, despite a vast debate on the crisis of large cities and their sustainability in the face of the pandemic. An overall ten-year view from 2012 to 2022 of metropolitan cities shows trends with a sufficiently solid and stable character. In the case of Milan, the expression of a clear-cut process of concentration on which the pandemic has had no effect, is counterbalanced by a second cluster of peripheral metropolitan cities that are suffering from processes that penalize their development prospects, while the third cluster of cities is distinguished by a profile that combines opportunities for growth and critical aspects in demographic and economic terms. Le città italiane sono state toccate da due importanti eventi, la crisi del 2008 e del 2012 e la pandemia Covid- 19 nel corso del 2020 e 2021. La ricerca ha l’obiettivo di verificare se, e in quale modo, le città italiane hanno intrapreso un percorso di trasformazione, delineando le loro possibili traiettorie di cambiamento nel decennio intercorso. Le città considerate sono state le città metropolitane cui il legislatore ha attribuito il ruolo di riferimento territoriale per ambiti di carattere regionale. La ricerca ha esaminato i valori del mercato immobiliare per la loro capacità di rappresentare in forma sintetica il grado di attrattività di una città. Le altre variabili impiegate hanno permesso di rilevare l’andamento dei determinanti del mercato immobiliare: crescita economica, sviluppo demografico e variazione nella dotazione di capitale territoriale. Rispetto agli obiettivi della ricerca, la cluster analysis è apparsa lo strumento maggiormente idoneo a rappresentare i cambiamenti aggregando le città secondo pattern comuni. L’indagine ha considerato le reazioni delle diverse città nei due quinquenni legati a ciascun shock esogeno e, complessivamente, nel decennio in esame per una lettura di lungo periodo delle tendenze in atto. Le conclusioni cui perviene l’indagine evidenziano come tra il 2012 e il 2017, vi sia un percorso di concentrazione della ricchezza e della popolazione nei centri maggiori e in particolare nella città di Milano, contraddistinta da valori immobiliari in crescita a fronte di un declino generalizzato del mercato italiano. Nel secondo quinquennio dal 2017 al 2022, lo schema si riproduce con analoga intensità, a dispetto di un vasto dibattito sulla crisi delle grandi città e sulla loro sostenibilità alla prova della pande- mia. Una visione complessiva decennale dal 2012 al 2022 delle città metropolitane evidenzia tendenze do- tate di un carattere sufficientemente solido e stabile. Al caso di Milano, espressione di un processo di concentrazione chiaro e netto su cui la pandemia non ha avuto effetti, fa riscontro un secondo cluster di città metropolitane periferiche che scontano processi che ne penalizzano le prospettive di sviluppo, mentre un terzo cluster di città si distingue per un profilo che unisce opportunità di crescita e aspetti critici sotto il profilo demografico ed economico.
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CRISTALLI, G., G. MERCANTE, L. MARUCCI, A. SORIANI, S. TELERA, and G. SPRIANO. "Radioterapia intraoperatoria nei tumori maligni avanzati estesi all’orecchio medio: valutazione da uno studio retrospettivo." Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no. 2 (2016): 85–90. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-486.

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Abstract:
Obiettivo dello studio è stato quello di valutare la sicurezza, l’efficacia e i risultati funzionali della radioterapia intraoperatoria (IORT) seguita dalla radioterapia a intensità modulata (IMRT) nel trattamento di tumori maligni avanzati estesi all’orecchio medio. Sono stati inclusi nello studio in modo retrospettivo 13 pazienti consecutive affetti da tumore dell’orecchio esterno esteso all’orecchio medio. Il follow-up è stato in media di 33 mesi (range 6-133). Cinque pazienti (38%) erano di stadio III e 8 pazienti (62%) erano di stadio IV secondo la classificazione dell’Università di Pittsburgh. Una petrosectomia laterale (LTBR) è stata eseguita in tutti i pazienti, la LTBR è stata associata a parotidectomia in 5 (38%) casi e a svuotamento latero-cervicale associato a parotidectomia in 6 (46%) casi. In tutti i casi si è effettuata asportazione della malattia macroscopicamente evidente. Il trattamento chirurgico è stato completato da IORT (12 Gy) e IMRT (50Gy). Chemioterapia adiuvante è stata eseguita in 4 (30%) casi. Test audiometrici pre- e post-operatori sono stati eseguiti per valutare la perdita uditiva. Il tasso di controllo di malattia locale (LC) a 5 anni, di metastasi a distanza (DM) a 5 anni, la sopravvivenza libera da malattia (DFS) e la sopravvivenza globale (OS) a 5 anni sono state calcolate con il metodo di Kaplan-Meyer. Variazioni significative nella conduzione per via ossea sono state osservate dopo trattamento. Una necrosi parziale del lembo di ricostruzione è stata l’unica complicanza precoce osservata in 3(23%) casi, mentre una fistola meningea è stata osservata in un solo caso (7,6%) come complicanza tardiva. Il tasso di LC è stato del 68%. Il tasso di DM è stato del 90%. Il tasso di DFS è stato del 61%. Il tasso di OS è stato del 69%. La IORT seguita dalla IMRT nel trattamento dei tumori maligni avanzati dell’orecchio esterno e medio sembra essere sicuro. Nel nostro studio non sono riportati morti. La IORT può ridurre la dose di radioterapia postoperatoria a livello del tessuto residuo ottenendo la medesima dose a livello della sede del tumore. Non abbiamo osservato alcuna complicanza a livello dell’orecchio esterno residuo, mentre si è notato un peggioramento dell’udito anche a livello neurosensoriale. Sono necessari studi prospettici al fine di confermare quanto da noi osservato.
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Balestrieri, Matteo, Rocco Micciolo, Domenico De Salvia, and Michele Tansella. "Confronti e prospettive nella utilizzazione dei Registri Psichiatrici dei Casi." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 1, no. 2 (1992): 133–48. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00006655.

