Academic literature on the topic 'Volgarizzamenti'

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Journal articles on the topic "Volgarizzamenti"

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Tommasi, Alessia. "Il volo di Alessandro Magno nel Medioevo romanzo: fra testi e immagini." Revista de Filología Románica 39 (November 3, 2022): 29–43. http://dx.doi.org/10.5209/rfrm.81629.

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Abstract:
Questo contributo prende spunto dal celebre volume di Chiara Frugoni, Historia Alexandri Magni elevati per griphos ad aerem. Origine, iconografia e fortuna di un tema (Roma, Istituto Storico per il Medioevo Italiano, 1973), e vuole presentare un approfondimento per quanto riguarda l’ambito dei volgarizzamenti italiani del Romanzo di Alessandro, che pare non aver riscosso finora grande attenzione da parte degli studiosi. In questo saggio si propone dunque uno studio delle caratteristiche della scena del volo nei volgarizzamenti italiani della seconda redazione della Historia de preliis Alexandri Magni, passando attraverso lo studio delle tradizioni illustrative dei manoscritti miniati (prevalentemente di ambito francese). Particolarmente innovativo è l’allargamento del campo di indagine alle possibili relazioni tra i manoscritti figurati e la presenza nei volgarizzamenti di dettagli assenti nella versione latina di partenza (forse per il tramite di un modello latino che già conteneva in sé una o più variabili).
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Ricotta, Veronica, and Giulio Vaccaro. "Rivolgarizzare e ritradurre. Parole, idee, traduzioni." Annales Universitatis Paedagogicae Cracoviensis | Studia de Cultura 9, no. 3 (July 4, 2018): 133–43. http://dx.doi.org/10.24917/20837275.9.3.13.

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Abstract:
Partendo dai risultati del progetto DiVo – Dizionario dei Volgarizzamenti, si analizza e discute uno tra gli aspetti emersi con maggiore forza negli studi di questi ultimi anni, quello delle “traduzioni molteplici”. Si propone in particolare una dettagliata, circostanziata e precisa valutazione del dato linguistico, con particolare riguardo alla tradizione e alle traduzioni dell’Eneide, anche in rapporto con il testo della Commedia dantesca.“Rivolgarizzare” i “ritradurre”. Słowa, idee, tłumaczeniaWychodząc od rezultatów projektu DiVo – Dizionario dei Volgarizzamenti, autorki omawiają zagadnienie wielokrotnych tłumaczeń. W artykule zostaje przedstawiona szczegółowa i dokładna ocena danych leksykalnych, ze szczególnym uwzględnieniem tłumaczeń Eneidy i ich odniesień do Boskiej Komedii Dantego.
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Bragato, Stefano. "Volgarizzamenti in prosa by Giacomo Leopardi." MLN 129, no. 1 (2014): 192–94. http://dx.doi.org/10.1353/mln.2014.0011.

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Concina, Chiara. "Primi sondaggi sul testimone J del volgarizzamento catalano della Consolatio Philosophiae." SCRIPTA. Revista Internacional de Literatura i Cultura Medieval i Moderna 5, no. 5 (June 12, 2015): 182. http://dx.doi.org/10.7203/scripta.5.6390.

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Abstract:
Abstract: La vicenda testuale del volgarizzamento catalano del De consolatione philosophiae di Boezio si caratterizza per la problematicità dei suoi aspetti redazionali e per la complessità della sua tradizione manoscritta. Il perduto testo originale di questa traduzione, realizzata dal frate domenicano Pere Saplana in un periodo compreso tra il 1358 e il 1362, si è infatti conservato in due redazioni differenti. La prima (?), anonima, è tramandata da un testimone completo in castigliano e da un frammento catalano. La seconda (?), tràdita da un numero elevato di testimoni, è invece il risultato di un lavoro di revisione operato sul testo di Saplana dal domenicano Antoni Ginebreda (1390 c.). In tempi recenti uno dei due codici del Boeci conservati presso l’Arxiu Comarcal de la Segarra di Cervera (sigla J) è stato indicato come possibile latore di una redazione prossima ad ?, considerata in molti punti quella più conservativa rispetto all’originale di Saplana. Il contributo offre un’indagine preliminare riguardante la struttura e i contenuti del testo tràdito dal codice J ponendolo in relazione con quanto tramandato da ? e ?. Parole-chiave: Boezio; volgarizzamenti medievali; volgarizzamenti catalani; Pere Saplana; Antoni Ginebreda Abstract: The history of Boethius’s De consolatione philosophiae Catalan translation is particularly complex for what concerns its manuscript tradition as well as for the textual differences that can be found in the exstant versions of it. The lost original version of this vernacular translation, written around the years 1358-1362 by the Dominican friar Pere Saplana, is preserved in two different versions. The first one (?) is anonymous, and has survived in its complete form in a Castilian translation and in a Catalan fragment. The second (?) is transmitted by a large number of witnesses and is the result of a revision of Saplana’s text made around 1390 by the Dominican Antoni Ginebreda. One of the two manuscripts containing this translation preserved in the Arxiu Comarcal de la Segarra of Cervera (designed as J) was recently mentioned as the possible bearer of a version very similar to ?, considered the closest to Saplana’s original text. The paper offers a first analysis of the structure and the readings of the text of J, comparing them to the versions transmitted by ? and ?. Keywords: Boethius; Medieval Translations; Catalan Translations; Pere Saplana; Antoni Ginebreda
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Fantazzi, Charles. "Medieval volgarizzamenti of the De consolatione philosophiae." International Journal of the Classical Tradition 17, no. 2 (May 20, 2010): 257–63. http://dx.doi.org/10.1007/s12138-010-0187-2.