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Abstract:
RiassuntoDopo una breve rassegna sui dati di confronto tra Registri Psichiatrici dei Casi (RPC) disponibili nella letteratura internazionale, vengono analizzati gli indici sociodemografici e i tassi standardizzati (per età e sesso) relativi alle attività assistenziali (anni 1987–90) svolte in cinque aree italiane di RPC. Gli indici socio-anagrafici sono risultati correlati con le caratteristiche urbano-rurali del territorio. In ognuna delle cinque aree di registro esisteva, alia fine del 1990, una rete di servizi considerata adeguata rispetto alle esigenze della popolazione. I tassi totali di prevalenza un giorno sono in lieve aumento in tutte le aree di RPC, mentre quelli di prevalenza un anno e incidenza hanno avuto un andamento piuttosto differenziato nelle varie aree. II ricorso al day-hospital è diventato mediamente piu frequente e l'attività territoriale è aumentata dappertutto. Sono diminuiti parallelamente i ricoveri. II fenomeno della lungodegenza è tuttora presente, anche se in forma ridotta, in alcune aree di RPC. I soggetti lungoospitati in comunità sono aumentati in un'area (Arezzo), diminuiti in un'altra (Caltagirone), mentre sono stabili nelle altre aree. I lungoassistiti sono aumentati in quattro aree e in lieve flessione nella quinta (Arezzo). Non e emersa una relazione tra livelli di assistenza psichiatrica erogata e caratteristiche della popolazione di riferimento. Secondo un punteggio assistenziale ponderato di costo lo sviluppo dell'attività assistenziale ha determinato un aumento dei costi a Verona-Sud e ad Arezzo, una diminuzione a Caltagirone e a Legnano e nessuna variazione a Portogruaro.Parole chiaveservizi psichiatrici territoriali, registri psichiatrici dei casi, utilizzazione dei servizi.SummaryAfter a brief review of the literatur on comparison between Psychiatric Case Registers (PCR), this paper analyzes sociodemografic data and 1987-1990 age/sex standardised rates of psychiatric treatment in five Italian areas with a PCR. There was a correlation between sociodemografic indices and urban-rural characteristics of the areas. At the end of 1990 the comprehensive community psychiatric service of each area was considered able to meet the needs of the population. During the four years of our survey, one-day prevalence rates were consistently slighty increasing, while one-year prevalence and incidence rates showed different trend in the five areas. Overall, there was a development of the community services and a decrease of psychiatric admissions. There were still few hospital long-stay patients in some areas, but what is more evident was the increase of the number of long-term patients (hostel long-stay patients and communiy long-term patients). No correlations were evident between levels of psychiatric treatment and characteristics of the populations in the five areas. The development of a comprehensive network of community services required an increase of the costs in Verona-Sud and Arezzo, a decrease in Caltagirone and Legnano, while there was no variation of costs in Portogruaro.
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Franzen, A., A. Buchali, and A. Lieder. "The rising incidence of parotid metastases: our experience from four decades of parotid gland surgery." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 4 (2017): 264–69. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1095.

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Abstract:
La neoplasia secondaria nella ghiandola parotide è un reperto sempre più frequente nella chirurgia parotidea. Vengono qui presentati i nostri risultati in quaranta anni di chirurgia parotidea, analizzando le modalità di metastasi in pazienti con lesioni metastatiche della ghiandola parotide, le procedure operatorie e la gestione dei pazienti. Sono stati esaminati retrospettivamente 772 casi consecutivi di chirurgia parotide in un ospedale universitario tra il 1975 e il 2015 e valutate le variazioni di incidenza e di gestione della patologia nel corso di quattro decenni (I: 1975-1985; II: 1986-1995; III: 1996-2005; IV: 2006-2015). Sono stati diagnosticati complessivamente 683 tumori della parotide, di cui il 15,8% (n = 108) sono rivelati essere di natura maligna; a loro volta, il 44% (n = 48) di tutte le lesioni maligne si sono rivelate essere metastasi. Si è inoltre potuto constatare come, con l’andare del tempo, i tumori maligni della ghiandola parotide abbiano incrementato la loro incidenza con un aumento dall’8% nel primo decennio, del 14% nel secondo, del 17% nel terzo fino al 21% nel quarto decennio. L’incidenza di metastasi alla ghiandola parotide è altresì ulteriormente aumentata dal 10% nella prima decade fino al 57% nell’ultimo decennio. Il 71% per cento dei pazienti era di sesso maschile e il 29% era di sesso femminile, con un’età compresa tra i 23 ei 93 anni (media di 68 anni). La diagnosi istopatologia più frequente era quella di metastasi di carcinoma a cellule squamose (79%). La grande maggioranza delle lesioni primarie era localizzata in lesioni sopra la clavicola (87%), delle quali 30 tumori primari erano localizzati nel cuoio capelluto e nella cute del collo. Nella maggior parte di questi casi, il tumore primario è stato rimosso tra 6 e 24 mesi prima della metastasi parotidea e i pazienti sono stato seguiti in modo subottimale. La gestione consisteva in intervento chirurgico di dissezione del collo. 48 pazienti (67%) sono stati sottoposti a terapia adiuvante, ma nonostante il trattamento multimodale aggressivo la malattia è progredita nella maggior parte dei casi, nel 57% dei casi di metastasi da carcinoma a cellule squamose cutaneo, nel 67% da metastasi di tumore primario della mucosa sopra la clavicola e l’83% dei casi di metastasi da primitivo infraclaveare. I tumori maligni parotidei registrano un progressivo aumento di incidenza, in gran parte dovuto ad un incremento delle lesioni metastatiche parotidee. I più frequenti tumori primitivi sono melanomi maligni precedentemente asportati, e i carcinomi a cellule squamose del cuoio capelluto e del collo precedentemente operati. Nonostante la terapia multimodale il tasso di recidiva e di progressione rimane alto. È auspicabile per i tumori della testa e del collo un programma di follow-up, come già in atto per i tumori della mucosa della testa e del collo.
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Canazza, Alessandro. "«IL VIAGGIO PER L’ITALIA DI GIANNETTINO» DI COLLODI: UN’ANALISI LINGUISTICA." Italiano LinguaDue 13, no. 2 (2022): 420–502. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17146.

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Abstract:
La facies linguistica del Viaggio per l’Italia di Giannettino presenta le caratteristiche note e attese della lingua di Collodi, all’insegna di un toscanismo temperato dal costante riferimento alla tradizione letteraria panitaliana e preponderante soprattutto a livello lessicale, ma ben attento ad evitare derive di stampo popolareggiante, che in questa e in altre sedi vengono espressamente menzionate come dispreferibili. Collodi – pur senza dichiararlo apertamente – contribuisce a delineare (nella prassi scrittoria ancor più che nella prescrizione grammaticale, maggiormente conservativa) i tratti di quel manzonismo moderato, fondato sull’uso fiorentino medio e “civile”, che tanto gradimento avrebbe riscosso nel Milanese e che nella produzione collodiana per l’infanzia trova una delle sue applicazioni più felici e feconde. L’analisi sistematica del testo, proposta in questo contributo, arricchisce gli studi linguistici collodiani con nuovi spogli e conferma alcuni dei tratti che meglio incarnano il “manzonismo di fatto” della lingua di Collodi (monottongazione del dittongo velare dopo contoide palatale, desinenza analogica nella prima persona singolare dell’imperfetto indicativo, forme oblique del pronome personale di terza persona singolare con funzione di soggetto, prevalenza del tipo che cosa nelle proposizioni interrogative e molti altri); al contempo evidenzia la variazione diacronica presente nelle diverse edizioni di ciascun volume dell’opera e sottolinea il differenziale stilistico, di sicura autorialità, che caratterizza gli ultimi due volumi, e specialmente il terzo, all’insegna di una medietà toscoletteraria maggiormente avvertita e tuttavia contaminata, soprattutto a livello lessicale, dall’impiego di voci popolari, secondo una linea che potremmo definire “toscanista” e rigutiniana. 
 
 Il viaggio per l’Italia di Giannettino by Collodi: a linguistic analysis
 The linguistic form of Il Viaggio per l’Italia di Giannettino (Giannettino’s Journey Across Italy) displays some of the well-known and expected characteristics of Collodi’s language, in the name of a Tuscanism tempered by constant reference to the pan-Italian literary tradition. The Tuscanist wave is predominant at the lexical level, but Collodi was very careful to avoid drifts of popular terminology, which in this book and in other ones are expressly mentioned as not preferable. Collodi - though not declaring it openly - contributed to delineating (in writing practice even more than in grammatical prescription) the traits of moderate Manzonism, based on the medium and “civil” linguistic usage of Florence, which found one of its happiest and most fruitful applications in Collodi’s production for children. The systematic analysis of the text, proposed in this paper, enriches Collodi’s linguistic studies with new data and confirms some of the traits that best embody the Manzonist model of Collodi’s language (monophthong in place of the velar diphthong after palatal contoid, -o ending in the first-person singular of the indicative imperfect, oblique forms of the third-person singular pronoun with subject function, prevalence of the type che cosa in interrogative clauses and many others); furthermore, it highlights the diachronic variation in the different editions of each volume of the book and underlines the stylistic differential which characterized the last two volumes and especially the third one. In these volumes Collodi’s style seems more adherent to the literary tradition, yet contaminated by the inclusion of popular terms, according to a linguistic model which was probably influenced by his mentor and friend Giuseppe Rigutini.
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Gazzola, Filippo, and Marco Squassina. "Global solutions and finite time blow up for damped semilinear wave equations ☆ ☆The first author was partially supported by the Italian MIUR Project “Calcolo delle Variazioni” while the second author was partially supported by the Italian MIUR Project “Metodi Variazionali e Topologici nello Studio dei Fenomeni Nonlineari” and by the INdAM." Annales de l'Institut Henri Poincare (C) Non Linear Analysis 23, no. 2 (2006): 185–207. http://dx.doi.org/10.1016/j.anihpc.2005.02.007.

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Gustin, Marco, Mattia Brambilla, and Claudio Celada. "Stato di conservazione e valore di riferimento favorevole per le popolazioni di uccelli nidificanti in Italia." Rivista Italiana di Ornitologia 86, no. 2 (2016): 3. http://dx.doi.org/10.4081/rio.2016.332.

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Abstract:
<p>Le linee guida comunitarie per monitorare lo stato di conservazione delle specie e degli habitat richiedono che gli Stati membri forniscano un’indicazione del “<em>Favourable</em> <em>Reference</em> <em>Value</em>” (FRV), o “Valore di Riferimento Favorevole”. Il FRV rappresenta un obiettivo di conservazione a lungo termine, tale da rappresentare una situazione indubbiamente favorevole per una data specie, in grado di garantirle ottime possibilità di persistenza nel lungo periodo. La disponibilità di FRV consente una valutazione più oggettiva e trasparente dello stato di conservazione di una specie. Il presente lavoro ha valutato lo stato di conservazione delle specie ornitiche nidificanti in Italia, sviluppando un metodo basato sui requisiti delle direttive comunitarie che integra al suo interno la definizione dei valori di riferimento. Attualmente, è stato proposto un metodo per la definizione dei FRV per popolazione, range e habitat per ciascuna specie, ma è stato possibile procedere ad una identificazione su base quantitativa del solo FRV relativo alla popolazione per le specie di uccelli regolarmente nidificanti in Italia e non attualmente in fase di espansione demografica in seguito a recente colonizzazione (ultimi 30 anni). L’approccio sviluppato per definire il FRV di popolazione ha previsto l’utilizzo di tecniche di <em>Population Viability Analysis</em> o, in alternativa, valutazioni basate sulla densità riproduttiva, secondo le caratteristiche di abbondanza e distribuzione delle specie nidificanti (popolazioni maggiori o minori di 2500 coppie, coloniali o non). Sono state prese in considerazione 250 specie nidificanti in Italia, di cui 88 (che comprendono due sottospecie) incluse nell’Allegato I della Direttiva Uccelli (147/2009CE). Complessivamente, per 46 popolazioni appartenenti a 20 specie inserite nell’Allegato I e per 10 popolazioni di 6 specie non incluse, è stato possibile calcolare un valore di FRV attraverso tecniche di PVA. Per 15 specie inserite nell’Allegato e per 92 specie non inserite è stato formulato un FRV in termini di densità riproduttiva a una o due scale spaziali; per le specie con popolazioni superiori a 2500 coppie esigenze spaziali elevate (territori o <em>home ranges</em> di decine di ettari o più) non è stato formulato il FRV a scala locale. Per valutare lo stato di conservazione è stato utilizzato un adattamento della classificazione a “semaforo” proposta dalla Commissione Europea per la Direttiva Habitat, attribuendo a ciascuna delle tre voci considerate (popolazione, range e habitat), un giudizio sintetico: <br />- favorevole: semaforo VERDE. Tutti favorevoli oppure due favorevoli ed uno sconosciuto;<br />- inadeguato: semaforo GIALLO. Uno o più inadeguato/i ma nessuno cattivo; <br />- cattivo: semaforo ROSSO. Uno o più cattivo/i; <br />- sconosciuto semaforo BIANCO. Tre sconosciuti oppure due sconosciuti ed un favorevole.