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Divizia, Paolo. "Il marchese di Santillana e i volgarizzamenti italiani di Cicerone." Revista de Poética Medieval 32 (December 1, 2018): 91–106. http://dx.doi.org/10.37536/rpm.2018.32.0.65850.

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Abstract:
El presente trabajo es un estudio del manuscrito Res. 236 de la Biblioteca Nacional de España, que contiene una serie de traducciones al florentino de Cicerón (De officiis, Paradoxa y De senectute) encargadas por el Marqués de Santillana, además de una traducción del De amicitia del siglo XIV. A partir de los datos aportados por este manuscrito y por otras fuentes, además del papel desempeñado por el Marqués en el encargo de traducciones al florentino, se investiga: (a) su circulación limitada, (b) la actividad del taller del librero Vespasiano da Bisticci y (c) el hecho de que este último tuviera un grupo de traductores a disposición para satisfacer las solicitudes de su clientela más adinerada.
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Ramello, Laura. "Per un'edizione della versione 'Johannes' dell'Historia Karoli Magni et Rotholandi." Revista de Literatura Medieval 31 (December 31, 2019): 217–33. http://dx.doi.org/10.37536/rlm.2019.31.0.63198.

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Abstract:
La tradizione testuale della Cronaca dello Pseudo Turpino in area galloromanza rivela una complessità solo in parte chiarita dagli studi esistenti. La traditio dei volgarizzamenti appare tratteggiata nelle grandi linee ma risulta ancora imperfetta su scala minore, con filiazioni e contaminazioni solo parzialmente definite; anche la recensio presenta vari problemi, sia riguardo alla sua completezza che, soprattutto, dal punto di vista delle ricostruzioni stemmatiche. La disamina di queste problematiche costituisce la fase preparatoria dello studio della versione ‘Johannes’, di cui a tutt’oggi manca l’edizione critica, obiettivo finale dell’indagine.
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Ventura, Iolanda. "Sulla trasmissione vernacolare dello «Schriftencorpus» attribuito allo Ps.-Mesue: per una ricognizione delle traduzioni tra XIII e XVI secolo." Carte Romanze. Rivista di Filologia e Linguistica Romanze dalle Origini al Rinascimento 9, no. 2 (December 30, 2021): 183–265. http://dx.doi.org/10.54103/2282-7447/15674.

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Abstract:
Il saggio esamina la diffusione del corpus di scritti attribuiti allo Ps.-Mesue (Canones universales, De consolatione simplicium medicinarum, Antidotarium sive Grabadin, Practica sive Grabadin) nelle principali aree linguistiche europee, ed è diviso in due parti. Esso presenta, nella prima parte, una panoramica delle traduzioni (ebraico, tedesco, inglese, francese, spagnolo) medioevali e rinascimentali sinora reperite ed analizza le modalità di ricezione non latina dello Schriftencorpus. In una seconda parte, vengono invece analizzate i quattro volgarizzamenti italiani prodotti tra il XIV ed il XV secolo in area toscana e veneta.
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Ramello, Laura. "Per un'edizione della versione 'Johannes' dell'Historia Karoli Magni et Rotholandi." Revista de Literatura Medieval 31 (December 31, 2019): 217–33. http://dx.doi.org/10.37536/rpm.2019.31.0.63198.

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Abstract:
La tradizione testuale della Cronaca dello Pseudo Turpino in area galloromanza rivela una complessità solo in parte chiarita dagli studi esistenti. La traditio dei volgarizzamenti appare tratteggiata nelle grandi linee ma risulta ancora imperfetta su scala minore, con filiazioni e contaminazioni solo parzialmente definite; anche la recensio presenta vari problemi, sia riguardo alla sua completezza che, soprattutto, dal punto di vista delle ricostruzioni stemmatiche. La disamina di queste problematiche costituisce la fase preparatoria dello studio della versione ‘Johannes’, di cui a tutt’oggi manca l’edizione critica, obiettivo finale dell’indagine.
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Pertile, Lino. "I primi volgarizzamenti italiani delle "Nozze di Mercurio e Filologia".Gabriella Moretti." Speculum 74, no. 4 (October 1999): 1093–94. http://dx.doi.org/10.2307/2887017.

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Dissertations / Theses on the topic "Volgarizzamenti"

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Nieri, Valentina. "La tradizione dei volgarizzamenti toscani dell'Opus agricolturae di Palladio. Saggio di edizione del volgarizzamento III." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2018. http://hdl.handle.net/11384/86106.

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2

Favaretto, Matteo <1978&gt. "I più antichi volgarizzamenti in versi di Terenzio." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2007. http://hdl.handle.net/10579/518.

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Rossetto, Laura. "Lo "Pseudolo" e lo "Stico" di Plauto: volgarizzamenti rinascimentali." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 1994. http://hdl.handle.net/10579/97.

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Albesano, Silvia. "Consolatio philosophiae volgare volgarizzamenti e tradizioni discorsive nel trecento italiano." Heidelberg Winter, 2005. http://deposit.ddb.de/cgi-bin/dokserv?id=2765853&prov=M&dok_var=1&dok_ext=htm.

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FICHERA, ALDO. "L'edizione di due trattati di mascalcia in volgare siciliano del ms. 2934 della Biblioteca Riccardiana di Firenze." Doctoral thesis, Università degli studi di Catania, 2015. http://hdl.handle.net/20.500.11769/490843.

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Abstract:
Il lavoro dal titolo L'edizione dei due trattati di mascalcia in volgare siciliano del codice 2934 della Biblioteca Riccardiana di Firenze (XV secolo) si configura, da un punto di vista generale, come un contributo alla ricostruzione di un segmento di storia della medicina veterinaria; nella prospettiva degli studi sul volgare siciliano, consente l’accesso a una tipologia di testi che, dopo i contributi di De Gregorio (1904), De Gregorio (1905), e le tesi di laurea di La Rosa (2000) e Di Costa (2001), è stata di fatto negletta. La tesi si articola in due parti: nella prima parte introduttiva il candidato, dopo aver accennato ai preliminari informativi sulle due mascalcie editate, fornisce una breve panoramica sui testi pratico scientifici in volgare siciliano, documentando gli ambiti di produzione e fruizione, e analizzando il ruolo di notevole importanza che ricoprono i trattati di mascalcia all’interno di questa tipologia di testi, come testimonia anche la loro presenza in biblioteche private. In funzione dell’edizione dei due trattati del ms. Riccardiano, l’approccio esperito è stato quello di evidenziare i loro rapporti con la tradizione latina (e, indirettamente, anche greca) e con altri trattati di mascalcia in volgare siciliano, presi in considerazione per la prima volta. L’aggiornamento della bibliografia e un'indagine accurata sui modelli ha evidenziato la natura singolare e composita del primo trattato, frutto di una contaminatio tra fonti eterogenee, quali Giordano Ruffo, la traduzione di Bartolomeo da Messina del De curatione equorum ad Bassum di Ierocle, con una distribuzione all’interno del testo corrispondente a tre nuclei o blocchi: iniziale (Ruffo), centrale (Bartolomeo da Messina), finale (Ruffo). Il confronto sistematico tra il secondo trattato e il testo di Ruffo ha confermato che siamo di fronte a un volgarizzamento dell’opera del nobile calabrese della corte federiciana. A conclusione di questa prima parte introduttiva si sono esaminati i modi della traduzione dell’anonimo volgarizzatore e i caratteri linguistici dei due trattati di mascalcia. Sulla scorta di questa indagine possiamo affermare che non si tratta certamente di una traduzione passiva, che si limita a ricodificare il testo originario nella lingua d’arrivo. La seconda parte della tesi è dedicata all’edizione dei testi. Il testo critico è corredato da un apparato suddiviso in due fasce. Le edizioni dei due volgarizzamenti sono seguite da Note ai testi con notizie sul codice, la sua descrizione codicologica, gli studi sullo stesso, la qualità della copia, la consapevolezza culturale del volgarizzatore/copista e la presentazione dei criteri editoriali adottati.
The work from the title L'edizione dei due trattati di mascalcia in volgare siciliano del codice 2934 of the Riccardiana Library of Florence (century XV) sets up himself, under a point of general view, as a contribution to the rebuilding of a segment of history of the veterinary medicine; in the perspective of the studies on the Sicilian vernacular allows the access to a text typology that after the contributions of De Gregorio (1904), De Gregorio (1905) and the degree thesis of La Rosa (2000) and of Di Costa (2001), has been of fact neglected. The thesis is divided in two parts: in the first introductory part, after outlining the informative preliminaries on two veterinary treatises relating to horses, provides a short survey on the texts practise scientific in Sicilian vernacular documenting the ambits of production and fruition, and analysing the role of remarkable importance which cover the treaties of mascalcia inside this text typology, how testifies their presence into the private libraries too. Depending on the edition of the two treatises of the Riccardiano manuscript, the approach carried out has been to highlight their relationships with the Latin tradition (and, indirectly, also Greek ) and with other treatises of mascalcia in Sicilian vulgar, taken into consideration for the first time. The bibliography updating and a careful investigation on the models has highlighted the singular and composite nature of the first treatise of a contaminatio between heterogeneous sources, as those of Jordan Ruffo, the translation of Bartholomew from Messina of the De curatione equorum ad Bassum by Ierocle , with a distribution inside the corresponding text to three cores or blocks: initial (Ruffo), plant (Bartholomew from Messina), conclusion (Ruffo). The systematic comparison between the second treatise and the Ruffo text has confirmed that we are in front of a vernacularization of Calabrian nobleman s work at Frederic s court. To conclusion of this first introductory part the ways of the translation of the anonymous translator into the vernacular and the linguistic characters of the two mascalcia treatises have been examined. On the escort of this investigation we can affirm that it is not certainly a passive translation, which is limited to recodify the original text in the arrival tongue. The second thesis part is dedicated to the text edition. The critical text is equipped by a device divided into two strips. The editions of two vernaculatizations are followed by notes to the texts with news on the code his codicological description, the studies on the same one, the copy quality, the cultural consciousness of the translator/copyist and the presentation of the adopted publishing criterions.
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LUTI, MATTEO. "Il volgarizzamento dei Trattati morali di Albertano da Brescia, secondo Andrea da Grosseto. Studio della tradizione e saggio di edizione critica." Doctoral thesis, Università di Siena, 2018. http://hdl.handle.net/11365/1059455.