</p><p>Prima di poter attribuire il giudizio a ciascuna voce, è necessario verificare se vi sono fattori che possono portare almeno uno dei tre valori di riferimento favorevole a non essere raggiunto, mantenuto o raggiungibile nel futuro prossimo (<em>warning</em> <em>lights</em>). Complessivamente, 42 specie incluse nell’Allegato I della Direttiva Uccelli hanno stato di conservazione cattivo, 39 inadeguato, 6 favorevole e 1 sconosciuto; tra le specie non inserite, 35 hanno stato di conservazione cattivo, 44 inadeguato, 67 favorevole e 16 sconosciuto Per alcune specie è stato possibile valutare lo stato di conservazione per singole bioregioni e sono state prodotte classificazioni “a semaforo” per ciascuna bioregione ospitante la specie in oggetto. Per essere in stato di conservazione favorevole, una specie non deve essere semplicemente al riparo dal rischio di estinzione, ma deve avere un ruolo “significativo” nel proprio habitat di riferimento, rinvenendosi con frequenze e densità soddisfacenti e ricoprendo le funzioni ecologiche che le sono proprie. Le forti pressioni cui molte specie e popolazioni sono sottoposte (cambiamenti climatici, continuo degrado ambientale, variazioni ad ampia scala nella dinamica di popolazione), rendono necessario valutare accuratamente le minacce e pressioni cui la specie/popolazione sono soggette o potranno esserlo nel prossimo futuro, anche in caso di popolazioni superiori al FRV. Risulta, infine, evidente come i FRV dovranno essere sottoposti a periodica rivalutazione e aggiornamento, sulla base soprattutto dei nuovi dati che ogni sei anni vengono forniti dal Reporting sull’applicazione della Direttiva Uccelli.</p>
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Biorcio, Roberto, and Paolo Natale. "LA MOBILITÀ ELETTORALE DEGLI ANNI OTTANTA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no. 3 (1989): 385–430. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200008649.

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Abstract:
IntroduzioneLo studio della mobilità elettorale si ricollega per diversi aspetti al dibattito sulle tendenze generali del mercato elettorale in Italia e alla problematica legata ai tipi di voto. Lo studio delle forme che può assumere la mobilità elettorale costituisce però, a nostro avviso, un tema dotato comunque di una sua autonoma specificità. Le forme che assume il passaggio da una scelta di voto ad un'altra dipendono sia dalle modifiche di posizionamento dei partiti nell'ambito della competizione elettorale, sia dalle modalità secondo cui i cittadini-elettori si rapportano ad essi e, più in generale, vivono il proprio rapporto con la sfera politica e le istituzioni.Si possono individuare nella scelta dell'elettore diverse componenti analitiche (cfr. Parisi e Pasquino 1977; Pizzorno 1983 e 1986, Mannheimer e Sani 1987), riconducibili, a nostro avviso, ad alcune peculiari logiche motivazionali. Si può cogliere anzitutto unalogica dell'identificazione,secondo cui l'elettore esprime adesione e solidarietà rispetto a qualche tipo di identità collettiva che ritiene rappresentata in una delle proposte di voto in competizione. Le identità collettive che costituiscono il referente necessario per questo tipo di logica motivazionale possono essere già presenti nella società — e semplicemente trascritte o trascrivibili in una delle possibili opzioni di voto — oppure essere costituite dal «discorso identificante» dei politici (Pizzorno 1983). Oppure ancora essere una combinazione di entrambe queste possibilità. Si può poi riconoscere nell'elettore l'esistenza di unalogica dell'utilità(o della razionalità strumentale rispetto allo scopo), quando il voto appare finalizzato a favorire (oppure ad ostacolare) tendenze politiche e/o provvedimenti specifici, in base ad un proprio calcolo degli interessi. Insieme a queste due, si può considerare una terza componente analitica nel comportamento elettorale — definibile comelogica della protesta— che esprime motivazioni prevalentemente «in negativo» rispetto al voto o rispetto al tradizionale sistema dei partiti; questa logica emerge quando i partiti esistenti non riescono a suscitare sufficiente identificazione nell'elettore, né a rappresentarne le domande sociali. La logica della protesta si può esprimere non solo con l'astensionismo (attivo o passivo), ma anche con il voto per alcuni dei «nuovi partiti» formatisi negli anni settanta e ottanta come espressione di diverse forme di protesta politica o sociale.È evidente che queste diverse logiche motivazionali possono coesistere nello stesso atto di scelta, con un peso che può variare in base alle caratteristiche dell'elettore, alla congiuntura politico-sociale e al tipo di elezione. Quello che interessa al nostro studio è la relazione fra queste logiche di voto ed i processi di mobilità elettorale: come il peso specifico delle diverse logiche motivazionali può fare variare siale probabilitàdi mutamento delle precedenti scelte di voto, siale formeed ilsensoche questo mutamento può assumere.La logica della identificazione — declinata nelle forme più diverse — costituisce ovviamente la base della fedeltà elettorale di partito o, almeno, di «area politica». Per gli elettori che nel voto esprimono soprattutto una esigenza di identificazione, la probabilità di mutamenti è ridotta, e l'abbandono delle precedenti scelte assume un carattere «traumatico», che si può leggere come segno di un generale processo di ri-orientamento politico-esistenziale. Il passaggio diretto ed immediato da una identificazione ad un'altra è un evento che si verifica raramente. Gli elettori che scelgono di non votare più per un partito in cui si erano identificati sperimentano una fase di relativa incertezza, nella quale possono acquistare maggior peso, almeno transitoriamente, le logiche della protesta o quelle del calcolo delle utilità.La logica della utilità si esprime in un «calcolo dei vantaggi» che si può riferire tanto a interessi individuali e particolaristici (voto clientelare), quanto a quelli di gruppo o di categoria, fino ad assumere come riferimento interessi più generali (voto di opinione). Il calcolo dei vantaggi di ogni scelta di voto è funzione delle caratteristiche specifiche e congiunturali delle diverse scadenze elettorali. Ci si può aspettare che quanto più pesa, nella scelta del singolo elettore, la logica della utilità, tanto più sono probabili, almeno in linea di principio, i cambiamenti delle opzioni di voto.Anche la logica della protesta, se non è accompagnata da forte identificazione in un partito vissuto come rappresentante significativo della protesta sociale, fornisce un notevole contributo alla instabilità elettorale: in questo caso è l'atto stesso di abbandono delle precedenti scelte partitiche che diviene il veicolo più importante per l'espressione del risentimento dell'elettore.Si è rivolta l'attenzione a diversi tipi di mutamento nel comportamento elettorale, analizzando in particolare:1)i cambiamenti di voto all'interno del gruppo dei 7-8 partiti tradizionalmente presenti — nel dopoguerra — nelle competizioni elettorali: la mobilità in questo caso può essere interpretata come l'esito di un giudizio razionale sugli effetti dell'opzione elettorale sul quadro politico, o su una serie di politiche specifiche;2)i cambiamenti di voto da uno dei partiti tradizionali alla esplorazione di nuove possibilità di espressione elettorale — nella scelta di votare, ad esempio, per uno dei partiti emersi negli anni settanta ed ottanta, o per qualcuna delle liste che si caratterizzano su specificheissues(pensioni, ecologia, identità regionali, ecc.);3)il cambiamento dal voto al non voto, che può essere letto come diminuzione del livello di identificazione (visto dal lato dell'elettore) o nella capacità di mobilitazione (visto dal lato del partito) di una determinata opzione partitica;4)il ritorno dal non voto (non partecipazione alla votazione o non espressione di voto valido) al voto per una delle liste presenti nella competizione elettorale, che può dipendere dalla accresciuta capacità di suscitare mobilitazione ed identificazione da parte di una delle forze politiche presenti, oppure dalla particolare rilevanza soggettivamente attribuita ad una specifica tornata elettorale.Lo studio empirico delle forme di mobilità elettorale presenta — come è noto — particolari difficoltà, sia perché ciascuna di esse coinvolge quote limitate del corpo elettorale sia, più in generale, per l'ovvio motivo che non sono disponibili registrazioni — a livello individuale — delle scelte di voto e delle loro variazioni fra una elezione e l'altra. A causa di tali difficoltà e per ovviare ai problemi specifici di ciascuna delle tecniche di analisi, nel nostro studio sulla mobilità elettorale 1983-87 abbiamo fatto riferimento a risultati di ricerche realizzate con diversi metodi: analisi di dati raccolti tramitesurvey,analisi di dati elettorali aggregati a vari livelli, stime dei flussi elettorali in alcune città e stime di flussi a livello nazionale basate sui dati rilevati in un insieme di sezioni-campione. E nostra opinione che sia legittimo e necessario utilizzare nella ricerca i diversi metodi a disposizione, con la consapevolezza dei vantaggi e dei problemi metodologici che ciascuno di essi pone: soltanto l'attenta comparazione dei risultati ottenuti da diverse fonti può convalidare o, nel caso, porre seri interrogativi sulle ipotesi sostantive via via formulate. In questa sede il nostro interesse è rivolto ai risultati ottenuti con le diverse metodologie, più che alla discussione delle metodologie stesse, per la quale rimandiamo ad altre sedi.
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Monken, Priscila Mattos. "L’espressione del futuro del presente in lingua portoghese." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, December 21, 2020, 93–105. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/testi/del-futuro-del-presente.

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Abstract:
Data la varietà delle categorie linguistiche, si identifica che l’occupazione del futuro del presente può essere enunciata in modi diversi. Pertanto, questo articolo mirava ad analizzare le forme verbali che esprimono il futuro del presente all’interno della lingua portoghese, verificando l’occorrenza e il comportamento di questo nei cartoni animati. Più tardi, in altri studi, ci occuperemo più specificamente, nella variante dei fumetti capixabas degli autori Milson Henriques e Zappa, sotto il focus della teoria della Variazione, presentata da William Labov. Così, utilizzando la metodologia di revisione bibliografica, analizzeremo le tre varianti che esprimono il futuro secondo concetti affrontati da Dubois (2001), Houaiss (2001), Mateus et al (1986), tra gli altri. Concludiamo che, nei fumetti, c’è l’uso predominante della perifrasi, che denota la fede nell’evento espresso e rivela sentimenti del personaggio. Tuttavia, è necessario continuare i nostri studi al fine di espandere la conoscenza della grammatica tradizionale con particolare attenzione al futuro del presente.
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Borghi, Guido, and Vittorio Dell’Aquila. "Lombardo alpino ˹bréncul, brén(s)ciol, brìnsc(en), brìnscet˺ ‘ginepro’: una geolinguistica d’altri tempi." Géolinguistique 24 (2024). https://doi.org/10.4000/12xmq.

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Il tipo lessicale lombardo alpino ˹bréncul, brén(s)ciol, brìnsc(en), brìnscet˺ &c. ‘ginepro’ (fra Canton Ticino e Ossola) mostra una considerevole variazione diatopica, costituita da 57 geovarianti locali oltre a 30 confronti romanzi alpini e otto slavi. La ricostruzione basata sulla sola regolarità delle Leggi Fonetiche porta, attraverso l’unico sostrato locale indipendentemente fondato (il celtico), a ridurre tale panorama a 36 antecedenti, tutti — con una sola eccezione (e due casi adiafori) — analizzabili come formazioni (derivate o composte) su una medesima radice, √*bʱrĕn‑ ‘sporgere, angolo, spigolo, punta’ (incluse le due forme ampliate √*bʱrĕn‑k‑ e √*bʱrĕn‑g‑). Per contro, una ventina di paromofoni semanticamente in vario grado vicini richiedono di essere ricondotti ad altre quattordici radici, ciò che si configura come un residuo tuttora attingibile della variegata Wortschöpfung preistorica fra la fase indoeuropea regionale e il sostrato leponzio‑gallico immediatamente preromano, secondo quanto risulta dall’applicazione degli stessi protocolli d’uso abituale nel caso delle altre classi e lingue indoeuropee.
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Ricciardi, Walter. "Aspetti evolutivi ed implicazioni etiche della legge 833." Medicina e Morale 57, no. 6 (2008). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2008.265.