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Abstract:
Lo studio ha come oggetto il volgarizzamento di Andrea da Grosseto (1268) dei Trattati morali di Albertano da Brescia, di cui viene offerto un saggio di edizione critica. La prima parte della tesi, dedicata alla ricezione dell’opera di Albertano, inserisce la traduzione di Andrea nel più ampio contesto della circolazione italiana dei Trattati. Si descrivono i volgarizzamenti realizzati nella Penisola tra i secoli xiii e xv, aggiornando le ricerche sulla tradizione manoscritta dei testi e sulle diverse aree di provenienza e diffusione. Ci si concentra in particolare sui codici che tramandano il volgarizzamento di Andrea da Grosseto: Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Conv. soppr. F.4.776 (fine xiii secolo), il più antico testimone completo; Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Gad. Rel. 143 (fine xiii o inizio xiv s.) e il meno noto Genève, Bibliothèque de Genève, Comites Latentes 112 (sec. xiv, seconda metà). Ampio spazio è dedicato alla descrizione dei manoscritti e alla loro analisi linguistica. Lo studio introduttivo si conclude con un capitolo che ricostruisce i rapporti testuali tra i testimoni, per procedere all’edizione del volgarizzamento. La seconda sezione della tesi è occupata dalla proposta di edizione critica dei Trattati. Nelle note di commento che seguono il testo si è dato risalto al confronto tra la traduzione di Andrea e il testo latino, con frequenti rimandi ai coevi volgarizzamenti italiani.
The object of this is the vulgarization of Andrea da Grosseto (1268) of the Moral treaties of Albertano da Brescia, of which a critical edition essay is offered. The first part of the thesis, dedicated to the reception of the work of Albertano, inserts the translation of Andrea into the context of the Italian circulation of the Treaties. The vulgarisations made in the Peninsula between the thirteenth and fifteenth centuries are described, updating the research on the manuscript tradition of the texts and on the different areas of origin and diffusion. We focus in particular on the manuscripts that pass on the vulgarization of Andrea da Grosseto: Florence, Biblioteca Nazionale Centrale, Conv. Soppr. F.4.776 (end of the 13th century), the oldest complete witness; Florence, Laurentian Library, Gad. Rel. 143 (end of XIII or beginning of 14th century) And the less known Genève, Bibliothèque de Genève, Comites Latentes 112 (14th century, second half). Ample space is dedicated to the description of the manuscripts and their linguistic analysis. The introductory study concludes with a chapter that reconstructs the textual relationship between the witnesses, to proceed with the edition of the vulgarization. The second section of the thesis is occupied by the proposal for a critical edition of the Treaties. The commentary notes following the text offer a comparison between Andrea's translation and the Latin text, with frequent references to contemporary Italian vulgarisations.
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Colombo, Michele. "I volgarizzamenti toscani della «Formula vitae honestae» di Martino di Braga: edizione critica e commento." Doctoral thesis, Università di Siena, 2022. http://hdl.handle.net/11365/1211694.