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Abstract:
Secondo le conclusioni del Rapporto 2000 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità l’Italia aveva il secondo miglior sistema sanitario al mondo e gli Italiani una delle più elevate aspettative di vita del pianeta, ma dal 2001, in seguito ad una riforma costituzionale, le 19 regioni e le due province autonome hanno acquisito una fortissima autonomia in tema di programmazione, organizzazione e gestione dei servizi sanitari che viene esercitata con grandissima eterogeneità. Queste variazioni regionali riflettono (ed accentuano) le differenze di contesto politico, economico e culturale che caratterizzano le diverse aree del nostro Paese. Un’analisi comparata recente ha evidenziato che 14 delle 21 regioni e province autonome offrono servizi sanitari adeguati ai cittadini in un quadro di compatibilità finanziaria, ma anche che 6 regioni sono in profonda crisi e sull’orlo di una catastrofe finanziaria. Questo lavoro analizza l’evoluzione del sistema sanitario italiano e le sue performance a discutere sulle sfide che lo coinvolgono, in primis quella di contenere i costi e garantire un equo sistema di offerta di servizi a tutti i cittadini. ---------- According to the conclusions of the World Health Organisation’s 2000 report Italy had the second best health system in the world with Italians having one of the highest life expectancy, but since 2001 the 19 Italian Regions and 2 Autonomous Provinces exercise their autonomy very differently, with Northern regions being more successful in establishing effective structures of health care delivery, management and monitoring, compared to the regions in the South. This regional variation in health care reflects (and exacerbates) differences of contextual, i.e. political, economic and cultural factors as well as differences between regional health systems. A recent survey showed that in 14 of the 21 Regions and Autonomous Provinces the system is fairly well performing and well perceived by citizens but also that 6 Regions are on the verge of financial and service breakdown. This article outlines the structure of Italy health system, analyses its performance and discusses the challenges it faces, not least in trying to contain costs and offer equitable care to all citizens.
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MORELLI, Rocco. "Spunti dalla MMT (Modern Monetary Theory), Congetture, Riflessioni e Proposte su Analogie tra Reti Elettriche e Reti Commerciali Internazionali, tra Generatori Elettrici e Generatori di PIL." February 26, 2023. https://doi.org/10.5281/zenodo.7678841.

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Abstract:
<em>Si tratta di appunti che, basandosi su analogie intuitive, sviluppabili&nbsp; sulla base della funzione della produzione di Cobb e Douglas, sono del &nbsp;tutto da provare attraverso una eventuale&nbsp; ricerca di approfondimento su serie storiche di dati concreti delle diverse economie nazionali. Tali ricerche potrebbero anche essere rivolte &nbsp;alla promozione dell&rsquo;ingegneria economica nella macroeconomia, affinch&eacute; essa &nbsp;non sia circoscritta al singolo progetto, alla singola iniziativa o alla singola azienda, ma possa permeare anche le Istituzioni Pubbliche a beneficio di una gestione spesso fatta oggetto di polemiche e critiche. Gli appunti si articolano secondo il presente sviluppo:</em> <em>Premessa - PIL, Produzione Aggregata e Sostenibilit&agrave; - Alcuni assunti della Teoria Monetaria Moderna - Spunti dalla MMT sulla situazione attuale - Elementi di base della MMT - Reti e generatori elettrici : Resistenze e generatori collegati in serie e in parallelo; Reti : leggi di Kirchhoff ; Reti complesse: Teoremi di Th&eacute;venin e Norton - Produzione Aggregata &ndash; Similitudine tra Generatori Elettrici e Generatori di PIL - Approfondimenti sulla funzione di produzione aggregata secondo Cobb e Douglas : Un primo schema per l&rsquo;analisi delle variazioni; Quota Salari in % del PIL &nbsp;- Un&rsquo;ipotesi di Matrice degli Scambi - Alcune Note sulla Possibile Morfologia della Rete di Libero Scambio: Sistemi economici in serie e in parallelo - Effetti di squilibrio intrinseco e inseguimento dell&rsquo;ottimizzazione nel collegamento dei sistemi - Rilievi conclusivi &ndash; Appendice.</em>
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Pilati, Lorenzo, Elena Angela Pasotti, Maurizio Rota, et al. "ABCDEF-ICU-GOAL: uno strumento mnemonico innovativo per l’handover e la presa in carico del paziente critico. Studio di fattibilità." Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza 42, no. 1 (2025). https://doi.org/10.4081/scenario.2025.595.

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Abstract:
Introduzione: una comunicazione inefficace, incluso il passaggio delle consegne infermieristiche, rappresenta la causa più comune di errori prevenibili e i reparti di terapia intensiva sono tra gli ambienti maggiormente a rischio. L'adozione di strumenti standardizzati migliora la qualità delle informazioni e la loro condivisione. L’obiettivo dello studio è quello di verificare se con l’utilizzo dell’acronimo “ABCDEF-ICU-GOAL” le consegne infermieristiche in terapia intensiva risultino più complete, e se venga favorita l’aderenza al bundle ABCDEF. Materiali e metodi: il progetto ha previsto la creazione e l’adozione di un nuovo strumento mnemonico identificato nell’ acronimo “ABCDEF-ICU-GOAL” allo scopo di favorire la valutazione dei pazienti ricoverati in terapia intensiva e l’handover infermieristico secondo un metodo standardizzato, richiamando volutamente il bundle ABCDEF. Con uno studio osservazionale pre-post è stata paragonata la completezza delle consegne infermieristiche prima e dopo l’implementazione dello strumento in un campione di 400 consegne infermieristiche a selezione randomizzata. Risultati: il 100% degli infermieri ha utilizzato da subito l’ABCEF-ICU-GOAL. L’analisi dei dati dimostra una variazione statisticamente significativa (p&lt;0,05) di 23 delle 24 variabili in analisi, tra cui le valutazioni di: dolore +26,5%, scala RASS +50%, scala CAM-ICU + 15,9%, scala SOMS +87%, mobilizzazione +20,7%, alimentazione +46,5%, accessi vascolari +78,7%, weaning respiratorio -9,9%, weaning dai sedativi -30,9%. È inoltre aumentata del 95% l’applicazione del bundle ABCDEF. Discussione: la totale adesione all’acronimo potrebbe rifletterne la facilità mnemonica, la semplicità e la completezza. Con l’analisi dei dati sono stati rilevati significativi miglioramenti (p&lt;0,05) anche per quelle variabili che, sebbene rappresentino pratiche già agite, con l’utilizzo dell’acronimo sono state maggiormente documentate e tracciate. Conclusioni: l’utilizzo dell’acronimo ABCDEF-ICU-GOAL ha migliorato la documentazione della valutazione dei pazienti in terapia intensiva facilitando la scrittura di consegne infermieristiche più complete, ed ha favorito l’aderenza al bundle ABCDEF.