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Abstract:
Composta da Martino di Braga alla fine del sec. VI, la "Formula vitae honestae" è un breve trattato sulle quattro virtù cardinali (prudentia, magnanimitas, continentia e iustitia), che godette di ampia fortuna lungo tutto il Medioevo, soprattutto a partire dal sec. XII quando venne inclusa tra le opere morali di Seneca. Di un tale successo sono prova da un lato la ricca tradizione manoscritta (che conta circa settecento manoscritti latini), dall’altro le versioni volgari procedenti da più aree linguistiche d’Europa. In Toscana, regione che più di altre conobbe con intensità e fervore il fenomeno dei volgarizzamenti, il trattato è stato tradotto undici volte tra la seconda metà del Duecento e il primo Quattrocento, per un totale di più di sessanta testimoni manoscritti. Si tratta di traduzioni perlopiù inedite o disponibili in pubblicazioni ormai datate, inaffidabili dal punto di vista testuale. Con questo lavoro abbiamo voluto colmare questa lacuna. Dopo aver sondato la tradizione manoscritta, abbiamo offerto l’edizione critica degli undici volgarizzamenti. Nel primo capitolo viene presentato per sommi capi il testo latino, cercando di mettere in luce le ragioni di un tale successo e dell’attribuzione a Seneca. Successivamente si passano in rassegna le traduzioni della "Formula vitae honestae" redatte fuori Toscana. Nel terzo e nei seguenti capitoli, dopo aver presentato le caratteristiche del nostro corpus, si forniscono le edizioni critiche di ciascuna versione, procedendo in ordine cronologico. Per ciascun testo si propone un inquadramento all’interno dell’ambiente di produzione e di circolazione, per poi procedere con la descrizione dei testimoni e con la presentazione dei risultati della collazione. La brevità del trattato ha talvolta costretto ad abbandonare la possibilità di allestire l’edizione critica per via stemmatica: in questi casi vengono di volta in volta presentati i criteri adottati nella constitutio textus. Per ogni testo si fornisce l’analisi linguistica del manoscritto di base e, ove possibile, si tenta di individuare la forma dell’ipotesto latino, sulla base delle varianti registrate nelle edizioni critiche della "Formula" e dell’analisi autoptica di alcuni codici latini. Le note di commento ai testi, collocate in chiusura delle singole edizioni, hanno il duplice scopo di giustificare alcune scelte editoriali e di fornire un’interpretazione dei passi stilisticamente e linguisticamente più rilevanti.
The "Formula vitae honestae" is a short treatise about the four cardinal virtues (prudentia, magnanimitas, continentia and iustitia) composed by Martin of Braga at the end of the 6th century. This work met an incredible success during the whole Middle Ages, particularly from the 12th century, when it began to be copied as a moral work of Seneca. Evidence of such a success is the abundant manuscript tradition (we know about 700 Latin manuscripts) and the production of vernacular translations in different linguistic areas of Europe. In Tuscany, where the translation activity was particularly strenuous in the Middle Ages, the treatise was translated eleven times between the second half of the 13th and the beginning of the 15th century, for a total amount of more than 60 manuscripts. Most of these vernacular versions are unpublished and the published ones are unreliable. The present study aims to provide the edition of the Tuscan translations of the Formula vitae honestae, after having examined the whole manuscript tradition. The first chapter is devoted to the Latin text, in particularly to the reasons for such a success and for the attribution to Seneca. Then we offer an account of the translations of the "Formula vitae honestae" executed outside Tuscany. The third and following chapters, after having shown the characteristics of our corpus, are devoted to the critical editions of the texts, following the chronological order. Each edition is introduced by an account of the cultural environment in which the treatise has been translated and circulated. Then we deal with the manuscript tradition, firstly providing a paleographical description of the codices, then presenting the results of the collatio of the manuscripts. Due to the conciseness of the "Formula vitae honestae", sometimes it has not been possible to provide a critical edition through the stemmatic approach: for each of these cases, we explain the criteria followed for the constitution textus. We present then a linguistic analysis of the manuscripts used as the linguistic base for the critical editions and, where it has been possible, we try to outline the form of the Latin hypotext, based on the critical apparatus of the recent editions and the examination of some Latin codices. The notes, placed at the end of the editions, have a double aim: on the one hand they provide the reason behind some editorial choices, on the other hand they presented an interpretation of the loci which are particularly interesting from a linguistic or stylistic point of view.
Compuesta por Martín de Braga al final del siglo VI, la "Formula vitae honestae" es un breve tratado sobre las cuatro virtudes cardinales (prudentia, magnanimitas, continentia y iustitia), que conoció un increíble éxito durante toda la Edad Media, especialmente a partir del siglo XII, cuando empezó a ser copiada y leída como obra moral de Séneca. Su tan gran fortuna queda probada por una rica tradición manuscrita (alrededor de 700 testimonios manuscritos) y por las traducciones realizadas en diferentes áreas lingüísticas de Europa. En Toscana, que fue una región particularmente precoz y animada en la actividad de la traducción, el tratado ha sido puesto en volgare once veces entre la segunda mitad del siglo XIII y los primeros años del XV, en un total de más de 60 testimonios manuscritos. En su mayoría se trata de traducciones inéditas o disponibles en ediciones obsoletas, poco fiables desde el punto de vista textual. Este trabajo quiere llenar este vacío. Después de haber sondeado la tradición manuscrita, ofrecemos la edición crítica de las onces traducciones. En el primero capítulo hemos presentado someramente el tratado latino, intentando de aclarar las razones de su gran éxito y de la atribución a Séneca. En segundo lugar hemos pasado revista a las traducciones de la "Formula vitae honestae" fuera de la Toscana. En el capítulo tercero y siguientes, después de haber presentado las características de nuestro corpus, ofrecemos las ediciones críticas, procediendo en orden cronológico. Para cada versión proponemos un encuadre en el ambiente de producción y circulación, y después presentamos la descripción de los testimonios manuscritos y los resultados de la collatio. La brevedad de este tratado a veces no permite seguir el método estemático: en esos casos hemos expuestos en cada caso los criterios adoptados en la constitutio textus. Para cada traducción de la "Formula vitae honestae" ofrecemos una descripción lingüística del manuscrito base y, cuando es posible, intentamos de trazar los rasgos del hipotexto latino, a través de la confrontación con las variantes registradas en el aparato crítico de las ediciones de la "Formula" y del examen de otros códices latinos. Las notas al texto, puestas al final de cada edición, tienen una doble finalidad: por un lado, la de legitimar unas elecciones editoriales, por el otro, la de ofrecer una interpretación de los pasajes particularmente relevantes desde un punto de vista lingüístico y estilístico.
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CICCHELLA, ATTILIO. "Domenico Cavalca "Volgarizzamento degli Atti degli Apostoli". Edizione critica." Doctoral thesis, Università del Piemonte Orientale, 2017. http://hdl.handle.net/11579/102644.

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Abstract:
Studio della tradizione, manoscritta e a stampa, ed edizione critica degli Actus Apostolorum volgarizzati da Domenico Cavalca da Vicopisano. L'edizione è accompagnata una postilla linguistica e da un glossario.
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Trentin, Eleonora <1992&gt. "I volgarizzamenti italiani della relazione di viaggio di Nicolò de' Conti (Poggio Bracciolini, De varietate fortunae, libro IV): edizione critica commentata." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20586.

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Abstract:
La tesi è dedicata all’edizione critica con commento alle tecniche traduttive dei volgarizzamenti italiani del resoconto odeporico del mercante Nicolò de’ Conti (ca. 1385-1469), contenuto nel IV libro delle Historiae de varietate fortunae di Poggio Bracciolini. In Italia nel corso della seconda metà del XV secolo questo testo fu oggetto di tre trasposizioni in volgare, due di area toscana e una di origine veneta, fino ad oggi inedite e tràdite da sei testimoni. Oltre allo studio della tradizione manoscritta dei tre volgarizzamenti e alla ricostruzione dei loro rapporti genealogici, si dedica ampio spazio all’analisi delle caratteristiche testuali di ciascuna traduzione e all’esame delle tecniche traduttive adottate dai rispettivi volgarizzatori. In apertura alla tesi si propongono inoltre alcuni cenni biografici sulla figura di Nicolò de’ Conti e un quadro della storia redazionale, della struttura e dei contenuti del IV libro del De varietate fortunae.
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Pilati, Filippo. "I "Fatti di Cesare" nel Veneto e le "Zesarie batalie romane" del ms. Canon. Ital. 136 di Oxford." Doctoral thesis, Università di Siena, 2020. http://hdl.handle.net/11365/1105152.

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Abstract:
Questa tesi si pone l’obiettivo di studiare la fortuna e la circolazione nel Veneto dei "Fatti di Cesare", con una proposta di edizione critica delle inedite "Zesarie batalie romane contenute nel ms. Oxford, Bodleian Library, Canonicianus Italicus 136. Nel fare questo si è anzitutto offerto, nella parte I di questo lavoro, una disamina attenta dei numerosi volgarizzamenti italiani dei "Faits des Romains", con l’ampia discussione della bibliografia esistente sulla questione e un riesame complessivo delle diverse testimonianze manoscritte, unito anche a un controllo sulla tradizione del testo francese. Ѐ stata quindi proposta, sulla base di nuovi dati ricavati dalle nostre indagini, una nuova classificazione di tutti i volgarizzamenti italiani dei "Faits des Romains" in otto diversi raggruppamenti. La parte II è invece focalizzata sulla tradizione manoscritta dei "Fatti di Cesare", uno dei più diffusi e fortunati volgarizzamenti dei "Faits des Romains", contraddistinto per essere una versione abbreviata del testo francese che godette, tra i secc. XIV e XV, di una consistente circolazione, attestata anche nell’Italia settentrionale e, in particolare, nel Veneto. A partire da una nuova ricognizione dell’intero testimoniale manoscritto dei Fatti di Cesare, che ha permesso inoltre di incrementare la tradizione con alcuni codici finora mai segnalati, è stata dapprima studiata da un punto di vista materiale la diffusione e la circolazione di questo testo in spazi e tempi diversi. Tutti i codici di questa tradizione sono stati visionati direttamente e descritti tramite l’esame codicologico di ogni singolo testimone, supportato inoltre da un controllo sui cataloghi delle principali biblioteche, sui database digitali disponibili e sulla più aggiornata bibliografia filologica. Si è quindi proceduto con una recensio codicum dell’intera tradizione manoscritta, che, condotta tramite la collazione di loci critici opportunamente selezionati, ha permesso una precisa classificazione dei numerosi codici dei Fatti di Cesare, operazione indispensabile, in attesa di un’edizione critica del testo, per poterne studiare, in una prospettiva ecdotica, la circolazione nel Veneto. Ѐ stato così possibile dimostrare da quale snodo della tradizione abbiano avuto origine le "Zesarie batalie romane" – adattamento quattrocentesco in dialetto veneziano dei Fatti di Cesare –, il cui studio è stato dedicato alla terza ed ultima parte di questo lavoro. L’edizione del testo è stata preceduta da alcune annotazioni sulla lingua delle "Zesarie batalie romane, con uno studio della grafia, della fonetica e della morfologia, che permetta di apprezzarne la particolare stratigrafia linguistica, caratterizzata da un diasistema in cui, alla lingua primaria del modello toscano, si sovrappone la patina linguistica del veneziano. Il testo critico è stato infine presentato, come è norma comune nell’edizione di testi veneti antichi, secondo criteri prudentemente interpretativi, che, pur tenendo conto delle peculiarità del manoscritto, testimone, nella sua specificità, di una precisa modalità di riuso dei "Fatti di Cesare" nel Veneto, non rinuncia a intervenire laddove necessario ai fini di una migliore fruibilità e leggibilità del testo. Naturalmente, si è sempre dato conto di ogni singolo intervento, segnalando in un apposito apparato la lezione del manoscritto, in modo da consentire, a chi lo desideri, la costante ricostruzione della facies originaria. L’edizione critica delle "Zesarie batalie romane", che qui si pubblica per la prima volta, costituisce dunque un’importante acquisizione per lo studio dei volgarizzamenti italiani dei "Faits des Romains", permettendoci di apprezzare le complesse modalità di ricezione, circolazione e riuso nei secoli di un testo che ebbe una tale fortuna nel corso di tutto il Medioevo e che significò molto per la storia dei volgarizzamenti in Italia.