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Corrado, Macauda, Infusino Erminia, Montagnoli Angelo, and Dionisio Claudio. "Localizzazione e monitoraggio del target durante la radioterapia stereotassica intracranica: confronto fra tecnologia Varian "Portal Vision™" con telecamera IR "exactrac®" e "Brainlab 6d exactrac®/Novalis Tx System integrato con Brainlab's Robotics Couch (Localization and monitoring of the target during stereotactic radiotherapy: comparation between varian portal vision™ technology with IR camera exactrac® and Brainlab 6d exactrac®/Novalis Tx System integrated with Brainlab's Robotics Couch)." November 27, 2018. https://doi.org/10.13135/2532-7925/2940.

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<strong>Journal of Biomedical Practitioners - JBP</strong> <strong>English Abstract</strong> Generally, treatment for patients of secondary brain lesions involves surgery. When this is not possible, stereotactic radiotherapy confirmed its standing as the elective treatment choice. Intra/inter-fraction movements and set up errors, have always been a problem for radiation therapy. To take into account organ motions and to be sure the dose coverage of planning target volume, currently Image-guided radiation therapy (IGRT) has been employed. The use of imaging during radiation therapy improves the precision and accuracy of treatment delivery during the course of each session, especially when dose escalation studies are planned during the treatment. Purpose The study aims to describe two different systems concerning patient positioning and intra-fraction motion of intracranial lesions in stereotactic treatments in use at our institution. We show the evolution of the two instruments used, Varian Portal Vision&trade; with IR camera ExacTrac&reg; and BrainLAB 6D ExacTrac&reg; / Novalis Tx System integrated with BrainLAB&#39;s robotics 6D couch, as they constitute a particularly significant factor effectiveness in radiation therapy treatment. The study demonstrated some limitations of the Varian Portal Vision&trade; in comparison with IR camera ExacTrac&reg;. We drafted a protocol that has been and still is in use in our institution for the marker position during simulation phase using anatomical landmarks easily identifiable in all patients. Furthermore, we have verified that the position of the patient can be corrected by adjusting the actual marker position to the planned marker position thanks to infrared camera systems in the linear accelerator room. Lastly we evaluated the validity of the online verification system. Materials and methods We used a CT simulator Siemens SOMATOM&reg; Emotion&reg; in radiotherapy treatment planning, Varian Linear Accelerator equipped with a 2D-EPID system and ExacTrac&reg; positioning system by BrainLAB. Standardization process of the reflecting spheres positioning, as per protocol, was based on thermoplastic mask, markers supplied by BrainLAB, and infrared camera system in the linear accelerator room. Process validation was realized as the collection and evaluation of data related to intrafraction setup variability recorded for all patient on a daily basis. At the end of each treatment four portal images were acquired with gantry angle 0&deg; and couch rotation 45&deg;, 90&deg;, 270&deg;, 315&deg; to verify the accuracy of the BrainLAB system. The four portal images were matching with the corresponding DRR obtained from a reconstructed planning CT projection images. The displacements obtained by the BrainLAB system were estimated as significant (&gt; 1mm) and compared with the displacements obtained by 2D-EPID images (assumed as Gold Standard). Results In the first phase of research, the correlation between treatment beams and standardized markers arrangement was showed in a scatter plot for each patient. The results showed that 94 beams out of 107 examined (approximately 88%) were visible. In particular, for 2 out of 10 patients were estimated a correctly displayed position of the treatment beams. In the remaining 2 patients we have seen a greater difficulty in the signal detection. In one case the localization of the brain tumor was too deep, for which the Gantry overlapped with the infrared camera. In the other case a loss of signal from IR camera occurred due to usury of the reflecting surface of X-ray markers. To validate the BrainLAB device as online verification system, a total of 168 images for 13 patients were acquired and subsequently matched with with the DRRs. The logging and statistics of the data collected are summarized below: sensibility 50%, specificity 89%, positive predictive value of 52%, negative predictive value 88% and accuracy (65%). Conclusions After verifying quantitative systems reliability parameters, we reached the conclusion that both systems have a high potential for reproducibility and this has allowed us to create a standard for the arrangement of reflective markers. Data from our study show that BrainLAB system was unreliable in respect to the online verification, obtaining a low sensitivity (50%) and a positive predictive value of 52, indicating that in approximately half the displacements requested by BrainLAB system, it presented a potential source of errors. Both systems are valid for patient localization in the treatment of intracranial lesions stereotactic radiation therapy. We also highlighted that technology developments from the first system to the second, newer, system allowed us to monitor and solve some limits of the old system. Nonetheless, the Varian Portal Vision&trade; and IR camera ExacTrac&reg; represents a very useful instrument, being a cheaper and less complex system for stereotactic radiotherapy. <strong>Italian Abstract</strong> I pazienti con diagnosi di lesioni cerebrali secondarie vengono generalmente trattati con chirurgia tradizionale. Quando questa non &egrave; possibile, il trattamento di elezione &egrave; la radioterapia stereotassica. Le variazioni giornaliere della localizzazione del target, legate al movimento del paziente e agli errori di set up, rappresentano da sempre una problematica per il corretto trattamento radioterapico. Gli errori indotti dalla mobilit&agrave; dei volumi possono essere ridotti con tecniche IGRT (Image-guided radiation therapy), che consentono una visualizzazione giornaliera del