This work aims to study the fortune and circulation in the Veneto region of the "Fatti di Cesare" with a critical edition of the unpublished "Zesarie batalie romane" of the ms. Oxford, Bodleian Library, Canonicianus Italicus 136. The first part of this work offers a careful examination of the numerous Italian vernaculars of the Faits des Romains, with an extensive discussion of all the bibliography on the issue and a comprehensive review of the various manuscripts, together with a check on the tradition of the French text. The second part focuses on the manuscript tradition of the "Fatti di Cesare", one of the most widespread and successful vernaculars of the "Faits des Romains", distinguished by being an abbreviated version of the French text that enjoyed, between the 14th and 15th centuries, a consistent circulation, also attested in northern Italy and, in particular, in the Veneto region. A recensio of the entire manuscript tradition was then carried out through the collation of suitably selected loci criciti, allowing a precise classification of the numerous codices of the "Fatti di Cesare", an indispensable operation, pending a critical edition of the text, in order to study, from a textual perspective, its circulation in the Veneto region. It has thus been possible to identify the origin of the" Zesarie batalie romane" – fifteenth-century adaptation in Venetian dialect of the "Fatti di Cesare" –, whose study has been dedicated to the third and last part of this work. The edition of the text was preceded by some notes on the language of the "Zesarie batalie romane", with a study of handwriting, phonetics and morphology, As is the common norm in the edition of ancient Venetian texts, the critical text was presented according to prudently interpretative criteria, considering the peculiarities of the manuscript, which testifies, in its specificity, to a precise willingness to reuse the material of the "Fatti di Cesare" in Veneto region. By the way, in order to the readability of the text, we do not renounce to correct it where necessary. Every single intervention on the text has always been considered, pointing out the lesson of the manuscript in a special apparatus, so as to allow the constant reconstruction of the original facies. The critical edition of the Zesarie batalie romane, which is published here for the first time, is therefore an important acquisition for the study of the Italian vernaculars of the Faits des Romains, allowing us to appreciate the complex ways of receiving, circulating and reusing over the centuries of such a significant text in the history of vernaculars in Italy.
L’objectif principal de ce travail a été d’étudier la fortune italienne des "Faits des Romains" et, notamment, leur réception en Vénétie; mon étude est complétée par l’édition critique des "Zesarie batalie romane" du ms. Oxford, Bodleian Library, Canonicianus Italicus 136, jusqu’alors inédites. Celles-ci constituent une transposition en vernaculaire vénitien librement adaptée d’une version toscane des "Faits des Romains" connue sous le nom de "Fatti di Cesare" et dotée d’une grande fortune même hors de Toscane, devenant la source de beaucoup d’autres textes. Dans la première partie de ce travail, je présente un examen attentif des nombreuses traductions italiennes des "Faits des Romains". Sur la base de mes enquêtes, conduites à partir d’une discussion approfondie de toute la bibliographie existante sur la question et d’une analyse des différents témoignages manuscrits, aussi bien français qu’italiens, je propose une nouvelle classification de toutes les versions italiennes des "Faits des Romains". La deuxième partie est centrée sur la tradition manuscrite des "Fatti di Cesare". À partir d’une nouvelle recognitio codicum des "Fatti di Cesare", qui m’a permis de dénombrer 49 manuscrits survivants de cette tradition, parmi lesquels deux manuscrits jamais mentionnés auparavant, j’ai d’abord étudié d’un point de vue matériel la diffusion et la circulation de ce texte dans différents espaces et époques. J’ai ensuite procédé à une recensio codicum de toute la tradition manuscrite, qui, grâce à une collation pour loci critici choisis, m’a permis de classer avec précision les nombreux manuscrits des "Fatti di Cesare", opération indispensable, en attendant l’édition critique du texte, pour en étudier même dans une perspective textuelle sa circulation en Vénétie. La troisième partie de ce travail a été finalement dédiée à l’étude des "Zesarie batalie romane". L’édition du texte a été précédée de quelques annotations sur la langue du texte avec une étude de la graphie, de la phonétique et de la morphologie. A cause de la stratigraphie linguistique de ce texte, caractérisée par un diastème dans lequel la patine linguistique du vénitien se superpose à la langue primaire du modèle toscan, il n’a pas toujours été possible d’isoler avec certitude les éléments attribuables au système primaire ou secondaire. De plus, en raison de la datation du ms. Canonicianus Italicus 136, à savoir l’année 1454, il était légitime d’y attendre, également au niveau du système linguistique vénitien-padan, un degré plus ou moins élevé de phénomènes typiquement toscans, et pour cette raison superposable au système linguistique de l’antigraphe toscan. Pour tout cela, j’ai décidé de proposer une analyse linguistique de nature purement descriptive, qui sans viser une analyse linguistique complète, peut présenter un examen attentif des phénomènes les plus importants retraçables dans le texte. Le texte critique a été présenté, comme d’ordinaire pour l’édition des anciens textes vénitiens, selon des critères prudemment interprétatifs, qui, tout en tenant compte des particularités du manuscrit Canonicianus, ne renonce pas à intervenir là où cela est nécessaire pour une meilleure lisibilité du texte. Naturellement, j’ai rendu compte de chaque intervention dans un apparat, où j’ai toujours indiqué la leçon du manuscrit, afin de permettre aux lecteurs la reconstruction constante de la facies original. L’édition critique des "Zesarie batalie romane", qui est publiée ici pour la première fois, est donc une acquisition importante pour l’étude des versions italiennes des "Faits des Romains", nous permettant d’apprécier les méthodes complexes de réception, de circulation et de réutilisation au cours des siècles d’un texte qui a connu un tel succès tout au long du Moyen Âge.
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Books on the topic "Volgarizzamenti"

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Hungary) Congresso A.I.P.I. (22nd 2016 Budapest. Volgarizzamenti: Il futuro del passato. Firenze: Franco Cesati editore, 2018.

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Leopardi, Giacomo. Volgarizzamenti in prosa, 1822-1827. Venezia: Marsilio, 2012.