volume bersaglio e una adeguata copertura del target. I sistemi IGRT consentono un pi&ugrave; accurato posizionamento del paziente nelle singole frazioni, permettendo di erogare dosi elevate al volume bersaglio tumorale. Obiettivo dello studio Scopo del nostro studio &egrave; quello di descrivere e confrontare due sistemi di monitoraggio e localizzazione del target, in uso nella nostra struttura, l&rsquo;Universit&agrave; Campus Bio-Medico di Roma (UCBM), per il trattamento delle lesioni intracraniche con radioterapia stereotassica. Altro scopo dello studio &egrave; quello di evidenziare come le differenze tecnologiche tra le due strumentazioni utilizzate, Varian Portal Vision&trade; con telecamera IR ExacTrac&reg; della BrainLAB e BrainLAB 6D ExacTrac&reg;/Novalis Tx System integrato con BrainLAB&rsquo;s robotics 6D couch, costituiscano un fattore qualificante per l&rsquo;efficacia del trattamento radioterapico. Lo studio ci ha permesso di sviluppare un protocollo per il posizionamento dei marker sulla maschera termoplastica, utilizzando reperi anatomici facilmente individuabili in tutti i pazienti. Inoltre abbiamo verificato che il segnale ottenuto posizionando i marker secondo la disposizione indicata nel protocollo, fosse sempre rilevabile dal sistema di telecamere ad infrarossi presente nel bunker di terapia. Successivamente abbiamo valutato se il sistema con telecamera IR ExacTrac&reg; &egrave; un valido sistema di verifica on-line. Materiali e metodi Le apparecchiature utilizzate sono una TC Siemens SOMATOM&reg; Emotion&reg; per la prima simulazione, procedura messa in atto per la preparazione del trattamento radioterapico, durante la quale vengono scelti il mezzo di immobilizzazione, il posizionamento del paziente e acquisite le immagini su cui verr&agrave; impostato il piano di terapia. Un Acceleratore Lineare Clinac&reg; iX della Varian dotato di un sistema 2D-EPID ed un sistema di posizionamento con telecamera IR ExacTrac&reg; della BrainLAB. Per la standardizzazione del posizionamento delle sfere riflettenti, abbiamo utilizzato una maschera termoplastica, modello corto Uni-frame&reg; HO della Civco, i marker forniti dalla BrainLAB ed un sistema di telecamere ad infrarossi presente nel bunker di terapia. Prima di ogni trattamento, abbiamo controllato la visibilit&agrave; dei fasci di terapia per ogni singolo paziente, riportando e analizzando i dati tramite un&rsquo;analisi dei grafici ottenuti. Per la verifica dell&rsquo;accuratezza del sistema con telecamera IR ExacTrac&reg; come sistema di verifica on-line, al termine di ogni trattamento, sui pazienti sono state eseguite quattro verifiche portali con il Gantry a 0&deg; ma con il lettino di terapia ruotato secondo quattro angolazioni diverse (45&deg;, 90&deg;, 270&deg;, 315&deg;). Le quattro immagini portali ottenute, sono state sovrapposte tramite tecnica di matching, in fase di post processing, con le DRR ottenute dalla TC di simulazione. Sono stati quindi confrontati i dati di potenziali spostamenti ottenuti dal sistema e stimati come significativi (&gt;1mm), e questi confrontati con gli spostamenti ottenuti secondo lo stesso set-up con le immagini 2D-EPID (assunto come Gold Standard). Il Protocollo sviluppato per il monitoraggio e la localizzazione del target nei trattamenti stereotassici intracranici, &egrave; stato applicato a 10 pazienti di cui 5 di sesso maschile e cinque di sesso femminile, di et&agrave; compresa tra i 45 e i 60 anni, tutti affetti da singole lesioni secondarie intracraniche. Risultati Nella prima fase dello studio, per ciascun paziente &egrave; stato valutato, tramite un diagramma a dispersione, la percentuale di fasci di terapia visibili, con una la disposizione dei marker come da protocollo i risultati hanno mostrato che 94/107 (88%) dei fasci analizzati erano ben visibili, in particolare 8/10 pazienti presentavano una corretta visualizzazione degli archi. Nei restanti 2 pazienti abbiamo osservato una difficolt&agrave; nella rilevazione del segnale: nel primo caso (paziente n&deg; 1) la localizzazione della lesione era troppo profonda, quindi il Gantry si sovrapponeva al segnale raccolto dalla telecamera ad infrarossi; nel secondo caso (paziente n&deg; 10) si &egrave; verificata una perdita di segnale per usura della superficie esterna dei marker. Per la verifica della validit&agrave; della telecamera IR ExacTrac&reg; come sistema di verifica on-line, abbiamo effettuato un totale di 168 immagini EPI su 10 pazienti, con successiva verifica di matching con le DRR. Abbiamo registrato i seguenti parametri di predizione: Sensibilit&agrave; 50%, Specificit&agrave; 89%, Valore Predittivo Positivo 52%, Valore Predittivo Negativo 88%, Accuratezza (65%). Conclusioni Dopo le verifiche effettuate, siamo giunti alla conclusione che l&rsquo;elevata stabilit&agrave; del segnale dei marker rilevato dalla telecamera ad infrarossi presente nel bunker, emersa dallo studio ha reso possibile la creazione di un protocollo operativo standard per la disposizione dei marker riflettenti. I dati emersi dallo studio successivo hanno invece evidenziato la poca affidabilit&agrave; del sistema con telecamera IR ExacTrac&reg; come sistema di verifica on-line, ottenendo una bassa Sensibilit&agrave; (50%) ed un Valore Predittivo Positivo pari al 52%; ci&ograve; indica che in caso di spostamento richiesto da questo sistema, nella met&agrave; dei casi esso &egrave; fonte di errore. In conclusione possiamo affermare che entrambi i sistemi di monitoraggio e localizzazione del target descritti in questo studio, Varian Portal Vision&trade; con telecamera IR ExacTrac&reg; e BrainLAB 6d Exactrac/Novalis Tx System integrato con BrainLAB&rsquo;s robotics 6D couch, sono validi per la localizzazione del paziente nel trattamento delle lesioni intracraniche con radioterapia stereotassica; si evidenzia anche come l&rsquo;evoluzione tecnologica del secondo sistema ha permesso di eliminare le limitazioni presenti nel primo. Nonostante ci&ograve; il Varian Portal Vision&trade; e telecamera IR ExacTrac&reg; rimane comunque un sistema valido e utilizzabile e meno complesso nel trattamento di radioterapia stereotassica intracranica. <strong>Download free Full text&nbsp;</strong>https://www.ojs.unito.it/index.php/jbp/article/view/2940/2719
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