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3

Luisa, Uberti Maria, ed. I Menechini di Plauto: Volgarizzamenti rinascimentali. Ravenna: Longo, 1985.

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Paolo, Rinoldi, and Ronchi Gabriella, eds. Studi su volgarizzamenti italiani due-trecenteschi. Roma: Viella, 2005.

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5

Jerome. Antichi volgarizzamenti genovesi da S. Gerolamo. Genova: Tilgher, 1989.

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6

Historia Apollonii regis Tyri: Volgarizzamenti italiani. Firenze: SISMEL edizioni del Galluzzo, 2009.

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Babbi, A. M. Saggi sui volgarizzamenti francesi della Consolatio philosophiae. Verona: Fiorini, 2010.

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8

Giovanni, da Falgano, 16th cent., Caciolli Lidia, Euripides, Euripides, and Gregory of Nazianzus Saint, eds. Ippolito, Ecuba, Christus patiens: Volgarizzamenti inediti dal greco. Firenze: L.S. Olschki, 1995.

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9

Plautus, Titus Maccius. Lo Stichus e lo Pseudolus di Plauto: Volgarizzamenti rinascimentali. Ravenna: Longo, 1996.

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10

Cerullo, Speranza. I volgarizzamenti italiani della "Legenda aurea": Testi, tradizioni, testimoni. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2018.

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Book chapters on the topic "Volgarizzamenti"

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Vaccaro, Giulio. "Tradizione e fortuna dei volgarizzamenti di Vegezio in Italia." In Actas del XXVI Congreso Internacional de Lingüística y Filología Románica, edited by Emili Casanova and Cesáreo Calvo, 433–44. Berlin, Boston: DE GRUYTER, 2013. http://dx.doi.org/10.1515/9783110300017.433.

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2

Burgassi, Cosimo. "Volgarizzamenti Liviani e fonti latine: Sondaggi per la terza decade." In A Primordio urbis, 323–54. Turnhout, Belgium: Brepols Publishers, 2019. http://dx.doi.org/10.1484/m.gifbib-eb.5.117497.

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3

Morlino, Luca. "Il capitolo francese della storia italiana dei volgarizzamenti: un primo abbozzo." In The Medieval Translator. Traduire au Moyen Age, 75–84. Turnhout: Brepols Publishers, 2013. http://dx.doi.org/10.1484/m.tmt.1.101423.

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4

Vaccaro, Giulio. "Storia e geografia di un centone di volgarizzamenti: il Libro dell’Aquila." In 978-3-11-030025-3VAStoria sacra e profana nei volgarizzamenti medioevali, edited by Michele Colombo, Paolo Pellegrini, and Simone Pregnolato, 273–98. Berlin, Boston: De Gruyter, 2019. http://dx.doi.org/10.1515/9783110611113-012.

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5

Brambilla, Simona. "Note sul volgarizzamento della Fam. xii 2 di Francesco Petrarca." In 978-3-11-030025-3VAStoria sacra e profana nei volgarizzamenti medioevali, edited by Michele Colombo, Paolo Pellegrini, and Simone Pregnolato, 197–210. Berlin, Boston: De Gruyter, 2019. http://dx.doi.org/10.1515/9783110611113-008.

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Cella, Roberta. "L’epistola dei palermitani ai messinesi (13 aprile 1282) e il suo volgarizzamento." In 978-3-11-030025-3VAStoria sacra e profana nei volgarizzamenti medioevali, edited by Michele Colombo, Paolo Pellegrini, and Simone Pregnolato, 173–96. Berlin, Boston: De Gruyter, 2019. http://dx.doi.org/10.1515/9783110611113-007.

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Pregnolato, Simone. "La «verace ystoria». Avviamento allo studio del volgarizzamento troiano di Mazzeo Bellebuoni." In 978-3-11-030025-3VAStoria sacra e profana nei volgarizzamenti medioevali, edited by Michele Colombo, Paolo Pellegrini, and Simone Pregnolato, 319–72. Berlin, Boston: De Gruyter, 2019. http://dx.doi.org/10.1515/9783110611113-014.

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D’Acunto, Nicolangelo. "L’ascesi narrata. Varia fortuna delle Vite dei Padri del deserto fra imitazione monastica e penitenza istituzionalizzata." In 978-3-11-030025-3VAStoria sacra e profana nei volgarizzamenti medioevali, edited by Michele Colombo, Paolo Pellegrini, and Simone Pregnolato, 3–18. Berlin, Boston: De Gruyter, 2019. http://dx.doi.org/10.1515/9783110611113-001.

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Wilhelm, Raymund. "Bonvesin da la Riva agiografo e volgarizzatore. Dagli exempla della Vita scholastica ai miracoli in volgare." In 978-3-11-030025-3VAStoria sacra e profana nei volgarizzamenti medioevali, edited by Michele Colombo, Paolo Pellegrini, and Simone Pregnolato, 19–40. Berlin, Boston: De Gruyter, 2019. http://dx.doi.org/10.1515/9783110611113-002.

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De Roberto, Elisa. "Raccontare il miracolo nel Medioevo italiano. Aspetti pragmatici e testuali della letteratura miracolistica in volgare." In 978-3-11-030025-3VAStoria sacra e profana nei volgarizzamenti medioevali, edited by Michele Colombo, Paolo Pellegrini, and Simone Pregnolato, 41–84. Berlin, Boston: De Gruyter, 2019. http://dx.doi.org/10.1515/9783110611113-003.

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